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Autore: Anna Wanderer Love    04/10/2013    5 recensioni
Una ciocca bionda sfugge dal cappuccio che cela il suo volto e mi sfiora lo zigomo. I miei occhi guardano quei lisci capelli d’oro pallido, poi risalgono lentamente e per la seconda volta il mio sguardo si incatena a quello celeste, duro e inflessibile di lui.
-Chi sei?
Le sue dita si stringono con forza attorno ai miei polsi, con tanta forza che riesco a sentire il loro profilo segnare la mia pelle, con tanta forza che penso che me li spezzerà, i miei maledetti polsi. Mi esce una risatina dalla bocca, nonostante tutto, e i suoi occhi ne sembrano sorpresi.
-Se te lo dicessi non farebbe differenza.
-Ah sì?- Ribatte lui, scrollandomi con violenza. La mia testa batte per terra.
Trattengo il respiro quando la vista mi si annebbia per un’istante.
-Sì- sibilo fissandolo con astio.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Quattordici:
L'Assassino



Ho vaghi ricordi di quand’ero un uovo. Non tutto, non poco.

Mia madre era una dragonessa dell’est.

Verde smeraldo, selvaggia, orgogliosa e leale.

Gli Uomini che vi hanno assaliti hanno diversi nomi.

Mercenari.

Assassini.

Ma io li chiamo Sterminatori.

Oltre questa vallata, protetta dalla magia e da una coltre di nebbia, oltre queste montagne, c’è un’altra valle. Alberi, fiumi, boschi; creature mitiche e leggendarie vivevano in pace con se stesse e tutti gli abitanti, intelligenti o meno. Noi draghi proveniamo da lì: anticamente si chiamava la Valle Dorata. Mia madre è cresciuta e nata lì.

Le tigri e i draghi vivevano in armonia con le altre specie nella Valle.

Non sembrava possibile che qualcosa potesse sconvolgere l’armonia delle cose. L’armonia della nostra casa. Ove c’era il sole, c’era affetto; ove c’era ombra, c’era pace.

Poi arrivarono i primi uomini. Sorpassarono i confini, i valichi.

E ci uccisero tutti, dal primo all’ultimo. E le tigri. Le nostre nemiche, alleate.

Cinque esemplari:

Mia madre, Vervada, lo smeraldo.

Mio padre, Tyren, il rubino.

Drego, lo zaffiro.

Jarmore, l’oro.

Dream, la dragonessa, l’argento.

E me, Athma.

Io ero un dono degli spiriti. Avevano predetto cosa sarebbe successo. Mi fecero nascere.

Il viola è un colore estremamente raro per i draghi: nella Valle Dorata i draghi viola, o le uova viola, erano molto rari. Sono i padroni della magia, degli elementi.

Vervada rappresentava la terra. Mia madre era capace di creare terremoti, far sorgere montagne con il suo ruggito, o rendere fertile o arida la terra.

Mio padre era il fuoco. Creava la distruzione, gli incendi; scaldava e creava la vita nelle notti di tempesta.

Mi ricordo, attraverso il canto di mia madre, che nelle sere in cui infuriava la tempesta accoglieva nelle sue ali i piccoli draghi, scaldandoli con il calore del suo ventre. Era il più possente dei draghi. Enorme, con occhi dorati. Bellissimi. Mia madre li aveva d’argento.

Drego, il drago blu, con il potere dell’acqua, capace di creare fiumi e torrenti, onde marine, sommergere terre e sollevarle dai fondali marini.

Jarmore: il drago d’oro, con il potere dell’aria, capace di creare uragani con il battito delle sue ali gigantesche, e di distruggerli con il suo ruggito.

Dream, la dragonessa degli spiriti. So che voi elfi non credete particolarmente in dei e forze sovrannaturali. Ma voi lo siete; noi lo siamo. E Dream riusciva a creare contatti con gli spiriti dei morti, a trarne consigli e presagi. Era giovane, ma saggia.

Erano i cinque sovrani.

Le cinque guide dei draghi.

Si battereno per la salvezza della nostra famiglia. Fu tutto inutile. Morirono, o sparirono oltre le onde dell’oceano, tutti i draghi. Uova frantumate. Corpi martoriati.

Il fuoco incendiò gli accampamenti degli Sterminatori. L’acqua li inondò. Il vento li rase al suolo. La terra li seppellì.

Le tigri li uccisero, dilaniarono gli Uomini. Ma non fu abbastanza.

E fu l’ultima vendetta.

I draghi e le tigri furono colti nel sonno. Dai sopravvissuti.

Martoriati.

Urla, sangue, ruggiti, lamenti.

Mio padre fu spezzato: mia madre lo seguì nel baratro che aprì nel terreno per impedirgli di cadere nell’oceano di fuoco sottostante.

Gli altri tre draghi... non so che fine hanno fatto.

Prima della tragedia, mia madre mi aveva nascosta. Nelle nostre caverne. Bada, Elfo: non erano caverne umide, appiccicose, unte. Piene di vermi e bestie e insetti.

No.

Erano le Caverne.

Di pietra, come le vostre case, collegate l’una all’altra. Si viveva tutti sotto lo stesso soffitto, nella stessa montagna. In pace. Andavano tutti d’accordo.

Nella caverna dei miei genitori una minuscola nicchia, invisibile a occhio umano, mi nascose dallo sterminio. Ricordo, nell’uovo, la sensazione terribile di lotte, urla, sofferenza, morte attorno a me. Un drago nasce pronto. L’uovo si schiude quando ci sono particolari condizioni, favorevoli alla vita.

Per anni, giacqui lì.

Poi, lo sentii.

Il primo rumore, da anni.

Passi.

Erano passi. Dopo anni, decenni. Venticinque anni, per la precisione.

L’Assassino perlustrò le nostre caverne. Le ossa dei draghi morti erano ancora lì. Con mia grande sorpresa, lo Sterminatore non le oltraggiò. Si inginocchiò, anzi. Davanti a quelle ossa, che anche lui aveva ucciso. Lo riconobbi. Era uno dei capi che avevano condotto l’attacco.

Uno dei capi che avevano assassinato.

E mi accorsi che piangeva, una lacrima rigava la sua guancia. Ricordo le parole che disse.

“E’ stato tutto inutile.”

Quell’uomo commemorò i caduti draghi, quel giorno. Di caverna in caverna, si inginocchiava e si prostrava a terra davanti a ogni anziano, giovane, cucciolo, uovo a cui era stata tolta la vita.

E quando arrivò nella caverna dei miei genitori, non trovò niente. Ne fu sorpreso. Ma lo fece lo stesso. Si inginocchiò. E rimase lì per minuti, decine di minuti.

E io decisi. Per istinto.

Non so cosa successe. Ma l’Assassino alzò gli occhi e mi vide, su quella nicchia, in alto. Nessun umano sarebbe riuscito a raggiungermi senza spezzarsi l’osso del collo. Ma lui lo fece. Ferendosi, rischiando più e più volte di morire e scivolare di sotto, ma riuscì a raggiungermi. Si issò sulla nicchia. E si tese.

Sapevo che se avesse avuto cattive intenzioni, le sue mani a contatto con me sarebbero bruciate, avrebbero preso fuoco all’istante. Oh, sì, lo sapevo. E sapevo che se fosse accaduto sarebbe tornato tutto come prima. Sarei rimasta per secoli lì, non per pochi anni.

Ma non successe niente di tutto ciò.

Le sue mani sfiorarono il mio guscio, e allora io percepii il rimorso e l’odio. Il rimorso più terribile e doloroso che abbia mai sentito in vita mia, Elfo.

L’uomo aveva pensato di uccidersi. Non avrebbe mai più visto le ali magnifiche, eleganti, possenti schiudersi nel cielo. Non avrebbe mai più visto i corpi eleganti e possenti dei draghi levarsi fino al sole, fino a raggiungere le stelle.

Non avrebbe più avuto paura, non avrebbe più provato sollievo nel sentire i loro ruggiti.

Avrebbe voluto uccidersi, e l’avrebbe fatto, se non mi avesse trovato.

Era venuto lì per farsi perdonare. E io so che i draghi morti l’hanno perdonato da tempo.

Da quando ha affondo frecce e spade nei ventri e nelle ali e nei colli dei morti.

I draghi non provano rancore.

Non lo portano a chi non lo merita.

E lui non lo meritava.

Mi schiusi davanti ai suoi occhi.

E davanti a me, neonata, mi prese e decise.

Mi avrebbe protetto a costo della vita.

Giurò a me e a se stesso che avrebbe rivisto le ali magnifiche, eleganti, possenti schiudersi di nuovo nel cielo azzurro e limpido. Il mio corpo slanciarsi nell’aria.

Ma non lì.

Non in quella valle.

Mi prese, e fuggì, portandomi con se. Mi accudì, e percorse a ritroso il percorso che aveva fatto da ragazzo arrivando nella Valle Dorata.

Tornò in questa valle, trovandola abitata e migliore di come l’aveva lasciata.

Mi crebbe, e prese un’allieva con se.

Lei diventò la mia Custode.

E lo è tutt’ora.

 

Athma mi guarda negli occhi. Io vengo preso dalla nausea e balzo in piedi, dimenticandomi per un attimo di Savanna che dorme alle mie spalle.

-Stai... no... tu stai parlando di...- dico con voce strozzata. No, non può essere.

Ma Athma alza la testa dalle zampe fino a portare i suoi occhi al mio livello. Le sue zanne bianche scintillano nell’oscurità, come i suoi occhi azzurri, immensamente tristi e cauti.

Sì. Di Ronim.

 

Sospiro, accarezzando i capelli di Savanna. Ora non so che pensare, sinceramente. Ronim. Ronim... ha ucciso draghi. Li ha sterminati. O meglio, ha partecipato al loro sterminio.

Be’, in fondo anche ai tempi della Compagnia di Thorin Scudodiquercia io ho partecipato all’uccisione di un drago, seppur in minima parte.

Eppure sentire queste cose mi ha scosso profondamente. Non avrei mai creduto Ronim capace di compiere atti così. Ma del resto, si è preso cura di due... orfane.

E so che vuole bene entrambe, è palese dal modo in cui ha tenuto nascosta la dragonessa e da come guarda sua figlia. Gli si illuminano gli occhi.

Mi chiedo se anch’io un giorno guarderò mia figlia in questo modo.

Ma questa prospettiva mi appare lontana, enormemente lontana. Non riesco a immaginarla, ma so che se si avvererà, si avvererà solo con la fragile forte ragazza che ora riposa accanto a me. Chino lo sguardo, guardando con dolcezza la mia amata. Il volto nel sonno ha un’espressione serena, i lineamenti sono rilassati. Allungo la mano e prendo quella di lei, stringendola. Poso la fronte sulla pelle morbida e fresca del dorso della sua mano e resto così per un lungo periodo di tempo, senza stancarmi di rivedere nella mia mente i suoi occhi celesti.



AnGoLo DeLl'AuTrIcE:
Lo so lo so che questo capitolo (forse) è corto ma è necessaria un po' di storia, non trovate?
Allora. Ve lo sareste mai aspettato da Ronim? Che ruolo pensavate avesse avuto nella faccenda?
Ho scritto di getto, ispirata, e spero di non avervi delusi troppo :(
Nel capitolo però ci sarà mooooooooooooooooolto più romanticismo. 
Spero di farvi felici così ^^
Ah, come vedete ho cambiato un po' la... uhm... grafica.
Vi piace di più così?
Lo ammetto, mi sono ispirata a Likeapanda.
Andate ASSOLUTAMENTE A VEDERE LE SUE STORIE!!
Sono magnifiche!
Sempre in tema Leggy ovvio!
E anche quella di Scarl_Bloom94 (sorry se ho cannato il nome ma è difficile da scrivere!):
La Mezzelfa e il Principe.
Un bacione!
Un grazie di cuore a tutti!
E recensite!
I vecchi recensori che non recensiscono più... :( tornate?
Solo per questo capitoletto! Vi preeeeeeeeeeeeego. 
Un bacio!

 
   
 
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