Era caduto, le sue ali erano scomparse,
non era più quello di prima...
Adesso senza le sue ali non era nessuno.
Si sentiva perso, seduto nel nero del
Purgatorio mentre la sua schiena piangeva
lacrime di sangue per la nostalgia delle
calde e bianche piume pure. Finalmente
dopo un lasso di tempo infinito, immerso
nel dolore e nella tristezza, una voce
familiare si insinuò nella sua testa.
Baalberith... Lo chiamava, tentandolo e
offrendogli di diventare il suo burattino
personale per sfuggire a quella solitudine.
Lui, non sopportando più il peso di quel buio
e di quella solitudine, accettò senza capire
che da quel momento era condannato per l'eternità.