Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
Segui la storia  |       
Autore: mlousty    05/10/2013    6 recensioni
La ragazza camminava spensierata per le buie vie di Londra. Non aveva paura di andare in giro da sola, neanche quando fuori era un freddo assurdo e persino quando era buio pesto. Non aveva paura.
Se fosse successo qualcosa, si sarebbe saputa difendere. Aveva tenuto un corso di karate l'autunno scorso, perciò sapeva come far secco chiunque gli avesse dato fastidio.
Ma forse il destino non voleva che Savannah non provasse il brivido della paura. Forse era già tutto scritto.
Savannah quella sera avrebbe avuto paura.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
this girl-12



(12)

This girl.

 

 

 

 

 

Conor, insieme all'amico Niall, si stava dirigendo verso il supermercato, dove avrebbe potuto comperare l'occorrente per la sorpresa a Savannah.
Quella mattina era stata piena di emozioni, non aveva mai pianto in quel modo, e tantomeno per gioia. Ma vedere tutto ciò, vedere quella creatura che cresceva nella pancia di Savannah, aveva fatto fiorire in lui una sensazione sconosciuta.
Si sentiva come in dovere di stare accanto a quella ragazza di cui non poteva fare a meno, e di suo figlio.
Arrivati all'entrata, il rosso si destò dai suoi pensieri, notando con felicità che quello era lo stesso negozio in cui aveva visto per la prima volta Savannah.
Entrò, insieme al biondo, ed insieme cominciarono a prendere tutto ciò che gli sarebbe servito. Preso tutto e soddisfatto, Conor fece per incamminarsi verso le casse. Ma poi notò l'amico dirigersi verso il reparto dolciumi, e svogliato lo seguì.
Appena svoltò l'angolo, il rossiccio si bloccò. Niall era lì in mezzo immobile, con gli occhi chiusi e piangeva. Il rossiccio si avvicinò, cauto.
"Ehi, amico. Che succede?", gli chiese poggiandogli una mano sulla spalla.
Il biondo non rispose.
"Niall", riprovò. L'altro sospirò, e finalmente parlò.
"Qui", si interruppe per prendere quanta più aria possibile. "Qui è dove ho incontrato Savannah per la prima volta dopo lo stupro."
"Sì, me lo ricordo.", rispose Conor con un pizzico di irritazione nella voce. Sapere che il suo migliore amico le aveva fatto del male lo mandava in bestia.
"Qui è dove ho incontrato la mia vittima, per caso, quando ormai avevo smesso di cercarla. Io.. io devo vederla, devo parlarle, dev.."
"No!", rispose secco Conor, quasi arrabbiato.
"Conor, io devo chiederle scusa.", continuò piangendo il biondo.
"Non ti permetterò di farle del male ancora!"
"Non gliene farò, te lo prometto! Ma devo parlarle, e dirgli che tutto ciò che ho fatto è stato ingiusto, e che è una ragazza meravigliosa nonostante io l'abbia sporcata a tal punto.", sospirò dopo aver terminato la frase.
"Non devi avvicinarti a lei, Niall. Ti avverto!", disse Conor, puntando il dito dritto contro il suo amico.
"Parlale prima tu allora, e se lei acconsentirà a vedermi, lo farò. Altrimenti mi ritirerò. Amico, io non voglio farle del male. Te lo giuro.", rispose calmo il biondo, superando l'amico dirigendosi verso le casse. Conor sbuffò, e con ancora meno voglia di prima, seguì il suo migliore amico per pagare.
Appena i due ragazzi uscirono dal negozio, il rosso prese parola.
"Le parlerò, ma non domani. E' un giorno speciale per noi."
"Grazie amico, sei
il migliore!", lo ringraziò Niall, saltando al collo dell'altro scoppiando a ridere, contagiando anche Conor.

 

16 Giugno - ore 8.30

 

Con un balzo, la mora si alzò a sedere sul letto, per poi maledirsi avendo causato dei dolori alla schiena. Louis, al suo fianco, si rigirò più volte prima di aprire gli occhi svogliatamente.
"Van, che ti prende?", chiese
il ragazzo con la voce impastata dal sonno.
"Nulla, ho solo fatto un movimento troppo strano e brusco.", disse, sfigurando il viso in un'espressione di dolore. Suo fratello, preoccupato, balzò anche lui a sedere, circondando le spalle della sorella con un braccio.
"Che hai?", riprovò.
"Dolore alla schiena, è allucinante!".
Immediatamente Louis si sedette dietro Savannah, e cominciò a far roteare le sue mani sulla schiena di lei, causandole sollievo. La mora sorrise, e tirò la testa all'indietro, pervasa dall'estremo piacere di quel semplice massaggio.
"Devi imparare a muoverti con più grazia ora, Van. C'è Zac che sta crescendo dentro di te!", e sorrise.
"Grazie Lou, ti voglio bene.", rispose la mora.
"Perchè hai scelto il nome Zac?"
"Perchè piace a Conor.", e un sorriso splendido si disegnò sul viso della ragazza nel solo pronunciare quel nome.
Il moro sorrise. "Oggi lo vedi?"
"Sì, ha una sorpresa per me.", disse con voce zuccherosa.
"Glielo dirai?", chiese ancora Louis.
"Non lo so
, Lou. Ho paura di sbagliare e perderlo."
"Non lo perderai.", affermò il ragazzo dagli occhi blu, stringendo in un abbraccio caloroso Savannah.

 

"Niall!... No, non lì!.. Più a destra... Sì, bene così. Ok, perfetto!", il rossiccio continuava a dare ordini all'amico, mentre lui se ne stava comodamente seduto su di un muretto.
"Potresti anche aiutarmi a fare qualcosa, sai Conor?", ribattè il biondo con un pizzico di acidità.
"Non lamentarti, altrimenti non parlerò con Savannah di ciò che mi hai detto ieri.", lo sfidò l'altro, sorridendo beffardo.
"Bastardo!", lo insultò, per poi sorridergli e dargli un pugno amichevole sul braccio.
"Qui abbiamo finito, andiamo. Devo prepararmi per oggi.", lo informò Conor.
"A che ora vai a prenderla?"
"Verso le cinque, è troppo tardi?", disse il rosso rivolgendosi a Niall con sguardo interrogativo.
"Prima non la vedi? Sono solo le undici!"
"Dici che dovrei andare da lei?", chiese.
"Mi ascolteresti se ti dicessi di no?"
"No", rispose secco.
"E allora vai, amico!", lo incitò il biondo, spingendo l'amico ad andare.
Conor si girò verso Niall, e gli fece un gesto di ringraziamento, prima di precipitarsi in macchina e correre da Savannah.

 

Sono sotto casa tua, mi apri?

Savannah lesse più volte quel messaggio, come a voler essere sicura che non fosse solo immaginazione. Aveva una voglia matta di rivedere Conor, e quel messaggio era la realizzazione del suo desiderio. Non avrebbe resistito fino a quel pomeriggio per vederlo.
"Che aspetti, vuoi aprirgli o no?", Louis la destò dai suoi dolci pensieri, ricordandole che Conor era davanti alla sua porta ad aspettarla. Sorrise al fratello, e corse ad aprire al ragazzo.
Appena ce l'ebbe dinanzi, si appese al suo collo, lasciandogli un bacio sulle labbra. Lo sentì sorridere nel bacio, e subito dopo si staccò. Lo prese per mano e lo fece entrare.
"Sei contenta di vedermi?", le chiese una volta che si furono seduti sul divano.
Per risposta Savannah si fiondò di nuovo sulle labbra del rossiccio, pretendendo quel bacio come se fosse una cosa essenziale.
"Contentissima!", disse, baciando un'ultima volta a stampo Conor. La ragazza si sistemò fra le braccia del ragazzo, poggiando la sua testa sul petto di lui, in modo tale da poter sentire il battito del suo cuore.
"I hear the beat of my heart gettin' lauder whenever I'm near you.", soffiò Conor all'orecchio della mora, provocandole una scia di brividi lungo la schiena.
Savannah lo baciò nuovamente, evitando così di dire cose che avrebbe tanto voluto gridare a tutto il mondo.

 

"Come sta il mio piccolo Zac?", chiese Conor accarezzando il ventre della mora.
"Bene ora che sei qui con lui.", gli sorrise la ragazza. Il ragazzo ricambiò il sorriso, per poi baciare la pancia di Savannah dolcemente. Alzò lo sguardo sulla ragazza, e notando l'ora, decise che era tempo di andare.
"Van, devo andare. Passo a prenderti alle cinque, sii pronta!", le disse baciandola prima d'andar via.

 

 

16 Giugno - ore 16.55

 

 

"Non vedo l'ora che Conor arrivi!", sbuffò Louis alzandosi dal divano.
"Perchè?", chiese ingenuamente Savannah, che continuava a fare su e giù per il salone.
"Ma ti sei vista? Non ce la faccio più a vederti così!", sbottò il ragazzo.
"Non guardarmi se ti do fastidio!", controbattè la mora.
Louis le si avvicinò, poggiandogli entrambe le mani sulle spalle.
"Van, non mi dai fastidio.", le sorrise. "Il fatto è che stai facendo salire l'agitazione anche a me!"
"Scusa Lou!", disse la ragazza, per poi baciare il fratello in guancia.
"E' arrivato!", la informò Louis.
"Non è ver..", cercò di finire la frase, ma il campanello suonò interrompendola.
"Faremo i conti domani!", rise Savannah, per poi uscire di casa accompagnata da Conor.

I due ragazzi salirono in macchina, e una volta sistematasi, Savannah spezzò il silenzio che si era venuto a creare.
"Dove mi porti?", chiese sorridendo.
"Sorpresa! Lo scoprirai fra poco!", le rispose Conor, sporgendosi verso di lei per baciarla, e poi mettere in moto e partire.

Dopo una ventina di minuti, arrivarono in una parte di Londra che Savannah non aveva mai visto e che non conosceva affatto. Cominciò ad avere paura, quella stessa paura che aveva scoperto a causa di Niall sei mesi prima. Comiciò a tremare, e a pensare che Conor, forse, voleva solo farle del male.
Il rosso non si stava accorgendo di tutto ciò che stava accadendo alla mora, e questa si sentì messa da parte. I suoi pensieri erano ormai contorti, e non si accorse che il ragazzo le aveva aperto la portiera e la stava osservando.
Quando alzò lo sguardo su di lui sussultò; incrociò i loro occhi e gli fece leggere tutta la paura che riempiva i suoi occhi.
"Non farmi del male, per favore.", sussurrò.
"Ti ho già promesso che non lo farò mai, Savannah.", rispose il ragazzo baciandola, per poi condurla nel posto segreto.


Tenendole la mano, Conor condusse la mora nel luogo in cui le aveva preparato la sorpresa assieme a Niall, e quando stavano per arrivare, le bendò gli occhi.
"Conor, che stai facendo?", ripeteva in continuazione Savannah, e si azzittì solo quando Conor le soffiò all'orecchio: "Arrivati". Il ragazzo le tolse la benda degli occhi, e cominciò a cantare.

 

There's this girl
the one and only wonder of this world, of my world.

 

Savannah si emozionò molto all'ascolto della voce di Conor. Non la credeva così melodica al canto.

 

Love you coz you are,
every single star in the constellation
that's enlightening my heart.

 

"Ohw, Conor!", disse. I suoi occhi erano ormai lucidi, davvero lui l'amava così come era? Le lacrime ancora non erano scese, ma mancava ancora molto poco.

 


Special gift from Jah,
wherever you are,
girl
 you got more presence than an hundred Santa Clauses.

 

Il cuore di Savannah stava scoppiando. Stava scoppiando di felicità, di amore. E voleva gridarlo a tutto il mondo, voleva gridare al mondo quanto quel ragazzo fosse adorabile, e maledettamente suo.

 


And I know,
we'll stand together when the world falls down.

 

"Io lo so. Noi ci rialzeremo insieme quando tutto il mondo cadrà."

 

And I know,
we lay together when the sun goes down.

 

"Io lo so. Noi giaceremo insieme quando il sole calerà."

 

And I know,
still be together when it comes back round.

 

"Io lo so. Noi staremo insieme quando tornerà."

 


And I know,
that our forever's gonna start right now.

 

"Io lo so. So che il nostro 'per sempre' sta iniziando proprio ora."

 

Quando il rossiccio terminò  di cantare, subito la ragazza si fiondò fra le sue braccia, per stringerlo forte e baciarlo con tutto l'amore possibile.
Non sapeva come, prima, aveva potuto collegare dei pensieri negativi a Conor, che era la dolcezza e la bontà fatta persona. Il ragazzo si staccò dalle labbra della mora, e le prese la mano dicendole in un sussurro: "Vieni.".

Camminarono per un , fino a che non arrivarono in una piattaforma, che era sulle rive del Tamigi. Conor aiutò la ragazza a salirci su, per poi salirci anche lui. La strinse a , facendo scontrare il ventre rotondo di Savannah contro la sua pancia piatta. Sorrise felice, e spostò lo sguardo dal loro contatto agli occhi nocciola della ragazza a lui di fronte, quella stessa ragazza che amava da impazzire.
"Savannah", cominciò. "Devo dirti una cosa."
"In effetti anche io, e ti pregherei per farmi parlare per prima.", disse, avendo timore che ciò che gli stava per dire l'avrebbe fatto scappare a gambe levate.
"Vorrei poterlo fare prima io, Van.", ribattè Conor. "Io... Non so come dirlo."
"Mi stai lasciando?!", chiese con tono aspro Savannah, sull'orlo del pianto.
"Ma no, piccola! Come potrei mai?", le prese le mani e le intrecciò con le sue. "Io... io..", provò ancora.
"Ti amo!", ma non fu la voce di Conor a pronunciare quelle due parole, bensì Savannah, che prese coraggio. Baciò teneramente il ragazzo dinanzi a lei, che era rimasto imbambolato e sorpreso dalle sue parole.
Quando le loro labbra si scontrarono, lo potè sentir sorridere sulle sue labbra, e il suo cuore esplose come dei fuochi d'artificio. Si staccarono di pochi millimetri,  e il rossiccio prese il coraggio di estrernare i suoi sentimenti.
"Ti amo anche io, piccola mia!", e di nuovo la baciò.

Dopo qualche minuto divisero le loro labbra, e raggianti di felicità come non mai, Conor parlò.
"Devi vedere una cosa, vieni.", disse e la scortò fino al posto in cui Niall aveva sistemato il suo striscione.
"Ma dove mi porti?", disse ridendo la mora, e subito smise non appena un capolavoro le si presentò davanti. Uno striscione. Un bellissimo striscione.
Si girò verso il suo amato, lo guardò intensamente, e poi gli disse una cosa che fece sussultare per la prima volta il cuore del rossiccio.
"E' per questo che ti amo, perchè sai sempre come sorprendermi.", e sorrise.
Conor ricambiò il sorriso, per poi ricondurla di nuovo sulla piattaforma, dove insieme si goderono il tramonto.

Quando fu ormai buio, i due ragazzi erano ancora lì, abbracciati.
"Conor, tu sei mio?", chiese Savannah.
"Sì, per sempre amore mio!"
"Ed io sono tua?", chiese ancora.
"Solo mia, ti amo piccola.", e con un bacio le trasmise tutto il suo amore.

 

 

 

 

 

My space:

Salve!
So che è quasi un mese che non aggiorno, ma ho avuto dei problemi personali davvero seri, e non avevo proprio la forza per mettermi a scrivere. Perciò scusatemi (:
Spero che vi ricorderete ancora di questa storia, e che qualche anima buona si fermi a leggere e recensire.
Che dire del capitolo? E’ venuto quasi come lo volevo, e quindi sono più o meno soddisfatta! (:   
Spero vi piaccia e, per la cronaca, questo è il capitolo che dà il nome alla storia…proprio perché mi sono ispirata alla canzone di Laza MorganThis Girl’, e alla scena di Step up 1.
Mi dileguo, perché non so che altro dire… 
E beh, recensite?

Un bacio,
Marialuisa

 

Facebook: Mary Potter
Twitter: @mlousty

 

 

Ringrazio ciastenbibah1D per il banner ((:





  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard / Vai alla pagina dell'autore: mlousty