NOTA
DELL’AUTORE: vi ringrazio per aver
seguito con tanta pazienza i capitoli di questa fan
fiction…..sono davvero
contenta che vi piaccia……ah
ecco……..scusate se ci ho messo tanto per
pubblicare
questa parte ma a quanto pare gli impegni hanno deciso di torturarmi
più del
solito…spero comunque di ripagarvi con questo
capitolo………….mi fa sempre
tanto piacere
ricevere recensioni le leggo e rileggo…….giusto,
giusto per rendermi veramente
conto che qualcuno ha il coraggio di leggere e seguire la mia fan
fiction quindi
……………..Monipotty
e 68keira68…mi illuminate la giornata con i vostri commenti
hihihihi…spero di riceverne ancora……e
farò di tutto per continuare a scrivere
questa storia…anche a costo di ritirarmi a vita privata su
un monte cambiando
identità per evitare le scocciature della
scuola!!!!!......buona lettura a
tutti!!!!
CAPITOLO
QUARTO
LA
FUGA
L’aria
fresca della notte sferzò contro il suo viso mentre
correva a rotta di collo lungo le strade di Tortuga ,più
indietro alcuni uomini
continuavano a seguirla, doveva seminarli ad ogni costo;
Non conosceva il posto di conseguenza non aveva la più
pallida idea di dove
andare, poteva solo affidarsi all’intuito ; destra, sinistra
ancora
destra,sapeva benissimo che utilizzando quel metodo si sarebbe persa,ma
non le
importava
Proprio grazie ai continui cambiamenti di direzione era riuscita a
conquistare
un piccolo vantaggio,quindi, in nome della sua salvezza, doveva
continuare a
depistarli
La giovane approfittò del suo stato per fiondarsi in una
viuzza laterale buia e
anonima
-Cosa faccio?…..cosa faccio?- non voleva assolutamente
finire tra le grinfie di
quei barbari incivili ma come in ogni momento di panico non le veniva
in mente
nulla di costruttivo
Stava per perdere le speranze quando una catapecchia piuttosto nascosta
attirò
la sua attenzione, non poteva chiedere di meglio,contro ogni suo sano
principio
decise di entrare, in fondo si trattava di rimanere li dentro solo fino
a
quando gli inseguitori non avessero rinunciato alla sua persona.
Chiuse piano la porta e vi si appoggiò nella speranza di
riprendere un po’ il
fiato
La corsa l’aveva distrutta, che situazione assurda lei,
Isabelle
Davenant,nobildonna a tutti gli effetti, aveva alle calcagna una folla
imbufalita, doveva proprio trattarsi di un brutto sogno
-donnina……….donnina vieni
qui!-qualcuno aveva parlato facendola sobbalzare
Un uomo dall’altro lato della piccola stanza la guardava
deliziato con una
bottiglia sospetta in mano
-Oh no un altro…..ma non è possibile…
qui ci sono uomini strani proprio
dappertutto- Era assolutamente indignata da Tortuga e dai suoi abitanti
Per sua fortuna quel rimprovero non fece alcun effetto sul bucaniere
che anzi
decise di continuare nel suo intento
-ehi ..ma non mi ascolti!- cominciava a preoccuparsi sembrava che
l’uomo,chiaramente ubriaco,stesse per perdere il controllo
sugli eventi
-Ho detto che devi venire qui…..hai capito donnina?-
Isabelle deglutì prima di
rispondergli,se voleva fuggire doveva provare a distrarlo con la sua
cultura
-In verità sarei molto lusingata di assecondarvi
ma….ma se prendiamo in
considerazione la tanto declamata teoria dei contrari secondo la quale
tutto
ciò che è verità diventa menzogna e
tutto ciò che è menzogna diventa
verità, in
virtù di quanto è stato detto e da un punto di
vista strettamente allegorico
trascendentale io non posso adempire alla richiesta se dichiaro di
essere…hem…….un uomo- come diavolo
faceva a pensare certe cose, doveva
ammettere che ogni tanto si stupiva di se stessa
L’ubriacone ammutolito lasciò cadere la bottiglia
che si infranse a terra
–Cosa?-
-In una parola……Addio!-se proprio doveva
scegliere preferiva la folla imbufalita
almeno all’aria aperta non doveva sopportare
l’odore di rum
Tornò sulla strada sbattendo fragorosamente la porta, fu un
grosso errore ma se
ne rese conto troppo tardi,quando ormai aveva rivelato a tutti la sua
posizione
-oh no!-complimentandosi con se stessa per l’intelligente
trovata riprese la
fuga,……sbattere le porte e da quando lo faceva?
Era tutta colpa di quel pirata maleducato se stava perdendo
l’uso delle buone
maniere,già quell’odioso capitano disonesto che
l’aveva fregata,un momento, che
soluzione geniale,l’illuminante piano da lei appena ideato si
prospettava
piuttosto semplice, non doveva fare altro che raggiungere la nave di
Jack
Sparrow,
in cuor suo sperava che la ciurma vedendola in difficoltà la
liberasse dal
pericolo, ovviamente era superfluo pensare al fatto che era stato
proprio il
loro capitano a metterla in quel brutto guaio
Di nuovo si lanciò in una corsa disperata ma questa volta
nel senso inverso.
*
Finalmente
eccola,dissestata e ripida la
discesa che all’andata aveva tanto odiato ora le riempiva il
cuore di felicità.
Colta dall’entusiasmo percorse rapidamente il primo tratto,
il suo obbiettivo
era raggiungere la nave nel minor tempo possibile e ce
l’avrebbe fatta se un
ammasso informe non avesse improvvisamente deciso di ostruire la strada
-Ma che diavolo………- a
quell’orribile visione lo stato di irritazione
Isabelliana superò ogni limite
Jack Sparrow, fermo a metà tragitto, cercava di smuovere con
tutte le sue forze
un piccolo carretto sul quale aveva caricato molte botti di rum
-Ben gli sta-
La giovane non poté fare a meno di sorridere compiaciuta
trovando nella
ridicola scena una piccola vendetta
pensandoci meglio si meritava pene ben peggiori di un carretto
bloccato,
dannazione l’aveva pur sempre scambiata con una bottiglia di
rum,non approvava
quel gesto,lei valeva molto di più,come minimo cinque botti
e in ogni caso non
doveva permettersi di metterla nei guai
Delle urla lontane la riportarono alla realtà,si rese conto
immediatamente di
non aver abbastanza tempo per fantasticare sulle future sofferenze del
capitano, in quel momento la fuga aveva la priorità su tutto
il resto così
malvolentieri si vide costretta ad abbandonare quei piacevolissimi
pensieri
-Capitano..... la pagherà cara-il sussurro appena accennato
non arrivò alle
orecchie del capitano ma le servì per metterla del giusto
umore
Quella frase ebbe il benefico effetto di farle raggiungere in pochi
attimi
l’odiato compare,dal canto suo decise comunque di non
fermarsi, anzi per
dimostrare quanto fosse semplice procedere senza un carretto dispettoso
al
seguito lasciò che la pendenza della strada accelerasse la
sua andatura
Isabelle sogghignò soddisfatta mentre correva di buon grado,
moriva dalla
voglia di ripetere quelle parole che il signor frego chiunque
perché mi va le
aveva propinato al momento dello scambio, non tanto per avvertirlo del
pericolo, più semplicemente voleva fargli notare quanto
l’avesse indignata il
suo comportamento
-….SE VUOI UN CONSIGLIO…….CORRI-
Jack sentendo ciò si riscosse dal suo compito e
guardò la ragazza superalo, era
agitata e correva, soprattutto correva non era un tipico comportamento
da miss
Isabelle Davenant, le nobildonne si offendono e gridano ma non si
affannano mai
in sforzi fisici troppo elevati
Sospettoso alzò lo sguardo verso la locanda, doveva arrivare
da li sicuramente,
o almeno era li che l’aveva lasciata
-Mannaggia-
Al principio della strada un gruppetto di uomini lo fissò
per qualche istante,
non ci misero molto per realizzare quanto stava accadendo
-quello è il nostro rum!-
-ha rubato il nostro rum-
-PRENDIAMOLO-
L’attenzione era decisamente passata sul povero capitano, le
belle fanciulle
passano in secondo piano quando c’è di mezzo il
rum, dovevano fermarlo ad ogni
costo
Jack cominciò a strattonare e tirare istericamente quella
maledetta legnosità
che non voleva collaborare
Si sentì un rumore sordo e il carretto sfuggì
dalla sua presa perdendo
progressivamente il controllo,era riuscito a liberalo dal
problema,senza alcun
dubbio, ma a quel punto non poteva fare altro che osservarlo mentre
scendeva a
una velocità paurosa verso la nave
-ISABELLE…..- Anche il capitano, spinto da un forte istinto
di sopravvivenza si
mise a correre
-ISABELLE………..FERMALO………………..SALVA
IL RUM!-La giovane si voltò sconvolta , cosa
voleva da lei ancora
-ODDIO- alle sue spalle un carretto impazzito minacciava di investirla
-NEANCHE PER SOGNO………….-
riuscì ad evitarlo lasciando che l’inconsueto
oggetto
la superasse
-….DI QUESTO PASSO SARA’ L’UNICO A
SALVARSI- urlò queste ultime parole
sinceramente terrorizzata ,i bucanieri stavano guadagnando terreno,era
inutile
illudersi non avevano molte speranze.
Quella strada sembrava interminabile, guardò avanti a se per
accertarsi sulla
distanza che ancora doveva percorrere ma si ritrovò a
fissare alcuni uomini
dalla ciurma,non ci poteva credere erano scesi a terra pronti per
salvarla,
aveva fatto bene a riporre fiducia in loro, forse in fondo non erano
così male
come aveva pensato inizialmente.
Non ci volle molto e la terribile verità le
crollò addosso costringendola ad
arrestare bruscamente la corsa
-NOOOO...fermi....piccoli infami-
Provò un'ira spropositata quando scoprì il vero
intento della ciurma;
In realtà avevano lasciato la nave giusto, giusto per
placare il carretto e
portare al sicuro il rum, una volta completato il loro dovere infatti
si erano
ritirati nuovamente negli antri dell’imbarcazione
la prima impressione che aveva avuto nei confronti di quegli
egocentrici
alcolizzati era certamente quella giusta,al diavolo i pirati sarebbe
comunque
salita su quella nave anche a costo di usare la forza
con una nuova carica di determinazione riuscì a raggiungere
il molo ma la
testardaggine non servì per evitarle un'orribile presa di
coscienza,l’equipaggio
non solo si era rifiutato di dare aiuto ma aveva anche deciso di
salpare
lasciando indietro i due malcapitati e tutti i loro guai
Era assolutamente sconvolta e rimase sul limitare del porto con gli
occhi
sbarrati, no, non potevano fare una cosa del genere senza il suo
consenso
Jack le fu accanto poco dopo, non sembrava preoccupato e si mise ad
osservare
fiducioso mastro Gibbs che si allontanava,quel comportamento non si
addiceva
alla situazione, forse non erano stati abbandonati come sembrava,
aggrappandosi
a quest’ultima speranza anche Isabelle si ritrovò
a scrutare il buon uomo
Gibbs, dalla poppa della nave lanciò la prima cima e Jack
l’afferrò con abilità
e sorridente, aspettò il turno di Isabelle prima di
abbandonare il porto,non
voleva perdersi lo spettacolo, la giovane stava per dare sfoggio delle
sue
qualità cordaiole, c'era da divertirsi
Offesa da quell’atteggiamento tentò di prepararsi
alla presa
-che sarà mai…- non sembrava una cosa difficile
la corda arriva e tu la prendi
fine della storia
Ed ecco che dalla nave giunse anche la seconda cima, era talmente
ansiosa di
dimostrare la sua bravura che riuscì a mancarla.
demoralizzata osservò la corda tornare dal suo legittimo
proprietario,Gibbs
ormai era troppo lontano per tentare un altro lancio,che disastro
in qualche modo doveva salvare la situazione,decise di optare per lo
sguardo
implorante
-Jack……-lui osservò Isabelle serio e
per qualche istante parve indeciso sul da
farsi.
-Jack …andiamo…non mi lascerà
qui…..- jack sparrow suo malgrado prese una
decisione, rapidamente la strinse a se e spiccando un balzo
lasciò che la cima
li portasse verso lo scafo della nave, verso la salvezza
*
Dopo
tutto quello che le aveva fatto,
dopo tutto quello che le aveva detto perché non poteva fare
a meno di provare
gratitudine nei confronti di quell’uomo disonesto
Forse perché tra le sue braccia si sentiva sicura,lontana da
qualsiasi
pericolo, o forse perché l’improvvisa vicinanza le
confondeva le idee ma non
doveva essergli grata,no, lei lo odiava, lo odiava con tutta se stessa
ne era
certa, eppure…..
Sollevò timida il viso per scrutare la sua espressione, jack
guardava avanti a
se, verso il porto che si faceva sempre più lontano,
chissà quali erano i suoi
pensieri……
Accidenti, ma cosa diavolo stava facendo, lei era miss Isabelle
Davenant, non
doveva comportarsi così
Certo che per una volta, una soltanto poteva anche cedere, lasciare che
le
sensazioni prendessero il sopravvento sulla ragione,in fondo cosa aveva
da
perdere
Chiuse gli occhi e posò la testa sulla sua spalla,era felice
Libertà, passione, rischio,avventura solo ora cominciava a
capire il vero
significato di quelle parole
In risposta a quel gesto il capitano abbassò lo sguardo
scrutandola divertito,
per qualche istante non disse nulla ma
poi………..
-Gioia, dobbiamo tornare sul ponte, non che mi dispiaccia stare qui sia
chiaro,
sei molto interessante ma vedi…..cominci a pesare e io ho bisogno di
rum……particolarmente rum-
Prontamente lasciò la sua spalla per osservarlo confusa
-io……..hem……..non
penserà che….-una mezza domanda completamente
inutile,purtroppo la risposta si leggeva chiaramente
nell’espressione
dispettosa del capitano
-VADA ALL’INFERNO!- la cosa peggiore era che in quella
posizione non poteva
neanche andarsene stizzita come invece avrebbe voluto fare,
cercò comunque di
aggrapparsi alla corda per tentare una goffa arrampicata
-Figliola ci sono già stato, non è neanche
così male ti assicuro- ma che
crudeltà, basta non poteva sopportare altro, Isabelle lo
abbandonò
calpestandolo senza ritegno doveva pur scavalcarlo in qualche
modo……e quel modo
se l’era meritato pienamente
Con molta fatica e l’aiuto del signor Gibbs riuscì
a raggiungere il ponte e li
si lasciò cadere sfinita, orami aveva deciso, non si sarebbe
più mossa, quella
sera aveva dato abbastanza
Jack Sparrow saltò sul ponte subito dopo,che sbruffone,lo
guardò da terra
incrociando le braccia offesa ma lui evidentemente non ci fece caso e
le si
avvicinò ignorando il suo stato d’animo
-Se mi è lecito saperlo potresti dirmi come hai fatto a
fuggire- era
sinceramente curioso, insomma non è da tutti fregare una
folla Tortughese
-Utilizzando la mia sconfinata cultura ovviamente- Isabelle era fiera
di se, si
sentiva molto pirata in quel momento, si , era giunto il momento di
mettersi in
mostra e accantonare il risentimento
-Ovviamente……….posso immaginare- il
capitano la guardò pieno di sospetti
-Ha visto, che alla fine ho trovato il modo di tirar fuori la mia parte
piratesca- lo guardò esaltata, aveva vinto lei
-Per carità………tesoro tu non
sei e non sarai mai un pirata……- la giovane non
riusciva a capire, cosa c’era in lei che non andava,insomma
ne aveva passate di
tutti i colori e secondo il suo modesto parere quello poteva bastare
per
diventare un pirata
-Che cosa?- forse non si era espresso abbastanza chiaramente, doveva
ritentare
la spiegazione
-Io sono miss Isabelle Davenant…e dò del voi a
tutte le persone che
incontro……..guardate il mio bel
vestito…- Jack aveva deciso di provare con la
sua crudele imitazione
-….ma per favore…i pirati non sono donnette
figliola……prova ad essere più uomo-
se non capiva così doveva essere chiaramente ritardata
- Ma come faccio ad essere più uomo se sono una donna?-
certo che il capitano
pretendeva un po’ troppo da lei
-Non ne ho la più pallida
idea…….questo lo lascio a te- il problema non lo
toccava minimamente e quindi dopo aver espresso le sue opinioni se ne
andò
lasciandola pensierosa sul ponte
Isabelle strinse le ginocchia al petto cercando di ignorare la sua
situazione,era sporca e il suo vestito cadeva a pezzi,ma almeno poteva
dichiararsi salva e questo le doveva bastare.
E allora perché non riusciva a tranquillizzarsi, sembrava
che tutte le angosce
patite nella giornata avessero deciso di invaderla proprio in quel
momento, si
sentiva come quando, da bambina, sobbalzava spaventata per un brutto
incubo,
solo che sulla nave nel bel mezzo dell’oceano non
c’era nessuno pronto a
consolarla
Era tutta colpa di quel dannato segno, era tutta colpa di
quell’orribile
cicatrice, era tutta colpa di quel maledetto marchio se tutto era
cambiato
Isabelle abbassò lo sguardo per accertarsi che la scottatura
fosse ancora li al
suo posto e si stupì nel vedere l’ enorme
mutamento;
Se prima era una macchia irregolare solcata da una più scura
e sottile ora si
poteva chiaramente distinguere un cerchio perfetto oscurato da una
sorta di
esse scarlatta, come aveva fatto a non accorgersene e soprattutto
quando era
successo, cominciava a chiedersi se il comandante non avesse detto la
verità,
magari lei non era la figlia dei Davenant, a quei pensieri la sua mano
si
strinse convulsivamente sul medaglione che portava al collo, non doveva
essere
così
Lontano da tutti Jack Sparrow poteva finalmente godersi il rum nella
sua tranquilla
cabina,ma c’era qualcosa che lo tormentava,forse un ricordo
legato alla sua
infanzia,quei capelli rossi e quello sguardo ardente e scuro, avevano
un non so
che di famigliare …………ma
dove li aveva visti?