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Autore: Miss Isabelle Davenant    02/04/2008    3 recensioni
Dopo tutto quello che le aveva fatto, dopo tutto quello che le aveva detto perché non poteva fare a meno di provare gratitudine nei confronti di quell’uomo disonesto..... Forse perché tra le sue braccia si sentiva sicura,lontana da qualsiasi pericolo, o forse perché l’improvvisa vicinanza le confondeva le idee ma non doveva essergli grata,no, lei lo odiava, lo odiava con tutta se stessa ne era certa, eppure….. Miss Isabelle Davenant, una giovane nobile combina guai ha certamente un modo tutto suo di vedere le cose, la sua vita cambierà radicalmente quando per destino o per casualità incontrerà il brillante Jack Sparrow,riuscirà con il suo fare fuori dal comune e le trovate originali a far perdere la pazienza al leggendario capitano ?... -MI pareva di averti lasciata da tutt’altra parte- il capitano con il solito fare baldanzoso la costrinse a voltarsi -Il luogo era infestato da organismi vegetali pericolosi- ma che arrogante distogliere lo sguardo offesa era il minimo che potesse fare -Alghe assassine mi è stato riferito, una piaga non è vero?! Mi duole dirtelo cara ma sembra che fortunatamente attacchino sole le donne che portano il nome di Isabelle- perché nessuno le credeva, che ottusi, un giorno si sarebbero accorti di quanto erano vere le sue parole, per il momento era meglio cambiare discorso Una fan fiction che alterna momenti di puro romanticismo a divertenti,drammatici ad avventurosi BUONA LETTURA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL’AUTORE: vi ringrazio per aver seguito con tanta pazienza i capitoli di questa fan fiction…..sono davvero contenta che vi piaccia……ah ecco……..scusate se ci ho messo tanto per pubblicare questa parte ma a quanto pare gli impegni hanno deciso di torturarmi più del solito…spero comunque di ripagarvi con questo capitolo………….mi fa sempre tanto piacere ricevere recensioni le leggo e rileggo…….giusto, giusto per rendermi veramente conto che qualcuno ha il coraggio di leggere e seguire la mia fan fiction quindi ……………..Monipotty e 68keira68…mi illuminate la giornata con i vostri commenti hihihihi…spero di riceverne ancora……e farò di tutto per continuare a scrivere questa storia…anche a costo di ritirarmi a vita privata su un monte cambiando identità per evitare le scocciature della scuola!!!!!......buona lettura a tutti!!!!

 

CAPITOLO QUARTO
LA FUGA


L’aria fresca della notte sferzò contro il suo viso mentre correva a rotta di collo lungo le strade di Tortuga ,più indietro alcuni uomini continuavano a seguirla, doveva seminarli ad ogni costo;
Non conosceva il posto di conseguenza non aveva la più pallida idea di dove andare, poteva solo affidarsi all’intuito ; destra, sinistra ancora destra,sapeva benissimo che utilizzando quel metodo si sarebbe persa,ma non le importava
Proprio grazie ai continui cambiamenti di direzione era riuscita a conquistare un piccolo vantaggio,quindi, in nome della sua salvezza, doveva continuare a depistarli
La giovane approfittò del suo stato per fiondarsi in una viuzza laterale buia e anonima
-Cosa faccio?…..cosa faccio?- non voleva assolutamente finire tra le grinfie di quei barbari incivili ma come in ogni momento di panico non le veniva in mente nulla di costruttivo
Stava per perdere le speranze quando una catapecchia piuttosto nascosta attirò la sua attenzione, non poteva chiedere di meglio,contro ogni suo sano principio decise di entrare, in fondo si trattava di rimanere li dentro solo fino a quando gli inseguitori non avessero rinunciato alla sua persona.
Chiuse piano la porta e vi si appoggiò nella speranza di riprendere un po’ il fiato
La corsa l’aveva distrutta, che situazione assurda lei, Isabelle Davenant,nobildonna a tutti gli effetti, aveva alle calcagna una folla imbufalita, doveva proprio trattarsi di un brutto sogno
-donnina……….donnina vieni qui!-qualcuno aveva parlato facendola sobbalzare
Un uomo dall’altro lato della piccola stanza la guardava deliziato con una bottiglia sospetta in mano
-Oh no un altro…..ma non è possibile… qui ci sono uomini strani proprio dappertutto- Era assolutamente indignata da Tortuga e dai suoi abitanti
Per sua fortuna quel rimprovero non fece alcun effetto sul bucaniere che anzi decise di continuare nel suo intento
-ehi ..ma non mi ascolti!- cominciava a preoccuparsi sembrava che l’uomo,chiaramente ubriaco,stesse per perdere il controllo sugli eventi
-Ho detto che devi venire qui…..hai capito donnina?- Isabelle deglutì prima di rispondergli,se voleva fuggire doveva provare a distrarlo con la sua cultura
-In verità sarei molto lusingata di assecondarvi ma….ma se prendiamo in considerazione la tanto declamata teoria dei contrari secondo la quale tutto ciò che è verità diventa menzogna e tutto ciò che è menzogna diventa verità, in virtù di quanto è stato detto e da un punto di vista strettamente allegorico trascendentale io non posso adempire alla richiesta se dichiaro di essere…hem…….un uomo- come diavolo faceva a pensare certe cose, doveva ammettere che ogni tanto si stupiva di se stessa
L’ubriacone ammutolito lasciò cadere la bottiglia che si infranse a terra –Cosa?-
-In una parola……Addio!-se proprio doveva scegliere preferiva la folla imbufalita almeno all’aria aperta non doveva sopportare l’odore di rum
Tornò sulla strada sbattendo fragorosamente la porta, fu un grosso errore ma se ne rese conto troppo tardi,quando ormai aveva rivelato a tutti la sua posizione
-oh no!-complimentandosi con se stessa per l’intelligente trovata riprese la fuga,……sbattere le porte e da quando lo faceva?
Era tutta colpa di quel pirata maleducato se stava perdendo l’uso delle buone maniere,già quell’odioso capitano disonesto che l’aveva fregata,un momento, che soluzione geniale,l’illuminante piano da lei appena ideato si prospettava piuttosto semplice, non doveva fare altro che raggiungere la nave di Jack Sparrow,
in cuor suo sperava che la ciurma vedendola in difficoltà la liberasse dal pericolo, ovviamente era superfluo pensare al fatto che era stato proprio il loro capitano a metterla in quel brutto guaio
Di nuovo si lanciò in una corsa disperata ma questa volta nel senso inverso.

*

Finalmente eccola,dissestata e ripida la discesa che all’andata aveva tanto odiato ora le riempiva il cuore di felicità.
Colta dall’entusiasmo percorse rapidamente il primo tratto, il suo obbiettivo era raggiungere la nave nel minor tempo possibile e ce l’avrebbe fatta se un ammasso informe non avesse improvvisamente deciso di ostruire la strada
-Ma che diavolo………- a quell’orribile visione lo stato di irritazione Isabelliana superò ogni limite
Jack Sparrow, fermo a metà tragitto, cercava di smuovere con tutte le sue forze un piccolo carretto sul quale aveva caricato molte botti di rum
-Ben gli sta-
La giovane non poté fare a meno di sorridere compiaciuta trovando nella ridicola scena una piccola vendetta
pensandoci meglio si meritava pene ben peggiori di un carretto bloccato, dannazione l’aveva pur sempre scambiata con una bottiglia di rum,non approvava quel gesto,lei valeva molto di più,come minimo cinque botti e in ogni caso non doveva permettersi di metterla nei guai
Delle urla lontane la riportarono alla realtà,si rese conto immediatamente di non aver abbastanza tempo per fantasticare sulle future sofferenze del capitano, in quel momento la fuga aveva la priorità su tutto il resto così malvolentieri si vide costretta ad abbandonare quei piacevolissimi pensieri
-Capitano..... la pagherà cara-il sussurro appena accennato non arrivò alle orecchie del capitano ma le servì per metterla del giusto umore
Quella frase ebbe il benefico effetto di farle raggiungere in pochi attimi l’odiato compare,dal canto suo decise comunque di non fermarsi, anzi per dimostrare quanto fosse semplice procedere senza un carretto dispettoso al seguito lasciò che la pendenza della strada accelerasse la sua andatura
Isabelle sogghignò soddisfatta mentre correva di buon grado, moriva dalla voglia di ripetere quelle parole che il signor frego chiunque perché mi va le aveva propinato al momento dello scambio, non tanto per avvertirlo del pericolo, più semplicemente voleva fargli notare quanto l’avesse indignata il suo comportamento
-….SE VUOI UN CONSIGLIO…….CORRI-
Jack sentendo ciò si riscosse dal suo compito e guardò la ragazza superalo, era agitata e correva, soprattutto correva non era un tipico comportamento da miss Isabelle Davenant, le nobildonne si offendono e gridano ma non si affannano mai in sforzi fisici troppo elevati
Sospettoso alzò lo sguardo verso la locanda, doveva arrivare da li sicuramente, o almeno era li che l’aveva lasciata
-Mannaggia-
Al principio della strada un gruppetto di uomini lo fissò per qualche istante, non ci misero molto per realizzare quanto stava accadendo
-quello è il nostro rum!-
-ha rubato il nostro rum-
-PRENDIAMOLO-
L’attenzione era decisamente passata sul povero capitano, le belle fanciulle passano in secondo piano quando c’è di mezzo il rum, dovevano fermarlo ad ogni costo
Jack cominciò a strattonare e tirare istericamente quella maledetta legnosità che non voleva collaborare
Si sentì un rumore sordo e il carretto sfuggì dalla sua presa perdendo progressivamente il controllo,era riuscito a liberalo dal problema,senza alcun dubbio, ma a quel punto non poteva fare altro che osservarlo mentre scendeva a una velocità paurosa verso la nave
-ISABELLE…..- Anche il capitano, spinto da un forte istinto di sopravvivenza si mise a correre
-ISABELLE………..FERMALO………………..SALVA IL RUM!-La giovane si voltò sconvolta , cosa voleva da lei ancora
-ODDIO- alle sue spalle un carretto impazzito minacciava di investirla
-NEANCHE PER SOGNO………….- riuscì ad evitarlo lasciando che l’inconsueto oggetto la superasse
-….DI QUESTO PASSO SARA’ L’UNICO A SALVARSI- urlò queste ultime parole sinceramente terrorizzata ,i bucanieri stavano guadagnando terreno,era inutile illudersi non avevano molte speranze.
Quella strada sembrava interminabile, guardò avanti a se per accertarsi sulla distanza che ancora doveva percorrere ma si ritrovò a fissare alcuni uomini dalla ciurma,non ci poteva credere erano scesi a terra pronti per salvarla, aveva fatto bene a riporre fiducia in loro, forse in fondo non erano così male come aveva pensato inizialmente.
Non ci volle molto e la terribile verità le crollò addosso costringendola ad arrestare bruscamente la corsa
-NOOOO...fermi....piccoli infami-
Provò un'ira spropositata quando scoprì il vero intento della ciurma;
In realtà avevano lasciato la nave giusto, giusto per placare il carretto e portare al sicuro il rum, una volta completato il loro dovere infatti si erano ritirati nuovamente negli antri dell’imbarcazione
la prima impressione che aveva avuto nei confronti di quegli egocentrici alcolizzati era certamente quella giusta,al diavolo i pirati sarebbe comunque salita su quella nave anche a costo di usare la forza
con una nuova carica di determinazione riuscì a raggiungere il molo ma la testardaggine non servì per evitarle un'orribile presa di coscienza,l’equipaggio non solo si era rifiutato di dare aiuto ma aveva anche deciso di salpare lasciando indietro i due malcapitati e tutti i loro guai
Era assolutamente sconvolta e rimase sul limitare del porto con gli occhi sbarrati, no, non potevano fare una cosa del genere senza il suo consenso
Jack le fu accanto poco dopo, non sembrava preoccupato e si mise ad osservare fiducioso mastro Gibbs che si allontanava,quel comportamento non si addiceva alla situazione, forse non erano stati abbandonati come sembrava, aggrappandosi a quest’ultima speranza anche Isabelle si ritrovò a scrutare il buon uomo
Gibbs, dalla poppa della nave lanciò la prima cima e Jack l’afferrò con abilità e sorridente, aspettò il turno di Isabelle prima di abbandonare il porto,non voleva perdersi lo spettacolo, la giovane stava per dare sfoggio delle sue qualità cordaiole, c'era da divertirsi
Offesa da quell’atteggiamento tentò di prepararsi alla presa
-che sarà mai…- non sembrava una cosa difficile la corda arriva e tu la prendi fine della storia
Ed ecco che dalla nave giunse anche la seconda cima, era talmente ansiosa di dimostrare la sua bravura che riuscì a mancarla.
demoralizzata osservò la corda tornare dal suo legittimo proprietario,Gibbs ormai era troppo lontano per tentare un altro lancio,che disastro
in qualche modo doveva salvare la situazione,decise di optare per lo sguardo implorante
-Jack……-lui osservò Isabelle serio e per qualche istante parve indeciso sul da farsi.
-Jack …andiamo…non mi lascerà qui…..- jack sparrow suo malgrado prese una decisione, rapidamente la strinse a se e spiccando un balzo lasciò che la cima li portasse verso lo scafo della nave, verso la salvezza

*

Dopo tutto quello che le aveva fatto, dopo tutto quello che le aveva detto perché non poteva fare a meno di provare gratitudine nei confronti di quell’uomo disonesto
Forse perché tra le sue braccia si sentiva sicura,lontana da qualsiasi pericolo, o forse perché l’improvvisa vicinanza le confondeva le idee ma non doveva essergli grata,no, lei lo odiava, lo odiava con tutta se stessa ne era certa, eppure…..
Sollevò timida il viso per scrutare la sua espressione, jack guardava avanti a se, verso il porto che si faceva sempre più lontano, chissà quali erano i suoi pensieri……
Accidenti, ma cosa diavolo stava facendo, lei era miss Isabelle Davenant, non doveva comportarsi così
Certo che per una volta, una soltanto poteva anche cedere, lasciare che le sensazioni prendessero il sopravvento sulla ragione,in fondo cosa aveva da perdere
Chiuse gli occhi e posò la testa sulla sua spalla,era felice
Libertà, passione, rischio,avventura solo ora cominciava a capire il vero significato di quelle parole
In risposta a quel gesto il capitano abbassò lo sguardo scrutandola divertito, per qualche istante non disse nulla ma poi………..
-Gioia, dobbiamo tornare sul ponte, non che mi dispiaccia stare qui sia chiaro, sei molto interessante ma vedi…..cominci a pesare e io ho bisogno di rum……particolarmente rum-
Prontamente lasciò la sua spalla per osservarlo confusa
-io……..hem……..non penserà che….-una mezza domanda completamente inutile,purtroppo la risposta si leggeva chiaramente nell’espressione dispettosa del capitano
-VADA ALL’INFERNO!- la cosa peggiore era che in quella posizione non poteva neanche andarsene stizzita come invece avrebbe voluto fare, cercò comunque di aggrapparsi alla corda per tentare una goffa arrampicata
-Figliola ci sono già stato, non è neanche così male ti assicuro- ma che crudeltà, basta non poteva sopportare altro, Isabelle lo abbandonò calpestandolo senza ritegno doveva pur scavalcarlo in qualche modo……e quel modo se l’era meritato pienamente
Con molta fatica e l’aiuto del signor Gibbs riuscì a raggiungere il ponte e li si lasciò cadere sfinita, orami aveva deciso, non si sarebbe più mossa, quella sera aveva dato abbastanza
Jack Sparrow saltò sul ponte subito dopo,che sbruffone,lo guardò da terra incrociando le braccia offesa ma lui evidentemente non ci fece caso e le si avvicinò ignorando il suo stato d’animo
-Se mi è lecito saperlo potresti dirmi come hai fatto a fuggire- era sinceramente curioso, insomma non è da tutti fregare una folla Tortughese
-Utilizzando la mia sconfinata cultura ovviamente- Isabelle era fiera di se, si sentiva molto pirata in quel momento, si , era giunto il momento di mettersi in mostra e accantonare il risentimento
-Ovviamente……….posso immaginare- il capitano la guardò pieno di sospetti
-Ha visto, che alla fine ho trovato il modo di tirar fuori la mia parte piratesca- lo guardò esaltata, aveva vinto lei
-Per carità………tesoro tu non sei e non sarai mai un pirata……- la giovane non riusciva a capire, cosa c’era in lei che non andava,insomma ne aveva passate di tutti i colori e secondo il suo modesto parere quello poteva bastare per diventare un pirata
-Che cosa?- forse non si era espresso abbastanza chiaramente, doveva ritentare la spiegazione
-Io sono miss Isabelle Davenant…e dò del voi a tutte le persone che incontro……..guardate il mio bel vestito…- Jack aveva deciso di provare con la sua crudele imitazione
-….ma per favore…i pirati non sono donnette figliola……prova ad essere più uomo- se non capiva così doveva essere chiaramente ritardata
- Ma come faccio ad essere più uomo se sono una donna?- certo che il capitano pretendeva un po’ troppo da lei
-Non ne ho la più pallida idea…….questo lo lascio a te- il problema non lo toccava minimamente e quindi dopo aver espresso le sue opinioni se ne andò lasciandola pensierosa sul ponte
Isabelle strinse le ginocchia al petto cercando di ignorare la sua situazione,era sporca e il suo vestito cadeva a pezzi,ma almeno poteva dichiararsi salva e questo le doveva bastare.
E allora perché non riusciva a tranquillizzarsi, sembrava che tutte le angosce patite nella giornata avessero deciso di invaderla proprio in quel momento, si sentiva come quando, da bambina, sobbalzava spaventata per un brutto incubo, solo che sulla nave nel bel mezzo dell’oceano non c’era nessuno pronto a consolarla
Era tutta colpa di quel dannato segno, era tutta colpa di quell’orribile cicatrice, era tutta colpa di quel maledetto marchio se tutto era cambiato
Isabelle abbassò lo sguardo per accertarsi che la scottatura fosse ancora li al suo posto e si stupì nel vedere l’ enorme mutamento;
Se prima era una macchia irregolare solcata da una più scura e sottile ora si poteva chiaramente distinguere un cerchio perfetto oscurato da una sorta di esse scarlatta, come aveva fatto a non accorgersene e soprattutto quando era successo, cominciava a chiedersi se il comandante non avesse detto la verità, magari lei non era la figlia dei Davenant, a quei pensieri la sua mano si strinse convulsivamente sul medaglione che portava al collo, non doveva essere così
Lontano da tutti Jack Sparrow poteva finalmente godersi il rum nella sua tranquilla cabina,ma c’era qualcosa che lo tormentava,forse un ricordo legato alla sua infanzia,quei capelli rossi e quello sguardo ardente e scuro, avevano un non so che di famigliare …………ma dove li aveva visti?

  
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