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Autore: Beatrix82    02/04/2008    2 recensioni
Cosa è successo tra la partenza di Goku con Shenron e l'ultimo torneo di arti marziali tra Goku Jr e Vegeta Jr? Perchè le due famiglie non si sono unite come molti si aspettavano? In questa fanfiction sarà proprio Pan a raccontarcelo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pan, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'emozione per sempre 5

CAPITOLO 5 - Foto ricordo

By Beatrix

 

Dalla Gravity Room giungevano fino al salone i segni dell'incessante attività che doveva esserci all'interno. Evidentemente Goku e Vegeta dovevano aver intrapreso un vero e proprio combattimento, come per continuare da dove al torneo erano stati interrotti.

"Che dolce" osservò Bikini quasi commossa, riportando Pan alla sua storia.

"E' vero" concordò. "Ma le assicuro che quello fu uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita".

"Ma mio nonno fu molto carino con lei...".

"Comprensivo" precisò Pan. "Ha capito che avevo in testa solo una gran confusione, che con la scomparsa del nonno provavo un tale vuoto nel cuore da dover colmare in qualche altro modo".

"Con Trunks?".

Pan sorrise.

"Avevo bisogno del suo affetto. Dovevo solo capire che lo avevo già, in ogni modo, senza ricorrere a quei mezzi...".

"Anche perchè era soltanto una bambina".

"Già" confermò Pan assorta, con gli occhi che più che la sua interlocutrice sembravano guardare dentro la propria mente. "Allora ero davvero solo una bambina... Ma il tempo passa per tutti... E tu cresci, quasi senza accorgertene...".

 

Il campanello suonò più volte, come se chi stesse al di là della porta fosse assolutamente impaziente che qualcuno venisse ad aprire.

"Arrivo!" gridò Bulma accantonando per un momento la sua ultima invenzione e correndo con camice ed occhiali ad aprire.

Spalancando il portone principale, trovò Pan, inondata dal caldo sole di fine Giugno con addosso la toga nera e il classico berretto da diploma, che le sorrise con orgoglio e eccitazione.

"Pan! Ce l'hai fatta!" esclamò Bulma abbracciandola calorosamente.

"Oh, Bulma, non mi sembra ancora vero!" gridò Pan con entusiasmo.

Trunks si avvicinò lentamente, osservando con un sorriso le due festeggiare con allegria.

"Ti dona la toga, Pan" osservò ironico da dietro di loro.

"Trunks! gridò Pan correndo verso di lui e gettandogli le braccia al collo.

"Abbiamo una neodiplomata tra noi!" esclamò Trunks abbracciandola a sua volta.

"Arrivo giusto giusto dalla consegna dei diplomi!".

"Beh, l'avevo intuito!" confermò Trunks riferendosi al suo inusuale abbigliamento.

"Non ho potuto fare a meno di passare subito da voi appena finita la cerimonia!".

"E noi siamo molto orgogliosi di te, tesoro!" sorrise Bulma. "Adesso però devo tornare in laboratorio, ho lasciato un lavoro a metà!".

E, dopo aver dato un bacio a Pan, si precipitò a passo svelto da dove era arrivata.

"Complimenti, Pan" riprese Trunks con espressione fiera.

La ragazza sorrise, percependo con piacere il suo orgoglio nei suoi confronti.

"Non vedevo l'ora di dirti che era andato tutto bene e che sono passata a pieni voti!".

"Ma io lo sapevo già...non avevo dubbi!".

"Ah, davvero?" rise Pan divertita, mentre l'uomo annuiva con sicurezza.

"La fine del liceo è un evento importante" affermò Trunks. "Immagino che ora andrai a festeggiare".

"In realtà...non avevo intenzione di fare granché..." lo contraddisse Pan scrollando le spalle. "Pensavo piuttosto che sarebbe carino festeggiare con vecchi amici, stasera".

Trunks le sorrise teneramente, immaginando a cosa si riferisse.

"Ma probabilmente tu avrai già degli impegni..." continuò la ragazza.

"Scherzi!" esclamò Trunks deciso. "Non mancherei per niente al mondo!".

Pan sorrise, come per ringraziarlo.

"Potremo uscire a bere qualcosa insieme" propose Trunks.

"Buona idea" osservò Pan, entusiasta di trascorrere una serata in buona compagnia dopo aver passato gli ultimi mesi quasi esclusivamente sui libri.

 

"Cin Cin!" esclamò Trunks seguito a ruota da Pan, Bra e Goten, mentre quattro bicchieri si incontravano in mezzo al tavolino del locale intorno al quale erano seduti.

"Questo brindisi lo dedichiamo a Pan, naturalmente!" annunciò Trunks sollevando il suo bicchiere in onore della ragazza al suo fianco.

"Alla piccola di casa Son" aggiunse Goten, sorseggiando la sua birra.

"Credo che non dovresti farti chiamare più così" osservò Bra lanciando un'occhiata di disapprovazione verso Goten. "Ora che ti sei diplomata e che hai già diciotto anni devi farti valere".

"Sai che ti dico... Hai proprio ragione!" confermò Pan ammiccandole.

"Ma andiamo, se fino a ieri io e Trunks vi abbiamo fatto da Babysitter!" sbottò Goten ironico, scatenando le proteste delle due ragazze.

"Gote, se vuoi un consiglio da amico non ti conviene metterti contro due donne Sayan!" affermò Trunks con sicurezza.

"Come se anche da bambina non fossi già in grado di batterlo con pochi colpi!" dichiarò Pan seguita da una risata generale, al ricordo di come a soli quattro anni fosse riuscita a sconfiggere lo zio diciassettenne al torneo di arti marziali.

"Ehi Pan, ora che hai finito il liceo, che piani hai?" chiese Bra sorseggiando con la cannuccia il suo delizioso frappè.

"Ecco...intanto...voglio godermi l'estate" rispose brevemente. "Poi non so... Papà vorrebbe che frequentassi un prestigioso college, ma io non ho ancora deciso...".

"Io invece appena finito il liceo ero già sicura di una cosa!" affermò diretta Bra.

"Che non avresti continuato a studiare" la anticipò Trunks, scrollando le spalle.

"Infatti, così avrei potuto provare a realizzare il mio sogno di sfondare nella moda!".

"E ci sei riuscita?" le chiese Pan.

"Beh, per ora faccio qualche book fotografico e qualche piccola sfilata...poi, chissà!".

"Scommetto che a Bulma piacerebbe che entrassi a lavorare anche tu per la Capsule Corporation" provò ad indovinare Pan.

"Sì, ma per ora non se ne parla...".

"E poi, tanto, che bisogno c'è che voi Brief lavoriate tutti quanti...non vi mancano certo i soldi!" osservò Goten con leggerezza.

Bra e Trunks si guardarono complici, ma con espressione seria.

In realtà non è che in questo periodo navighiamo proprio nell'oro" lo contraddisse Trunks. "Gli affari alla Capsule Corporation non vanno molto bene ultimamente".

Il silenzio che si era creato intorno al tavolino venne interrotto dalla musicale suoneria del cellulare di Goten.

Sì, pronto?" rispose. "Ah, ok, arrivo subito" disse riattaccando.

"Valese?" indovinò Trunks.

"Già...le avevo promesso di fare un salto da lei" disse alzandosi dalla sedia. "Devo proprio andare".

"Eh, l'amore..." sospitò Bra per prenderlo in giro.

"Goten fa proprio sul serio, questa volta" aggiunse Trunks solennemente.

"Sono anni ormai che stanno insieme" intervenne Pan. "Ed io che credevo che durasse poco come con tutte le altre!".

"Credevi male, nipotina" la corresse Goten colpendola affettuosamente sulla spalla e allontanandosi dopo aver salutato i rimanenti.

"Beh...in realtà adesso dovrei andarmene anch'io" dichiarò Bra dando un'occhiata all'orologio. "I miei amici mi staranno già aspettando, volevamo andare a ballare stasera".

"Bada di non fare tardi, sorellina, o lo senti papà" la avvertì Trunks.

"Guarda che mi basta una di mamma!" scherzò Bra incrociando le braccia scocciata.

Pan rise di gusto, divertita.

"Ehi, Pan, non è che vuoi venire con me?" propose Bra.

"Oh, no, ti ringrazio...".

"Sicura? Guarda che nella mia compagnia ci sono dei ragazzi molto carini, potrei presentartene qualcuno!".

"No, no, davvero..." rispose Pan leggermente imbarazzata.

"E va bene...come vuoi!" concluse Bra abbracciando l'amica e congedandosi da loro.

"Devi andartene anche tu?" chiese Pan guardando Trunks dubbiosa.

"No" rispose lui sorridendo. "A meno che tu non voglia che me ne vada per darti liberamente alla pazza gioia".

"In effetti mi era venuto in mente di improvvisare una lap dance in mezzo al locale..." scherzò Pan stando al suo gioco. "Ma se non te ne vai potresti fare la spia con i miei".

I due si lasciarono andare in una piacevole risata.

"Ti va di fare una passeggiata?" propose Trunks infastidito dal fumo e dal baccano del locale.

"Certo" concordò Pan, che aveva appena avuto la stessa idea.

 

Le strade di Satan City si erano quasi del tutto svuotate dal brulichio di gente che abitualmente le affollava durante la giornata, ma le luci dei lampioni, delle insegne e delle vetrine illuminava ancora la grande città in quella tiepida sera estiva.

Camminavano a passo lento, verso la periferia della città, da dove, indisturbati e lontano da occhi terrestri, avrebbero potuto spiccare il volo e tornarsene così a casa.

Trunks si voltò verso Pan, che, al suo fianco, sembrava avvolta da un'aura immaginaria di pace e serenità, con i tratti lisci e rilassati di chi si trova completamente a proprio agio.

Quello era probabilmente l'effetto che la sua presenza e la sua vicinanza le infondevano. Ora come da sempre.

Anche lei riusciva a trasmettergli lo stesso, quel senso di armonia con se stesso e con il mondo...la sensazione che bastasse vederla o sentire la sua voce per non desiderare altro...

Sorrise tra se pensando a come quella bella e adorabile ragazza al suo fianco, con lisci capelli neri che morbidi le raggiungevano le spalle e con il corpo quasi scolpito dagli dei, fosse la stessa ragazzina testarda e ribelle con la bandana in testa e che le arrivava a malapena al petto...quella ragazzina con cui anni prima aveva condiviso tante esperienze...troppe per una bambina terrestre ma inevitabilmente normali per una piccola Sayan...esperienze che per forza di cose l'avevano fatta maturare in fretta...

"Come passa il tempo" esordì Trunks. "Solo ieri eri solo una minuscola creaturina che imparava a strisciare a quattro zampe, e ora sei una diciottenne appena diplomata".

"E' anche merito tuo" dichiarò Pan guardandolo dolcemente.

"Mio? E cosa avrei fatto, scusa?" chiese lui sorpreso.

"Tanto... Mi hai aiutato nei momenti più difficili, incitandomi a non abbattermi e ad andare avanti... Non ce l'avrei mai fatta senza di te".

Trunks sorrise, colpito dalle sue parole così profonde e sincere, ma con la consapevolezza che non fosse affatto solo merito suo.

"Tu avresti fatto lo stesso senza di me, Pan...devi solo rendertene conto e capire che puoi cavartela benissimo anche da sola".

"Ma io so che tu ci sei" lo interruppe la ragazza con sicurezza.

"E' vero" confermò lui. "Ma imparerai che puoi farcela ugualmente".

Pan annuì, nonostante in cuor suo sapesse che in quegli anni aveva avuto bisogno di lui come l'aria che respirava.

Ripensò a come si fosse aggrappata a lui con tutte le sue forze quando suo nonno se ne era andato quasi quattro anni prima senza lasciare spiegazioni., e a come fosse terrorizzata all'idea di perdere le sue attenzioni ed il suo appoggio.

Ma ora erano passati degli anni, era riuscita a crescere, a fare le proprie esperienze e a vedere Trunks fare la sua vita senza tuttavia dubitare del legame che li univa. Perchè esisteva, era forte e niente e nessuno lo avrebbe spezzato. Avrebbe potuto contare su di lui ogni volta che voleva, e così infatti era stato.

Era questa certezza che la tranquillizzava, l'idea della presenza di Trunks nella sua vita sempre e comunque. E, in qualche modo, anche nel suo cuore.

Pochi ragazzi avevano avuto l'onore di entrare nella sua vita, di strapparle qualche attimo del suo tempo. Non molto aveva concesso a quei pochi che avevano provato ad aprire le porte del suo cuore, quando in quel cuore c6'era posto solo per uno...

Erano ormai giunti fuori dal centro e le luci cominciavano a diradarsi per lasciare più posto al bagliore lunare.

"Questa memorabile giornata sembra essere giunta alla fine" annunciò Trunks.

"Sono contenta di aver avuto la possibilità di festeggiarla con voi".

"Un giorno del genere va celebrato e ricordato" affermò lui fermandosi ed indicando una cabina per fototessere a lato del viale.

"Cos'hai in mente?" chiese Pan alzando curiosa un sopracciglio.

"Credo che una foto ricordo del giorno in cui hai preso il diploma e sei entrata ufficialmente nel mondo degli adulti faccia proprio al caso tuo!" esclamò l'uomo appoggiandole un braccio intorno al collo ed accompagnandola verso la cabina.

"Solo se la facciamo insieme!" trattò Pan. "Dopotutto, ho appena finito di dirti che in tutto quello che faccio la tua presenza è essenziale!".

"Dovrei sentirmi lusingato" sorrise Trunks mentre la ragazza lo spingeva sullo sgabello della cabina.

"Sei sicura che ci entriamo tutti e due?" chiese Trunks, mentre Pan senza tante spiegazioni le si accomodava sulle ginocchia, stringendosi a lui per entrare nell'obiettivo.

"Sei pronto?" domandò Pan schiacciando il bottone di scatto dopo aver ricevuto l'ok dall'amico.

"Cheeeese!!!" esclamarono i due mentre l'accecante luce del flash li abbagliava.

"Fatto!" gridò soddisfatta la ragazza. "Ora dobbiamo solo aspettare qualche minuto che sia pronta la foto".

"Ok, ma intanto usciamo di qui che ci entriamo a malapena e rischiamo di soffocare!".

"Guarda che sei tu che occupi tutto il posto!" esclamò Pan ridendo dispettosamente mentre usciva dalla stretta cabina e invitava Trunks a seguirla fuori.

"Sai, non sei cambiata per niente dal punto di vista di farmi arrabbiare!" dichiarò Trunks scuotendo la testa arrendevolmente.

"Non è colpa mia se trovo assolutamente divertente prenderti in giro!".

"Sarà perchè te lo lascio fare tranquillamente...ma solo perchè sei tu..." concluse Trunks mentre la sua espressione scherzosa si trasformava in un dolce sorriso.

I due si guardarono con complicità, come se il flusso delle emozioni che provavano si trasmettesse semplicemente attraverso i loro occhi.

"Grazie" mormorò Pan dopo un pò.

"Di cosa?".

"Di tutto" gli sussurrò Pan con un dolcissimo sorriso, mentre la luce della luna le faceva brillare gli occhi scuri e la delicata brezza estiva le accarezzava appena i capelli.

Trunks le sorrise affettuosamente, per poi posare un piccolo e delicato bacio appena a lato delle sue labbra.

Pan chiuse gli occhi, quasi invasa da un calore avvolgente, per poi riaprirli e sorridergli radiosamente.

"Adesso vado... Ci vediamo" disse mentre aumentava la sua aura e si sollevava in volo.

Trunks la guardò allontanarsi verso le colline dei Paoz, poi un debole scatto della cabina vicino a lui attirò la sua attenzione.

Dalla fessura era uscita la loro foto, che ora si stava asciugando al calore soffiatovi sopra dalla macchina.

Pan se ne era dimenticata...

La estrasse dalla fessura, avvicinandola agli occhi.

Ciò che vide gli trasmise un'emozione così dolce da fargli struggere il cuore.

Due volti sereni e sorridenti, che si stringevano guancia a guancia verso l'obiettivo, e con gli occhi che anche attraverso la carta sembravano trasudare di amore puro e sincero.

 

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