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Autore: Lights    03/04/2008    3 recensioni
Il nostro amore è come il vento: non lo vedo ma lo sento
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ammiraglio Rabb sua moglie ora sta bene, è fuori pericolo

- Ammiraglio Rabb sua moglie ora sta bene, è fuori pericolo.- Gli disse sorridendo il medico.

- Sia ringraziato il cielo. Che cosa ha avuto?-

- Sua moglie è incinta e ha avuto un principio d’aborto.- continuò il medico.

- Sarah incinta? Non è possibile.- Chiese incredulo.

- Si Ammiraglio, il Generale Mackenzie è in stato interessante. E’ alla fine del terzo mese. Dato le sue condizioni riposo assoluto per una settimana.- Finì il medico.

- Hai sentito David avrai un fratellino o una sorellina!- Gridò dalla gioia Harm prendendo il bimbo e alzandolo in aria sopra la sua testa. David felice emise dei piccoli gridolini.

– La posso vedere?- Chiese con una nuova speranza.

- Si, ma solo per pochi minuti non si deve affaticare.-

Harm e il piccolo David entrarono nella camera. Le persiane erano abbassate e una fioca luce illuminava la stanza. Si sedette accanto a lei, prese in braccio il bambino e si soffermò sui lineamenti del suo viso.

David con la sua manina toccò la mano della donna che al contatto con essa si svegliò.

- Ciao.- Gli disse Sarah con voce roca accarezzando il visino del piccino.

- Mama.- Gli disse godendosi le carezze.

- Ehi marine come ti senti?- Le chiese il marito.

- Come se fossi uscita da una centrifuga ma bene.- Gli sorrise. Gli prese la mano e gliela appoggiò sul ventre. – un altro piccolo cucciolo in arrivo.- Una lacrima scivolò sulla guancia.

- Il secondo tra i tanti. Mai perdere la speranza.- Si inchinò su di lei e la baciò dolcemente sulle labbra.

Il piccolo David iniziò a battere le manine contento nel vedere che il papà e la mamma erano felici.

 

La settimana passò tranquillamente, nonostante il telefono squillasse in continuazione, in fin dei conti Mac era sempre al capo del Jag.

All’ennesima telefonata d’ufficio arrivata nel primo pomeriggio che svegliò il piccolo David Harm, che stava lavorando nel suo studio, sbottò innervosito.

- E’ mai possibile che non ti lascino stare tranquilla?!- Le chiese arrabbiato. – Devi riposare!- Le ricordò.

- Ammiraglio come posso dimenticarlo se me lo ricorda ogni cinque secondi.- Scherzò Sarah avvicinandosi a lui.

Lo circondò con le braccia stringendosi a lui e appoggiò la sua testa sul petto.

- Harm stai tranquillo sto bene… non avere paura per noi. Ti prometto che al più piccolo fastidio mi calmo.- Gli sorrise alzando la testa e guardandolo come una bimba.

- Sei incorreggibile marine!- Le schioccò un bacio in fronte.

 

 

Il tempo passò. I due avvocati furono travolti nei preparativi per la cameretta e tutte le piccole cosine per accogliere al meglio il nuovo arrivato in famiglia Rabb.

David cresceva tranquillo. Era un bimbo vivace ma buono. Ogni giorno per lui era una sorpresa. Era un bimbo molto furbo e intelligente. Capiva subito al volo e assorbiva come una spugna tutto quello che gli insegnavano. Era felice della sorellina che stava per arrivare.

Ormai Mac era arrivata all’ottavo mese di gravidanza. Era in attesa di una femminuccia. Harm quando l’aveva saputo aveva preso in braccio il piccolo David e insieme avevano fatto un sacco di giravolte per la contezza.

Nonostante che fosse in maternità non passava giorno che non ci fosse bisogno della sua presenza al Jag.

Il Jag era stato coinvolto in un caso sgradevole di molestie. Le informazioni erano trapelate dagli uffici coinvolgendo i media che avevano alzato un grande polverone intorno alla vicenda.

Era una giornata tranquilla quando squillò il telefono. Il segretario della marina convocò Mac con estrema urgenza.

Andò in camera, indossò la divisa e si preparò per la riunione.

Stava terminando di preparare gli ultimi incartamenti quando Harm rientrò in casa con il piccolo David dalla solita passeggiata del pomeriggio.

- Sarah che ci fai in divisa?- Le chiese sorpreso di vederla vestita in quel modo.

- Il Segretario della marina mi ha convocato per oggi alle 16.00.- Gli rispose distrattamente terminando di inserire i documenti nella valigetta.

- Ma sei in congedo di maternità!- Sbottò – Non se ne può occupare Bud! E’ o non è il tuo sostituto???- Le chiese arrabbiato.

- Avanti Harm non farne una tragedia. La situazione in cui è coinvolto il Jag non è semplice in questo momento e non mi posso negare visto il ruolo che ricopro.- Disse seria, guardando fissa il marito – e tu lo sai meglio di me.- Prese la valigetta in mano, baciò il piccolo David e si fermò di fronte al marito aspettando la sua reazione.

- Ok ci rinuncio marine… testa dura!- Le puntò il dito sulla fronte e gli spinse delicatamente la testa all’indietro sorridendo. – Lascia almeno che ti accompagno.-

- Non iniziare a fare il babysitter con me. Ritorno tra poco non ci vorrà molto.- Gli sorrise, lo baciò velocemente sulle labbra e scappò via prima che Harm potesse protestare di nuovo.

 

 

UFFICIO DEL SEGRETARIO

Ore 16.05

 

- Generale Mackenzie non le nascondo che la situazione che ha coinvolto tutto il dipartimento del Jag è incresciosa. La fuga di notizie che c’è stata ha permesso i media di coinvolgere l’opinione pubblica che ci sta dando letteralmente addosso. Il Presidente è preoccupato di questa situazione. Dobbiamo assolutamente calmare le acque, e per questo conto su di lei! Ritorni al comando e sistemi la situazione e poi potrà ritornarsene alla sua maternità.- Ordinò perentorio.

- Vedo che non mi lascia altra scelta Signor Segretario anche se devo dire che fine ad ora il Comandate Roberts ha fatto un ottimo lavoro permettendo che la situazione non degenerasse.-

- Certo non c’è dubbio che è riuscito a salvare il salvabile però è stata colpa sua se sono state trapelate delle informazioni importanti, la responsabilità del comando era del Comandante Roberts e non doveva permettere che questo accadesse. Non c’è niente da discutere lei torna al comando anche perché…-

- Essendo donna l’opinione pubblica vedrà di buon occhio la mia presenza al comando del Jag!- Terminò dura e indignata Sarah la frase del Segretario.

- Vedo che ha colto nel segno. Ora può andare e mi raccomando conto su di lei per far riquadrare la situazione.- Le disse sorridendo.

- Si Signore!- Si mise sugli attenti stringendo forte i pugni. Avrebbe tanto voluto tirargli un bel pugno per far scomparire dal suo viso quel sorrisetto idiota.

Uscì dall’ufficio del segretario e andò verso la macchina dove la stava aspettando l’autista.

- Sergente mi porti al Jag.- Ordinò una volta salita.

 

 

 

 

JAG HEADQUARTIERS

UFFICIO DEL GENRALE MACKENZIE.

Ore 17.45

 

Mac fece il suo ingresso al Jag come un carro armato. Doveva ancora sbollire la rabbia che provava contro il segretario.

- Signora che ci fa qui?- Le chiese il Capitano Vukovic sorpreso di vederla.

- Vukovic ha per caso problemi con la mia presenza qui? Crede che visto che sono incinta non possa svolgere il mio lavoro?-

- No Signora.- Disse incerto mettendosi sugli attenti. – Mi scuso non volevo dire…-

- Capitano se ha finito di blaterare sciocchezza torni al lavoro, ho ben altre cose più importanti che stare qui con lei a perdere tempo con queste banalità.- Lo fermò dura.

- Agli ordine Generale.- Si ritirò nel suo ufficio.

 

 

 

To be continued…

   
 
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