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Autore: sibley    08/10/2013    1 recensioni
E' sempre un duro colpo quando si viene traditi dal proprio ragazzo/a. Wonder Woman sta provando sulla propria pelle cosa significa amare qualcuno, e scoprire il tradimento. Ma, la cosa peggiore, sono i colpi di testa che si possono fare una volta scoperto il tutto... Potrebbero anche essere la cosa più pericolosa mai fatta.
= Il titolo di ogni capitolo, è il nome della canzone dalla quale traggo il testo ^^ =
Genere: Avventura, Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Wonder Woman's Stories'
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Quando saltammo dritti sulla motocicletta, capii in pochissimo con chi avevo a che fare e chi avevo avuto il dispiacere di baciare. L'odoraccio che stava iniziando a comparire, ora che eravamo fuori dalla sfera della Stazione Spaziale, mi dava già i primi segni. E intanto che la motocicletta mi legava automaticamente, mi venne da pensare che era parecchio che non ci incontravamo. Lui era semplicemente pazzo. Lui era Lobo, probabilmente il fuorilegge più disastroso in circolazione. Si teneva fuori dal carcere solo ed esclusivamente grazie al lavoro che si era trovato. Consegnava prigionieri di guerra, o semplicemente persone scomode, ad un noto Colonnello, che si impegnava al massimo per tenerselo fuori dal carcere. Lobo era un mastino, e non era facile sfuggirgli. Così come non era facile farlo fuori. Che ricordassi, non era mai stato ucciso definitivamente. Decisi di tentare la carta del dialogo. Forse sarei riuscita, grazie alle mie abilità dialettali, a farmi almeno slegare da quelle catene che mi stavano segando in due quasi. Tentare di romperle era fuori discussione. Erano fatte di qualche materiale che metteva fuori uso i miei poteri.

"Listen up
You’ve wasted your time
and wasting mine
failing to be somebody
you want to be forgotten, cut like the rest?
Or do you want to stand up and fucking be somebody?"

"Ehi! Ehiii!" dovetti strillare per farmi sentire da sopra il rombo della motocicletta. Non volevo perdere tempo, dovevo agire. Non potevo rimanere ferma lì ancora per molto. Un po' ne andava anche della mia immagine di eroina, no?

"Mh?" biascicò Lobo.

"Senti... Potresti gentilmente slegarmi? Mi starei segando in due..."

"Eh no, kazzo! Sekondo te sono così skrazzo di kretino da slegarti la katena?! Ma anke no!"

Dannazione. Aveva messo su del cervello! Una volta forse l'avrei convinto anche così, ma adesso... Be', tanto valeva perlomeno chiedergli per quale motivo io fossi il suo bersaglio, o anche dove diavolo mi stesse portando di preciso. Dubitavo che mi avrebbe risposto, ma tanto valeva tentare. In fin dei conti, non è che avessi molto da fare, se non riflettere. Superman mi aveva vista baciare Batman, in teoria. Superman però aveva anche visto che il cosiddetto Batman mi aveva appena rapita. Chissà se aveva notato che il cosiddetto Batman era saltato in sella ad una motocicletta e lentamente aveva ripreso le vere sembianze, cioè quelle di Lobo. Ma la questione più importante era un'altra... L'avevo fatto ingelosire o no? Ma mi sembrava stupido disquisire con me stessa sul cosa, o cosa non aveva fatto Superman, visto che in ballo ora c'era la mia vita. Speravo perlomeno che non mi trascinasse al suo rifugio. Ci ero stata una volta, in ricognizione, e per l'amor del cielo... Un po' di deodorante non avrebbe proprio guastato. 

"Dove stiamo andando!? Perché mi hai rapita, brutto...?!" mi trattenni. Sapevo che inveire avrebbe solo spinto Lobo a stringere le catene attorno al mio povero corpo.

"Ke katzo di domande mi fai!? Non penserai mika di interessarmi! Ke kazzo! Ti ho presa perkè mi pagano un sakko di soldoni, bella!"

Ah, stupendo. Stavo per venir venduta a degli schiavisti... O peggio!

"I may have, I may have
More sensitivity than talents
But I, I will be
The king of my world
And thank God that I’ll never be you."

Ringraziavo solo Dio di non essere stata Lobo. Qualsiasi cosa, ma non Lobo. Non avrei mai voluto essere un uomo fallito ormai, sudicio, pieno di rogna, che non avrebbe mai trovato un lavoro serio. Aveva delle grandissime capacità, e se avessi potuto, l'avrei fatto entrare volentieri nella Justice League. Avrebbe senza dubbio tolto le castagne dal fuoco in molte occasioni, ma a lui piaceva uccidere a caso, e noi della Justice League uccidevamo solo se strettamente necessario. Come si dice in questi casi: "Non sarebbe mai potuta funzionare.", ovviamente. Forse non avevo lo smisurato talento che aveva lui, perché nonostante la mia discendenza divina, e i miei poteri sovrannaturali, non avrei mai fatto fuori in così poco tempo tutte quelle persone, e nemmeno avrei avuto le capacità per far saltare per aria il mio pianeta... Però ero certa di avere qualcosa che lui non aveva: una coscienza, un senso per vivere. Lui, per cosa viveva realmente? Per niente. Per il lavoro misero che aveva, per vedere il sangue... E non era una cosa stupida? Lo era. Prima o poi, continuando così, avrebbe sterminato tutti, e cosa sarebbe rimasto a lui? Niente. Niente per cui esistere. Era ancora il povero stupidotto che era anni ed anni fa, per certi versi.
  
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