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Autore: swiebers    10/10/2013    1 recensioni
Un cadavere. Un mistero da risolvere. Un agente appena rientrato in servizio. Cinque sospettati e il mare aperto. Cosa accomuna tutto ciò? La morte.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Mi raccomando, mangialo tutto, ti vedo pallida – disse mia madre porgendomi un toast alla marmellata. Ciliegie, come quelle a cui era allergica Giovanna.
E' incredibile quanto la propria vita possa cambiare in un battito di ciglia, il modo in cui l'accaduto di una giornata di Agosto possa catapultarti nella trama di un film. Non avrei mai pensato di assistere ad una morte, ma ora che anche Gabriele era scomparso potevo dire di averne vissute addirittura due.
Nessuno è stato più lo stesso dopo quella strage: la madre di Giovanna era diventata un automa in cerca di vendetta dagli occhi perennemente umidi; Gabriele, prima di morire, era caduto vittima dell'apatia; mia madre, beh, mia madre cercava di non parlare mai di tutto ciò, ma anche lei conservava uno shock non indifferente. E' sempre stata particolarmente sensibile a questo tipo di situazioni.
L'unica di cui non avevo notizie da tempo era Barbara: chissà la sua vita com'era cambiata dopo la morte di Giovanna. Insomma, lei rappresentava il sospetto numero uno; aveva trovato il corpo esanime per caso e per caso era diventata la presunta assassina di quella che da tempo era sua acerrima nemica. E in effetti, anche in assenza di indizi, la pista riconduceva inevitabilmente a Barbara; tutti odiavano Giovanna, ma lei aveva un motivo ben preciso per detestarla, quindi anche un ottimo movente per toglierla di mezzo.
Ricordo ancora il trambusto che si creò l'anno scorso a scuola, fu da allora che i rapporti tra Giovanna e Barbara si incrinarono terribilmente.
Noi studenti eravamo sparpagliati tra i corridoi e nel cortile della scuola, intenti a goderci quei dieci minuti di libertà offertici dalla scuola. Chi fumava, chi ripassava la materia dell'ora successiva, gente intenta a mangiare, tutto come di consueto; ma ad un tratto quell'equilibrio fu spezzato da una calca di gente che correva verso delle urla provenienti dalla nostra classe.
- Tuo padre è un fallito, io non posso farci nulla se ha perso il posto! - la voce di Giovanna era inconfondibile.
- Mio padre sarebbe il fallito?! Sentiamo, chi è che ha deciso di licenziare la metà dei dipendenti per un momento di incertezza? Mio padre? Non credo proprio!
- Devi smetterla di urlare, stai attirando attenzioni inutili, stupida. Sapevo che soffrissi di qualche mania di protagonismo, ma non pensavo fino a questo punto! Ritirati, Dumbo!
- Ripetilo.
- Dumbo. D-U-M-B-O - Giovanna scandì quelle lettere indugiando sulla 'O' finale, e accompagnando il tutto con un'espressione mista tra il disprezzo e lo scherno.
In tutta risposta, sentì arrivare uno schiaffo che credo non abbia mai dimenticato, non tanto per il dolore quanto per l'imbarazzo provato al momento.
Nessuno aveva mai visto Barbara comportarsi in quel modo: a scuola parlava sempre di rado, non rispondeva mai agli insulti, figuriamoci arrivare alle mani con qualcuno. I presenti si aspettavano una reazione plateale da parte di Giovanna, con tanto di urla e schiaffi annessi, ma questa non arrivò mai.
Si limitò a sorridere, un sorriso che nascondeva chissà quale tentativo di venetta; si avvicinò a Barbara, la guardò negli occhi e le disse: - Io non ci riproverei, Dumbo -.
La ragazza non reagì. E da quel momento fu tutto uno scambio di frecciatine, o meglio, le frecciatine provenivano solo da Giovanna, che non perdeva occasione per sfoggiare la sua cattiveria nei confronti di Barbara: i motivi non li ha mai capiti nessuno. Probabilmente, al contrario di come volle far credere, quella situazione aveva rappresentato per lei una minaccia, forse temeva che Barbara le avrebbe messo contro tutti, e la sua situazione in fatto di amicizie non era già delle più rosee.
In sostanza, l'astio tra le due era nato da quando Armando, il padre di Giovanna, in un momento non proprio sereno per gli affari, aveva licenziato dalla sua azienda un gran numero di lavoratori, tra cui il padre di Barbara, che lavorava come dipendente da diversi anni. La ragazza, vedendo suo padre perdersi d'animo ogni giorno di più, tanto da cadere in un profondo stato depressivo, in un impeto d'ira aveva attaccato Giovanna, accusandola di non aver fatto nulla per evitare quanto successo. Ovviamente Giovanna, forse per la prima volta nella sua vita, non aveva alcuna colpa; ma Barbara non sapeva con chi altri sfogare la rabbia mista al dolore nel vedere il padre ridotto in quello stato, per cui scelse di prendersela con lei.


 
  
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