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Autore: Lelusc    13/10/2013    2 recensioni
Ros dopo la morte della madre riceve una brutta notizia e come se non fosse abbastanza succede qualcosa di davvero strano e misterioso,che cosa farà?
TRATTO DAL RACCONTO:
La luce fluttuante e brillante si avvicina e nonostante la stranezza sono tentata di tendere le braccia per prenderla, ma non lo faccio, la guardo curiosa e con un po’ di paura, che cosa strana penso e scopro che posso di nuovo camminare, ma non muovo un passo. SPERO IN UNA VOSTRA RECENSIONE,BY LELUSC.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono seduta sul divano vicino a Yoru e guardo la televisione annoiata. La caviglia sta molto meglio ed è strano visto che ieri mi faceva malissimo, comunque a parte questo Yuya è ritornato come prima, presuntuoso, arrogante e antipatico, anzi ancora di più se possibile.
Soffoco uno sbadiglio con la mano. Che noia e che programma stupido, penso poso il braccio sul bracciolo del divano e  apro la mano con il palmo rivolto verso l’alto e penso a qualcosa che non mi va, credo che basti un sentimento forte per far si che il fuoco fatuo si crei. Infatti, ecco che in due secondi mi si crea la fiamma e sto ferma, non vorrei che cadesse e bruciasse il tappeto.

“Vedo che sei migliorata”mi dice Yoru.
“semplicemente non mi muovo, così non faccio danni”dico immobile.
“Yuya ti ha spiegato come esercitarti senza fare cose pericolose”.
“Sì, mi ha detto di andare dietro la casa, allineare delle lattine e fare il tiro a segno con il fuco fatuo”.
“E allora? L’hai fatto?”
“Sì, ma non sono riuscita a lanciare il fuco fatuo contro le lattine”.
All’improvviso sento una risata irritante“ inetta”dice Yuya.

Stringo forte la mano a pugno, mi alzo arrabbiata e zoppicando gli vado incontro, con uno sguardo oserei dire ostile, mi conosco fin troppo bene.
Smette di ridere subito e mi guarda “tu, sei lunatico”gli dico guardando a due millimetri di distanza.
“e tu stupida”ribatte lui. Mi metto dritta, incrocio le braccia al petto e lo guardo di sbieco a testa alta.

All’improvviso la porta finestra si spalanca ed entra qualcosa. Mi giro di scatto, mentre Yoru seduto sul divano si volta e Yuya si alza dalla sedia.
Faccio un passo indietro quando davanti al mio viso vedo un maestoso uccello che batte le sue lunghe ali, come se volesse farsi notare. Distinto allungo un braccio dove si posa e ci guardiamo negli occhi.

Occhi gialli, magnifici e intelligenti. Occhi da rapace, infatti guardandolo bene noto che è un falco ed è un bellissimo esemplare con un bel piumaggio.
“Ah cosa dobbiamo la sua onorevole visita dio del cielo?”
Chiede Yuya avvicinandosi.
“Dio del cielo?”Chiedo sorpresa e perplessa.
“sì, sei dinanzi al dio del cielo”

Mi volto verso il falco che mi guarda e all’improvviso compare una nuvola di fumo. Per un attimo non vedo più niente, ma quando la nuvola si dirada mi trovo davanti un ragazzo che mi tiene dolcemente la mano corrispondente al braccio che avevo allungato per far si che il volatile ci si posasse.
Lo guardo sbalordita.
“è un piacere conoscervi duchessa”dice posandomi un lieve e dolce bacio sul dorso della mano.

All’improvviso qualcuno mi posa una mano sulla spalla.

“Posso sapere perché siete venuto?” Chiede Yuya.

“Per porre i miei migliori ossequi alla nuova duchessa, altrimenti per cosa, ed è un piacere scoprire che è una tale bellezza, per quanto poco potente possa ancora essere ”dice lasciandomi delicatamente la mano, ma non prima di aver fatto un cenno che doveva essere un baciamano simbolico.
“vi ringrazio è un piacere fare la vostra conoscenza” dico.
“oh, no, il piacere e onore è mio e vorrei chiedervi di chiamarmi per nome”.
“Ovvero uccellaccio”s’intromette Yuya, che ignoriamo.
“e chiedervi di darmi del tu?”Aggiunge il dio.
“allora lo stesso vale per me”dico con un sorriso.
“il tuo nome duchessa”
“Rosmery, Ros per gli amici”
“posso reputarmi come tale spero”
“certo”
“il mio nome è Fei”
“bel nome”
“mai quanto il tuo”

“va bene mia signora, ora che abbiamo finito con le presentazioni, potete mandarlo via”dice Yuya.
(Mia signora) al sentire queste parole rimango un attimo in mobile e mi si appanna la vista, che nostalgia del tempo in cui mi chiamava così,mi viene quasi da piangere. Mi volto e lo guardo confusa.
“Oh, andiamo Yuya, non sei affatto gentile e smettila con questo mia signora,sappiamo tutti e due che caratterino hai e si è capito subito che hai smesso di essere il servo con quel estenuante autocontrollo che avevi prima,altrimenti non ti saresti alzato dalla sedia non appena sono entrato e non ti saresti intromesso offendendomi davanti alla tua signora”
“e va bene Fei, non ti voglio qui, sei fastidioso, è stato un piacere ricevere la vostra visita dio del cielo, quella è la porta”dice in tono professionale indicandola.

“Non credo sia tu quello che mi deve mettere alla porta”dice Fei abbassando lo sguardo su di me.
“ed io invece…”continua Yuya.
“La tua trasformazione era di un falco vero?”Chiedo a Fei interrompendo Yuya ed evitando una discussione o litigata fra due tipi con carattere e opinioni opposte.
“Si era un falco Smeriglio, è un bellissimo rapace dal dorso color grigio azzurro con striature nere e argentee e il piumaggio inferiore color camoscio e marrone rossiccio, è fantastico”dice con trasporto, sognante, come se ne avesse un esemplare proprio davanti agli occhi.
“scusami Ros, mi sono messo a parlare incessantemente, devi aver pensato che sono strano e ti sarai annoiata”.

“Oh, no, è molto bello e interessante, sono d’accordo con te, il piumaggio era meraviglioso”.
“mi fa piacere che non ti abbia annoiata,posso chiederti un favore? Vorrei vedere il vostro maestoso giardino, posso sperare nella tua compagnia?”
“Certo”dico facendogli un sorriso, mi sta simpatico ed è molto galante e in un certo senso puro, non credo sia un tipo falso che parli male alle spalle.
“prego”dice offrendomi il braccetto. Lo accetto molto volentieri e c’incamminiamo verso la porta finestra che è rimasta aperta.

La passeggiata è stata molto rilassante e dall’atmosfera gioviale e ormai siamo rientrati e stiamo seduti a tavola a bere un tè e a noi si è unito anche Yoru. Invece Yuya è rimasto in disparte contrariato da qualcosa che ignoro.
“Davvero? Il tuo palazzo è sospeso in aria”
“sì Ros, un giorno te lo mostrerò”
“davvero?”
“certo”
Sorrido.
“Sarò felice di farti visita”.
All’improvviso sento un rumore e ci voltiamo verso la porta finestra di nuovo chiusa. Vedo a terra un passerotto e vado a soccorrerlo.
“poverino, le finestre sono così pulite che sembrava non ci fossero”dico prendendo il piccolo uccellino fra le mani.
“Modestamente”dice Yuya orgoglioso del suo operato più che eccelso.

Il piccolo uccellino muove la testolina e riprende a volare dirigendosi verso Fei e si trasforma in un bambino con i capelli lisci a caschetto, color argento e che indossa un completo semplice maglietta e pantaloni blu scuro.
“Mio signore, hanno rubato la veste sacra”.
Fei si alza di scatto dal tavolo.
“Chi?” Tuona arrabbiato e all’improvviso il cielo viene squarciato da un fulmine e diventa plumbeo e minaccioso.
“Sono stati dei demoni mio signore,stranieri,sono preoccupato”
“non ti preoccupare Razel, ci penserò io”dice.
Il giovane annuisce sollevato e guarda felice il suo signore.

“Ma scusa non avete una guardiana che protegge le vesti?” Chiede Yuya.
“Sì, ma ha deciso di non svolgere più il suo lavoro, è costretta a stare chiusa nel suo palazzo e nessuno le si avvicina per rispetto e paura,il suo potere di chiaroveggenza spaventa la gente e quindi soffre la solitudine,se solamente lei ritornasse a svolgere il suo dovere di protettrice la vesta sarebbe al sicuro e scoprirebbe subito dov’è.
“Razel chiama l’esercito e mandalo alla ricerca della veste”.
“Sì signore, vado subito”e prima che sbatta di nuovo sul vetro, apro la portafinestra. Il passerotto mi guarda, mi fa un piccolo cenno del capo e vola via.
“Quindi ha smesso di essere la protettrice perché si sente triste e sola, non deve essere facile stare soli in un palazzo e sapere che la gente ha paura di te”dico triste.

“Potrei parlare io un po’con lei”.
“Lo faresti davvero?”
“sì, molto volentieri, mi piacerebbe conoscere la protettrice”.
“ Ti avverto, è molto infantile, infondo è giovane”.
“Va bene, nessuno deve sentirsi solo”
“Ok, dammi la mano, ti trasformerò momentaneamente in uccello”
Afferro la mano che mi porge, una luce mi circonda e mi trasformo in un colibrì piccolo e veloce.
Sento il rumore di una risata trattenuta a stento e vedo Yuya chiudersi la bocca con una mano per cercare di non ridere e voltarsi leggermente da un’altra parte.

“Andiamo”dice Fei.
“Un attimo, vengo con voi”dice Yoru.
 “Anch’io” dice Yuya lasciandomi sorpresa.
“pensavo volessi stare per conto tuo e fare i tuoi comodi”dico in tono duro.
“Sì, ma sono curioso di vedere la città galleggiante, so che di recente è stata costruita un’altra ala e non ho potuto ancora vederla”.
“Capisco”dice Fei.

Trasforma Yoru in un pappagallo variopinto e Yuya in un gufo. Se non fossi un colibrì che non può ridere lo farei. Comincio a battere le ali e ad alzarmi e via fuori dalla finestra seguita da Yoru e Yuya.
Non ci vuole molto tempo che scorgo un castello dalle mura bianche e dal tetto di tegole di cristallo color azzurro chiaro e tutt’intorno un immenso giardino di rose bianche e rosa e il tutto è sollevato da terra e si trova in cielo, tanto in alto che è coperto dalle spumeggianti e candide nuvole,la sola cosa che i normali esseri umani possono vedere.

Non appena posiamo i piedi a terra si ritrasformiamo in esseri umani. Mi guardo intorno sbalordita, è tutto così fantastico e mi sarebbe risultato assurdo e incredibile fino a qualche giorno fa.
Davanti a me c’è un cancello alto e bianco, l’ingresso per andare alla maestosa e delicata costruzione che ho davanti. Fei la apre con il solo tocco, non so come fa e onestamente sono troppo occupata a guardarmi intorno e a deliziarmi con il dolce e intenso profumo delle rose per chiedermelo.
Passato il cancello c’incamminiamo sulla stradina di mattoncini color panna sporca che portano al portone di cristallo che è l’entrata della costruzione.

Arrivati, tocco il portone dalla doppia porta e si apre. Mi volto e guardo Fei confusa.
“entriamo”dice solo.
Passo la porta e mi guardo intorno piacevolmente sorpresa.
“Fei è fantastico qui dentro, ma dov’è la protettrice?”Chiedo voltandomi, ma dietro di me non c’è nessuno, sono rimasti sulla porta.
“perché non entrate?”Chiedo confusa.
“C’è una barriera che ha fatto entrare solo te, noi non riusciamo a passare, credo sia opera della protettrice, è possibile che sapesse del nostro arrivo e che tu vuoi alleviare al sua solitudine,così a fatto entrare solo te”
“capisco, allora voi rimanete fuori?”

Fei annuisce, così do loro le spalle e m’incammino verso l’imponente e chiara doppia porta dall’altra parte della spaziosa stanza.

Mentre cammino guardo il pavimento fatto di un materiale che brilla,chissà che cosa c’è dentro? Mi chiedo. All’improvviso un uccellino si posa a terra e mi viene spontaneo alzare gli occhi al cielo. Sopra la mia testa c’è un lucernario che lascia entrare il sole, che colpendo il pavimento lo fa luccicare.

Guardo gli affreschi e i mosaici di tessere chiare, giallo, verde, azzurro e bianco, tutti colori chiari che tutti insieme sono melodiosi e creano una sintonia perfetta. I decori di marmo bianco sui muri, i riccioli, gli stemmi, le alte colonne portanti di marmo bianco, lisce al tatto, è tutto così bello e luminoso. Non smetto di guardarmi intorno incantata mentre mi dirigo alla porta.  Giunta dinanzi a lei afferro la maniglia d’oro e cerco di aprirla, ma non ci riesco.

Prendo la maniglia e tiro, niente, ci riprovo buttando tutto il mio peso indietro, ma niente, allora la spingo e riesco ad aprirla.
La stanza che c’è dietro è da letto. Al centro di essa c’è un letto a baldacchino con una trapunta bianca e azzurra che finisce con tante balse che toccano terra. I tendaggi sono blu sul violetto e i mobili sono di legno chiaro. C’è di tutto, una libreria ben fornita e un grande armadio, addirittura una scrivania con computer e delle candide bambole di porcellana con magnifici vestitini e una doppia portafinestra che porta al giardino. è tutto così bello e in qualche modo freddo.

Non c’è nessuno nella stanza, così esco dalla camera e mi ritrovo di nuovo nella sala con il pavimento brillante e mi guardo intorno.
Anche lì c’è una doppia portafinestra aperta che da al giardino e che lascia entrare il dolce profumo di rose,ma nient’altro,nessuna traccia della protettrice. All’improvviso sento una risata infantile e dei passi, ma non vedo nessuno, quando dietro ad una colonna noto un’ombra.

Gli vado incontro e quando ci guardo dietro, con una domanda già bella che pronta da dire non trovo nessuno. Mi volto e guardo alle mie spalle e sento di nuovo la risata che rimbomba in tutta la stanza vuota.
“vuoi giocare eh?”Chiedo.
Ride ancora.
“va bene, ci sto, aspetta che ti trovo…”dico allegra e sorridendo, non so se mi può vedere, ma se può, sa che sto al gioco, infondo sono andata da lei per farla stare meglio, per far sparire la sua tristezza e solitudine.
Mi guardo intorno, ed ecco la sua ombra. Corro verso la colonna e mi giro. Non c’è, rimango un attimo ferma a guardare la spaziosa stanza e sento ancora la sua risata fare eco nella sala.
“Dove sei?”
Silenzio.

Mi faccio un giretto con gli occhi ben aperti e intanto cerco di socializzare.
“come ti chiami?”
Silenzio.
Ecco la sua ombra, urla la mia mente quando la vedo dietro una colonna poco distante da me.
Ma come le altre volte quando arrivo lì, non c’è.
“Amelin”dice una vocetta allegra.
 “mi sto divertendo molto”aggiunge poi.
“tu sai il mio nome, vero?”
“sì, tutti sanno della nuova duchessa”
“non so se questo è un bene”dico, ma non ricevo risposta.

Ecco ancora l’ombra.
Questa volta prima che sparisce riesco a vedere una figura scura, ma non bene il viso, solo la forma del corpo.
“ti stai divertendo?”Chiedo,
“Moltissimo”
“ne sono felice”dico con il respiro leggermente alterato, non ho fatto che correre da una colonna all’altra e sono fuori allenamento, quindi mi stanco subito.
“sei stanca?”
“un pochino, tu?”
“io no, posso giocare ancora per molto”.
Sospiro e sorrido.
“e sia”dico.
Ritorna l’ombra e corro come se avessi il diavolo alle calcagna e riesco a vederla mentre sparisce.
“quanti anni hai?”
“vuoi vedermi?”Mi chiede la vocetta.
“vuoi mostrarti?”Chiedo rivolta al nulla, comincio a sentirmi cretina.

Dopo quest’ultime parole non dice più niente e mi fa correre altre tre volte, ma solo per vederla sparire o solo vedere la sua ombra.
Mi appoggio ad una colonna, sono sudaticcia e stanca.
“Stanca?”
“sì, ci fermiamo un attimo?”
“d’accordo”
“ma perché sparisci così, potresti farti vedere ogni tanto”.
“No, altrimenti perderei, mi sto divertendo tanto, grazie”mi dice felice e sento che mi è grata.
“figurati, anch’io, anche se non sono allenata a correre così”.
“Va bene, allora mi mostro”

Ed in un attimo vedo una figura davanti a me. Compare così inaspettatamente che faccio un salto e un passo indietro.
Nonostante lo spavento la guardo intensamente, la protettrice. Deve avere non più di otto nove anni, ha un visino vispo e dolce, dai tratti delicati. Occhi color malva e capelli color ghiaccio e veste con una tunica celeste con decori in oro alle maniche e ai bordi della gonna. Mi guarda con le labbra piegate in un sorriso e le manine giunte dietro la schiena, ed è leggermente inclinata verso di me.

“Ciao”mi dice solamente, con la sua voce allegra.
Sorriso, mi esce spontaneo farlo.
“ciao, Amelin”dico guardandola.
Mi sorride e si siede a terra vicino a me.
Faccio altrettanto.
“Come mai non hai fatto entrare anche i miei amici?”Chiedo guardandola.
“perché volevo giocare solo con te, mi ha fatto piacere sapere che volevi alleviare la mia solitudine”.
“Sei così piccola, non è giusto che tu debba rimanere chiusa qui e che le persone abbiano timore di te e quindi non si facciano vedere”.

Mi fa un lieve e malinconico sorriso.
“te l’ha detto Fei?”
Annuisco.
“Ma davvero non sei mai uscita da qua dentro?”Chiedo.
“si”
“ma il computer? Con internet puoi vedere molte cose”
“cos’è internet?”Mi chiede inclinando un po’ il capo curiosa e non distogliendo lo sguardo da me.
“beh, immagino che non ce l’hai vista la domanda,vorrà dire che un giorno ti porto una bella cosa dal mare,tu non l’hai mai visto vero?”
“No, cos’è?”Chiede tutta eccitata.
“è un posto con molta acqua”
“una vasca?”
“no, quella è piccola, è una grande distesa di acqua salata dove ci si può fare il bagno e giocare,ci si va in estate quando fa caldo,c’è anche la spiaggia che è un enorme distesa di sabbia dove ci si può giocare,sai che faccio”Dico battendo le mani.

 “Ti porterò una cosa bella che proviene dal mare, si chiama conchiglia, ti piacerà, ce ne sono di molti tipi”.
“Quindi verrai ancora?” Mi chiede felice.
Mi fa una tenerezza infinita, vederla così felice di ricevere una visita.
“sì, certo e ti farò vedere e ti parlerò di tante cose”.
“Sì, che bello!”Esclama buttandomi le braccia al collo.
“e potremo giocare ancora?”
“certo”
“bene, allora ora credo sia il momento di andare a riprendere la veste sacra”,d
ice schioccando le dita.

“Era ora Amelin”dice Fei entrando in sala seguito dagli altri.
“Santo cielo, Ros ti vedo stanca,che cosa è successo?”
“Niente, abbiamo giocato ad acchiapparella”dico facendo un sorriso.
“sì, mi sono divertita tantissimo”
“quindi è lei la protettrice”dice Yuya guardandola.
“esatto Yuya, qualche problema?” Chiedo Irritata dal suo tono.
“no, niente”dice gelido.
“allora sei tu”dice Amelin rivolta a Yuya.
“io cosa?”
“no, niente”dice Amelin guardandomi.
(non vorrà insinuare)mi chiedo arrossendo.
La bambina sorride come se avesse capito dal mio sguardo.
“che c’è Amelin perché mi guardi?”
Si avvicina al mio orecchio.
“so che ti piace”
“non è vero, è solo che mi da fastidio come mi tratta”
“sicura?”
Non le rispondo, beh insomma, forse non ha tutti i torti e quando mi rendo contro di cosa sto pensando scuoto velocemente il capo cercando di far sparire l’imbarazzo e il rossore sul mio viso.
Amelin mi guarda e ride divertita.
“che c’è?”Chiede Yoru
“niente!”Esclamo subito.

“so dov’è la veste sacra”dice Amelin all’improvviso diventando seria, tanto seria che stranamente mi sembra più grande della sua età e questo mi turba un po’.
“lo so, dov’è?”Chiede Fei.
“i tre demoni che l’hanno rubata la tengono in una grotta ad ovest nelle nostre terre”
“le grotte del vento? Come hanno fatto ad arrivare fino a  lì, i venti sono forti”.
“Sì, uno di loro è abbastanza potente con la magia, ed è riuscito a passare fra il vento, ma nessuno è forte quanto lo sei tu, Fei”
“non chiamarmi per nome davanti alle persone, non te lo ricordi, te l’ho detto”la rimprovera.

“ma loro sono diversi”
“e va bene, diavoletto”dice Fei posando una mano sul capo di Amelin.
“ allora andiamo”dice e ha passo veloce seguito dagli altri si avvia.
“ci vediamo dopo”mi dice Amelin.
Le faccio un sorriso, annuisco e li seguo.
“Razel!”Urla Fei una volta fuori e il ragazzino dai capelli a caschetto, quello che era diventato un passerotto ed era andato contro la finestra pulitissima, comparve davanti a lui.
“ha chiamato mio signore”
“sì, richiama l’armata, so dov’è la veste sacra, andrò a prenderla di persona”dice.
Il piccolo fa un inchino, lancia un ultimo sguardo all’entrata della costruzione e sparisce, ma non prima di fare una piccola smorfia, sicuramente aveva riconosciuto il posto.

“allora vado, voi sapete ritornare a casa?”
“non se ne parla, io vengo con te”dico subito alzando anche un tantino la voce, infatti tutti si voltano verso di me.
Fei mi guarda.
 “non c’è bisogno di alzare la voce, sei sicura che vuoi venire? Sarà pericoloso, non hai ancora potere a sufficienza a combattere nel caso servisse”.
“Sì, voglio venire”dico convinta.
Yuya sbuffa stanco.
“mi toccherà difenderla”dice scocciato.
Lo guardo male “tu puoi anche andare a casa se vuoi” dico gelida.
“Yoru, tu vieni con me, vero?”
“se mi è possibile sì, non voglio e non posso lasciarti da sola e non soltanto perchè hai poco potere”dice.
“Allora andiamo”dice Fei.
Ci sfiora il braccio a tutti e tre e ci trasforma in uccelli, come prima e spicchiamo il volo.

Non ci vuole molto ad arrivare alle grotte e stranamente Mister “mi toccherà difenderla”è venuto con noi.
Siamo vicini, tanto che le vedo, ma ho avuto un po’ di difficoltà a volare per colpa del vento che con l’avvicinarsi alle grotte diventava sempre più forte, nonostante siamo ancora distanti dalla zona dove la corrente è più impetuosa e insidiosa.

“Eccoci, ora ci penso io ha trattenere il vento,dovrete passare subito,perché posso fermarlo per poco tempo” dice Fei.
Annuiamo e si mette fra la corrente.
È fortissima, tanto che mi preoccupo per lui, il suo piumaggio vola da parti opposte tanto che ho paura gli si possano staccare tutte da un momento all’altro.

“Ora”ci dice la sua voce che tradisce lo sforzo che fa e che all’apparenza non si vede. Passiamo tutti velocemente e ci dirigiamo alle grotte, una volta entrati ritorniamo umani.
“Ora dove si va?”Chiedo abbassando la voce.
“Questo posto lo conosco come le mie tasche, questo cunicolo porta a una sala scavata nella roccia,non si sono viuzze o altre gallerie,dice Fei.
C’incamminiamo evitando di fare molto rumore, altrimenti addio effetto sorpresa e dopo poco cammino vediamo la sala di roccia e i tre demoni, tra cui uno molto affascinate,l’unico che i miei occhi hanno gradito,anche perché gli altri due avevano più di quarant’anni.

Il primo, la gioia dei miei occhi, è seduto su di un masso e si gira e rigira fra le mani un rubino grande quando un pugno di uno dei suoi compagni e dico solo che sono massicci, quindi vuol dire che hanno delle manone e quindi, di conseguenza, lascio immaginare quanto può essere grande il rubino che ammira compiaciuto, ladri!

Però lui avrebbe rubato anche il cuore di molte signore. Capelli color oro,lunghi e lisci che gli ricadono sulle spalle e dei bellissimi occhi color erba. Un verde chiaro, ma non un verde scialbo,un verde chiaro pastello.
Se non fosse stato un cattivo lo avrei conosciuto volentieri. Dopo di lui il mio sguardo si posa su uno dei suoi compagni e il mio sorriso scema fino a sparire e il mio viso si contrae in una smorfia.

È seduto a gambe incrociate a terra e mangia a cinque ganasce tantissimo cibo, come se non si nutrisse da anni e mentre mangia si macchia la maglietta che prima doveva essere stata bianca. Il suo viso… è orripilante, forse se si sistema poteva essere paragonato a una persona brutta, non orripilante.
Barba nera incolta e tenuta male, denti gialli, capelli sale e pepe che in alcuni punti sono di più e in altri di meno, occhietti piccoli e scuri e sopratutto è grasso molto grasso. Il suo solo abbigliamento. Dei calzoni neri strappati e sporchi di terra e una camicia più grande di una taglia ingiallita dal tempo e piena di patacche di non so che cosa.

L’altro invece, si è grosso come il tizio sporco,ma mi da lo stesso del bonaccione,tipo libraio. Capelli bianchi spettinati e occhiali dalla montatura rotonda, ma la cosa che mi sorprende di lui sono i suoi occhi, vispi, intelligenti e di un bel color erba, come il ragazzo. Veste con una camicia blu oltremare e pantaloni neri, il suo fisico è magro e bello grosso,ma non grasso,ha anche una buona altezza ed è intento a guardare fra un sacco pieno di libri.
“Scusate signori, quella non è la mia veste sacra?”Chiede Fei andando allo scoperto e incamminandosi verso di loro con un bel sorriso.

“Padre”dice il ragazzo in tono serio e l’uomo dei libri si gira.
“ma no, davvero?”Dico sorpresa.
“che cosa?”Mi chiede Yoru.
“niente”.
Subito l’uomo sudicio e grosso s’incammina verso Fei facendo muovere tutto il suo grasso.
“che diavolo vuoi?” Gli chiede rozzamente.
Fei alza un sopracciglio. “Ovviamente la mia veste, ladri!”Dice quest’ultima parola urlando.

“Non penso proprio”dice il grassone tenendo ancora stretta in mano una coscia di pollo, ma davvero non si rende conto che è ridicolo?
“Basta! Veramente non è bene che mi abbassi a parlare con gente come voi”dice Fei e all’improvviso scompare. Spalanco gli occhi e lo cerco per la sala, confusa e sbalordita e lo ritrovo vicino alla veste, l’afferra e corre verso di noi, ma gli va incontro il bel ragazzo, così mi guarda.

“prendi”mi dice lanciandomi la veste. La prendo al volo e rimango un attimo disorientata a guardarmi intorno e comincio a correre verso l’uscita, quando mi trovo davanti il padre del ragazzo.
“sono nei guai”mi dico a bassa voce e indietreggio verso l’interno.
Non so che fare, purtroppo credo che Yuya abbia ragione, se non mi difende lui io non posso fare niente, non so usare i poteri e se uso il fuoco fatuo e rovino la veste? Meglio di no.

 Mi guardo intorno, Fei è impegnato a combattere con il bel ragazzo. Il grassone combatte contro Yuya e Yoru è libero e non sa che fare.
Mi metto a correre verso di lui e per ben tre volte l’uomo mi sbarra la strada, ma non mi tocca, sta giocando e così sembro anche la classica stupida che scappare e deve venire salvata, che nervi!

Così faccio comparire nella mia mano un fuoco fatuo e guardo male l’uomo che rimane calmo. Noto un movimento e con la coda dell’occhio vedo Yoru che mi guarda e mi viene incontro, ha capito. Non so che fare con questa veste, è una bomba fra le mie mani.

Riesco a schivare l’uomo e mi metto a correre velocissima verso Yoru che mi viene incontro. Manca pochissimo e la veste starà in mani migliori, le mani di qualcuno che può difendersi e difendere la veste, quando qualcosa mi circonda. Mi guardo intorno, un cilindro di luce d’oro mi circonda e non mi permette di muovermi, cerco di fare un passo, ma sono bloccata.

“bene, certo che per essere la nuova duchessa sei debole,che delusione,anche io ero curioso di conoscerla,avevo in mente di rubare a casa tua,ma ora che ti ho visto credo che non lo farò più,non voglio rubare a casa di un inetta come te”dice passando tranquillamente attraverso al luce le braccia e prendendomi dalle mani la veste sacra.
Trattengo le lacrime che minacciano d’uscire, per le sue parole vere, per il fatto che ho accettato di diventare duchessa e in verità non so fare niente,sono stata arrogante e stupida,io sono solo un umana,non un demone e non sono ricca.

 Il bel ragazzo mi si avvicina.
“Che c’è? Cos’è quella faccia?Forse ho detto la verità? Ti da fastidio eh, povera inetta.
“inetta”ha ridetto la stessa parola che ha usato Yuya, accidenti, ora si che…ma no, non posso piangere davanti a lui mi dico guardandolo arrabbiata.
“che faccia, ti sei arrabbiata? E pure credevo d’aver detto la verità”
(ok,ora è ufficiale, non mi piace più)penso nella mia mente.

“taci e fammi uscire”dico con una spavalderia e sicurezza che non provo minimamente, chissà da dove mi è uscita.
“no, non ti libero, sei un’inetta e se rimani lì sono certo di fare un regalo a tutti,non importerebbe a nessuno se sei libera o no,visto che non puoi fare niente”
“ok, basta, mi sono scocciato”dice all’improvviso una voce alle sue spalle e il ragazzo odioso cade a terra proprio davanti a me e vedo Yuya con un sorrisetto divertito.

“vedo che sei in gabbia, carino”dice allungando una mano.
Sto per dire qualcosa, ma non faccio in tempo, che la magia si rompe e sono libera.
“come hai fatto?”Gli chiedo.
“beh, io non sono un buono a nulla come te,però la magia era abbastanza forte, cavolo come ti sopravalutava, beh infondo si da per scontato che tu fossi la nuova duchessa e che fossi forte,ma non è così.
“sta zitto, mi ci vuole solo tempo”dico irritata.

Yuya si piega per prendere la veste quando l’uomo grande ed intellettuale vola atterra accanto a me,tanto che per lo spavento mi sposto a fianco di Yuya,come una stupida donnicciola,cavolo!
“bene, sistemati, ora manca… dov’è quell’uomo lurido”chiede Fei venendoci incontro.
“ la”dice Yuya indicando dietro di me.

 Ci voltiamo e troviamo l’uomo grasso e sporco conciato molto male e svenuto a terra.
“ti sei dato alla pazza gioia”dice Fei
“ma, veramente mi sono annoiato”
“non ti smentisci mai”dice Fei scuotendo lentamente il capo.
“Razel!”Urla poi e compare il bambino.
“sì, mio signore”
“porta in prigione questi tre”
“sì, signore”dice facendo un mezzo inchino.
 “è ora di andare”dice rivolto a noi.

 Ci ritrasforma e un’altra volta si mette fra il vento ed io Yuya e Yoru passiamo portando tra i becchi un lembo della veste, altrimenti è troppo pesante per poterla portare solamente uno di noi e ritorniamo alla residenza della protettrice.

“Sei tornata e sei salva”Dice Amelin correndomi incontro e abbracciandomi la vita.
“sì, eri preoccupata?”
“tanto”dice nascondendo il viso sul mio petto.
La stringo a mia volta e guardo Fei rimettere a posto la veste sacra ancora immacolata,ma come è possibile e poi è una cosa stupenda,non ci avevo fatto caso prima,ma la veste sacra è una tunica immacolata con decori azzurri di fiori sulle maniche lunghe e ampie, il colletto e sul bordo finale che arriva fino alle caviglie.

“che bella e ti starebbe bene, sai Fei”
“grazie Ros”dice prendendomi la mano e baciandomela,il gesto mi coglie di sorpresa,tanto che mi volto a guardarlo e lo noto fare altrettanto  con un sorriso.
“Ros”mi chiama Amelin.
“Dimmi”dico inchinandomi alla sua altezza.
“Porgimi la mano”lo faccio confusa.
Me la prende e mi bacia il dito medio.

Prima di riuscire a capire che cosa sta facendo ha già finito.
“ecco, con questo anello potrai trasformarti in un uccello quando vuoi e venirmi a trovare”dice soddisfatta di se stessa e con un sorriso.
Mi alzo e guardo l’anello. È bellissimo, ha la montatura in argento e incastonato proprio nel mezzo c’è una pietra che luccica,è il materiale con cui è fatto il pavimento della sala.

“e poi, quest’anello ti trasformerà nell’uccello più adatto a te, alla tua natura e non potrai più toglierlo,scusa”
“e di cosa, è molto bello e te l’ho già detto che verrò a trovarti anche altre volte”dico guardando con la coda dell’occhio Fei e Amelin fa lo stesso.
“Eh?Ah, sì, puoi venire quando vuoi”
“perfetto” dice Amelin abbracciandomi ancora.

“ora però dobbiamo andare”dico voltandomi verso gli altri.
“è stato un piacere conoscerti duchessa”dice Fei.
“Anche per me”
“a me ha dato fastidio riverderti”dice in tono scortese Yuya. Mi strappa un sorriso, è sempre il solito, ma chissà perché non credo molto a quello che dice.

“allora a presto”dice Yoru
“andiamo ragazzi,ho fame”dico
“sì, mia signora”dice Yoru.
“Yoru!”
“Ok, ok, scusa, scherzavo Ros”dice.

 Fei li tocca e si trasformano in uccelli, guardo Yuya e scoppio a ridere.
“ah, si, ora posso farlo”dico fra le risate.
Yuya arrabbiato mi vola contro e mi sbatte sulla spalla, arrabbiato.
“santo cielo quanto sei suscettibile”dico irritata, poi guardo l’anello.
“devi baciarlo”dice Amelin
“ah, sì?”
“Si,riconosce le tue labbra dalla prima volta che lo baci”

Lo faccio e una luce dorata mi circonda e in un attimo sono uccello.
“che bella, sapevo che era l’uccello giusto per lei”dice Amelin.
“Allora ciao e vieni ancora a trovarmi!”Esclama mentre ferma davanti alla porta agita la mano, mentre io e gli altri voliamo verso casa.
 
  
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