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Autore: lamialadradilibri    14/10/2013    1 recensioni
Gwen si è trasferita ormai da sei mesi in un piccolo paesino di montagna, dimenticato da Cristo e da tutti. Lei non ne sa molto delle bande che girano per il paese, ma ben presto riesce ad intravedere qualche scena di sangue, capendo così che il bellissimo Ryan di cui si è (forse) innamorata, non è del tutto normale, né lo sono i suoi amici.
Assieme all'amica MJ inizierà a scoprire un mondo nuovo.
“No, non c'è tempo. Se non vuoi sconosciuti, verrò io a vivere con te. Lascerò loro tutto il mio appartamento, okay? Sì, è okay” dice, senza farmi rispondere. “Perfetto. Così non avrai paura dei coinquilini.” mi deride, è ovvio.
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Lui mi fissa così intensamente, che torno a intrecciare i nostri sguardi. Che errore.
Che grande errore.
Lui si china su di me.
Il suo profumo, forte, m'investe.
“Non c'è di che...” bisbiglia a un millimetro dalle mie labbra, con voce così seducente che, per un attimo, l'idea di baciarlo mi sembra l'unica alternativa possibile.
Inspiro profondamente, cercando di calmarmi, ma ottenendo soltanto ancor più frenesia.
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Orrore e Amore sono la stessa cosa, amico.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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'2'




'Chi vuol capire ascolta,
'
chi vuol farsi ascoltare urla.'
(citazione)


 


 



“Okay, niente panico.” esclama MJ, alzandosi in piedi. Con quel movimento molto affrettato e dettato dall'eccitazione, fa precipitare a terra (il mio bel pavimento! Pulito!) diverse bottiglie più o meno vuote, che si schiantano in mille cocci di vetro verde, gocciolanti.

Ma bene!

“Quella in panico sei tu!” ribatto, guardandomi attorno. Dove cavolo è la scopa? Ogni volta che la cerco, non c'è! James si alza e, mettendo giù la sua birra ormai finita, inizia a raccogliere il vetro con le mani. Io lo imito: cercare la scopa è inutile, scompare come non so che cosa.

E poi io sono terribilmente in panico. Cioè, Ryan a casa mia? Ma siamo fuori di testa?

Ci sono svariati motivi per i quali non lo vorrei qui: primo, è troppo bello, non riuscirei a stare concentrata; secondo, è il capo di una banda della quale non so il nome che, credo d'aver capito, combatte con altre bande simili (perché?); terzo, è davvero troppo bello. Con tutti quei tatuaggi, quell'aria vissuta e i capelli così biondi... Oddio.

Stringo un coccio troppo forte e me lo ritrovo ficcato nella carne. L'urlo di MJ, già sovraeccitata per l'accaduto ed ora ancor più instabile, tanto più che è domenica mattina, mi trapana i timpani. “Sangue!” urla, prima di strepitare, svenuta.

James scoppia a ridere, guardandola. Dolce. Oddio. No no no no! Un pazzo furioso non ci proverà con la mia migliore amica, no no no!

“Fa sempre così?” domanda, buttando i suoi cocci. Io faccio come lui, gettandoli in un bidone a caso. Come se qui, in questi paesetti sperduti dimenticati da Cristo e dal mondo, la raccolta differenziata sia importante! Macché. Tornando a me: la mia mano sta sanguinando copiosamente. E c'è … Del vetro? … oh cazzo!

“C'è del vetro ficcato nella mia mano!” esclamo, con le vertigini.

Okay, sopporto il sangue ma … Questo no!

James s'avvicina. La sua stazza, imponente, mi incute un po' di timore e faccio per arrertare, ma mi afferra un polso e mi tiene bloccata là. Okay, come vuoi, capo. Mai contraddire uno che peserà sì e no tre volte te, regola numero 1 della sopravvivenza quaggiù. O quassù, dipende dai punti di vista.

“Oh, è vero.” Ma va?! No no no, taci Gwen! Taci! “Dai, ti porto da Ryan. Lui è pieno di roba per curare … e lei? Si riprenderà?” dice, preoccupato, indicando Mary Jane.

Annuisco “Sì, sì. E pure io. Non serve andare da Ryan. Davvero.”

Davvero, non mi interessa incontrarlo ancora. No no.

“Oh, Gwen” mormora. La prima volta che ha detto il mio nome sono stati sei mesi fa, quando sono arrivata quassù – quaggiù. È stato il primo in assoluto a parlarmi, dicendomi – giuro - “Ciao, ragazza! Che ci fa qua, all'inferno? E qual è il tuo nome?”. Bell'inizio. Proprio bello. Guardo i suoi occhi. Così neri. “Ryan può fare paura, ma in realtà, è buono. Capiscilo. In più dovrai conviverci ...”

“Non ricordarmelo”.

Un lieve sorriso gli increspa le labbra fine e rosee. “Già. Scusa. Ad ogni modo, vieni giù. Non ti ammazzerà. Magari sta guardando le repliche della partita.”

“Speriamo” commento, seguendolo fuori dall'appartamento. Prima d'uscire lancio un'occhiata a Mary Jane, che è svenuta sul divano, vicino a qualche bottiglia di birra. Spero che non verrà a cercarmi urlando: “Sangueee!”, quando si sveglierà. Forse dovrei lasciarle un biglietto, ma non c'è tempo.

 

James bussa all'appartamento 1A. Bussa più volte, con forza, a dir la verità. Alla fine Ryan viene ad aprire. Mezzo nudo.

Oddio. Non ero pronta a quest'eventualità! Cielo!

Capo.” lo saluta sorridendo James, senza provare ciò che sento io. Beh, dio... se fosse così mi preoccuperei, visto che è un uomo. Ma non lo turba nemmeno un po' Ryan così? “Questa qua s'è ferita!”

“Ah, io?!” commento, alzando i pugni. Argh! Brutta mossa: stringere il pugno destro (ferito … da me), è più doloroso del previsto, così torno indietro come una lumaca, quando le tocchi le antenne. Uffa.

“Beh, sei stata tu...” commenta James, alzando un sopracciglio.

Devo essere buffa.

Nello stesso momento, Ryan mezzo nudo, cazzo!, s'avvicina e mi prende la mano: “Come ha fatto?” commenta, rigirandosela per un secondo tra le sue. È una bella sensazione, ma dura poco, perché subito s'allontana entrando nell'appartamento. Guardo la sua schiena lunga, piena di tatuaggi e … Cicatrici. Ce n'è una enorme, sul fianco. Deve aver fatto parecchio male, ma ora la lascia libera d'essere vista, come se ne andasse fiero.

“Non incantarti!” mi consiglia all'orecchio James. Non sussurra.

Bastardo maledetto.

“Me la paghi.”

“Sì, come no.”

“Smettetela, voi due” ci rimbecca Ryan. Muoio dall'imbarazzo. Perfetto, ora devo pure essere ripresa come a scuola?! Ma guarda te!

Mi guardo attorno: l'appartamento di Ryan è molto più vuoto del mio, molto più moderno. Le pareti sono bianche (bianchissime! Le mie sono bianco-giallino), sono presenti pochi mobili dall'aspetto pulito e semplice e, sulla parete più in fondo, c'è una TV finissima ed enorme. Wow. È fantastica! È la mia casa dei sogni, oddio!

Se poi c'è dentro uno come Ryan... ah! Zitta, mente!

“Dammi la mano.”

Guardo il ragazzo. No, cioè: l'uomo. È un uomo, ormai. Quanti anni avrà?

Senza perdermi in riflessioni, gli passo la mano. Di nuovo quella sensazione di pace, nell'essere toccata da lui.

Con mano esperta, Ryan mi cura. Ha il capo chino ed io, così, mi perdo a guardare i suoi capelli. Sono così biondi – e belli – da parere spighe di grano. Mi ricordano l'estate e la felicità del periodo in cui vivevo laggiù, in Puglia, con gli zii.

Poi sono cresciuta. E scappata.

Il passato però rincorre sempre tutti, eh? Distolgo lo sguardo e noto che James non si è perso i miei movimenti. Burbero, non mi guarda più. Lui è così: un po' lunatico. Non è che sia geloso o altro.. è così, punto.

Un lieve bruciore mi distrae, e tento di ritirare il mio arto. “Ai!”

Oddio, che vergogna. Ma è stato naturale.

Ryan alza lo sguardo.

I suoi occhi, blu, mi investono. Blu come il mare.. Argh!

Passato... lasciami.

“Che cosa c'è? È disinfettante..”

“Sì.. Scusa.” commento, abbassando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate. Sulla mia dov'è la ferita c'è un liquido schiumoso.. Che schifo.

“Sta buona, bionda” mi raccomanda, tornando a far bruciare tutto. Cazzo, che male.

Quando sento qualcosa muoversi, là sotto, non oso guardare.

Inizio a contare, per distrarmi. Quando arrivo a cinquantatré, la mia mano viene liberata. “Ecco fatto.” commenta Ryan, con un sorriso sornione. Io non riesco a guardarlo, un po' per la figuraccia, un po' perchè è mezzo nudo cazzo!

“Grazie” bisbiglio, non sapendo cos'altro fare.

Lui mi fissa così intensamente, che torno a intrecciare i nostri sguardi. Che errore.

Che grande errore.

Lui si china su di me.

Il suo profumo, forte, m'investe.

“Non c'è di che...” bisbiglia a un millimetro dalle mie labbra, con voce così seducente che, per un attimo, l'idea di baciarlo mi sembra l'unica alternativa possibile.

Inspiro profondamente, cercando di calmarmi, ma ottenendo soltanto ancor più frenesia.

Alzo un braccio, decisa a passargli una mano sulla cicatrice che ha sul collo... Perché voglio sentire com'è.. Com'è una cicatrice?

Sono quasi arrivata...

E lui si sposta, con un sorriso a dir poco vittorioso.

Cazzo.

Arretro, umiliata. “Grazie, Ryan. Devo andare. Ciao, James.” saluto tutti. Ryan che sta ancora ghignando se ne va in un'altra stanza – probabilmente il bagno – senza degnarmi d'uno sguardo, mentre James muove appena il capo per dirmi che ha recepito. Beh, grazie mille.

Esco, malferma sui piedi.

Oddio, che diavolo è appena successo?!

 

Cosa cosa cosa? Ma è uno... Uno stronzo!”

“Condivido pienamente”.

Mi vien da piangere.

Sei mesi di niente, ed oggi che avevo bisogno d'aiuto mi umilia. Ma grazie, Ryan, grazie!

MJ è davanti a me, vestita e truccata. Ed io sono ancora in pigiama, anche se tra poco il gruppo di oche starnazzanti verrà qua e dovremo uscire, sicuro.

Non m'interessa.

I don't care, ecco.

“Perché? Cazzo, secondo me ce l'ha con te perchè...”

“Per via dell'appartamento? Se è così, è stupido e immaturo!” sbotto, alzandomi in piedi, decisa a darmi una sistemata. Vedrà, vedrà! Gli renderò la vita un inferno, cazzo!

Vado in camera ed inizio a sistemarmi più che posso, quando MJ mi raggiunge, urlando: “Merda! Cazzo! Cazzo di merda!”

“A cos'è dovuta tutta quest'eleganza?” domando, infilandomi un maglioncino. Siamo in montagna e fa freddino.

“Non sai cos'ho appena visto, fuori. Vestiti, veloce”.

“Non vedo perchè...”

“Gwen, non hai capito” m'interrompe, ora serissima. Infilo i jeans, preoccupata. Oddio, Cla è morta? “Giù c'è la gente dell'altra banda!”

Okay. Cazzo. Merda. Cazzo di merda!

Mi preparo in un nano-secondo e la seguo giù per le scale.
n teoria noi non dovremmo saperne niente di queste storie, né dovremmo intrometterci, ma … Insomma, cosa volevano, che in sei mesi non scoprissimo niente di niente?

Col cuore che batte all'impazzata, seguo la mia amica che sgambetta davanti a me.

Oddio. Ryan è laggiù? Si farà male?

“Va' più veloce!” sibilo, terrorizzata.
Non voglio che gli succeda nulla. Sarà anche un inguaribile stronzo, ma ... Ecco, sono sempre stata quella dalla cotta-facile, lo ammetto.

Poco dopo siamo fuori. L'aria è carica di tensione.
Più che altro, la tensione è mia.
Non lo vedo, lo cerco, ma non lo vedo.
Magari è a terra. morto. Oddio, no.
Seguo lo sguardo di MJ, terrorizzata, e... Lui è laggiù.
Terribilmente bello con quelle armi in mano.
Come se avesse percepito il mio sguardo, si volta e per l'ennesima volta mi perdo nei suoi occhi, poi...
Sento le urla.
Sento gli spari.
NO!


 


ANGOLO AUTRICE


Innanzitutto, volevo dirvi che le mitiche citazioni all'inizio dei capitoli provengono direttamente dalle lezioni di religione. A qualcosa allora servono, eh?! :D Personalmente, questa citazione la amo.
Voi cosa fate, ascoltate o urlate?
Comunque non e' di questo che dovrei parlarvi.. bensì del capitolo.. Solo che in teoria la storia dovrebbe raccontarsi da sé, non dovrei dire nient'altro, perciò non commenterò niente.
(Si vede che ho appena scoperto come inserire le righe sotto il testo, eh? xD)
Mi scuso da parte dei protagonisti per il loro linguaggio scurrile :P
Scusateli, son fatti così HAHAH :')
Beh, a parte questo, direi che non c'è nient'altro..
Recensite ! <3 <3 

 


Meme1



 

  
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