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Autore: CL_Kiki    15/10/2013    1 recensioni
Questa storia l'abbiamo scritta io e mia cugina! I B2ST sono la nostra band preferita e sono loro che ci hanno dato l'ispirazione!
"Due ragazze, un'opportunità per realizzare il loro sogno. Andra tutto bene o ci saranno degli imprevisti inaspettati?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nel dormitorio, tutti erano già svegli da pochissimo tempo e si stavano concedendo il meritato giorno di riposto.

Avevano molte cose a cui pensare, sia impegni lavorativi sia l’incisione della canzone; ma dopo il festival la casa discografica aveva concesso un giorno di stacco.

Il loro programma era di starsene comodamente distesi in un posto qualsiasi della casa, l’importante era rilassarsi; Hyun non la pensava come il resto del gruppo e mentre sorseggiava il suo the verde, leggeva la parte che gli stavano proponendo per il musical.

Ad interrompere quella tranquillità fu l’apertura della porta d’ingresso; i ragazzi, che in quel momento si trovarono tutti nella saletta, smisero quello che stavano facendo e scambiarono delle occhiate prima di recarsi fortuitamente davanti l’ingresso per capire che succedeva.

Prima che potessero far un ulteriore passo si sentirono dei rumori provenire verso la saletta ed ognuno ritornò velocemente al proprio posto; quando Jun passò davanti l’ingresso, i ragazzi l’osservarono con la coda dell’occhio…erano curiosi di scoprire cosa fosse successo con Elena…fin dove si fosse spinto con la ragazza.

Osservarono ogni sua mossa, dalla cucina fino a quando non aprì la porta che conduceva nel corridoio…quando la chiuse alle sue spalle, tutti fecero un sospiro.

< Ma perché non ha detto niente?! > disse sbuffando Seob

< Non siamo mica invisibili! > affermò Dong

< Sarà solo stanco… - disse Doo – Dopo tutto è stato tutta la notte fuori… >

< Eh già….deve recuperare le sue energie! Dopo una dormita tornerà in forma > disse Hyun continuando a sfogliar il copione.

Era calato un silenzio in quella stanza, stavano pensando a cosa fosse successo tra i due per far tornare Jun a quell’ora del mattino…erano tutti pensierosi tanto da non accorgersi della presenza di Jun, che intanto erano rientrato in cucina per un bicchiere d’acqua.

< Che sono quelle facce? > domandò sorseggiando cogliendoli di sorpresa.

< E-E-Ecco...noi… > balbettò Seob

< Senza giri di parole…ditemi che succede > disse Jun sedendosi insieme al gruppo nel salone.

< Allora andremo al punto – disse Hyun poggiando il copione sul tavolino – Ieri ti abbiamo visto correre via, Kiki ci ha spiegato che andavi a cercare Elena… - Jun osservò Ki-Kwang, poi tornò su Hyun – Volevamo sapere che succede…ci siamo accorti che tra voi le cose non andavano bene… >
< Insomma Jun, questa storia non può andare avanti > intervenne Dong

< Avete ragione…in questi giorni sono stato nervoso…ci sono state delle complicazioni …ma adesso è stato risolto… >

< Ne sei sicuro? > chiese Doo

< Si…adesso è tutto finito. A meno che – osservò i ragazzi – non mi nascondete altre notizie! >

< Non ci sono altre notizie – aggiunse Ki-Kwang – Visto che hai già parlato con Siwon >

< Cosa?! – chiesero Dong e Seob – Che c’entra lui? >

< Niente… - rispose Jun – ma spero solo di non rivedere la sua faccia intorno ad Elena. Altrimenti… >
< Jun – intervenì Doo Joon – se dovesse capitare una situazione del genere, non fare mai di testa tua. Intesi? >

Il ragazzo, anche se non molto contento, annuì alla domanda posta dal suo amico. I ragazzi si osservarono perplessi, non avevano la più che minima idea di cosa fosse successo tra Siwon e Jun.

< Comunque, cambiando discorso – disse Seob interrompendo quel silenzio – Ieri dove sei stato con Elena? >

< Uh? A casa sua…è ovvio >

< NYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! –urlò Seob alzandosi dal divano – quindi…voi….soli… AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! >

< Beh…non ti sei perso in chiacchere e sei passato direttamente ai fatti > disse Doo ridendo

< Cosa?? > domandò Jun

< Non far quell’espressione… - disse Dong – era anche l’ora che vi deste una mossa…anche se passare direttamente alla terza base, poteva esser rischioso >

< Terza base?? Non vi seguo >

< Spero che almeno hai usato le giuste precauzioni… non voglio scandali di nessun genere, intesi? > affermò Doo

< Quando gireremo gli spot in Italia puoi contare sul nostro aiuto…ti prenderemo una camera matrimoniale solo per voi due… > aggiunse Hyun.

< Ehy!! Che sono questi favoritismi! – disse Dong – anch’io voglio una camera matrimoniale >

< Piccoletto, tu sei ancora piccolo per certe cose > affermò Seob portandosi le mani dietro la nuca

< Senti da che pulpito viene la predica! Sei invidioso?! > rispose facendo la linguaccia

< Io? Io sarei invidioso di te? – rispose ridendo – Sentiamo, per cosa? >

< Per il mio successo con le ragazze – disse Dong – Si sa, le ragazze preferiscono i tipi come me… >

< Non farmi ridere…mi sa che quello invidioso sei te >

< Tsk! Non dire cavolate…perché dovrei esserlo? >

< Perché ho una ragazza e tu no > disse Seob

< Solo per questo – rispose ridendo – io sarei invidioso??? Non ho ancora nessuno perché non ho intenzione di impegnarmi seriamente – si alzò dal divano – Sono ancora troppo giovane ed attraente, quando sarò vecchio come te inizierò a trovare quella giusta. Per ora sono disponibile per chiunque ragazza mi desideri >

< Chi sarebbe qui il vecchio??? > chiese irritato Seob alzandosi dal divano

< INSOMMA! – esclamò Jun – ma si può sapere che avete tutti quanti?? – i ragazzi l’osservarono - Si può sapere che cosa sta passando in quelle teste perverse che vi ritrovate??? Ieri sono stato a casa di Elena solo perché la scema è rimasta sotto la pioggia prendendosi la febbre >

< CHE COSAAA!!!?? > gridarono

< Adesso come sta? > chiese Doo

< Dopo una nottata con la temperatura alta, ora è diminuita >
< Ma allora che fa qui! > disse Seob

< Eh? Mi sembra ovvio…riposare >

< La tua ragazza sta male e te sei tranquillo qui??? >

< Seob ho detto che sta bene, l’ho lasciata che aveva finito di mangiare >
< CORRI IMMEDIATAMENTE DA LEI >

Il ragazzo prese la sua mano tirandolo verso la porta d’ingresso.

< Fermo, che intenzioni hai??? Ho bisogno di farmi una doccia e riposarmi >

< La farai quando Elena si sentirà meglio – si fermò davanti l’ingresso – Bene – aprì la porta e si voltò osservandolo – Adesso prenditi cura di mia cugina >

< EEEEH?? > esclamò incredulo Jun

< …bye bye… > disse facendolo uscire con un’espressione felice sul volto.

< Seob…Seob…ehiiii! >

In un attimo Jun si ritrovò fuori il suo appartamento.

< Prenditi cura di Elena – disse Dong – più tardi ti farò avere una valigia con il cambio. >

< Ma io ne ho bisogno adesso! > si affrettò a replicare bussando alla porta

< Fintanto che Elena non starà bene non ti farò entrare a casa – disse Seob – Vai da lei! >

< Non dire cavolate! Aprite questa porta! Ho bisogno di… >

Jun si fermò, dall’altra parte della casa sentì lo stereo del salone messo ad alto volume in modo da coprire la sua voce. Irritato per questo gesto, sbatté i pugni forte contro la porta.

< BENISSIMO! IGNORATEMI PURE! TSK… >


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Elena corse davanti l’ingresso, non riusciva a crederci…era impossibile, eppure…

< Scusa >

Jun era davanti ai suoi occhi…

< Che…Che ti è successo? >
< Ahhhh! I ragazzi – disse scomponendosi i capelli – Mi hanno buttato fuori dall’appartamento >

< Avete litigato?? > chiese preoccupata

< No… - incrociò le braccia – mi hanno costretto ad occuparmi di te… >

< Come?? – disse con stupore – ti hanno costretto?? >

< Si…quindi se non ti…ehi! Che stai facendo! >

< Non lo vedi? Visto che ti hanno costretto ti rimando al mittente > disse mentre cercava di chiudere la porta che fu bloccata tempestivamente dal ragazzo

< Non ti azzardare! >

< Digli che non ho bisogno di nessuno, sono capace di stare da sola….e poi non ho più febbre >

< Tsk! Non dire cavolate…non ti reggi neanche in piedi >

< Non ho bisogno del tuo aiuto >

< Elena… >

< Uhm? Cosa? >

< … - fece un lungo respiro – non voglio discutere anche con te…perciò – nel dire così diede una spinta più forte riuscendo ad entrare in casa – fai la brava >

< Ehi tu! >

< Shh! Un po’ di tranquillità…neanch’io volevo che finisse in questo modo… >

< Uff! non ho altra scelta?! >

< Mmm…no! >

< AAAAAAAH! E per quanto? > chiese seccata

< Il tempo che ti riprenda…ti vanno bene tre giorni? >

< Io sto bene! Non ho bisogno che stai qui per tre giorni >
< Bene, vedrò domani stesso di andarmene…ma per stanotte resterò! E poi – si voltò a guardarla – sono sicuro che sotto sotto sei contenta >

< I-I-I-O CHE?? > iniziò a diventare rossa

< Visto?! È come dicevo… - si recò nel divano – più tardi mi porteranno una borsa con il cambio vestiti, me ne starò qui un po’ a riposarmi >

< Certo, fai come se fosse casa tua > disse con tono infastidito

< Te, più tosto, che fai ancora in pigiama? >

< Non sono cose che ti riguardano! > disse sbuffando

< Che odiosa! Dai…vieni a sederti accanto a me >

< Come scusa? Prima dici che ti costringono a venire qui ed ora dovrei sedermi con te? >

< Mh! Aaaah per prima dici… beh, ero nervoso…ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente >

< Finiscila…lo so che dicevi sul serio >

< Se dicevo sul serio…allora perché mai starei qui? Avrei potuto andare in un albergo, non credi? >

< Beh… in effetti….ma tu stesso hai detto che ti avrebbero portato una borsa e… >

< La borsa è già pronta….l’ho lasciata in macchina >

< C-C-CHE COSA???! >

< Ho mentito…quei “cosi” avevano tutto programmato – disse col tono infastidito – non so come, ma in un modo o nell’altro mi avrebbero costretto a stare qui con te >

< Eh eh eh…perché? Con tutto quello che è successo con il galà…non abbiamo più deciso che fare…se ritornare insieme >

< Non stiamo insieme? > disse a bassa voce Jun.

< Come? >

< No…niente….comunque, vado a prendere la borsa…. >

< Capito – il ragazzo si avvicinò verso la porta – Ma comunque…davvero, non c’è bisogno che rimani qui per assistermi >

< Come vuoi, andrò a stare in una camera d’albergo, ma…se dovesse spuntare fuori che ho dormito in albergo, lo spiegherai tu ai media >

< Uh? Perché? >

< Semplice…per quale motivo dovrei dormire fuori quando ho la mia camera? Tutti penseranno a qualche lite >

< Anche se rimani qui! Metti il caso qualcuno ti abbia visto entrare… >

< Impossibile…dall’appartamento a qui c’è poca strada da fare e poi non c’è mai nessuno in giro… ma se vuoi correre il rischio… >

< E va bene! – disse arrendendosi – puoi rimanere, ma lo faccio per il gruppo! >

Jun fece un mezzo sorriso prima di aprire la porta e scendere in macchina per la borsa.

“ In che situazione mi sono cacciata!!!!??? ” pensò fra se Elena mentre osservò la porta chiudersi.

 

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< Quindi…rimarrai per una notte? > chiese mentre osservava Jun entrare nella stanza che una volta era di Hannah

< Vedremo…i ragazzi non sono stati chiari su questo >
< Che c’entrano loro? >

< Se rimango una sola notte mi rispediranno qui immediatamente… >

< Quindi, in sostanza, quanto rimarrai? >

< Come detto prima, tre giorni – l’osservò – Cerca di sopportarmi > disse mentre la raggiunse in salotto

< Vedrò! >

< Come mi sento stanco… - disse strofinandosi un occhio – per colpa tua non ho dormito bene >

< Allora vai di la e dormi >

Prima di rispondere la guardò dritta negli occhi.

< Spiacente, devo prendermi cura di te >

< Ancora con questa storia!? Ti ho detto che sto bene > rispose mentre cambiava canale

< Allora visto che stai bene – si distese nel divano appoggiando la testa nelle gambe della ragazza – io riposerò un po’ >

< Ehi!!! Di la hai un letto >
< Qui sto più comodo >

< Beh io … >

< Shh! – le poggiò l’indice sulle labbra – voglio dormire >

Lentamente fece scivolare la mano lungo la sua pelle fino a poggiarla lungo il suo fianco; Elena non sapeva cosa fare se alzarsi e spostarsi o rimanere li. Osservava il suo volto così rilassato, sereno, alla fine decise di rimanere in quella posizione…dopo tutto lui era rimasto accanto a lei quando più ne aveva bisogno.

Erano passate un paio d’ore da quando Jun si era disteso sul divano per riposare, ancora assonnato aprì gli occhi e con sua sorpresa si ritrovò solo nella stanza; si alzò di scatto e si osservò intorno cercando di capire dove fosse la ragazza.

< Oh, ti sei svegliato – Elena si trovava nella cucina – stavo per svegliati >

< Che fai? > chiese entrando con occhi socchiusi.

< Sto prendendo appunti per le cose da comprare. Bene – disse scrivendo un’ultima cosa – io scendo >

< Come? >

< Ho fatto la lista, faccio subito…decidi cosa vuoi fatto e lo farò >

< Aspetta, non puoi scendere >

< Ancora con questa storia – disse sbuffando – Io sto bene. Non preoccuparti >
< Hai avuto la febbre alta! >

< Ma ora non ho più niente. Scend… >

< Ti accompagno >

< Non c’è bisogno >

La fermò per il polso.

< Ti ho detto che vengo con te. – aveva uno sguardo gelido – aspettami, mi cambio >

Lasciò il polso e si diresse nella stanza; Elena era rimasta colpita, non aveva mai visto quello sguardo sul suo volto fino ad allora.

Attese pochi minuti, quando uscì Jun indossava una felpa con un berretto ed occhiali da sole per non farsi riconoscere.

< Ora possiamo andare. >


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Rientrati in casa, cominciarono a preparare la cena con ciò che avevano comprato. Non si scambiarono molte parole, sembrava esser calato un gelido freddo.

Tutto era abbastanza tranquillo e dopo aver sistemato e pulito, si ritrovarono nel divano in cerca di qualcosa da guardare.

< Mi sa che non trasmettono niente di bello > disse Elena cambiando di canale in canale.

< Già… >

< Se mentre cambio trovi qualcosa che ti interessa dillo pure >
< Ok >

Stanca di cambiare e di quel silenzio, decise di spegnere la tv.

< Ora perché hai spento? >

< A parte che non fanno niente, poi non capisco questo tuo comportamento >

< Che vuoi dire? >

< Prima sei tutto gentile, ti prendi cura di me e poi sei così…freddo >

< Non sei stata tu a dirmi che mi vedevi così? >

< Con questo? Ho solo detto cosa pensavo all’inizio su di te…ma adesso non è più cosi >

< Ah no? – chiese voltandosi nella sua direzione – ed adesso cosa pensi? >

< Che sotto quella corazza che mostri c’è un ragazzo molto dolce >

< Mmm…interessante. C’è voluto tutto questo tempo per accorgetene? >
< Di certo non me ne davi l’occasione per… >

< Nah! Lascia perdere, sono discorsi già presi e risolti. >

< Ok… >

< Bene…visto che non fanno niente io me ne vado in stanza – disse alzandosi – tu che farai? >

< Leggerò qualche libro >
< Wao… non avrei mai immaginato che sapessi leggere – Elena lo guardò male – Dai su, non far quella faccia che poi ti spuntano le rughe! Notte > le si avvicinò baciandola sulla guancia.

Quel gesto la colse di sorpresa.

< No-Notte… >

Aveva tutto il viso rosso per l’imbarazzo, Jun sapeva sempre come sorprenderla. Rimase per qualche minuto a pensare a quel bacio…e al bacio che le aveva dato di mattina chiedendosi del perché un simile gesto. Dei sentimenti che provavano ne era a conoscenza, ma dopo il fatto causato da Siwon non avevano più ripreso il discorso e non sapeva se quello fosse stato il momento adatto visto che avevano fatto pace da pochi giorni…

Si sentiva confusa, non sapeva cos’altro pensare…a distrarre i suoi pensieri fu l’orologio a pendolo che segnava le 10 di sera; era rimasta li ferma per circa un’ora senza concludere niente. Fece un lungo respiro e si diresse nella sua stanza…quando si ritrovò ferma davanti l’ingresso si voltò osservando la porta della stanza di Hannah, voleva bussar, entrare per chiedergli alcune cose…ma non aveva il coraggio. Decise che era meglio così…per ora era meglio vedere come si sarebbe svolta la situazione.


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I giorni della permanenza di Jun passarono velocemente e ritrovarsi di nuova sola le fu strano. Non aveva avuto il coraggio di parlare con lui…ed adesso che non era più in casa rimpiangeva di non averlo fatto prima.

Con gli impegni che aveva, non l’avrebbe visto non prima del 21, quel giorno i B2ST dovevano partecipare al 31° Sport Festival per Disabili.

Quello stesso giorno ricadeva il compleanno e questa volta l’avrebbe passata da sola…visto che né i ragazzi e né Hannah erano liberi.

Così i giorni passarono arrivando al suo compleanno. Si recò al lavoro come se fosse un giorno come tutti gli altri, le sembrava quasi deserta…sarà perché era venerdì, o magari perché mancavano loro, ma aveva la sensazione di stare sola anche se vi erano il personale.

Durante la sua lunga ed interminabile giornata aveva ricevuto solo una chiamata da parte di Han che le faceva tanti auguri e che si scusava che quel giorno non era li con lei.

Finalmente era arrivata la fine della giornata, spense tutte le luci e chiuse la stanza come faceva sempre. Dopo un sospiro, si voltò dirigendosi verso l’ascensore; arrivata così al piano terra si diresse verso l’uscita pensando che quella era la sua prima volta che non festeggiava il compleanno.

Non è che per lei era molto importante, ma in quel giorno avvertì la lontananza da casa di più rispetto ad altri giorni… Scacciò quel pensiero così triste e con passo veloce oltrepassò la porta d’uscita, voleva al più presto tornare a casa e rilassarsi con una doccia calda.

< Ehi tu! >

Elena si fermò, qualcuno alle sue spalle l’aveva fermata…si voltò e con sua grande sorpresa si ritrovò Jun.

< Quanta fretta di tornare a casa! >

< Jun...che fai qui? Non devresti essere al festival? >

< Sono ritornato prima…avevo una cosa più importante da fare >
< Sarebbe? > chiese incuriosita.

< Rendere felice una persona >
< Ah – aveva uno sguardo dubbioso – capito…beh io andrei… >

< AAAH! Come al solito non hai capito…. – disse seccato – Dai seguimi > prese la sua mano trascinandola verso la macchina

< Ehiii! Dove mi vuoi portare >

< Entra…dai su, non abbiamo molto tempo da perdere >

< Che vuoi fare >

< Vieni con me e lo saprai >

Incuriosita, Elena entrò in macchina seguita da Jun che dopo aver acceso la macchina iniziò ad allontanarsi dalla CUBE imboccando l’autostrada.

< Ma da qui usciamo da Seoul… >
< Elena – disse Jun intento a guidare – mi fai un favore? >

< Quale? >

< Per un po’ – distolse lo sguardo verso lei – tieni la bocca chiusa >

< Per qual…. >
< Shh! – fece il segnale di far silenzio – devo concentrarmi sulla guida! >

Infastidita sia per esser stata costretta a salire senza sapere dove fosse diretta e per non avere spiegazioni, appoggiò il viso al finestrino osservando le luci della città farsi sempre più lontane e tutto intorno a lei era avvolto dalle poche luci dell’autostrada e dalle macchine…

Dopo circa un’ora di cammino, Jun uscì dall’autostrada imboccando un viale che portava verso una zona panoramica…la ragazza non aveva idea di dove l’avesse portata e cominciava a preoccuparsi.

< Non hai ancora capito dove ti ho portato, vero? >

< Come? > disse osservandolo

< Non ti ricorda davvero niente tutta quella strada? >

< Mmm…dovrebbe? >

< Ricorderai fra un paio di minuti >

La ragazza era confusa, cosa doveva farle ricordare quella strada?

Si voltò ad osservare fuori dal finestrino ma era quasi del tutto buio e non si vedeva molto…poi la macchina si fermò.

< Siamo arrivati, possiamo scendere >

I ragazzi uscirono, Elena si osservava intorno ma la scarsa luce non permetteva di capire in che posto l’avesse portata, sentì un suono…erano le onde del mare che si infrangevano sulla costa…ma quel poco non bastava.

Jun si diresse nel portabagagli uscendo un pacco portandolo davanti la ragazza, la quale osservava incuriosita.

< Che c’è li dentro? >

< Ora lo scoprirai >

Poco alla volta, il ragazzo uscì alcuni tubi che assemblati formarono un telescopio.

< Waaao – esclamò Elena – ne ho sempre desiderato uno >

< Adesso l’hai >

< Come??? Davvero? Vuoi dire che questo… > lo guardò incredula

< È tuo >

La ragazza era stupita, non credeva ai suoi occhi…Jun le aveva regalato un telescopio. Si avvicinò piano piano, toccandolo leggermente, non poteva crederci che fosse realmente suo.

< Adesso le stelle puoi osservarle con questo > disse Jun

Mentre Elena osservava il regalo appena ricevuto, il ragazzo si diresse verso la macchina cercando nel cruscotto qualcosa.

< WAAAO! È così stupendo osservare le stelle ed i pianeti così da vicino – esclamò Elena intenta ad ammirare il cielo – Non avrei mai immaginato che un giorno tutto questo sarebbe diventato realtà…ed è merito tuo >

Elena si voltò verso Jun che, nel mentre, le andò incontro con in mano un foglio di carta. Fermato davanti a lei, le porse ciò che aveva appena preso dalla macchina. Esitante, Elena osservava quel foglio.

< Prendilo, è per te >

< Un foglio? >

< Devi leggerlo…non è un semplice foglio >

Allungò la mano prendendolo infine lo lesse…rimanendo a bocca aperta.

< Dimmi che è uno scherzo – Jun fece un mezzo sorriso – Non ci credo…è impossibile >
< Prova a cercare, poi vediamo se è tutto falso > replicò Jun mentre prendeva il foglio fra le mani.

< Hai dato il mio nome ad una stella? > aveva gli occhi spalancati, con sguardo incredulo, verso il ragazzo intento a cercar la sua stella.

< Eccola…l’ho trovata – si allontanò dal telescopio – Vieni a veder con i tuoi occhi se ciò che è scritto è una bugia >

Presa ancora dall’incredulità, Elena osservò nel punto indicato dal ragazzo rimanendo col fiato sospeso: era davvero una stella…Jun aveva davvero fatto un gesto simile. Quasi con le lacrime agli occhi, si rialzò osservando il suo volto soddisfatto per il suo obiettivo.

Adesso, una sola domanda la tormentava…

< Perché? > chiese osservandolo

< L’ho detto prima quando ti ho fermata: volevo far felice una persona…Cioè tu >

< Perché proprio oggi? >

< Me lo chiedi anche? Ma hai ancora qualche sintomo di febbre??? >

< Sono seria! Perché proprio oggi hai voluto regalarmi tutto questo! >

< Oggi è il tuo compleanno…ho voluto farti una sorpresa >

< Come fai a saperlo? > domandò sbalordita.

< Uh?! L’ho saputo da Han tramite Seob… - disse deluso – una cosa così importante sono venuto a saperlo da altri e non da te! Ho fatto tutto di fretta – sospirò – sono anche uscito prima dal festival >
< Ma non dovevi! Il lavoro è importante > lo riprese
< Anche tu lo sei >

Quella frase la colpì, era stato diretto…niente giri di parole, lasciandola sorpresa nel sentirle. Non pensava di poter sentire, ancora una volta, una simile affermazione…non dopo tutto quello scandalo causato durante il Galà.

< Ho fatto tutto questo per renderti felice…perché fin dal momento in cui ti ho vista il mio scopo era di vederti sempre sorridere. Mi dispiace che in alcune occasioni la causa delle tue sofferenze ero proprio io…ma adesso spero di aver riscattato quei giorni… >

Elena addolcì lo sguardo prima di rispondergli.

< Credevo che dopo il Galà non avresti voluto più sapere di me…invece ti rivedo qui, al mio fianco, con questi regali fatti apposta per me…mi sembra di sognare >

Si avvicinò alla ragazza e con la mano destra le accarezzò dapprima una ciocca di cappelli, poi la poggiò sulla guancia.

< Non ho intenzione di perderti… non è un sogno, renderò tutto questo molto più di una favola… >

Lentamente si avvicinò al suo viso, Elena socchiuse gli occhi…si era creata l’atmosfera giusta per entrambi, per mettere fine al loro passato ed iniziare una nuova fase, ma l’attimo prima di baciarsi il cellulare di Jun cominciò a squillare.

Il ragazzo ignorò completamente la suoneria, ma Elena insistette per far rispondere. Infastidito, il ragazzo rispose….dall’altra parte, a chiamare, era il suo manager molto preoccupato per come aveva lasciato tutti in quel modo, di non ripetere una simile azione in futuro e che tutto il gruppo sarebbe rientrato il giorno successivo.

Finita la ramanzina, Jun cercò di ricreare la situazione di prima, ma...

< Ora che ci penso – disse allontanandosi di alcuni passi da Jun – Ci siamo già stati qui >

< Uh! Cambi discorso… >

< Se non ricordo male è stato il mese scorso…mi avevi fatto leggere la canzone >

< AAAh! Maledetto me a quando ho risposto – bisbigliò fra se – Andiamo, sarà meglio rientrare > disse prendendo il telescopio rimettendolo nello scatolo.

Un po’ dispiaciuta ed in colpa per come la sera si stava concludendo, Elena lo raggiunse sedendosi in macchina. Per il resto del percorso si sentiva in imbarazzo non riuscendo ad aprir bocca; arrivati finalmente in città Elena ricordò una cosa… prese la borsa e frugò al suo interno, proprio come sospettava.

Il suo volto tramutò, si mise ad osservare Jun con sguardo di terrore.

< Che ti prende adesso? >

< JUUUUN! –esclamò – Aiutami >

< EH?? – distolse lo sguardo un solo secondo – Che succede? >

< Ho dimenticato sia il cellulare e sia le chiavi sopra il tavolo dell’ufficio - disse con tono quasi spezzato dalle lacrime – Adesso cosa posso fare? >

< Come si fa ad essere così tonta. Vediamo se riusciamo a trovare un guardiamo ed entriamo dentro >

Il ragazzo corse verso l’edifico più in fretta che poteva; giunti sul posto era quasi mezzanotte ma non c’era nessuno all’entrata. Cercarono in qualsiasi posto, del guardiano non vi era l’ombra.

< Adesso che posso fare? > disse sedendosi su di una panchina.

< O attendere qui…oppure… >

< Oppure, cosa? > disse con aria triste

< Puoi venire da me. >
< Da te?? – Elena pensò che fosse una buona idea…ma significava restare soli, quell’idea un po’ la imbarazzava – ecco… >
< Puoi stare tranquilla. Dormirai nella mia stanza…io in un’altra. – la guardò per qualche secondo – Non vorrai mica restare qui tutta la notte aspettando che venga qualcuno?! >

< Nono…verrò da te >
 

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Arrivarono nell’appartamento, tutte le luci erano spente. La ragazza si sentiva a disagio sapendo che erano solo loro due.

< Seguimi – disse Jun recandosi verso il corridoio – Ti do una maglietta ed un pantalone, spero ti vengano. – Elena lo seguì fino alla stanza – Se vuoi farti la doccia, fai pure >

< G-Grazie… >

< Se hai di bisogno mi trovi nella stanza di Seob >

Elena annuì, quando rimase sola si osservò intorno. Da quella volta niente era cambiato, a parte l’ordine nel sistemare i vari oggetti, respirò profondamente…si sentiva circondata dal suo profumo. Dopo aver poggiato la giacca sul letto decise di farsi la doccia; prese gli indumenti che Jun le aveva prestato e si recò nel bagno. Una doccia calda prima di dormire era proprio quello che aveva bisogno per levarsi la stanchezza di quella giornata.

I vestiti che doveva indossare erano di due taglie più grandi, le bastava solo la maglietta per coprirla tutta, si vide allo specchio e sorrise…era davvero molto grande; strinse l’elastico dei pantaloni e quando uscì decise di recarsi nel terrazzo…

Silenziosamente, aprì la porta recandosi verso la ringhiera ma senza esporsi molto, non era molto alto ma preferì evitare.

Quella sera soffiava un po’ di vento ed era piacevole stare li, senza pensar a niente, solo a godersi quella sensazione di piacere che il vento le provocava.

< Se starai qui…prenderai un raffreddore! - Una coperta l’avvolse, si voltò. – Quante volte devo ripeterti che qui il clima è diverso da dove provieni tu >

< Jun…non c’era bisogno…sarei scesa giù >

< Intanto eri bloccata qui – le si avvicinò – Volevi avere di nuovo l’influenza? Questa volta non ti avrei aiutata! >

< Solo perché la settimana scorsa sono stata male, non è detto che ho un corpo debole >
< Invece si…sei molto fragile, devi mangiare cibo nutriente >

< Sei venuto per farmi la predica? >

< Mh! Volevo solo vedere che facevi…come sempre ammiri le stelle >

< Non c’è niente di strano, adoro osservare il cielo, mi trasmette calma e poi mi fa riflettere >

< Allora ho indovinato a farti come regalo il telescopio… >

< Credevo fosse stata Hannah a dirtelo >
< No, lei ha solo detto di farti gli auguri… - inclino il viso alla sua altezza – cosa che mi aspettavo facessi tu >

< E come? Mandarti un messaggio con scritto “ comunque oggi è il mio compleanno ” ?! E poi a quale scopo? >

< Quale scopo dici? – sospirò – Niente…sei solo un caso perso >

Dopo le ultime parole Jun si allontanò dalla ragazza che si voltò osservandolo perplessa mentre si stava dirigendo verso la porta…

< …JUN… - A metà, il ragazzo si fermò - Grazie per questa splendida serata… - sorrise – Grazie per esserti preso cura di me, di esserci sempre >

< Non mi devi ringraziare, lo sai che per te farei di tutto >

Rimasero li ad osservarsi, Elena avvolta dalla coperta mentre Jun fermo quasi sulla soglia della porta messo di profilo.

< Sai – disse Elena – sentire queste parole mi hanno resa felice…non credevo di poterle sentire un giorno, visto tutto quello che è capitato…credevo di… - abbassò il volto – credevo di averti perso, che non mi avresti più rivolto la parola… sono felice che adesso le cose siano migliorate e tornate a come eravamo prima. Perché… fin a qualche tempo fa credevo di non esser più capace di amar nessun’altro…invece mi hai fatto ricredere… sono felice che questa persona sei proprio tu >

Elena era li, dritta a qualche passo da lui, con quel suo sorriso a quale Jun non resisteva a non baciar; lentamente, mentre lei si voltò osservando la città che tanto aveva sognato, si avvicinò stringendola dalla vita.

Elena fu colta all’improvviso, si trovò il suo volto a pochi centimetri…

< Shh…non muoverti > bisbigliò a fior di labbra.

Dapprima le sfiorò, per poi assaporar quelle labbra che fin dal primo momento desiderava averle…

Anche se in altre occasioni si erano scambiati dei baci, quello era diverso…

Fu il loro primo vero bacio…

Un bacio lento ma passionale…

Un bacio sentito, voluto, desiderato…

Un bacio che racchiudeva i sentimenti che provavano per entrambi.

Si erano voluto fin dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati, desiderati fino al punto di non volere che quelle labbra, quel corpo…

Su quella terrazza in quella notte di metà Ottobre...è iniziata la mia storia con te...

La coperta con la quale Jun aveva coperto Elena, da quando iniziarono a baciarsi, scendeva sempre più giù...fino a caderle ai suoi piedi.

La strinse più forte a se, i baci divennero sempre più passionali, vogliosi...Elena lo desiderava, da tempo desiderava esser sua.

Da sotto la maglietta, Jun cominciò ad accarezzarle la schiena, la sua pelle era cosi morbida al tatto e questo creò ad Elena un brivido di piacere...

Le mani cominciarono a salire e ogni movimento creava dentro la ragazza la voglia immensa di sentir il suo corpo.

Jun si spostò portandola a seguirlo fino alla sdraio; l'adagiò delicatamente e guardandola negli occhi si posizionò sopra di lei.

Elena era imbarazzata, anche se lo desiderava... Si lasciò trasportare dalla passione.

Jun era proprio sopra lei, con quel suo sguardo rivolto sulle labbra...con una mano sotto la nuca e l'altra che accarezzava le morbide labbra.

Lentamente si avvicinò e riprese a baciarla con molta più passione, le loro lingue si unirono in un gioco di intreccio, la sua mano cominciò a salire…salire fino ad arrivar al suo seno…

< Aspetta – Con una mano bloccò il bacio che si stavano scambiando – Aspetta un secondo… >

< Cosa c’è? – chiese sorpreso – Forse ho sbagliato qualcosa…o ti sto forzando a fare qualcosa che non vuoi? >

< No…no… non è questo >

< Allora cosa > disse con sguardo dolce e passionale avvicinandosi alle sue labbra

< No, davvero aspetta > disse sposando il suo viso, ma Jun le cominciò a baciar il collo.

A quella sensazione la ragazza fu presa per un attimo dal piacere che provava, mise una mano fra i capelli del ragazzo e lasciò che continuasse a baciarla…

< J-Jun… aspetta solo un secondo >

Il ragazzo smise e mettendo forza nelle braccia si alzò guardandola per sentir cosa avesse da dire.

< Jun… >

< Si dimmi… >

< Ecco… - portandosi gli indici nelle mani davanti gli occhi - … ecco… >

< Ely – disse posizionando la sua fronte sulla sua – è successo qualcosa che dovrei sapere >

< No…ma… ecco… guardaci – disse facendo notare in che posizione erano messi- … direi che qui…daremo spettacolo non trovi? >

Jun non capiva a cosa si stava riferendo.

< Dai Jun, non fare quella faccia…hai capito > disse coprendosi il viso.

< Tu… - si avvicinò al suo orecchio bisbigliando -… tu sei pronta? >

Elena credette che per un secondo il suo cuore avesse smesso di battere. Allargò le dita, tra lo spazio creato osservò i suoi occhi, scuri come la notte, ma dolci come quelli di un bambino…eran li dritti davanti a lei a fissarli.

Non ebbe il coraggio di rispondere e semplicemente inclinò la testa in avanti indicando “ Si ”

Jun fece un mezzo sorriso. Si osservò intorno e poi aggiunse…

< In effetti…qui daremo spettacolo…ma non credi? Faremo un’ottima performance! > fece l’occhiolino

< Ma che dici…scemo! >

A quelle parole Elena divenne rossa, più rossa del peperoncino.

Il ragazzo si sollevò e, dopo aver preso la coperta che era caduta, si diresse con Elena verso la porta.

< Andiamo giù…staremo anche più comodi >

Ogni passo che portava verso il piano inferiore, non faceva che aumentare il battito del suo cuore, era tesa.

Jun si diresse verso la sua stanza, aprì la porta e fece entrar la ragazza.

Era buio, la poca luce che entrava dalla finestra illuminava la stanza ma non permetteva di veder bene gli oggetti…lei la conosceva fin troppo bene, anche se era entrata poche volte, sapeva orientarsi anche nella penombra.

< Jun… >

Il ragazzo aveva chiuso la porta alle sue spalle ma Elena non l’aveva più sentito, era nervosa e per qualche strana ragione anche impaurita.

“ Impaurita? – si domandava- perché mai dovrei avere paura? ”

Non capiva girava per la stanza senza saper bene dove cercare, sbatté contro l’angolo del letto.

“ Sono…sono arrivata nel letto… ”

Stava per girarsi ma si sentì stringere dai fianchi.

< Perché sei così impaurita? – era arrivato di sorpresa dietro di lei e bisbigliava nel suo orecchio – Stai tremando come una foglia…hai freddo? Posso riscaldarti io, se vuoi! >

Jun spostò dal collo i suoi lunghi capelli e cominciò a baciarlo.

Lenti, dolci baci che sembrava quasi sfiorar il collo anziché baciarlo, fece calmare e sciogliere la tensione ad Elena che si lasciò nuovamente trasportare dalla sensazione che dentro le stava crescendo.

“ Non devo aver paura di lui…non potrà mai farmi del male ”

Lasciò cadere nuovamente la coperta, in questo modo Jun poté stringerla e avvicinarsi a lei posizionando le sue mani dentro la maglietta e toccarle la pelle.

Elena portò una mano sul ventre dove il ragazzo la stava toccando ed una dietro la nuca di Jun.

Si voltò verso lui, lo guardò negli occhi, amava il suo sguardo…tenebroso ma al con tempo dolce.

Amava tutto di lui, e non credeva fosse possibile amare così tanto una persona…si perché la paura che aveva, che cresceva dentro di lei era dettata dalla voglia di averlo, paura che fosse solo un sogno che al suo risveglio tutto sarebbe finito, che era solo questione di tempo e si sarebbe accorto che lei non era niente di che.

Senza volerlo e senza far niente per fermarsi, alcune lacrime caddero sulla sue guance.

< Elena…perché piangi? >

La paura di provare un’emozione così grande che mai aveva provato, le metteva strane idee in testa.

Jun la strinse a se.

< Non piangere…se non sei pronta possiamo fermarci qui >

Jun prese la coperta, la poggiò sulla sedia e si diresse davanti la porta.

Elena era ferma, con le lacrime che scendevano.

“ Non voglio che vada via…no, non voglio…deve sapere…deve saper che io…io.. ”

Chiuse gli occhi e con un filo di voce…

< Jun… - Il ragazzo aveva già la mano nella maniglia della porta, si girò verso Elena - …Jun…io…io… ti a…- aprì gli occhi, non ebbe il tempo di finir la frase che si vide stringere da lui – ti…amo >

Era avvolta dalle braccia di Jun, un abbraccio forte come quelli che di solito si vedevano nel film.

< Era per questo che piangevi? >

< …- si appoggiò nel petto - …Si >

< Stupida…non devi farmi preoccupare in questo modo >

< P-Preoccupare? >

< Credevo che per colpa del tuo passato…ti fosse venuto un rimorso… >

< Non devi preoccuparti… il mio presente adesso sei tu. >

I ragazzi si scambiarono diversi baci, Jun fece sdraiare la ragazza sul letto e cominciarono a spogliarsi.

La voglia di averlo cresceva di respiro in respiro, da bacio in bacio, da movimento in movimento…

< Ti prego…fa piano >

Jun l’osservò incuriosito…

< Scusa…non volevo…e che… >

< Fai piano…ugualmente… > disse imbarazzata

< Tranquilla… mia rosa delicata… - disse iniziando ad avvicinarsi – farò in modo che sentirai meno dolore possibile >

Jun entrò delicatamente dentro di lei, per un istante Elena chiuse gli occhi per il dolore.

< Cercherò di star attento >

I movimenti erano lenti e ad ognuno di essi Elena premeva le sue dita nella schiena di Jun.

< EHI…EHI… così fai male > le disse mordendole il labbro.

< Scusa, ma così sai cosa provo io >

< Pensavo ti piacesse >

< Si. Ma non sai il dolore che provo quando aumenti la pressione >

< Ah…tipo così? >

Jun fece un movimento più forte e questo creò un gemito alla ragazza.

< Cosa fai? > chiese Elena

< Volevo vedere la tua reazione >

< Beh, non farlo più…fai male >

< Va bene… - disse spostandole una ciocca di capelli dal viso - …te lo prometto, non lo farò più >

“ Sto sognando??? – si ripeteva – Certo, tutto questo non può che essere un songo…allora, vi prego…che nessuno mi svegli. Voglio godermi ogni singolo attimo, fino all’ultimo respiro…voglio che questa notte non finisca mai… ”

 

Ricordo ancora quella sera, la nostra sera…è il ricordo d’amore che custodisco con gelosia, non voglio che scompaia, non voglio che il tempo lo porta via… Per tutta la mia vita voglio ricordare le sensazioni che mi hai fatto provare. Non te l’ho mai detto, ma quando la magia era finita io rimasi sveglia a guardarti disteso accanto a me…osservavo ogni tua espressione, la tua immagine è impressa nei miei pensieri…per sempre!

 









Buonasera! Dopo un mese, eccoci tornate :D
Che ne pensate? Finalmente una smossa, eh? XD

Spero che ci continuiate a seguire come sempre *^*

   
 
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