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Autore: lamialadradilibri    15/10/2013    2 recensioni
Gwen si è trasferita ormai da sei mesi in un piccolo paesino di montagna, dimenticato da Cristo e da tutti. Lei non ne sa molto delle bande che girano per il paese, ma ben presto riesce ad intravedere qualche scena di sangue, capendo così che il bellissimo Ryan di cui si è (forse) innamorata, non è del tutto normale, né lo sono i suoi amici.
Assieme all'amica MJ inizierà a scoprire un mondo nuovo.
“No, non c'è tempo. Se non vuoi sconosciuti, verrò io a vivere con te. Lascerò loro tutto il mio appartamento, okay? Sì, è okay” dice, senza farmi rispondere. “Perfetto. Così non avrai paura dei coinquilini.” mi deride, è ovvio.
-
Lui mi fissa così intensamente, che torno a intrecciare i nostri sguardi. Che errore.
Che grande errore.
Lui si china su di me.
Il suo profumo, forte, m'investe.
“Non c'è di che...” bisbiglia a un millimetro dalle mie labbra, con voce così seducente che, per un attimo, l'idea di baciarlo mi sembra l'unica alternativa possibile.
Inspiro profondamente, cercando di calmarmi, ma ottenendo soltanto ancor più frenesia.
-
Orrore e Amore sono la stessa cosa, amico.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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'3'


'Il male viene banalizzato.'


Siamo così abituati a vedere scene bestiali, malvagie, che quando accadono non ci impressionano nemmeno più.


 

Delle urla.

Degli spari.

Ryan cade giù, a terra.

È ferito? No, no! Non può. Non deve.

Subito si rialza, tutto intatto. Sarà sì e no a cento metri da noi e, con destrezza, impugna le armi per poi ferire i nemici.

Solo ora do un'occhiata tutt'attorno: quelli “buoni” (che poi, saranno davvero i buoni? Chi dice che Ryan e co non siano il cattivo della storia?), si stanno facendo avanti da più fronti, mentre i “cattivi”, che distinguo perché non ho mai visto prima d'ora, si stanno raggruppando verso il centro, braccati.

Oh, cazzo. Non vorranno mica … ? Cioè, uccidere è illegale anche qua, vero?

Se puoi ignorare la raccolta differenziata, perche' seguire la legge?, penso, sbarrando gli occhi.

Perciò, Ryan potrebbe sparare e... Uccidere? Oppure essere ucciso.

“Andiamo dentro!” sibila a denti stretti MJ, terrorizzata.

“No!” Devo rimanere, vegliare su Ryan. Anche se è pericoloso.

MJ mi afferra, con violenza. Quando parla, la sua voce è dura, quasi crudele: “Senti. Io sono qua da molto più di te, qua sono nata! So come vanno queste battaglie: se c'è qualche civile, quelli ” indica i “cattivi” con un gesto fin troppo abituale, secondo me. “lo prendono e lo usano come esca! Sanno che Ryan e gli Otto non farebbero mai morire qualcuno...”

“Come sai queste cose?!” bisbiglio, a un millimetro dalla sua faccia.

Perché sa tutto ciò? È vero, non ci avevo mai pensato … Ma davvero Mary Jane mi ha tenuto nascoste così tante cose? Così importanti? Rabbrividisco, tradita; cos'altro sa che io non conosco?

Scommetto che sa benissimo perché Ryan non c'ha mai provato con Cla. Sono sicura ora, al 100%, che Ryan ha una Signora, una donna alla quale lui è fedele.

E MJ sapeva tutto! Da sempre!

Ripenso a quei pomeriggi, quand'ero più giovane e appena arrivata, passati a spiare col binocolo i ragazzi. Per trarne fuori, ogni volta, poche informazioni, pressocché inutili …

E MJ sapeva tutto!

“Mary...”

“Non ora!” urla, “Vuoi una pistola alla tempia?!”

No, certo che no.

Lancio un'ultima occhiata a Ryan, che è intento a sparare. Seguo la direzione della canna e... Vedo un uomo, anzi, un ragazzo, crollare al suolo, colpito. Dal suo petto esce sangue a fiotti, quasi a spruzzi.

È rosso, liquido, veloce.

Mi sembra di vedere un'ombra rosea alzarsi in aria: la sua anima. È ovviamente tutto frutto della mia mente, ma mi volto disgustata e corro, corro via.
Il cuore mi batte veloce, rimbomba nelle orecchie.
Non voglio crederci.
Ryan è normale, MJ non mi nasconde niente e tutto questo non è mai successo!

 

“Dobbiamo parlare”.

Mi volto. MJ è sulla porta del mio appartamento, appoggiata dove prima c'era Ryan, a braccia conserte.

“No. E di che?” commento, acida.

Già. Si è casualmente dimenticata di dirmi ciò che sapeva per il breve tempo di soli sei mesi.

Perché dovremmo parlare, eh? Perché?

“Dai. Non far così. L'hai visto, prima, Ryan. Con James. Non gli ha lasciato dire una parola su di loro...”

“Ma tu” ribatto, avvicinandomi a lei, minacciosa ( o così spero d'apparire ). “Tu sai chi sono loro. Io no. Però sai anche quanto io voglia saperlo...”

“Perché? Cristo, Gwen! Perché è così importante?!” mi domanda, sgranando gli occhi, e battendo un piede a terra, visibilmente seccata.

Stronza. Ecco cos'è. Un inguaribile stronza.

Perché di sì. Tu sai tutto. Ritengo opportuno sapere tutto anch'io.”

Il suo sguardo si fa glaciale. Con la mascella contratta, mi lancia occhiate bestiali, che non riesco a sostenere. Guardo così le piastrelle del corridoio, infuriata con lei e con me stessa.

Perché non ho un carattere più forte e non sono più sveglia?! Avrei dovuto capirlo. Se una sa tutto, si vede.

Cazzo!

“Senti, non farne un dramma-”

“Non ne faccio un dramma.”

“Sì, invece. È così importante, per te, tutto questo?”

Torno a guardarla. Ora, sembra un po' più tranquilla, meno... belva.

“Sì. Lo è.”

“E continuerà ad esserlo?”

ovviamente. Come lo è sempre stato.

Mentre te già sapevi. Tutto.

“Sì.”

Sospira.

Ah, lei è stufa?! Ed io, che dovrei essere?!

Ora il mio sguardo è bestiale, non c'è nulla d'umano. “Avresti dovuto farlo”

“Cosa?”

“Dirmi tutto.”

“Senti. Tornerò quando sarai più matura e capace d'accettare i tuoi limiti” mi informa, come se fosse una persona qualunque e con il tono di una che dice: 'oh, oggi c'è il sole!'.

Cosa..?

Perciò, se ne va?...

E pensa di farmi sentire in colpa!?

Oh, si sbaglia. Eccome!

“Va pure” sibilo, sentendo già il peso dell'abbandono. “Non mi servi.”

Non se lo fa ripetere due volte.

Scompare.

Ed io sono sola. Di nuovo.

 

È sera. Ho passato la domenica, contro le mie aspettative, a bere tè al limone e guardare la TV.

I miei pensieri sono dei più cupi ed ho enormi pesi sulle spalle.

La mia (unica) vera amica mi ha mentito, da sempre. Perciò... Se ha mentito su Ryan e la banda, avrebbe potuto mentirmi su molte altre cose...

Cos'è vero e cos'è falso di ciò che mi ha sempre detto?

I miei dubbi mi soffocano, prepotenti.

Presto in più Ryan verrà qua. Chissà se mi farà una ramanzina perché sono uscita durante una battaglia?

E poi... Quel ragazzo.

L'ho visto cadere, ferito.

Mi sento una terribile codarda: sarei dovuta andare là, vedere come stava.

Perchè diavolo non ho chiamato il 118?!

Ora sarà morto.

Morto.

La morte... Non l'ho mai presa davvero in considerazione; nessun mio parente è morto, almeno, non che io sappia. Da quando sono venuta quassù-quaggiù, alla ricerca di una vita nuova, dopo le mie terribili delusioni adolescenziali, non sento più molto la mia famiglia, né loro mi cercano.

Da un po' nemmeno mi arrivano le lettere di mamma, che mi aggiornava sui grandi progressi di mio fratello all'ultimo anno di liceo. Eh già, sono scappata anche perché era sempre lui, lui, lui! E io? Io dov'ero, per loro? Cos'ero?

E poi, beh... C'è stato anche Giorgio, assieme a Martina, la mia ex migliore amica. Io e Giorgio stavamo assieme, prima che partissi.

E mi ha tradita con lei, la ragazza della quale mi fidavo di più.

Se già volevo scappare, quella è stata la spinta finale. Anzi, più che una spinta è stato un calcio in culo, bello forte anche.

Ma ora? Cos'è vero e cosa non lo è, in ciò che ho vissuto fin'ora, in ciò che mi hanno detto fino ad oggi?

Mi sento così... Sola, tradita, delusa.

La cosa peggiore è che è tutto come prima, prima che scappassi.

Il genere umano delude, sempre.

Perché vivo?

Perché continuo a resistere?

È il momento di farla finita.

E io so come.

Vado verso la cucina, spedita. Veloce, veloce. Prima che il coraggio manchi.

Più veloce!

Là li vedo. Sono tutti vicini, scintillano.

I miei coltelli da cucina.

Così belli.

Mi avvicino, umettandomi le labbra. Chissà come sono le labbra d'un morto? Dovrei andar giù, magari c'è ancora il ragazzo.

Ne afferro uno, il più affilato.

Guardo il mio volto, riflesso sulla lama. I miei occhi sono spenti.

Guardo il mio polso sinistro.

Il cuore mi batte così forte.

Si fermerà, lentamente.

Tum – tum – tum – tum. Non ha mai battuto così veloce.

Ma è carino, infondo.

Poi ci sarà il silenzio.

Avvicino la lama alla pelle, rapida.

Umetto ancora le labbra.

TUM – TUM – TUM – TUM.

La appoggio, la lama, sulla carne.

È gelida.
Voglio finirla. Non sono preparata a tutto questo: la morte, le bande, le menzogne. Non di nuovo, cristo!
Perché il passato m'insegue? Cos'ho fatto?!
Sistemerò tutto. E' molto semplice.
Basta una lieve pressione...
Tum. Tum.
Tum tum.
Tumtumtum.
Tum tum tum.

Giro un po' il polso dov'è il coltello...
Ancora un po' di pressione...
Ah, ecco che inizia a far male...
Così va bene.
Ancora un po', dai.
Sento che ora andrà tutto bene.

E poi …

Che cazzo fai?!”

 


Angolo Autrice


Buon buongiorno! :D
Okay, hmmm. Che dire di questo capitolo?
E' bestiale abbastanza?
Hmmm U.U Parlate! 
Allora, io ho una proposta. Se arrivo a 2 recensioni, nel prossimo capitolo pubblicherò le foto dei personaggi <3
Nel frattempo però, stringete i denti e aspettate! Presto vedremo cos'è successo a Gwen.
E poi... Cos'altro? Direi niente .
Beh, ovviamente grazie a chi sta recensendo / leggendo la storia! Ma susu, fatemi sentire le vostre voci, dai! <3
Meme1.


(si, sono ancora innamorata di queste linee:P)
 

 

 

  
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