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Autore: Sakio    16/10/2013    1 recensioni
E se Wendy non si fosse innmorata di un bambino? Se Wendy la ragazza che amava i pirati si fosse innamorata proprio di uno di essi? Cosa sarebbe successo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglia sul letto di Giacomo. Lui non era nella stanza. Mi alzai a fatica, ma uscii fuori dalla cabina e mi ritrovai sul ponte. Chiesi a Spugna che mi si era parato davanti dove fosse Giacomo. Lui mi rispose evasivo, lo notai immediatamente, ma presi per buona la storia che fosse andato in perlustrazione sull'isola. Tornai nella sua cabina, il pianoforte era al centro della stanza, il letto poggiava sul una parete con un enorme vetrata da cui potevi vedere il mare. Questo si stendeva davanti a me per miglia e miglia. Aveva lo stesso colore degli occhi di Giacomo. Spostai lo sguardo all'interno della stanza. Un enorme tavolo era non lontano dal pianoforte. Lo stesso su cui mangiavamo e dove Giacomo preparava le sue nuove tattiche per combattere Peter Pan. Oramai quel gioco di battaglie e attacchi silenziosi mi sembrava che sia per Giacomo che per Peter fosse diventata quasi routine, un modo per riempire quegli interminabili giorni sempre uguali.
Mi sedetti sullo sgabello davanti al pianoforte, e cercai di suonare qualcosa. Provai a ricordare le poche lezioni che i miei genitori mi avevano costretto a fare con la zia, ma non ricordai assolutamente nulla. Ripensai alla zia, non riuscivo a ricordare neanche il suo aspetto e i miei ricordi su di lei arrivavano solo alla sera prima di incontrare Peter quando aveva convinto i miei genitori a dividermi dai miei fratelli per farmi dormire in un'altra camera. Pensai al papà. Neanche di lui ricordavo l'aspetto, anche se alcuni ricordi su di lui ce li avevo ancora. Della mamma invece ricordavo tutto, per prima la sua bellezza. Avrei dato non so che cosa per essere come lei.
Sentii dell'agitazione sul ponte, uomini che urlavano e correvano. Uscii dalla cabina e mi ritrovai sul ponte. I pirati stavano aiutando Giacomo a risalire sulla nave dalla scialuppa. Quando il capitano poggiò i piedi sul legno della nave, senza un fiato tutti ritornarono ai loro posti.
"Capitano, avete fatto quello che dovevate" chiese Spugna a Giacomo. Lui annuì senza staccarmi gli occhi di dosso.
"Spugna, non voglio essere interrotto per nessuna ragione. È chiaro?" Disse guardando per un attimo quell'uomo grassoccio sempre col naso rosso e perennemente ubriaco.
"Si capitano" Giacomo si avvicinò a me è mi prese per mano, poi mi portò nella sua cabina.
"Dove sei andato" gli chiesi mentre lui chiudeva la porta a chiave.
"Dovevo fare delle cose sull'isola" mi disse senza importanza. Mi nascondeva qualcosa. Si levò la giacca e la camicia, rimanendo a petto nudo. Stanco si sedette sul letto. Io gli andai vicino e iniziai a massaggiargli la schiena nuda dalle spalle. Gli tastavo qualsiasi muscolo scolpito potessi toccare, finché lentamente non iniziai a rallentare fino a fermarmi. Lui si girò, si avvicinò a me è mi diede un bacio. Inspirai tutto il suo profumo di salsedine e di pino. Si girò verso di me è lentamente mi fece stendere, continuando a baciarmi. I nostri corpi si toccavano ed io provavo un brivido in tutto il corpo. Mi levò la maglia e ricominciò a baciarmi, passando le sue mani tra i miei capelli. La sua bocca si staccò dalla mia e si mise a fissarmi con degli occhi che mai avevo visto in nessuno.
"Ti amo" mi sussurrò. I suoi occhi erano lucidi. Mai avrei immaginato che il grande Capitan Giacomo Uncino potesse essere così. In tutte le mie storie lui era sempre stato il cattivo. Un essere spregevole che non provava sentimenti per nessuno. E invece ora, sentivo il suo cuore battere insieme al mio, uniti da un legame che mai avevo sentito con nessuno. Nessuno era mai riuscito a vedere oltre all'aspetto esteriore del Capitano. Speravo di esserci riuscita solo io.
"Anch'io" dissi e lo riavvicinai a me per baciarlo ancora. 

Uncino
La guardavo assopita nel mio letto, nuda, con la pelle morbida e giovane. Come potevo averle fatto quello. L'avevo profanata. Per me era ancora una bambina, anche se non lo dimostrava. Sentivo davvero di provare dei sentimenti per lei, allora perché mi ero lasciato coinvolgere nei piaceri della carne?
Quando, ore prima le avevo detto che L'amavo, mi ero sentito per la prima volta nella mia vita che qualcuno fosse riuscito a entrare dentro di me è a mettermi completamente a nudo. L'amavo, L'amavo con tutto me stesso. Lei era la donna che non mi vedeva come il Capitano Giacomo Uncino, l'uomo che odiava, spezzava vite e se ne fregava degli altri. Lei era stata l'unica donna a vedermi all'interno, per quello che ero, non per quello che dovevo dimostrare. Le accarezzai la guancia e una lacrima mi solcò il viso. Era davvero dura lasciarla andare.
Tra qualche ora sarebbe stata l'alba all'appuntamento con Peter Pan mancava ancora un po'.
Per l'amore di Wendy ero arrivato a scendere a patti con il mio peggior nemico. Ah quant'è vero quando dicono che l'amore fa cambiare le persone. Mi alzai silenziosamente dal letti e mi rivestì. Dovevo prepararmi.

Peter Pan
Dire a John e Michael che avrebbero dovuto lasciare l'isola per la sorella che li aveva ripudiati non fu facile, ma anche loro le volevano bene è capirono la situazione e come si sarebbero dovuti comportare una volta tornati a Londra. Non riuscivo a prendere sonno, mi continuavo a girare e rigirare nel mio letto. Pensare che Wendy se ne sarebbe andata per sempre. Non riuscivo ad immaginarlo. Sentivo confusione in testa e dentro la pancia, come se qualcosa si stesse rivoltando dentro di me. Stavo malissimo. Non so perché, ma dai miei occhi iniziarono a scendere delle lacrime. Erano anni che non piangevo. Da quando avevo imparato a parlare e urlare e piangere non mi serviva più. Perché ora stavo regredendo. Non riuscivo a capire cosa mi stava accadendo. Perché tutti questi cambiamenti da quando era arrivata Wendy?
Attesi con ansia l'alba. Attendevo che il sole tornasse a illuminare un altra giornata. Attendevo il momento di rivedere Wendy, anche se sapevo che sarebbe stata l'ultima.



Spazio dell'autrice
Molte volte mi hanno detto non sai scrivere, fai troppi errori, scrivi in modo confusionario ecc
Ma voi non avete mai sentito quell'impulso irrefrenabile di dover dire qualcosa ma non riuscirci. Io ce l'ho perennemente. Non riesco a esprimermi, nessuno è mai riuscito a capire davvero quello che dicevo o perché lo dicevo. Mi sono sempre sentita come un muto che potrà usare qualsiasi modo per esprimersi, ma gliene mancherà sempre uno che lo rende completo. Gli altri non capiranno mai veramente appieno ciò che prova nel momento in cui dice qualcosa. Io non riesco a esprimermi né a parole né con la penna. Rimarrò sempre muta

Bene, ora che vi ho detto un po' i miei pensieri non richiesti, vi ringrazio per essere arrivati fino a qua. Per me arrivare e superare le 100 visite in una storia é un record non da poco. Vi chiedo di recensire e di farmi notare gli errori. 

Grazieeeeeeeeeee e Baci

Sakio
   
 
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