CAPITOLO SETTE
“Free
From the Speel”
Cit.
“Quando si possiede un oggetto magico, bisogna essere
consapevoli delle conseguenze che potrebbe portare con se. Una pietra
sacra,
infatti, potrebbe anche dare vita ad una tempesta senza fine, se
distrutta!”.
Aria
era distesa su un cumulo di richezze, con le mani della sirena regina
intorno
al collo. “Lasciami andare brutta strega!” ansimava
Aria, cercando di
liberarsi. “Lasciatela andare!” gridava Moonflower.
“Tu sta zitta!”, una delle
sirene tirò un calcio a Moonflower.
“Nooo!” gridò Aria. “Aiutoooo!
Viaggiatore,
ti prego!” continuava a gridare lei. “Non
può sentirti, cara. Lui e tutti gli
altri, sono sotto il mio controllo adesso!” rideva la regina
delle sirene,
mentre stringeva il collo di Aria sempre più forte.
Lentamente
Aria riusciva a respirare sempre meno, ma, mentre si muoveva per
liberarsi, uno
specchio scivolò accanto a loro e, per un solo secondo, la
regina si voltò
specchiandosi; ciò che vedeva, la terrorizzò a
morte, la sua bellezza riflessa
come il peggiore dei suoi incubi. “Oooh, Dio! Che orrore, che
orrore!”, la
regina mollò la presa e iniziò a toccarsi il viso
sperando che quel volto
rugoso visto allo specchio non sia reale. In quel momento, anche Aria
vide ciò
che era riflesso nello specchio, e approfittando della distrazione
della
regina, impugnò lo specchio e lo frantumò dritto
al centro della sua fronte;
proprio dove c’era la pietra della persuasione.
“Prendi questo, Maledetta!”
esclamò Aria, mentre si risollevava, intanto, in seguito
alla rottura della
pietra, le sirene caddero a terra svenute, e gli uomini ripresero la
facoltà
delle loro azioni. “Ariaa?? Cosa è successo a
Moonflower??” il viaggiatore era
rinsavito e si avvicinò alle due ragazze. “Le
sirene l’hanno attaccata!” spiegò
lei, mentre il viaggiatore prendeva in braccio Moonflower.
“Aria!” esclamò Ben
felice di rivederla. “Ben, stai bene?” era contenta
anche lei. “Si, ma cosa è
successo a Moonflower?” chiese Ben, preoccupato.
“Le sirene ci hanno attaccato,
mentre venivamo a salvarvi. Però non preoccuparti,
starà bene!” era fiduciosa
Aria, che poi notò uno sguardo di terrore negli occhi di
Ben. “Benjamin, che ti
succede?” gli chiese Aria. “Alla riva della
caverna. L’acqua si sta alzando!”
le indicò Ben alle sue spalle e Aria si voltò a
guardare. “Cosa? Ma era calma
l’acqua, fino a poco fa!” non capiva lei.
“Aria, cosa avete fatto?” chiese il
viaggiatore. “Niente. Ho solo distrutto la pietra che era
incastrata sulla
fronte della sirena. Quella che vi teneva suoi prigionieri!”
spiegò Aria come
se il viaggiatore la stesse accusando. “Quella pietra
apparteneva al mare,
Aria! Andava rimessa al suo posto e non distrutta!”
esclamò il viaggiatore con
tono angosciato.
Aria
percepiva la sua delusione . “Mi dispiace, ti giuro che non
lo sapevo. Ora che
succederà?” chiese lei mortificata. “La
sua distruzione ha appena causato una
violenta tempesta. Se non abbandoniamo in fretta questa rotta,
rischiamo di
rimanere bloccati qui!” esclamò con tono serio e
preoccupato, intanto gli altri
uomini, ormai salvi dall’incantesimo, erano confusi e
spaventati; il
viaggiatore pensò che era suo dovere aiutarli.
“Signori, ascoltatemi! Io sono
il viaggiatore e insieme a voi sono stato vittima della persuasione
delle
sirene. Ora loro non sono più una minaccia per noi, ma lo
è la tempesta che
incombe in questo momento. Vi chiedo di restare calmi e seguirmi fino
alla mia
nave, dove vi ospiterò tutti! Forza!”
gridò il viaggiatore, iniziando ad
incamminarsi.
Arrivati
alla riva, si vedeva perfettamente come l’acqua si alzava
velocemente ed era
agitata; il timore e la paura investì subito i vari pirati
presenti. “Come
faremo a raggiungere la nave, a nuota sembra impossibile!”
gridò uno dei
pirati. “Aveva lasciato qui la barca!” Aria
notò che non c’era più.
“L’avrà
portata via il mare, ma non temere. Riuscirò a portarvi in
salvo!” esclamò il
viaggiatore ad Aria e Ben; poi posò la sua mano
nell’acqua e di colpo, essa si
ghiacciò. “Wow, incredibile!” si
vociferava tra la folla di uomini. “Adesso la
strada ci sarà facile. Tuttavia, sono in grado di ghiacciare
un tratto di mare,
ma non il mare stesso. Arrivati alla mia nave, dovremmo scontrarci con
la sua
furia e vi chiedo di avere fede e seguirmi…visto che non
avete altra scelta!”
esclamò il viaggiatore mettendo piede sulla strada
ghiacciata e incamminandosi;
lo seguirono Aria e Ben e, subito dopo, tutti gli altri.
Percorrendo
quel tratto ghiacciato della caverna, giunsero all’incrocio
dei tunnel, dove
era attraccata la nave. “Forza, salite tutti!
Presto!” gridò il viaggiatore. “
Tu non Sali?” gli chiese Aria, mentre il viaggiatore metteva
Moonflower sulle
spalle di Ben. “Si, ma prima mi assicuro che salgano tutti.
Poi dovrò
scongelare l’acqua. Forza, salite anche voi! In fretta, non
c’è tempo da
perdere!” le rispose.
Erano
tutti quanti sulla nave, nel giro di qualche minuto, pronti per
ripartire su
quelle onde agitare. Il viaggiatore si chinò lungo la strada
ghiacciata e
appoggiando la mano, la ritrasformò in acqua.
“Viaggiatoreee!”
gridò Aria, vedendolo cadere in quell’abisso.
Improvvisamente, risalì in
superficie. “Presto, dobbiamo aiutarlo!”
gridò Aria ai pirati, che non
esitarono un solo istante; insieme buttarono una corda e lentamente lo
fecero
salire sulla nave. “Grazie, ora reggetevi forte.
Prenderò le redini del timone!”
il viaggiatore corse al timone. “Viaggiatore, lei
è bagnato. Ha freddo!” si
avvicinò Aria con una coperta. “Aria adesso devi
reggerti a qualcosa, non ho
tempo di asciugarmi. Devo portarvi in salvo!”
gridò il viaggiatore, mentre Aria
indietreggiava preoccupata per fare come aveva detto.
La
nave cominciò a muoversi verso l’uscità
della grande caverna. Intanto, Aria si
avvicinò a Ben. “Come sta?” gli chiese
lei, riferendosi alle condizioni di
Moonflower. “Sta bene, dorme solamente!” la
tranquillizzò lui, poi Aria spostò
il suo sguardo verso il viaggiatore, e lo guardava, mentre con fatica,
cercava
di portare in salvo tutti.
Il
viaggiatore, riuscì a portare la nave, fuori dalla grande
caverna; solo che il
pericolo non era ancora scampato. Si trovavano in mezzo
all’oceano ora e la
tempesta regnava incontrastata; tuttavia, il viaggiatore, teneva la
nave
sottocontrollo. “Benjamin! Vieni qui!” lo
chiamò il viaggiatore.
Ben
si avvicinò, seguito da Aria. “Eccomi, ha bisogno
del mio aiuto?” Gli chiese
Ben. “Con questa tempesta è difficile orientarsi.
Ho bisogno di sapere se la
nostra rotta e ancora in direzione del continente di Klostrich, e solo
tu puoi
dirmerlo!” esclamò il viaggiatore, mentre Ben
chiuse gli occhi per
concentrarsi, poi “Klostrich può essere raggiunta
mediante due rotte. Fino ad
ora abbiamo seguito la prima rotta, ma ormai l’abbiamo persa.
Siamo finiti
nella rotta di Incantaria!” disse Ben con tono angosciato,
mentre il
viaggiatore assunse un espressione preoccupata. “Che cosa
avete? Ci sono due
rotte per Klostrich, anche se ne abbiamo imboccata una diversa
arriveremo
sempre nello stesso luogo, no?” Aria non capiva lo strano
comportamento dei
due. “Avrei preferito seguire la prima rotta, una rotta
sicura per quanto ne
so. La rotta di Incantaria invece è una rotta piena di
insiedie e di pericoli,
e ho seriamente timore di quello che ci aspetta!”
spiegò il viaggiatore. “e io
non potrò tornare a casa, perché avremmo dovuto
percorrere la prima rotta!” era
dispiaciuto Ben di non poter tornare a casa. “Mi dispiace
tanto Ben. Non avevo
previsto che saremmo finiti fuori rotta!” esclamò
il viaggiatore, mentre Aria si
sentiva colpevole nell’aver distrutto la pietra che ha
causato la tempesta. Poi
guardò l’oceano davanti a se, immaginando cosa
attendesse per loro la rotta di
Incantaria…
CONTINUA NELL’OTTAVO EPISODIO
ANGOLO AUTORE: Salve a tutti, e da molto che ho lasciato questa storia, ma non l'ho abbandonata. Ha molto potenziale e spero di avere buone recensioni come quelle già avute.