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Autore: Celicola    09/04/2008    5 recensioni
Tra Celiane e Apollonius? Com'è stato l'inizio? Il loro incontro/scontro? E come è proseguita? LEGGETE...E COMMENTATE LA MIA PAZZIA XD
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai nel tepore, accanto a me sentivo lo scoppiettare di un fuoco. Dov'ero? Con chi? Aprii lentamente gli occhi, avevo un intenso dolore al collo, non riuscivo ad alzarmi dal mio giaciglio.
- Non alzarti, il collo ti dovrebbe fare ancora molto male...- mi immobilizzai al suono della voce. La riconobbi: era la voce melodiosa dell'angelo. Istintivamente tirai a me le coperte e mi ranicchiai piccola piccola. Era seduto accanto al fuoco, e mi guardava ghignando delle mie necessità, ma non con disprezzo, era più che altro vivamente curioso e sorridente.
- Non avere paura...mi vai a genio, forse...-

Forse...perchè avevo pronunciato quel dubbio? Riflettei tra me e me sempre sorridendo alla ragazza indifesa. Avevo detto forse, perchè per natura Lei non poteva andarmi a genio, NON DOVEVA.
Sapevo che se qualcuno fosse venuto a sapere del mio comportamento nelle ultime 24 ore, mi avrebbero punito. Mi importava poco, io ero Apollonius...il grande. Ero, assieme a Toma, l'angelo più bello e potente, ero io che punivo.

Perchè era lì? Che cosa voleva farmi? Come voleva uccidermi? Perchè non lo aveva fatto prima? Ed era questa la domanda più bruciante, quella che si formulò sulle sue labbra quasi incondizionatamente.
- Perchè non mi hai uccisa?-
Il suo sorriso si spense, prese del fuoco con la mano, e iniziò a giocarci, facendolo scivolare tra le dita. Si appoggiò alla roccia dietro di lui. Lo guardavo impietrita, mentre si prendeva tutto il tempo che voleva per rispondere. Stavo zitta, guardandolo, incantata. Mi misi a sedere, lasciando la coperta affianco a me. Lo guardavo come se fossi una bambina. Non ne avevo mai visti da vicino...mi affascinavano. Inoltre il fuoco tra le sue mani mi incantava, sembrava disegnasse parole nell'aria. Tentavo di capirle, ma erano per me illeggibili...era la lingua degli angeli.

Perchè non l'aveva fatto? Il caldo tepore tra le mie dita mi assorbì. Presi ad osservare il fuoco incantato, ero l'unico tra gli angeli che poteva plasmarlo e toccarlo. Era una cosa solo mia, che non condividevo con gli altri...come il segreto di quella notte. Guardai la ragazza. I capelli biondi le cadevano sul viso, e gli occhi blu guardavano incantati il fuoco, disegnando sulle loro iridi fiamme azzurrine. Già...anche la ragazza era una cosa solo mia. Un suo sfizio, una sua curiosità...la parola che mi balenò in testa fu “ animaletto”. Il suo cucciolo? Risi di me stesso e della mia infantilità, nonostante i miei 234 anni*...Il grande angelo e il suo cucciolotto. Perchè non l'aveva uccisa? Perchè era la testimonianza che lui era diverso! Non sottostava alle leggi degli angeli, Lui era l'Angelo. Era al di sopra di tutti, lui poteva avere un animale umano se lo voleva, poteva non ucciderlo, Lui era Apollonius. E se lui aveva voglia di tenere e di conoscere di più la mentalità di quegli umani, Toma non poteva impedirglielo.

- Così...- disse lui. Io mi risvegliai dall'incanto della fiamma, e quella del mio carattere burrascoso e orgoglioso si riaccese.
- Non sapevo che gli angeli rispondessero così, in genere hanno motivazioni più valide...preferisci portarmi come trofeo? Uccidermi davanti a tutti?- chiesi infervorata, poi facendo appello a tutte le mie forze mi misi a sedere sul mio giaciglio. Alle mie parole l'Angelo si infuriò:
- Sei viva per un attimo di mia debolezza, per un mio capriccio! E mi provochi?! Sciocca creatura senz'ali!-
Aveva ragione...ma sapevo che il mio destino era comunque segnato, da quando lo avevo guardato negli occhi...sapevo che sarei morta presto.
Lui continuò gridandomi, ergendosi con la sua imponenza, spiegando le ali, intimorendomi.

E' spaventata, non si è mossa di un millimetro, la sua espressione è ferma...ma i suoi occhi no, vacillano: è spaventata.
Ahi...stringo lentamente i denti e richiudo le ali, la mia eccessiva ira aveva fatto riaprire la ferita di quell'umana...strano che non si fosse ancora rimarginata da sola. “ Forse sono solo stanco “ pensai
. Un dolce profumo mi distrasse* dai miei pensieri, un profumo di rosa...
La vidi avvicinarsi a me, la paura nei suoi occhi era scomparsa, e la sua voce non più fredda, con sguardo basso e titubante, forse di rispetto mi chiese:
- Morirò?- Aveva alzato a malapena lo sguardo, ma scorgevo i suoi occhi blu, immensamente blu...da bambina...da indifesa...da proteggere...e ne fui certo:
- Non ti ucciderò.-
- Mi farai uccidere?- sussurrò dubbiosa. Gli sorrisi, mai prima d'ora un umano aveva visto il mio sorriso.
- Il mio lavoro lo faccio soltanto io.-
- Anch'io.- rispose lei, sorridendomi e iniziando a medicare la mia ferita. Infastidito dal contatto con quell'essere e dalle libertà che si era presa, feci per scostarmi da un gesto tanto ignobile.
- La mia lama era avvelenata...-spiegò lei, mostrandomi una piccola boccetta verde. La mia risata risuonò roca nella caverna.
- Nessun vostro veleno mi può...-
- E' una boccetta di Athensis*...- “ Quel umano particolare dal sangue sporco di Atene! Ecco perchè non si è ancora rimarginata, dopo queste ore.” pensai. La ragazza tirò fuori una boccetta blu: l'antidoto. Per permetterle di pulire bene la ferita mi appoggiai alla parete, sentivo il calore del suo corpo, il suo profumo. Tranquillo come non lo ero da tempo mi assopii.

Si era addormentato, col volto disteso e sereno, sembrava più umano, meno imponente...
Tirai l'ultimo filo della ferita e mi rialzai a fatica. Il collo mi doleva meno, ma ero stanca, avevo fame e sete. Facendo attenzione a non svegliarlo, uscii dalla caverna...
- Non devi sfidare la sorte 2 volte, creatura senz'ali...-mi disse anche se sembrava ancora assopito.
- Tornerò, ti devo la vita.- Ammisi a me stessa. Lo vidi sorridere mentre si riassopiva, e io uscii dalla roccia. Eravamo immersi tra qli alberi, non riconoscevo quel luogo: avevamo volato.

.

...

.

Ringraziamenti:
Silviatheangel: Grazie Grazie ( sei trai i pochi che recensisce sempre! Ti adoro)
Laicachan: Grazie del commento! Ma ti sgrido! Perchè non stai più continuando le tue storie ( ASTINENZA), ne inizi sempre di nuove ( BELLISSIME), ma voglio sapere anke le altre!
Ringrazio anche Thaleron per averla messa tra i preferiti!
Credi di aver detto tutto.....baci al prossimo cap!

Precisazioni:
* Età molto giovane per un Angelo(circa 21), tengo a precisare che Celiane ne ha 18.
* A me distrasse suona malissimo...ma l'ho cercato sul vocabolario XD
* Athensis è un element che abita ad Atene, il suo sangue è il veleno più potente che ci sia, che ferisce anche gli angeli.

Celicola
  
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