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Autore: vul95    18/10/2013    1 recensioni
Raccolta di flash fic/ one shot incentrate sulla nuova vita di Masaki con i suoi tutori~
1. Quella camera era sua. Solo sua. Nella sua casa. La casa della sua nuova famiglia.
Era troppo tutto insieme.

2. Che nessuno dei suoi tutori sapesse cucinare oramai era risaputo, ed il fatto che nemmeno lui sapesse tenere in mano una pentola senza bruciare qualcosa era un dato di fatto.
3. Quando Hiroto e Ryuuji si autoinvitavano a casa loro per la cena era sempre un incubo.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Hiroto e Ryuuji si autoinvitavano a casa loro per la cena era sempre un incubo

E forse in tre ce la si può fare

Quando si deve costruire una famiglia

 

3. Nel quale i tuoi genitori si alleano con il nemico

 

Quando Hiroto e Ryuuji si autoinvitavano a casa loro per la cena era sempre un incubo. A partire da Maki che andava nel panico perché non sapeva cosa cucinare e come cucinarlo. Proseguendo con Hiromu che andava letteralmente su di giri vista la sua adorazione per Midorikawa. Terminando con Masaki che doveva sopportare le continue frecciatine e domandine imbarazzantissime dell’erede della famiglia Kira.

-Masaki-kun, mi passeresti il sale, per favore?- cinguettò, per l’appunto, Hiroto, lanciando uno sguardo adorante in direzione del ragazzino, che sbuffò sonoramente –Ci arrivi anche da solo.- replicò, seccato, e Maki gli diede un calcio da sotto il tavolo, lanciandogli un’occhiataccia. Sbuffò e prese quel benedetto sale, porgendolo ad Hiroto –Tieni.- biascicò, e chiuse gli occhi irritato al sorrisino contento del più grande.

-Maki, questo donburi è delizioso!- commentò Ryuuji, ignorando con nonchalance il compagno di fianco a lui ed il ragazzino, sorridendo incoraggiante alla donna di casa, che si lasciò sfuggire un risolino nervoso.

Hiromu nascose una risatina nel cucchiaio, ed anche lui si prese un bel calcio sullo stinco: ci affogò, nel donburi.

Ovviamente tutto quello che era in tavola (a parte il riso, perché quello Maki sapeva prepararlo) non era farina del sacco della ragazza, che aveva chiesto implorante aiuto a Suzuno, il quale era gentilmente andato a casa loro per darle una mano. Aveva poi insistito sul restare perché così avrebbe potuto salutare Hiroto, ma Nagumo, che lo aveva accompagnato, lo aveva trascinato via a forza, ricordandogli che di lì a poco di certo avrebbe fatto visita anche a loro, esigendo cibo, ospitalità e gentilezza, e che quindi doveva pensare a prepararsi psicologicamente per quel momento invece che rompere le scatole. Suzuno era parso convinto e se ne era andato, augurando alla famiglia buona fortuna e ricordando loro che come dessert dei bei ghiaccioli alla frutta sarebbero stati il massimo.

L’atmosfera era un po’ tesa: l’unico che mostrava allegria era Hiroto, che mangiava e si dilungava in complimenti verso Maki, si guardava attorno e si complimentava per la casa con Hiromu, sghignazzava e tormentava Masaki con domandine impertinenti del tipo “e allora, quand’è che ti trovi una ragazza?”. Ryuuji era visibilmente a disagio per il comportamento del compagno, ma pareva esserci abituato, e così gli altri due adulti nella stanza.

-Allora, Midorikawa, come va il lavoro?- domandò Hiromu, poggiando la schiena alla sedia ed incrociando le braccia al petto, non prestando assolutamente attenzione a quello che Hiroto stava dicendo (non l’aveva mai sopportato poi molto, da quello che sapeva Masaki).

-Benissimo.- rispose l’uomo, finendo di mangiare –Siamo carichi di impegni, e l’agenda è sempre piena. Non potrebbe andare meglio di così.- si scostò una ciocca di capelli –E voi—

-Masaki-kun, che mi dici del calcio?- se ne uscì d’un tratto Hiroto, voltandosi verso il ragazzino, che non pensava sarebbe stato interpellato. Arrossì, come ogni volta che Hiroto gli rivolgeva la parola, d’altronde, e biascicò un po’ –Va bene, come potrebbe andare altrimenti.- tirò su con il naso, piccato.

-La prossima settimana ha una partita, vero, Masaki?- s’intromise Maki, allungandosi verso di lui e sorridendo raggiante, e lui avvampò fino alla punta delle orecchie: tutto voleva tranne che Hiroto o qualcun altro venisse a sapere della partita.

-Non è niente di che, solo un’amichevole.- si affrettò a dire, infossando la testa tra le spalle, sperando che il discorso cadesse lì –Noiosa, terribilmente.- sottolineò.

Ma sperava male –Davvero? Ah, ma perché non ce l’hai detto!- esclamò il rosso, raddrizzandosi sulla schiena, aprendosi in un enorme sorriso e sistemandosi gli occhiali sul naso, rivolgendogli uno sguardo entusiasta.

-Non veniamo a vederti dalla finale della Holy Road, sarebbe bello assistere ad un’altra tua partita!- aggiunse Ryuuji, altrettanto contento dell’idea, ed Hiromu annuì, pienamente d’accordo con il suo ex capitano –Faremmo un bel tifo per te, no, Masakichan?- gli lanciò un’occhiatina, consapevole dell’imbarazzo del suo figlio adottivo. Lasciò andare un ghignetto, a cui quello rispose con un calcio sotto il tavolo: il secondo che Hiromu prendeva nel giro di cinque minuti.

Masaki scivolò piano sulla sedia, portandosi una mano al volto.

-E contro chi giochi?- chiesero ancora.

-… Gassan Kunimitsu.- scivolò ancora più giù.

-Aah, me la ricordo! Bravi giocatori, senza dubbio. Sarà interessante!- schioccò la lingua Hiroto, che ormai aveva deciso –Dobbiamo dirlo a Suzuno e gli altri. Hitomiko vorrà venire assolutamente.- continuò, ragionando tra sé e sé.

Maki si portò le mani alle guance –Masaki, non sei contento? Verremo tutti a vederti!- sprizzava gioia da tutti i pori.
Masaki lasciò andare uno squittio esasperato, imbarazzato. Se tutto il Sun Garden fosse andato a vederlo, lo avrebbe messo terribilmente in imbarazzo (ma non poteva negare che la cosa gli facesse piacere, anche se non l’avrebbe mai detto, specialmente ad Hiroto). Si nascose il viso con la mani, e cercò di ignorare le pacche che il rosso gli dava sulle spalle e i commenti di Ryuuji su quanto fosse impaziente di vedere i suoi miglioramenti e di salutare il coach Endou, e lasciò andare un sospiro rassegnato.

Eh si, quando Hiroto e Ryuuji si autoinvitavano a casa loro per la cena era davvero, davvero un incubo.

*

Salve a tutti (?)!
Torno dopo mesi (al solit-) con un’altra shot per questa raccolta <3 che in realtà questo pezzo l’avevo iniziato una cosa come un mese e mezzo fa, ma poi l’ho lasciato lì a prendere muffa perché sono una brutta persona (?). Ora, che la scuola mi sta dando una cosa come due giorni di respiro, ho deciso di riprendere a scrivere tutto quello che ho interrotto, e spero di riuscirci.

Dai, mancano solo diciassette shot ed ho finito la raccolta, piano piano ce la posso fare *u*
NON CI SONO ACCENNI HIROMASA. VE LI STATE SOGNANDO. OK? *fugge

Bhè, non c’è molto da dire, se non che Masaki è la mascotte del Sun Garden e che tutti vogliono accollarglisi come cozze sullo scoglio, e che lui adora questa cosa ma non lo dirà mai uhuhuh.

Con Miura ho un sacco di problemi. Gente, non so come gestirlo (?). Fa come gli pare idk.

E odia Hiroto a caso. No, non è che lo odia, lo guarda solo con sospetto tipo “staccati dal mio capitano” perché èggeloso tutto attaccato.

E la Gassan Kunimitsu ho dovuto nominarla. Pls. E poi compensa l’HiroMasa oneside CHE NON C’E’.

Perfetto, detto questo, arrivederci <3

Spero vi sia piaciuta, e ringrazio tutti quelli che hanno messo questa raccolta tra le preferite/seguite/ ricordate.

Vi voglio tanto bene <3 *porge biscotti
E buon
Taiichi day a chi li shippa *u*

Alla prossima shot <3

 

Greta.

  
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