D'altro canto il ragazzo non si sentiva proprio meglio,anzi, diciamo che il suo intestino si stava rigirando nello stomaco in maniera non troppo simpatica. Non comprendeva appieno perché Audrey avesse reagito così, sapeva che la loro amicizia era molto profonda e soprattutto molto particolare, ricordava bene la morsa al petto che aveva percepito alla vista di ogni ragazzo dell'amica ma negli occhi di lei, per qualche secondo, gli era sembrato ci fosse qualcosa di più che semplice gelosia o possessivitá, qualcosa di peggio persino del dolore o della delusione, aveva scorto un ventaglio di emozioni talmente variopinte e numerose, da non riuscire a distinguerle, gli veniva in mente soltanto una cosa che poteva giustificare tale turbamento. "Mah. Certamente non può essere" disse a se stesso, scuotendo deciso la testa per dedicarsi a pensieri più piacevoli, come la serata passata il giorno prima.
Lui e la sua ultima conquista, una bellezza dalla pelle chiara, occhi e capelli scuri, un volto estremamente dolce, erano usciti a cena. Lui, da perfetto gentleman, era andato a prenderla a casa ed insieme erano andati in un romantico ristorantino in centro, niente di eccessivo comunque, ma era stata una serata splendida, lei era raggiante in un abito verde mare, molto semplice eppure elegante, adatto al carattere pacato ed a tratti esplosivo, rispettoso delle idee altrui ma molto deciso nel sostenere le proprie - una ragazza dalle mille risorse, non c'è che dire- aveva sorriso sempre, mai forzatamente, sembrava quasi che le sue labbra fossero state disegnate a mo' di quella splendida curva. Raramente si era divertito così tanto e in maniera così semplice, era una presenza davvero rilassante. A serata conclusa, I due si erano baciati, molto appassionatamente, e lì, l'unica nota stonata della cena-anche se Alessandro cercava di negare l'evidenza con tutto se stesso-infatti al primo contatto più serio, percepiva un senso di ostacolo, come se le labbra morbide della ragazza non fossero il cuscino giusto, come se il suo viso, le sue braccia tornite, le gambe lunghe, la schiena liscia, la pancia concava, il seno rotondo, la pelle profumata, non fossero giusti, come se il corpo da baciare, avere, bramare, AMARE, fosse un altro. Mentre si abbracciavano, come con tutte le altre sue amanti, si era sentito incompleto, anche se questa volta era più vicino alla meta, non poteva evitare di pensare, mentre si accarezzavano, mentre lei lo sfiorava prima timida poi più intraprendente, mentre lei gemeva e anche dopo, fino alla fine, ad un altro volto, meno sorridente e più scuro, dai mille misteri che per lui non avrebbero dovuto essere tali ma che gli restavano sconosciuti. Fuoco, neve, aria, chissà cos'altro, e sorrise.
Erano passate due settimane dal pranzo in cui Alessandro le aveva comunicato la "lieta" notizia ed ancora i rapporti non erano tornati quelli di prima, quella era una novità assoluta : non era mai accaduto che il loro rapporto si raffreddasse a tal punto ma non ci si deve meravigliare di questo, a volte l'orgoglio fa più danni che altro, Audrey, troppo orgogliosa per ammettere di essere gelosa dell'ultima conquista dell'amico, Alessandro, troppo orgoglioso per accettare.. Cosa? Non lo sapeva neanche lui, che la ragazza non lo rendeva così felice come aveva fatto credere all'amica? O che pensava di essere... Innamorato di lei?