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Autore: Dreamer In Love    20/10/2013    2 recensioni
Un trono esurpato da un crudele tiranno.
Una principessa dal cuore di ghiaccio a cui la vita a riservato solo dolore e falsità
Un ragazzo temerario che sogna la libertà, per se e per il suo popolo.
Ma ne vale davvero la pena di rischiare la propria vita?
La vendetta non porta mai a nulla di buono e Shade lo sa ma come potrà perdonare l'uomo che gli ha reso la vita impossibile?
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Shade, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'The Rebel'
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6. Camelot
 
Quando era piccola, era totalmente coinvolta da Camelot. Le piaceva inventare storie e fantasticare sulla vita della sua pazza governante. Camelot si muoveva sinuosa tra i corridoi e le compariva alle spalle all’improvviso cogliendola in fragrante  mentre progettava le sue marachelle. Per questo, Fine pensava fosse magica. Immaginava possedesse strani poteri, come la veggenza e il teletrasporto, e, spesso, si divertiva a spiarla sperando di scoprirla mentre compiva  una dei suoi incantesimi; cosa che non successe mai, ovviamente. Fine alzò, ridacchiando, gli occhi al cielo, ripensando a quei momenti. Camelot l’aveva resa una principessa senza mai dimenticare che fosse anche una bambina. L’educazione passava attraverso il gioco e lei era diventata una perfetta Principessa senza nemmeno accorgersene. La notte in cui morirono i suoi genitori Camelot venne cacciata dal castello lasciando la rossa in una profonda solitudine, rotta soltanto dalle chiacchiere di Rein. Per quanto apprezzasse la compagnia della sua cara serva, la figura di Camelot le mancava. Era come una sorta di nonna per lei e, dopo la morte di sua madre, una figura femminile adulta le era sempre stata essenziale. Altezza si voltò verso di lei incuriosita dal suo strano sorriso.
- Sei entusiasta di cominciare la missione? – le chiese, provando a indovinare il motivo della serenità dell’amica. Fine si riscosse dai sui pensieri e annuì poco convinta.
- Ecco! Ci siamo! Quella là, in fondo, è la casa. -
La rossa scorse davanti a se una piccola casetta bianca. Un’edera arrampicante aveva infestato gran parte della facciata anteriore della costruzione donandogli un aspetto rustico e trasandato. Le tende a fiorellini erano tirate e non si poteva scorgere nulla dell’interno. Molto probabilmente la vecchia strega stava dormendo. Altezza la fermo a qualche metro dall’ingresso.
 - Senti, Camelot è molto anziana e si fida poco delle persone. -, sospirò la bionda ricordandosi la fatica che aveva fatto per avvicinarsi a lei. - Appena ci aprirà, se aprirà, cercherò di spiegarle la situazione. Tu tieniti in disparte, intanto. –
Altezza si avvicinò piano alla porta e bussò esitante. L’uscio si aprì immediatamente lasciando la bionda con il cuore in gola per la sorpresa. Fine si nascose nel buio ridacchiando. Non era per niente stupita: questa era la dimostrazione che i suoi poteri magici non erano ancora svaniti. Un’anziana signora, bassa e snella, si sistemò la vestaglia guardandosi attorno con fare furtivo. Poi, con le sopracciglia aggrottate,  posò il suo sguardo su Altezza. - Che vuoi? -, gracchio scorbutica. La biondina, un po’ intimorita, cercò di parlare. Le sue parole sembravano non suscitare alcun interesse sull’anziana che, invece, stava osservando incuriosita Fine.
I loro occhi s’incontrarono e, in un breve istante, una nuova luce guizzò nei bruni specchi di Camelot che si facevano più umidi per la commozione. Alzò la sua magra e scheletrica mano e fece un lieve cenno per dir loro di entrare. Appena la porta si richiuse alle loro spalle, Fine si catapultò tra le braccia della sua amata governante, scoppiata in lacrime. La principessa di sentì tornare improvvisamente bambina. Assaporando il sapore dolciastro dei vestiti di Camelot venne catapultata in un altro mondo, in un'altra vita che a stento riconosceva come sua.
 
Una bambina di dieci anni, con capelli e occhi cremisi, si sfregava freneticamente gli occhi per cercare di frenare le sue piccole e tonde lacrime. Non poteva fare altro che nascondersi, non voleva vedere nessuno.
Quello stupido ragazzino l’aveva convinta a uscire dalle mura del castello e, ora, tutta Lilian la stava cercando. Per cosa poi!? Per osservare più da vicino un grosso insetto che Shade aveva chiamato cavalletta! Un insetto orribile, per giunta! Mentre stringeva i pugni dalla rabbia, ricordandosi di come si era dimostrata fifona davanti a un maschio, due  mani  l’afferrarono sotto le ascelle costringendola ad alzarsi e ad uscire dal suo cespuglio. Era stata scoperta e ora l’avrebbero sgridata. Stava per mettersi a correre quando la governante l’afferrò per un braccio e la strinse in un dolce abbraccio.
- Sciocca bambina! Ci hai fatti preoccupare. –
 
In quel momento, Fine si era sentita davvero amata. La consapevolezza che qualcuno potesse tenere così tanto a lei l’aveva resa felice. Questa consapevolezza si era ricompattata nell’abbraccio che la sua, ormai, vecchia governante stava ricambiando. Si misero a ridere entrambe, con voci chiare e serene, felici di essersi ritrovate e commosse che la loro unione non fosse stata scalfita dai tanti anni di lontananza.
- Sono così felice di vederti sana e salv… -, stava dicendo Camelot quando sentirono uno sferragliare alle loro spalle. Si voltarono impaurite, trovandosi davanti Altezza, paonazza, con un coltello in mano. La bionda spostò malamente Fine da Camelot, facendola cadere a terra.
- Cosa sta succedendo?-, chiese imbarazzata e offesa allo stesso tempo.
- Altezza, io… -, tentò di avvicinarsi Fine, capendo ora la frustrazione della sua nuova amica. Fine le aveva mentito, aveva detto ad Altezza di non conoscere Camelot e ora le aveva viste che si abbracciavano con affetto. Doveva ammettere che era una situazione un po’ confusa vista con gli occhi della popolana. Altezza tagliò l’aria all’altezza del ventre di Fine facendola indietreggiare. Le due ragazze si guardarono accigliate.
- Altezza cara, non vorrai mica uccidere la nostra erede al trono, vero? –
Altezza si voltò verso Camelot boccheggiando stupita, mentre quest’ultima si avvicinava al fuoco per far scaldare il bollitore.
 -Volete del tè? -.


 
  
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