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Autore: UnicornDead    20/10/2013    0 recensioni
«Credo che tu abbia abbia qualcosa di strano in testa.»
«Deve essere un Gorgosprizzo.»
«A me pare sia una ragazza. Sei innamorato, Lysander.»
«Non mi piacciono le ragazze con i capelli rossi.»
«Chi ha mai parlato di capelli rossi?»
«Rose Weasley ha i capelli rossi, dei bellissimi capelli rossi.»
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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You are strange, but I like you
«Credo che tu abbia abbia qualcosa di strano in testa.»
«Deve essere un Gorgosprizzo.»
«A me pare sia una ragazza. Sei innamorato, Lysander.»
«Non mi piacciono le ragazze con i capelli rossi.»
«Chi ha mai parlato di capelli rossi?»

«Rose Weasley ha i capelli rossi, dei bellissimi capelli rossi.»

***
 

 
Un nuovo inizio
 
«Cosa hai contro il Cavillo?»
«Non fraintendermi, Lysander; sei il mio migliore amico, ma questa rivista è illeggibile!»
«Mio nonno è un grande scrittore! I suoi articoli sono davvero interessanti, al contrario di quella robaccia che pubblica il Profeta.»

Lysander Rolf Scamander era seduto in uno scompartimento dell’Espresso per Hogwarts insieme a James Sirius Potter e Lorcan Newt Scamander, il suo gemello. Era il primo Settembre di un nuovo anno.
James cercava di rimanere sulla difensiva, mentre Lysander parlava in maniera piuttosto calma; non era arrabbiato, o almeno non lo dava a vedere. Non riteneva carino che qualcuno offendesse la rivista di suo nonno, Xenophilius Lovegood, che tanto ammirava.
Le parole uscivano dalla bocca del ragazzo così soavemente che mettevano i brividi; tra le mani teneva ben salda una copia del Cavillo, rovesciata come al solito, mentre altre quindici o venti copie dei numeri precedenti erano sparse sul pavimento di quello scompartimento. Se solo un Prefetto avesse fatto loro visita, si sarebbero meritati una lunga giornata di punizione.
«Lysa, perché non chiacchieriamo un po’? Sono ore che leggi quella roba!
Certe volte vorrei poter parlare con il mio migliore amico di cose più interessanti, come ad esempio il Quidditch, ma a quanto pare sperare non serve a nulla!»

«Sperare? Tu? Sono io che convivo con questo maniaco, James!»
Le parole sembravano entrare in un orecchio di Lysander ed uscire dall’altro; in verità percepiva perfettamente ogni singolo sussurro o urlo che fosse, ma per una buona manciata di minuti ignorò l’amico ed il gemello, mantenendo la concentrazione in apparenza unicamente sul Cavillo.
«Quante ore saranno passate? Un paio? E cosa hai scoperto fino ad ora, una nuova creatura magica?»
«Quante volte dobbiamo dirti che i Ricciocorni Schiattosi non esistono?»

Lysander però ci credeva; non riusciva a non credere all’esistenza di Nargilli, Ricciocorni Schiattosi e Gorgosprizzi; sentiva dentro di sé qualcosa che diceva che lui aveva ragione, che era così.
James e Lorcan continuavano a prenderlo in giro, eppure lui non staccava gli occhi dal foglio sempre diverso che attirava ora la sua attenzione; un titolo più grosso del normale lo distrasse dal mondo reale così tanto che nemmeno si accorse di una ragazzina dai capelli rossi che era entrata nello scompartimento.
«James, hai tu il mio libro di Trasfigurazione?
Sai, è il mio primo anno e stavo controllando che ci fosse tutto nel baule, ma a quanto pare manca qualcosa. So che lo hai preso tu, ridammelo!»

«Weasley, datti una calmata! Non sono stato io.»

«Non chiamarmi per cognome, James, sono tua cugina!
E per la cronaca, non sono tonta! Dammi il mio libro e nessuno si farà male.»

«Io credo che tu lo abbia dimenticato a casa, Miss Perfettina.»

«Preferivo quando mi chiamavi “Weasley”!»
I capelli rossi si allontanarono con una velocità quasi equivalente a quella di un nuovo manico di scopa in volo, e la porta sbattè all’improvviso provocando un gran fracasso.
Lysander ebbe il coraggio di alzare il volto, chino sul giornale fino a pochi istanti prima; osservò intensamente, come per cercare qualche immagine che in realtà non vi era, il punto in cui la ragazza aveva sbattuto la porta e se n’era andata, lasciando una scia di profumo: gelsomino. Lysander amava i gelsomini.
Il suo viso era rosso, come d’altronde era ogni volta che il Clan dei Potter e dei Weasley lo invitava a cena e lui a tavola era casualmente seduto al fianco di quella meravigliosa chioma rossa.
Non aveva mai avuto il coraggio di parlarle, tuttavia sapeva più cose su quella ragazza che su sé stesso; James le raccontava spesso aneddoti riguardanti quella testa calda, e quelli erano gli unici momenti in cui Lysander si dimenticava completamente dei Gorgosprizzi che, secondo lui, invadevano la sua testa. Erano due anni che la sua cotta infantile andava avanti, senza successo.
«Che c’è? Cosa guardi?»
Il mondo tornò ad muoversi, intorno a lui.
Era rimasto stordito, così scosse la testa, come per togliere dai capelli tutti i Gorgosprizzi, e si accorse che il suo migliore amico gli stava sventolando davanti agli occhi la mano destra.
«Espresso per Hogwarts chiama Lysander Rolf Scamander. Ci sei?»
«Sì.»
«Avevi uno sguardo agghiacciante, perso nel vuoto. Sembravi… strano, più del solito!»
«Credo che tua cugina abbia spaventato i Nargilli, con quelle urla.»
«Rose fa paura a tutti.»
  
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