..Si voltò verso il suo sguardo, ridotto a pezzi.
-La tua follia Dottore, è sempre stata così evidente...nessuno se ne è mai reso conto. Hai amato te stesso più di chiunque altro. Sentendoti sempre così responsabile verso gli altri , una chiave per la felicità di molti...ma sopratutto per lei. Tanto da portarti a creare una copia di te stesso , nella versione giusta, che Rose avrebbe potuto amare.-
Gli occhi scuri di Belìal si posarono su un punto , dietro il masso.
- Avrebbero potuto chiamarlo caso, destino. Provvidenza.- alzò le spalle - la tua di certo-
-Comunque...lui è nato.- stinse i denti , e il suo sguardo si fece più duro - Una macchia , uno strappo...un miracolo? o un vezzo?- scosse la testa e tirò qualcosa verso di sè.
Un braccio.
-Un umano...- continuò e la sua voce divenne come un taglio nel silenzio. Faceva male.
Belìal alzò il braccio mozzato sopra la testa, gli occhi sottili intenti ad analizzarlo. L'anima del Dottore sembrò spaccarsi da dentro. John.
Cristalli di lacrime caddero dai suoi occhi millenari , calde e pungenti, impreviste. Si coprì il volto stupito.
Lui era morto.
Belìal sorrise poi, accorgendosi della reazione del giovane Dottore. - Si...esatto- disse poi leggendo nella sua mente.
Si chinò di nuovo per prendere qualcos'altro e il Dottore si voltò , appena scorse il volto del Decimo decapitato. Una sensazione di profonda tristezza travolse i suoi cuori come una canzone sussurrata, appena percettibile. L'amore si spense dentro di lui.
Strinse le mani umide di sudore , e un singhiozzo uscì timido dalle sue labbra.
Belìal piegò il capo di lato, osservando il suo lutto silenzioso.
Sapeva il motivo per il quale l'undicesimo si era ritrovato a vagare nella sua mente. John. Avrebbe dovuto salvarlo.
- E' successo da poco - disse poi , divertito, trattenendo le risate - di certo non è un buon biglietto da visita per la tua bella- e buttò la testa in mezzo alla polvere.
Non lo ascoltò. Questa volta no.
Si alzò , tremante ,e si sedette di fianco al volto sfigurato di John.
I lineamenti , gentili , scavati da lame ormai incrostate di sangue rappreso descrivevano ancora la bellezza dell'uomo. Il suo animo coraggioso.
Toccò con dita leggere la sua faccia...quella passata. E una parte di sè sentì che stava urlando.
Il pensiero....Rose.
Questa era la fine dell'uomo che tanto aveva amato e protetto. Lui aveva sempre cercato di difenderla da sè stesso....ma non ne era valsa la pena. Mai.
Il suo male, dentro , era immenso.
Pianse , pianse ancora. Per lei.
Belial schioccò la lingua e si appoggiò alla sua spalla sospirando, allegro.
-Beh....devo dire che mi è dispiaciuto ucciderlo. Sai...è sempre stato meglio di noi.-
Lui non rispose. Occhi adesso scuri continuavano a fissare John.
- Ehi! non fare quella faccia...in fondo. E' quello che hai sempre voluto tu. Un ostacolo in meno per la tua fuga d'amore con Rose! vedila da questo verso- disse ancora Belìal battendo le mani velocemente vicino alle sue orecchie, per disturbarlo.
-Non aveva fatto niente...- mormorò l'undicesimo.
-Cosa dici?...no no...aveva fatto qualcosa eccome!- urlò Belìal.
L'undicesimo scosse la testa ... non stava capendo niente. Qualcosa si stava spaccando. Poteva sentirlo.
- Isabel... Dottore...è sua figlia-
-E' una bambina...-
Belìal batte ripetutamente la roccia con un calcio - No! Dottore ...non è una bambina. Lei è la figlia di Rose e di questo povero umano...ahahahha- incominciò a ridere in modo incontrollato.
- Rose- urlò di nuovo.
L'undicesimo strinse gli occhi, il dolore era troppo.
-Lei è Bad wolf! stupido Dottore....lei è un dio...e Isabel è la chiave della mia vittoria.-