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Autore: telesette    22/10/2013    1 recensioni
Sori non disse nulla, gli occhi fissi verso il basso e l'espressione assente, tuttavia lo stesso Mitamura non poté fare a meno di notare l'evidente tristezza nel suo sguardo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Yu Hazuki/Mila Hazuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Schiacciata vincente della Takami, niente da fare per le Seven Fighters, la Hazuki non riesce a trattenere ed è punto!
- Mila - urlò Oki.
- MILA - esclamarono in coro le altre. - Stai bene ?!?

Sebbene visibilmente provata, a causa della pallonata in pieno volto, Mila si sforzò di annuire e si rimise in piedi.
La partita vedeva le Orient in vantaggio nel primo set per sette a tre: fin da subito infatti, contando la depressione generale che vedeva coinvolta ogni giocatrice della squadra di Mitamura, le micidiali schiacciate di Monia non avevano incontrato alcuna difficoltà nel penetrare la difesa avversaria.
Mila e le altre erano smarrite.
Confuse.
Non erano certo nelle condizioni di dare il massimo, preoccupate com'erano per la triste sorte del loro coach. Mitamura era molto di più che un allenatore, per tutte loro: lui e Sashita erano severi, ma anche comprensivi, ed entrambi avevano a cuore il benessere dell'intera squadra; le Seven Fighters erano come una grande famiglia, perciò era logico che un simile turbamento andasse a incidere profondamente sul morale di tutte.

- Sembra che le Seven Fighters oggi siano parecchio in crisi - osservò dunque il telecronista. - Lei cosa ne pensa, signorina Tajima?
- Certo, non è difficile immaginare la causa, considerato ciò che il vice-allenatore Sashita ha comunicato riguardo le gravi condizioni del coach Mitamura - sottolineò Kyushi gravemente. - Non possiamo certo fingere che le giocatrici siano fatte di ferro, il loro comportamento in campo è frutto di uno stato d'animo perfettamente comprensibile!
- Allora ritiene che questa partita è da considerarsi già decisa in favore delle Orient, giusto?
- E' abbastanza improbabile che le Seven Fighters recuperino stimoli e concentrazione necessari, specialmente la Hazuki che pure è la colonna portante del loro gioco; dovendo fare un pronostico, la bilancia pende a favore della squadra maggiormente determinata!

Lo sguardo pieno di amore materno, Kyushi si sentiva chiaramente vicino a Mila e al peso immane che gravava sul cuore di tutte le sue compagne di squadra.

- Coraggio, figlia mia - pensò. - Se devi giocare, devi farlo fino in fondo; anche se il dolore e l'ansia si trovano altrove, in campo non puoi mostrare alcun cedimento... Devi cercare di reagire!

Frattanto Monia e la sua squadra esultavano alla conquista del primo set, dominando anche il secondo con netto vantaggio, tuttavia la bionda attaccante non era certo insensibile allo stato d'animo delle avversarie. Per quanto potesse e dovesse impegnarsi nel gioco, non era affatto fiera di sconfiggere una rivale così demotivata.

- Mila - mormorò tristemente. - Posso immaginare come tu e le altre vi sentite in questo momento, è normale che siate in pena per il vostro allenatore, ma non posso alleggerire le mie schiacciate... Non sarebbe corretto!

Di nuovo Monia batté il servizio.
Di nuovo Mila seguì il movimento della palla con occhi assenti, buttandosi in ritardo, e regalando così l'ennesimo punto alle Orient.

- Mi dispiace, Mila, credimi - pensò Monia tra sé, mentre si accingeva a battere un altro servizio. - Non è una partita, questa, è una sofferenza; in circostanze normali, vorrei tu sapessi che ti sono realmente vicina... Ma quando si è una di fronte all'altra, e il dovere morale ci impone di giocare, la palla dev'essere il nostro unico pensiero!

Purtroppo era così.
Monia non poteva farci niente: vincere una partita già decisa non aveva senso e, tuttavia, abbassare il tono delle schiacciate significava un'offesa nei confronti delle avversarie che erano scese in campo nonostante tutto. Sebbene Mila e compagne non stessero chiaramente giocando col cuore, la loro presenza in campo meritava tutto il rispetto agonistico. Pertanto Monia era "obbligata" a dare il massimo, anche se i suoi occhi piangevano, solo così infatti sapeva di rispettare la dignità delle sue rivali.

- Non è di pietà che hai bisogno - proseguì ancora, menando una micidiale bordata all'angolo morto della difesa. - In campo possiamo solo giocare, anche se ci portiamo dentro il dolore, e anche questo fa parte della pallavolo... Mi dispiace!

Superando dunque in elevazione il vano muro singolo di Mila, Monia schiacciò la palla con tutta la forza che aveva. Questa si abbatté con violenza sul volto del coraggioso numero "7" e, scaraventandola via come un fuscello, segnò il punto che chiudeva definitivamente anche il secondo set.

- Le Orient conducono per due set a zero - gridò la voce del commentatore al microfono. - Se le Seven Fighters non mostreranno segni di ripresa neppure nel terzo set, per loro, la corsa al campionato si può dire ormai conclusa!

Mila alzò gli occhi al tabellone.
Per la prima volta, da che si era già ritrovata in situazioni difficili, non riusciva a trovare la forza per giocare ai suoi soliti livelli.
Anche le sue compagne erano avvilite.
Ormai lo spirito di squadra che le contraddistingueva era pressoché nullo, ogni determinazione era assente, e lo stesso Sashita non sapeva che cosa dire per rincuorare le sue giocatrici.
Poteva forse illuderle con pietose bugie, ignorando lui per primo le attuali condizioni del suo amico?
No, ovviamente.
Quella partita era praticamente già finita, non vi era grinta sufficiente per rimontare, e Mila avvertiva più delle altre un fortissimo senso di colpa.

- Mister - singhiozzò. - Lo so che dovrei fare molto di più, che una sconfitta così è più che umiliante, ma non ci riesco... Non ci riesco !!!

Le altre chinarono il capo in silenzio.
Solo la presenza di Mitamura, o anche il suo tono di voce rassicurante, avrebbe forse potuto cambiare le cose.

 

( continua )

   
 
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