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Autore: Astrea_Shinsengumi    22/10/2013    2 recensioni
Una ragazza ricca di 16 anni è al suo ultimo anno di liceo alla True Cross Academy. Sarà la sua ultima possibilità di smascherare il Preside.
*****
"Signorina Shinsengumi, che piacere riascoltare la sua dolce voce”
“P-Preside Pheles, c-che sorpresa…perché mai mi ha chiamata?”
“Sembri agitata, Astrea. Qualcosa non va?”
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Canzone del Capitolo *Parte ***: Kalafina-Kara No Kyoukai

Mephisto...Mephisto...Mephisto era un cretino!!!
Strinsi istintivamente i pugni girandomi intorno e guardando il giovane che si prodigava a prendere sacchetti stracolmi di caramelle. 
"Ho capito che ti ho detto di prendere tutte le caramelle che volevi...MA NON FINO A QUESTO PUNTO" indicai scioccata gli innumerevoli pacchetti sul bancone che il cassiere si apprestava a pesare anch'esso esterefatto.
"Solo altri 7 tipi e poi basta" lo sguardo di quel demone mi faceva rimanere sbigottita ogni volta. Avevo visto uno sguardo adorante quando si parlava di caramelle. Era come se quelle schifezze fossero la cosa a cui teneva di più al mondo.
"ASSOLUTAMENTE NO!" esclamai prendendolo per il colletto e tirandomelo dietro andando a pagare alla cassa. 
Il ragazzo mi chiese in francese e in tono preoccupato: "Ma non le mangerete solo voi due, vero?"
"E anche se fosse?!" dissi irritata prendendo la grossa busta e uscendo dall'enorme caseificio di caramelle. Mentre camminavo mi guardai un momento alle spalle e vidi il ragazzo fissare incessantemente la busta.
Appena trovammo una panchina mi accomodai lasciando la presa sul demone che si mise a sedere a gambe incrociate davanti a me.
"Sei parecchio interessato hai dolci, ma non rischi di farti venire il diabete?" chiesi prendendo il primo bon bon alla crema in un sacchetto pieno di zucchero a velo.
"Diabete?" chiese guardando adorante il pasticcino nella mia mano. Presi a ridere quando mossi la mia mano da destra verso sinistra e all'incontrario osservando come la sua testa seguisse il dolce.
"Tieni dai...strafogati" scherzai lanciandogli la busta che prese al volo.
Non osservai come si metteva interi sacchetti in bocca e tirava fuori dalla bocca solo le cartacce. La mia mente era altrove...
"quindi...per favore, non leggerlo" 
"Tsk...dannato meringa-preside" ringhiai battendo un pugno sull'asse di legno della panchina. L'essere alzò lo sguardo e alzandosi mi tese un suo lecca-lecca. Io lo guardai confusa e notai quanto il suo sguardo fosse privo di emozione.
"Grazie..." mossi la mano facendogli cenno di dirmi il suo nome.
"Amaimon..." rispose solamente osservandomi.
"Amaimon..."sorrisi leccando la girandola multicolore. "Dimmi Amaimon, in che consiste la tua missione?" chiesi guardando gli uccelli sopra dei rami, per niente interessata.
"La mia missione...mmmh...Aniue non mi ha vietato di parlare di questo" disse Amaimon mettendosi in ginocchio sempre davanti a me. "Comunque devo recuperare un oggetto rubato"
"Scusami...ma chi è questo Aniue di cui parli tanto?" adesso si che mi stavo interessando. Aniue...prima aveva detto che ci avrebbe visti se non mi avesse trascinata sul tetto. Ma allora, si trovava tra la folla?
"Mi dispiace, One-chan, non posso dirlo. Me lo ha severamente vietato. Se spifferassi qualcosa mi punirebbe" il suo sguardo si era fatto debole e intimorito.
"Punire? E come?" chiesi alzandomi le maniche della camicia e contemplando i suoi strambi capelli. Ora che notavo bene, tutti intorno a noi ci guardavano e ridevano per qualche motivo. Beh, a chi non verrebbe da ridere vedendo un ragazzo con i capelli da broccolo?
"Mio fratello ha molti metodi. Lo temono tutti. Lui è forte" uno scatto. Non riuscì a capire perchè ma una foto nella mia mente era flesciata davanti ai miei occhi. Eppure avevo visto chiaramente 5-6 spranghe appuntite penetrate nella carne di quel demone.
Abbassai lo sguardo e mi accorsi che aveva appoggiato la sua testa sulle mie gambe osservando incuriosito il mio bracciale. "Sta perdendo forza, One-chan. Tra poco vedrai tutto" mormorò prima di tirarmi giù e facendomi distendere sull'erba con poca grazia.
Mi spaventai appena ma nel momento in cui si acquattò contro le mie gambe mi sentii sollevata. Sentivo uno strano calore propagarsi nel mio petto. "Se Aniue venisse a scoprire che sono stato con te mi punirebbe severamente."
Perchè, non riuscivo a capire il motivo di quella strana sensazione. Eppure stavo bene, quel momento stavo bene.
"One-chan...resterai con me tutto il giorno a giocare?" chiese il ragazzo alzando un braccio davanti a se e fissandosi le unghie leccate di nero ed estremamente lunghe.
"Non posso, Amaimon. Devo ritornare dalla mia famiglia-"
La mano di Amaimon si chiuse di scatto e tirò un pugno contro il terreno. La terra sotto i miei piedi prese a tremare ma durò solo pochi secondi tanto che pensai di essermelo immaginato.
"Loro non sono la tua famiglia" disse stizzito. Io, colta alla sprovvista dopo quel lieve tremore, mi misi a sedere guardando il viso contratto dal fastidio di Amaimon.
"Ovvio che loro sono la mia famiglia! Chi altri dovreb-" mi sentii spintonata verso il basso così velocemente che tenni gli occhi aperti, spalancati per il terrore. Gli occhi verdi del demone brillavano di determinazione e in quella scomoda posizione non potei fare a meno di arrossire.
"Tsk...nostro padre è-" prima che potesse terminare quella curiosa frase, vidi una mano coperta da un guanto viola posarsi sulla spalla di Amaimon per poi spintonarlo via da me.
Ruzzolò per circa un metro rotolando fino a scontrarsi con un albero. "Che ragazzo ipocrita...pensavo-"
Non riuscii a sentire altre parole. Tutti i rumori giungevano ovattati alle mie orecchie. La vista si era improvvisamente annebbiata, i colori e le figure erano diventate meno chiare e più confuse. Aprii la bocca ma da essa non venne fuori nessun suono.
"No-Non riesco...nemmeno a parlare" mi sentivo stanca e triste. "Perchè? Perchè...mi sta succedendo questo? Chi ha spostato Amaimon?" continuai a formularmi domande di cui non riuscivo a dar voce.
Distinguevo colori tra il bianco e il rosa e mi venne in mente una sola persona. "Mephisto! Si...dev'essere assolutamente Mephisto" esclamai nella mia mente.
Di colpo, fu come se la luce si spegnesse. Tutto intorno a me si fece buio. 
***Presi a cercare di muovere qualche dito e quando mi riuscì mi alzai in ginocchio per poi muovere le mani davanti a me. Distinguevo chiaramente le mie forme e i miei colori eppure tutto intorno a me...era nero.
Un'improvviso calore mi fece sospirare. Tirai velocemente le maniche della maglia fino sopra al gomito e osservai,con orrore,i lunghi artigli neri. "C-Cosa?!" 
Incredula toccai un artiglio con le dita e rabbrividii quando scoprii che era vero. "N-Non è possibile...che cazzo sta succedendo?" scossi la testa finendo di nuovo con sedere per terra.
Un bagliore blu. 
Sgranai gli occhi quando notai che qualcosa nella stanza produceva una luce blu. La cosa strana era che proveniva da me.
Mi alzai in piedi e in quel momento presi completamente a fuoco. Bruciava...ma non bruciavo fuori ma all'interno, sembrava come se il sangue ribollisse.
Presi ad urlare forte e a coprirmi le orecchie con le mani. Sentivo il cervello pulsare e presi a stringere con forza i lati della testa penetrando la carne con gli artigli. 
Una goccia di liquido rosso cadde davanti ai miei occhi ma quando toccò il suolo, questa si oscurò diventando nero come la pece. Poi se ne aggiunsero altre. Due,tre,quattro...quattordici, quindici...
Eppure contare le goccie che cadevano a terra mi distraevano dal dolore. Presi a contarne sempre di più finchè una piccola finestrella irradiò luce in quella stanza buia e vuota.
Alzai gli occhi e sentii chiaramente un liquido scorrermi tra gli occhi e lungo il naso. Sentii distintamente il sapore ferroso del sangue in bocca. E in quell'istante tutto il dolore scomparve. Nell'istante in cui mi alzai in piedi il dolore dentro di me cessò.
Presi ad avanzare verso la finestrella e quando mi ci trovai dinanzi sgranai i miei grandi occhi marroni. In essi ardeva un fuoco che non distinsi bene. Avevo la bocca spalancata di sorpresa e si scorgevano due incisivi e due canini dannatamente aguzzi. 
Poco sopra la fronte, coperta da un ciuffo di capelli castani, si scorgevano due piccole fiammelle che ondeggiavano come se avessero vita propria. Alle mie spalle vidi agitarsi quella che sembrava essere una coda con uno strano cespo sulla sommità.
Tirai un pugno alla finestra ma questa fu come argento liquido. Prese ad inglobarmi la mano e spaventata presi a dimenarmi conforza urlando e spingendomi indietro ma era tutto inutile.
Esplosi nuovamente in una coltre di fiamme blu che presero a diventare sempre più alte. La finestra mi rigettò all'indietro e fissai il mio polso.
Con un'orrenda visione ricordai di non aver il bracciale al polso da quando mi ero ritrovata in quella stanza. 
Mi girai intorno in cerca di qualche uscita ma tutto intorno a me era scuro. Mi acquattai stringendomi le ginocchia al petto e prendendo a piangere silenziosamente.
"Q-Qualcuno...mi salvi..." mormorai in preda alla disperazione più totale.
"Fai parte della famiglia Shinsengumi, Signorina! Questo non è un comportamento adatto" mi rimproverò una voce.
Con la vista smorta e con le lacrime che continuavano a scorrere lungo le mie guancie mischiandosi al sangue fresco, guardai la figura sbrilluccicante davanti a me e sgranai gli occhi.
"N-Nonna?" chiesi alzandomi in piedi e muovendo qualche passo verso la figura lucente ma trasparente.
"Piccola mia. Non ho potuto fare molto, vero?" rise la nonna prendendo a passarsi una mano sull'altra, cosa che faceva ogni qualvolta fosse nervosa.
"N-Nonna?! Cosa stai dicendo? Che significa tutto questo?" una strana pressione mi fece cadere con la faccia a terra.
"Mia cara ragazza. La nonna ha fatto tutto il possibile per proteggerti"
"COSA CAZZO STAI FARFUGLIANDO, DANNAZIONE! NON CI CAPISCO NULLA! PERCHE' MI SENTO COSI' LASCIATA DA PARTE" urlai esasperata da tutto quello. Mi sentivo inutile e disadattata. 
"Ti voglio bene cara. Ho pregato Mephisto di lasciarti stare ma non mi ha dato ascolto" la nonna prese a diventare sempre meno chiara fino quasi ad essere solo un piccolo puntino trasparente.
"Nonna...no, non mi lasciare!" esclamai impaurita prendendo a dimenarmi come una matta. Il peso sopra di me parve fare più pressione ad ogni mio movimento.
Il piccolo puntino prese a vorticare fino a formare un'altra apertura nel vuoto e distinsi chiaramente due figure dinanzi a me che mi guardavano.
Una la riconobbi subito, era Mephisto e mi guardava con uno sguardo annoiato. Mentre quella che occupava tutto il campo visivo era una giovane ragazza, forse sulla ventina d'anni che teneva una spada davanti a se. Aveva capelli rossi con qualche ciocca gialla e due occhi viola e magnetici.
Era così vicina alla finestra che pensai potesse entrare in quella buia stanza. Tesi una mano e realizzai, stupita, che una mano artigliata era andata a posarsi sul viso della giovane dai capelli rossi.
Questa parve infastidirsi del gesto e si scostò brutalmente. Si preparò per dare un calcio verso di me quando Mephisto la scostò con gentilezza e, una volta avvicinato, tese davanti allo squarcio davanti a me quello che sembrava essere il mio bracciare.
Scostai i miei occhi dalla finestrella al mio polso per poi ripuntarlo sullo schermo. "Che gioco è?" 
Vidi la mano di Mephisto prendermi il polso e agganciarmi il bracciale. La vista mi si oscurò nuovamente e priva di forze caddi con la testa a terra.


Angolo dell'Autrice
Ciao Ragazzi :D Sii, sto dando libero sfogo alla mia immaginazione :3 Ho cominciato anche a programmare un bel finale ma ce ne vorranno di capitoli prima che arrivi. *--* Vi è piaciuto questo capitolo? Un po' lunghino ma dovevo mettere ogni dettaglio, la vera natura di Astrea sta venendo a galla :D Daiii, ditemi ditemi, che ne pensate??? Avete capito chi è la ragazza dai capelli rossi ;) Beh, ora corro a proseguire il racconto così da stabilire il vero inizio :D
Mephisto: Dewa, Cominciamo >:D
Autrice: *Da un'ombrellata sulla testa di Mephisto* RITORNA AL TUO POSTO!
Domanda del Capitolo: Avete capito chi è la rossa nella finestrella? 
Anteprima Capitolo 7: "Eccoci qui, Mademoiselle"
"Sapevo di non dovermi fidare! Lo sapevo!"
"Che cosa...mi è preso?"

Alla prossima :D
 

  
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