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Autore: AnneC    23/10/2013    3 recensioni
Si può abbandonare il proprio Paese e una volta all’estero cercare qualsiasi cosa che ti tenga aggrappato ad esso?
Si può ripartire da zero, iniziare una nuova vita, creare una nuova versione di te senza sentirsi spaesati e soli in una metropoli che ti attende oltre le finestre?
Riuscirai a ristabilire l’ordine o andrà tutto a rotoli?
Resterai o tornerai indietro?
In ogni battaglia serve qualcuno che ti copra le spalle nei momenti di difficoltà e che esulti con te della vittoria. Ma puoi trovarlo in mezzo ad una folla sconosciuta?
C’e chi riesce nel suo intento e chi invece rimane sconfitto.
Cos’è successo a me? Stavo precipitando, ma qualcuno mi ha portata in salvo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

~•~

What doesn't kill a heart only makes it strong.


Mancano pochi minuti alle sei e sto bussando all’appartamento 5B. Come da routine nessuno mi apre, allora compongo il numero di Marisol e attendo una sua risposta, che non tarda ad arrivare. La spagnola non è in casa e non rientrerà prima di una buona mezz’ora, ma secondo la sua percezione del tempo, credo che ci impieghi molto di più.
Questo è sicuramente un segno del destino, evidentemente non vuole che parli con l’inglese proprio oggi. Premo il pulsante e attendo che l’ascensore arrivi al piano, dato che non ho nessuna voglia di attendere Josh seduta a terra in corridoio.
Le porte dell’ascensore si aprono e dal suo interno sbuca un ragazzo riccio dagli occhi verdi.
“Cosa ci fai qui?” chiedo sbalordita.
“Ci abito” mi risponde trattenendo a stento una risata.
“Che spiritoso che sei! Lo sai cosa intendo” aggiungo, unendomi a lui.
“Sono uscito prima dal lavoro, dato che non vedevo l’ora di passare un po’ di tempo con te. Non dirmi che te ne stavi andando...” mi dice Josh, guardandomi di traverso.
“Marisol non c’è, non potevo aspettarti qui fuori”.
“E perché no?” chiede mente mi cinge le spalle con un braccio e mi conduce all’entrata dell’appartamento.
“Me lo chiedi pure? Ora sei qui, non ha senso parlarne”. Alla vista delle due poltrone davanti alla vetrata che si affaccia su Londra, una sensazione di vuoto si fa largo dentro di me.
“Sbaglio o non mi hai dato neanche un bacio?” mi domanda Josh, attirandomi a sé, fino a far quasi sfiorare le nostre labbra.
“Devo parlarti” annuncio in modo da impedire alle nostre labbra di unirsi.
“Di cosa si tratta? Devo preoccuparmi?”. Forse sì.
Mi allontano da lui e mi siedo sul divano, facendogli segno di accomodarsi accanto a me, ma lui si ferma di fronte alla sottoscritta e non si siede.
“Allora, che succede? Me lo dici oppure devo tirare ad indovinare?” mi chiede sarcastico.
Da dove comincio?
“Non sono sicura di quello che provo per te” gli dico guardandolo dritto negli occhi. La prima freccia è stata scagliata.
 “Come scusa?” mi chiede aggrottando le sopracciglia.
“Non so se mi fa così piacere baciarti” aggiungo. Bene, che la guerra abbia inizio.
“Non sai cosa stai dicendo... Hai la febbre per caso?” dice avvicinandosi e posando una mano sulla mia fronte. Non era questa la reazione che mi aspettavo.
“Sto bene. Forse non mi sono mai sentita meglio di così. Non sto scherzando, se è questo quello che intendi”.
“E allora di cosa si tratta?” domanda accomodandosi al mio fianco e sento i suoi occhi che mi fissano insistentemente.
“Di questo, Josh. Non voglio stare con te, anche se non sono sicura che io e te prima d’ora fossimo realmente una coppia” gli confesso sincera, attendendo una sua reazione.
“Cos’è che ti ha fatto cambiare idea? Ho fatto qualcosa di sbagliato oppure stai attraversando un'altra fase di disadattamento?”. Come scusa?
“Ma che cavolo dici! Per chi mi hai preso, scusa?” ed io che mi preoccupavo di ferirlo, ma tra i due, è lui che non ha nessuna pietà.
“Non volevo dire questo. È solo che non capisco” mi dice incrociando il mio sguardo e le sue parole mi sembrano sincere.
“Non c’è alcun senso nel continuare la nostra relazione se io non provo niente per te in questo momento”.
“Cosa ti ha fatto cambiare idea? Mi sei sempre sembrata soddisfatta di quello che c’è, o meglio, a questo punto, c’era tra noi. Non ti sei mai sottratta ai mie baci e mi sei sempre sembrata molto presa...”
“Ma qualcosa è cambiato. Io sono cambiata” lo interrompo.
“È impossibile, mi rifiuto di crederci. È assurda questa storia” sbotta afferrandomi un braccio e costringendomi a voltarmi completamente verso di lui. “C’è qualcun altro oltre me?” chiede con tono duro.
Sto cominciando a temere la sua possibile reazione alla mia risposta. Apro la bocca per parlare, ma non esce alcun suono.
“Guardami negli occhi e dimmi la verità”.
“C’è un’altra persona” ammetto incrociando il suo sguardo e lui all’istante molla la presa.
“Chi è? ” chiede strizzando leggermente gli occhi. “Aspetta, non dirmi che quel cantante da strapazzo ci ha provato con te e ti ha fatto vacillare”.
“Modera i termini. Non lo conosci nemmeno!” lo accuso, alzando la voce a mia volta.
“Neanche tu mia cara”.
“Ed è qui che ti sbagli” ammetto, cercando di riprendere il controllo di me stessa. “Hai presente quella ragazza misteriosa?”.
“Sei tu?” mi domanda interrompendomi e dal suo volto traspare che non vorrebbe sentire altro che una risposta negativa. “Quindi i miei sospetti erano fondati” conclude dopo che  ho annuito alla sua domanda. “Sentivo che c’era qualcosa di strano tra te e quell’irlandese. Ora mi è chiara anche la tua reazione a quella canzone smielata”.
“Smettila, non sai come stanno realmente le cose”.
“Mi lasci perché ora che vi siete ritrovati, stai con lui?” chiede sconcertato.
“Non sto con nessuno. Dovevo prima chiarire questa situazione con te”.
“Devo dedurre che dopotutto ci tieni a me allora” deduce il razionale Josh, spezzando lo strano silenzio che si era creato. “E ora che mi hai detto tutto, correrai tra le sue braccia?”.
“No, non correrò da nessuna parte” affermo calma.
“E quindi ho ancora la possibilità di riconquistarti?”. Cos’ha detto? “Rivoglio il mio posto nel tuo cuore” mi dice alzandomi leggermente il viso verso il suo.
“Forse non è mai stato tuo quel posto” rispondo con un leggero tremore nella voce.
“Allora ne creerò uno nuovo. Uno apposta per me”.
 
Improvvisamente apro gli occhi e cerco di mettere a fuoco la stanza intorno a me. Il buio regna sovrano e cerco di afferrare il cellulare per controllare l’ora, ma come al solito la tecnologia mi abbandona nel momento del bisogno. Mi alzo dal letto e percorrendo lo spazio che mi separa dal corridoio a memoria. Apro la porta e la luce mattutina mi investe il viso, facendomi strizzare gli occhi. Perfetto, non ho nemmeno sentito la sveglia.
Rose è in salotto e sta preparando la sua attrezzatura fotografica, che è sparsa a caso su mezzo divano.
“Buongiorno pigrona!” mi saluta allegramente appena mi vede.
Ho ancora la bocca impastata dal sonno e mugugno qualcosa prima di rintanarmi in cucina alla ricerca del caricabatterie.
“Quali sono i tuoi programmi per la giornata?” mi chiede la mia coinquilina raggiungendomi.
“Che ore sono?” domando, nella speranza che non sia troppo tardi per fare colazione.
“Le nove e mezza. Non hai sentito la sveglia stamattina?”.
“No ed ero convinta che fosse ancora notte fonda” ammetto a malincuore.
“Hai troppi pensieri per la testa ultimamente...” mi dice Rose mentre si riempie la tazza di caffè.
“È così evidente? Devo staccare un po’ la spina” convengo.
“Che ne dici di venire con me?” mi propone sprizzando energia da tutti i pori.
Lo studio in cui si svolge il servizio fotografico si trova poco distante dal Tamigi. L’ampio spazio interno è diviso da alcuni pannelli colorati, che creano due diverse ambientazioni ed un’area backstage. Ci sono quattro persone che preparano le due modelle, che sembrano due bambole nelle mani di un abile burattinaio. Rose parla con un ragazzo che sta sistemando la direzione dei riflettori, mentre Camille, un’altra iscritta al corso, ha appena ultimato la scenografia del primo set, che è stato trasformato in un giardino incantato: in un angolo sono stati posizionati alcuni cespugli con dei fiori arancioni, dall’altro lato il pannello verde è stato ricoperto da edera e fiori rampicanti e dal soffitto tanti fili trasparenti tengono sospese alcune farfalle con le ali di un tessuto variopinto. Si respira un’aria creativa, carica di positività e di energia.
“Mi dispiace non poterti dedicare molto tempo” si scusa Rose avvicinandosi a me, porgendomi un bicchiere da asporto. “È un tè. Non ti offrirei mai un caffè acquoso, come lo chiami tu” aggiunge sorridente.
“Grazie. Mi piace stare ad osservarvi. Sembrate tante cavallette che saltano da una parte all’altra” le dico, mentre un’espressione di disgusto appare sul volto della mia amica.
“Proprio cavallette devi dire? Mi fanno impressione!” aggiunge rabbrividendo.
Viene richiamata dal turbinio di persone che lavorano nella stanza e mi lascia da sola a sorseggiare la mia bevanda. Dopo un’ora dall’inizio degli scatti, i fotografi concedono una pausa alle modelle e la mia coinquilina ne approfitta per dedicarmi un po’ del suo tempo.
“Non sei costretta a stare qui a parlare con me. Ci sono mille cose da fare, ti capisco se mi trascuri un po’. Non devi preoccupati per me” le dico, cercando di convincerla a non sottrarre altro tempo al suo progetto.
“Con me non attacca. Non mi liquidi in due secondi” dice tirandomi una gomitata.
Usciamo dallo studio e l’aria frizzante mi fa rabbrividire all’istante e Rose non riesce a trattenere una risata.
“Come vanno le cose?” mi chiede cercando di ricomporsi.
“Non mi posso lamentare, poteva capitarmi di peggio”.
“Tra te e l’irlandese, intendo” mette in chiaro mentre si accende una sigaretta.
“Bene. Era il mio pensiero fisso quando è scomparso nel nulla, figuriamoci ora che è a Londra” le rispondo sincera, accennando un sorriso.
“Meglio così, no?” si interrompe per controllare l’ora sul suo cellulare. “E Josh lo sa?”.
“Josh” dico in un sospiro. “Sapevo che era ostinato, ma non credevo fino a questo punto”.
“Cos’ha combinato?” chiede Rose incuriosita.
“Si è messo in testa di riconquistarmi” affermo guardando gli edifici intorno a noi e stringendomi nella giacca.
“Sai che quando si mette una cosa in testa non la smette finché non l’ha ottenuta” conferma mentre Camille la chiama dall’uscio dello studio.
 
Mezz’ora prima che cominci il mio turno lavorativo, sono già in caffetteria e Marisol mi riserva uno dei suoi calorosi abbracci. Mi chiede se voglio qualcosa da bere, ma sto bene così. Forse avrei bisogno di un altro abbraccio però.
“Hai saputo?” le chiedo riguardo a mio incontro di ieri con Josh.
“Sì, ma voglio sapere come stai”.
“Come sto? Sto bene. Ma non faccio altro che pensare che adesso non c’è solo Danny a voler conquistare il mio cuore, ma anche Josh mi darà del filo da torcere” ammetto più a me stessa che  alla spagnola.
“Scusa, ma che ti importa ora di Josh?” domanda Marisol mentre impila una quantità industriale di bicchieri accanto alla macchinetta. Grazie, mi ha risparmiato un po’ di lavoro.
“Tu da che parte stai, scusa?” le chiedo sarcastica.
“Dalla tua. So cosa vuoi, o meglio chi. Mi avevi promesso che mi avresti dato ascolto...” afferma facendo gli occhi da cucciolo, riuscendo a strapparmi un sorriso.
“Sicuramente non ci avrai fatto caso, ma ti faccio notare che tra poco è San Valentino” mi dice ammiccando.
“Siamo già a febbraio?” chiedo, controllando la data sul cellulare.
“Se non ci fossi io, saresti persa. Sei così presa dall’irlandese che non ti sei resa conto che tra tredici giorni è la festa degli innamorati” sospira, per poi regalarmi subito dopo un’occhiata sognante.
“Il 14 è anche un’altra ricorrenza” le annuncio pensierosa.
“Sì, è passato un mese dal vostro primo incontro” afferma soddisfatta Marisol.
“Anche, ma il 14 gennaio mi sono trasferita qui” la correggo.
“Sì, ma alla fine che ce ne frega dell’Inghilterra. È molto più importante Danny”. 
Credo che Marisol non cambierà mai.  


 

~•~

*Prende coraggio e inizia a parlare*
Scusate se vi ho fatto aspettare così a lungo:
vi chiedo umilmente perdono.
Non ci sono scuse che reggano, ma
spero che con questo capitolo mi sia fatta perdonare ;)
Spero di non aver deluso le vostre aspettative...
In ogni caso, sapere come farmelo sapere :)
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro
che leggono e/o recensiscono la storia,
ma un grazie speciale va a chi continua a seguire
nonostante i tempi di aggiornamento sballati!
Grazie, grazie, grazie :*
Alla prossima,

~ AnneC
Ps. Il prossimo capitolo sarà online
nel fine settimana, lo giuro!


   
 
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