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Autore: BrunaJB Bloom    23/10/2013    1 recensioni
Una ragazza, il suo idolo, l'inizio di una grande amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Orlando Bloom
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Summer e Orlando, discussero a lungo sul da farsi. Le cose sarebbero andate esattamente in questo modo: Orlando avrebbe vegliato su Summer, trattandola come fosse stata sua figlia. Ma, una domanda, continuava a tormentare la ragazza: “perché Orlando, aveva preso così a cuore la questione?” Avrebbe potuto abbandonarla, o semplicemente riportarla dai suoi genitori. E invece aveva scelto di tenerla con se, pur sapendo che, così facendo avrebbe corso dei rischi. Perché perdersi sulle spalle, questa ulteriore responsabilità? Summer era confusa, ma decise di smetterla di porsi tante domande e di godersi, nonostante la tragica situazione in cui si trovasse, quei momenti, che sapeva non sarebbero più tornati. Quelle forti emozioni l’avevano travolta, come un’onda donandole adrenalina, forza e voglia di amarsi. Erano circa le cinque del pomeriggio quando, Orlando disse a Summer, che si sarebbe assentato per circa due ore e si raccomandò con la ragazza, di non uscire per nessun motivo al mondo. Summer rispose, in tono ironico: S << Certo, tranquillo, non uscirò. >> Orlando si appoggiò al muro e si mise con le braccia conserte e poi rispose: O: << Summer? Non mi convinci affatto! Vedi di non fare casini. Ci vediamo dopo. >> Così disse, e uscì, chiudendo la porta alle sue spalle. Summer si affacciò alla finestra, e non appena vide Orlando, salire in macchina e allontanarsi, si rivestì e si truccò velocemente. Forse dovrei spiegarvi, però, il motivo per cui Summer decise di uscire nonostante , così facendo sarebbe uscita alla scoperto. Pochi giorni prima, era stato il compleanno di Orlando. Summer avrebbe tanto desiderato regalargli qualcosa di speciale; lì ni dintorni c’era un piccolo negozietto che aveva attratto la sua attenzione, durante il viaggio verso casa di Orlando. Dato che la casa in cui si trovava, era situata al paino terra, Summer decise di uscire dalla finestra; d'altronde non avrebbe potuto fare altrimenti, non possedendo una copia delle chiavi; prima di farlo però rovistò nell’armadio d Orlando, trovò una giacca larga e un berretto e li indossò, in questo modo forse sarebbe passata inosservata. Una volta uscita si diresse verso il negozietto , con passo diretto; arrivò velocemente. Il proprietario del negozio era un simpatico vecchietto grassottello, con degli enormi baffoni e leggermente stempiato. N: << Buon giorno signorina! Posso aiutarti? >> S: << Si grazie, gradirei molto il suo aiuto, anche perché non ho molto tempo. >> N: << Regalo dell’ultimo minuto eh? >> S: << Eh già, signore. >> Rispose sorridendo. N: << Stai cercando qualcosa in particolare? >> S: << No, a dir la verità sono a corto di idee. >> N: << Troverai sicuramente ciò che cerchi, qui abbiamo di tutto. >> Trascorsero diversi minuti, e Summer non sapeva cosa acquistare, in fin dei conti lo conosceva troppo poco per poter comprare qualcosa senza temere di fare una figura pietosa. Il tempo scorreva velocemente e Summer doveva sbrigarsi a tornare a casa. Se Orlando non l’avesse trovata, chissà cosa sarebbe successo; si era già occupata fin troppo di lei, non poteva deluderlo. Senza perdere ulteriormente tempo, Summer, optò per un soffice e tenero peluche a forma di orso, che reggeva un enorme cuore, con su scritto “love you my hero”; le sembrò perfetto per Orlando. Dopo aver pagato corse verso casa, posò il regalo sul letto di Orlando, risistemò la giacca e il berretto nel suo armadio e indossò gli abiti che Orlando le aveva dato prima di uscire. La ragazza si stava annoiando davvero molto e quell’enorme casa vuota, le metteva tristezza; era troppo silenziosa. Summer decise dunque di fare un giro turistico e scoprì, con suo grande stupore, che in una delle tante stanze, vi era un computer. Senza perder tempo lo accese e accedette al suo indirizzo e-mail, per controllare se ci fosse qualche novità. Quel che trovò, le fece raggelare il sangue nelle vene; c’era un messaggio da parte Jacob, che diceva: << Lurida cagna, scopriremo presto dove ti trovi, non puoi nasconderti. >> Al messaggio era allegata un’immagine…Summer l’aprì lentamente. Il cuore iniziò a batterle tanto forte che temette potesse lacerare la tassa toracica e uscir fuori, era terrorizzata. Era una foto di lei e Orlando, in macchina, mentre percorrevano la strada che portava alla casa in cui si trovava ora. Nella foto, anche se sbiadita, poteva intravedersi il nome della via. Summer sapeva che non avrebbero impiegato troppo a rendere leggibile il nome della via. La ragazza spense il computer, si trascinò lentamente al piano inferiore e si sedette sul divano. Rimase in silenzio. Dopo cira trenta minuti, Orlando fece ritorno. O: << Ciao Sammy! Come stai? >> S: << Alla grande OB! E tu come stai? Dove sei stato? >> Disse, sfoggiando un sorriso a trentadue denti. O: << Meravigliosamente, cara! Sono stato in giro. >> S: << Pensi di cavartela con un “sono stato in giro”? >> O: << Hahahah per oranon posso dire nulla. >> S: << E va bene, lo scoprirò da sola. >> O: << Perdonami se ci ho messo tempo, non credevo avrei fatto così tardi. >> S: << Tranquillo, no problem. >> O: << Cosa hai fatto durante la mia assenza? >> S: << Ho fatto un giro turistico e ho scoperto che c’era un computer e, ho fatto un giretto sul web. Spero non ti dia fastidio…. >> O: << No, non mi da affatto fastidio, anzi, scusami se non te l’ho detto ma sai, aveva la testa altrove; me ne ero completamente dimenticato. >> S: < < Sono felice che tu non me l’abbia detto! È stato più divertente >> O: << Lo sai che sei strana vero? Hahaha >> S: << E ne vado fiera! >> S: << Senti…scusami se te lo dico…ma…. Mi è venuta un gran fame! >> O: << Pizza? >> S: << Oh yeah! >> Dopo aver ordinato la pizza, Orlando salì al piano superiore, e si recò in camera sue, per indossare abiti più confortevoli. Solo dopo essersi sfilato la maglietta, notò il pacchetto regalo sul suo letto: O: << Summer! >> Summer salì lentamente al piano superiore, per prendere tempo. Doveva inventarsi una scusa plausibile e credibile. Quando entrò nella camera di Orlando, divenne rossa dalla vergogna e non riusciva a guardarlo negli occhi; lui era lì, davanti a lei, a torso nudo. I pettorali di Orlando avrebbero fatto invidia a chiunque. Summer dovette fare affidamento a tutta la sua forza, per resistere alla voglia di sfogare la propria libido. O: << Summer ti avevo detto di non uscire! Ti rendi conto dei rischi che corri?! >> S: << Ma…… >> O: << Mi sono preso questa responsabilità, non posso lasciare che ti accada qualcosa! >> S: << Volevo solo…. >> O: << No Summer! Non devi mettere in pericolo la tua vita! So bene cosa volevi fare, ma….oh, dannazione! >> S: << Perdonami…io ora non dovrei nemmeno essere qui. Perché non mi hai lasciata in ospedale? >> O: << Perché volevo tenerti con me, non potevo lasciarti affrontare tutto quello che stava succedendo, da sola. Ti ringrazio peril tuo affetto e la tua dolcezza, ma io devo potermi fidare di te. Devi giurarmi che non uscirai mai più da questa casa per almeno una settimana. >> S: << Te lo prometto. >> Orlando abbracciò Summer e la strinse forte a se; la ragazza sentiva il profumo della pelle di Orlando invaderla e il battito del suo cuore donarle una pace ed un tranquillità mai provate; Summer si sentì improvvisamente travolgere da un immenso calore, e voglia….di provare sensazioni proibite, ma quei pensieri si interruppero di colpo, lasciando spazio alle dolci fantasie di una ragazza di diciotto anni, che non desiderava altro che abbracciarlo ed essere la sua migliore amica. Quelle che le stava succedendo era meraviglioso e non voleva rovinarlo facendo qualche stupidaggine. O: << Scusami se ho alzato la voce, ma cerca di capirmi, mi sono preoccupato. >> S: << Perché ti sto tanto a cuore? >> Chiese Summer . O: << Non esiste un perché. >> O: << Comunque, grazie mille per il regalo, sei dolcissima. >> S: << L’ho fatto con amore. >> O: << L’amore di una dolce e piccola amica. L’ho apprezzato davvero molto. >> Dopo qualche minuto, la pizza che avevano ordinato, finalmente arrivò. Summer non disse nulla ad Orlando, di ciò che le avevano scritto, ma non ce ne sarebbe stato bisogno. Ben presto, lo avrebbe visto, con i propri occhi.
  
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