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Autore: Ivan_    24/10/2013    0 recensioni
Tralala, Valhöll perché il Walhalla è un posto bellissimo.
Storia di un ragazzo qualsiasi che non aveva niente da fare, a voi
"Mi chiamo Ivan e questa è la storia della ragazza che amo e di come mi piacesse far annegare le formiche nel bianchetto."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho sentito l'improvviso bisogno di scrivere. Senza dare un titolo a questo capitolo, perchè voi già sapete che numero è, come si chiamerebbe.



Si chiamerebbe Chapter taldeitali, ma io non voglio vincolare questo getto d'ispirazione con un numero come se stessi catalogando la mia stessa vita.

E' tipo uno di quei momenti filosofici del cazzo dove ti senti felice per niente, non hai niente tra le mani se non sabbia e putridume eppure ti senti sul punto di una svolta nelle tue giornate, nella tua esistenza, ti senti di poter stringere i pugni ed avere la certezza che i granelli di sabbia rimarranno lo stesso lì dove sono senza rotolarti tra le dita.

Dovrei alzarmi e andare al cesso, perché il tè alla cannella sta facendo il suo effetto eh, non si fa attendere mica tanto, però rimango inchiodato con le chiappe addormentate sulla solita poltrona arancione, i piedi gelati -in due paia di calze tra l'altro- piantati sul bordo del letto dei miei, in una delle posizioni più scomode per la schiena che esistano in natura sulla faccia della terra eppure resto a scrivere quattro cazzate su un foglio.

Sì, questa volta sto usando un foglio, per disintossicarmi dal rumore dei tasti del pc ed avere un momento stile 'vecchi tempi' a tu per tu con la carta.

Quella meravigliosa, profumatissima cosa chiamata carta.

Se non mi sentissi osservato da forze ultraterrene l'annuserei ora, per ristabilire un contatto con il mio 'fattore di realtà'.

La piccola cosa materiale che ogni giorno ha il compito di ricollegarmi al globo, saldamente, prima che io parta per il mondo dei miei incubi.

Ieri sera è stato abbracciare un cuscino che sapeva di una settimana di sonni agitati a riagganciarmi con il pianeta Terra prima che venissi trasportato via.

Il campanello d'allarme per capire che la mia vita stava prendendo una brutta piega, una china non consigliabile, è stato accorgermi che dormire non mi dava più alcuna soddisfazione.

Mi svegliavo stanco alla mattina e non avevo mai sonno alla sera, non mi accorgevo di aver bisogno di un letto finché non mi si seccavano gli occhi fino a chiudersi da soli. Alcune sere ho avuto dei blackout di punto in bianco dai quali mi risvegliavo con la tastiera stampata in faccia ed un messaggio non inviato a chissà chi dei poveri malcapitati nella mia chat che recitava più o meno 'oaherwi'.

Capite? Non dormire bene per me è come dire che mia nonna si stancherà di pulire tutti i venerdì la sua enorme casa da cima a fondo, come dire che mio nonno si stancherà di cercare ogni versione esistente di ogni opera lirica sulla faccia della terra, come dire che mia mamma smetterà di far ridere, come se.. ecco, come se un ciccione smettesse di amare i dolci.

Per me è una cosa assurda -per inciso non ho nulla contro le persone grasse, e amo i dolci anche se non c'entra tanto- quindi ho deciso di dare una svolta alle mie giornate vissute passivamente stravaccato da qualche parte.

Prenderò di nuovo le redini e farò qualcosa di me.

Che sarà qualcosa di buono non posso assicurarlo a nessuno, so per lo meno che non sarò qualcosa di cattivo, che non sarò un fallimento.

Mi sta tornando la voglia di essere qualuno di buono per me stesso.

Voglio essere l'atmosfera salutare che respirerò.


E visto che non sono capace di scrivere una parola fine, così come un titolo schematico di capitolo, finirò senza finire anche questa volta.



ps. Per me 'ciccione' o 'grassone' prende un'accezione negativa quando si riferisce ad una persona che è già una merda di suo. Se sei un figlio di puttana e sei anche sovrappeso allora mi sentirò in diritto di offenderti chiamandoti 'palla di lardo', il classico, da bulletti, no? Se no non importa.


Pps. Pensavate potessi concludere (più o meno) senza tirar fuori Elena dal cilindro? Eh no, mai. Le ultime due volte che abbiamo fatto l'amore stavo per mettermi a piangere di nascosto. Cioè, mi son proprio scappate un paio di lacrimucce, così.

  
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