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Autore: FreDrachen    25/10/2013    2 recensioni
Fenula vuole solo una cosa dalla vita. Essere la migliore assassina di tutti i tempi, forte e spietata.
Ma non ha fatto i conti con la forza più forte:l'Amore.
A questo ci penserà Demar, un assassino schermito da tutti perchè entrato tardi nella Gilda.
Così Fenula si ritroverà in bilico tra le restrizioni e le convinzioni del culto e la vita.
Spero di avervi incuriosito. Leggete e recensite:)
Storia esistente anche su Wattpad XD
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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14-Lettere e missive

Siamo a Marva. La traditrice vi ha alloggiato quasi tre giorni prima. Informa Sua Eccellenza della nostra necessità di un drago.

Questa era stata la prima lettera di Rekla a meno di cinque giorni dopo la partenza.
Fenula da canto suo aiutava la Guardia nella sua ricerca. Essendo una maga molto dotata riusciva a percepire l'aurea del sigillo a chilometri di distanza.
Era stata lei a condurla a Malva.
Ma il più delle volte la rintracciava con un incantesimo faticoso ma divertente.
«Draumr kòpa**»e sulla superficie di un liquido veniva riflessa la persona che ti interessava.
Infatti fu lei a rintracciare Dubhe nelle Terre Ignote.

Kerav è morto. Siamo solo io e Filla a condurre la missione. Sto perdendo la speranza di poterla condurre al termine.

Fenula non sapeva che dire. Dubhe si stava dimostrando più imprendibile di quello che sembrava. Finché non arrivò la svolta.

Abbiamo catturato Dubhe e ucciso il Postulante. Siamo sulla via del ritorno.

Fenula sospirò soddisfatta.
La missione stava andando a buon fine. Meno male.
Nell'attesa del ritorno di Rekla dalle Terre Ignote, le fu affidata una missione. Fu condotta di fronte la re in persona.
Fenula non l'aveva mai visto personalmente. Era un loro alleato, e questo bastava.
S'inchinò.
«Bene, bene»affermò soddisfatto Dohor.«Finalmente voi Assassini avete capito chi comanda».
"Sei solo un illuso"pensò irritata. Le davano fastidio i suoi modi da comandante supremo. Tanto, compiuta la loro opera era stata incaricata proprio lei di ucciderlo.
«Ho una missione da affidarvi»continuò il re.
"Lo credo. Altrimenti mi avrebbe fatto venire fin qui per prostrarmi ai suoi piedi". Fenula era sempre più irritata.
«Ordinate, e io ubbidirò». Yeshol era stato chiaro a riguardo.
«Il generale Kalhu inizia a sospettare la nostra alleanza. Comincia ad essermi d'intralcio». La fissò intensamente.
"Se pensi di farmi paura ti sbagli di grosso"pensò Fenula.
«Sarà fatto».
Si ritirò, inchinandosi un'ultima volta.
La voce del re la bloccò sulla soglia.«Inoltre voglio che mi portiate una prova del vostro successo». Fenula si morse il labbro livida. Sapeva perfettamente della buona riuscita della missione. L'aveva detto con tono canzonario. Non li prendeva sul serio.
"Sarò io a ridere l'ultima volta, quando ti sgozzerò nella Piscina, maledetto".
Uscì dalla sala del trono infuriata con Dohor. Era assolta nei suoi pensieri, quando urtò accidentalmente qualcuno. Era una ragazza abbigliata con un vestito di complessa fattura di un verde acqua tenue trattenuto in vita da una cintura dorata.
«Scusa»mormorò d'istinto. Quella non si girò neppure. Sembrava avere fretta.
Ricci ramati le scendevano morbidi giù per la schiena. Fenula si toccò istintivamente i suoi corti fino alle spalle.
"Non significa niente Fenula. Al mondo ci saranno centinaia di ragazze con i capelli come  tuoi".
Scrollò le spalle,e si allontanò.
 
Kalhu era uno dei generali più importanti della Terra del Sole fino al suo tradimento. Era entrato di sua spontanea volontà nelle schiere dell''esercito nemico. E si era dato parecchio da fare.
Alloggiava in un accampamento poco distante da Seferdi nella Terra dei Giorni.
Non provò quasi gusto a ucciderlo. Lo pugnalò nel sonno, e lui mancò se ne accorse. E come prova per quel viscido di Dohor optò per l'anello con inciso lo stemma del casato a cui apparteneva.
Quando tornò alla Casa, trovò ad attenderla una tremenda notizia.

La traditrice ci è sfuggita, ma siamo già sulle sue tracce.

"Maledizione. Questa non ci voleva"pensò con rabbia.
Poi nulla.
Era preoccupata. Di solito riceveva missive di Rekla ogni giorno.
Demar cercava di rincuorarla.
«Sono dietro a Dubhe. Non avranno molti momenti per riposare, figurati a scrivere messaggi».
«è già passata una settimana Demar. Non so più che pensare. Ho un brutto presentimento».
Demar la guardò intensamente.«Mi fido troppo del tuo istinto che fino ad ora è stato impeccabile, per ribattere».
«Spero con tutto il cuore di avere torto, stavolta».
Demar le scompigliò affettuosamente i capelli.
«Stai tranquilla. Rekla è una delle Assassine più spietate e cocciute che conosca. Farà di tutto per ottenere ciò che vuole».
«Anche a costo di morire?»
«Temo di si».
Fenula gemette. Era vero ciò che diceva Demar.
«Dem, senti. Mi devi tirare su di morale, non giù».
Demar la baciò.«Questo può bastare?».
«Ni»disse ridendo sotto i baffi.
«Come ni? è stato uno dei baci più amorevoli che abbia mai dato Amore, e tu mi dici ni?»
Fenula lo prese per il bavero e gli stampò un bacio passionevole sulle labbra.
«Questo è un bacio come si deve, vero?»
Demar alzò le mani in segno di resa.
«Hai vinto, hai vinto. Mi arrendo».
Fenula tornò al suo giaciglio felice. Demar era riuscito veramente a tirarle su di morale. Perché preoccuparsi? Rekla era la migliore, non poteva fallire.
 
Dubhe posseduta dalla Bestia. Rekla priva della pozione, brandiva davanti a sé il pugnale che scintillava alla luce del sole. Lo scontro tra le due si fa via via sempre più violento, finché Dubhe non inchioda l'avversaria a terra e stringe la presa sul collo. Rekla cerca di divincolarsi, inutilmente. Per un attimo alberga un silenzio tombale rotto da ossa in frantumi. Fenula spettatrice dell''accaduto prova a urlare, ma dalla sua bocca non esce niente. Si sentì poi risucchiata verso il basso.
 
Si svegliò con la fronte trapelata di sudore. Aveva sognato la Bestia e Rekla.
"è solo un sogno. Rekla è sulla via del ritorno con Filla"si consolò inutilmente.
La mattina dopo aveva due occhiaie che urlavano "non ho dormito". Dopo che si era svegliata dall'incubo non aveva avuto il coraggio di riaddormentarsi. Aveva passato il resto della notte a fissare il soffitto, e a maledirsi. Perché, perché aveva detto a Yeshol di quel dannato sigillo? La loro vita era in pericolo, per colpa sua.
Quando uscì in corridoio trovò Sherva, con un ampio taglio alla testa, e ferite superficiali sulle braccia.
«Sherva!». Notò che la Guardia si reggeva a malapena in piedi.
Lo fece appoggiare alle sue spalle, ma, malgrado fosse più minuta e bassa dell'uomo, riuscì a condurlo nel suo alloggio.
«Aspetta qui. torno subito».
Si sentiva tornato bambino, quando la madre si prendeva cura di lui.
Con Fenula arrivò la Suprema Guardia, dal volto indecifrabile.
Sentì voci confuse, forse stavano discutendo della sua inettitudine. Si era lasciato raggirare come un pivellino, ecco la verità.
Infine sentì un piacevole torpore, e una formula elfica.«Waiseheill*».
Aprì gli occhi. Nel suo campo visivo entrò Fenula. Aveva la faccia terrea e un'espressione preoccupata.
«Come va?»
Sherva si toccò istintivamente la testa. Un dolore atroce gli fece ritrarre immediatamente la mano.
«Non toccarti la ferita. La mia magia l'ha solo in parte rimarginata. Ora devo spalmarti questo cataplasma».
L'odore di achillea si diffuse nella stanza. Il tocco di Fenula era lieve e gentile, quasi temesse di fargli male.
Quando si sentì meglio fu sommerso dalle domande della Suprema Guardia, a cui rispondeva con fatica.
«E Leuca?»
«è morto»dichiarò Sherva lapidario.
Fenula sentì una fitta al cuore.
Tutti i suoi coetanei, uno per volta, stavano morendo.
Turno. Kerav. Leuca. Filla…
"No, Filla no. Lui è con Rekla, al sicuro"pensò.
Davvero era al sicuro quando aveva a che fare con la Bestia?
Il sogno di qualche notte prima invase prepotente la mente.
Il giorno dopo provò a localizzare Rekla.
Recitò l'incantesimo,  ma la superficie dell''acqua della bacinella rimase intatta.
Provò decine e decine di volte. Tutto inutile.
Iniziò a sudare freddo. Solo allora capì e urlò tutta la sua disperazione.
 
 
*guarisci
**rifletti l'immagine

Angolo autrice:non abituatevi troppo a questa velocità nel pubblicare capitoli;)
Diciamo che Fenula può avercela con me quanto vuole. Insomma ha scoperto che la sua Maestra è morta, e credo che chiunque crollerebbe.
Il prossimo capitolo è quello che eviterei con tutto il cuore;( ma devo farlo.
Ringrazio RayaFee che continua a seguire e a recensire la storia. Non sono da dimenticare anche voi lettori che in qualche modo siete attratti da questa storia:)
Alla prossima,
Drachen:)
   
 
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