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Autore: telesette    25/10/2013    1 recensioni
Sori non disse nulla, gli occhi fissi verso il basso e l'espressione assente, tuttavia lo stesso Mitamura non poté fare a meno di notare l'evidente tristezza nel suo sguardo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Yu Hazuki/Mila Hazuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Come pronosticato dalla Tajima, Mila e le altre erano ben lontane dal giocare con la dovuta concentrazione.
Dopo aver perso i primi due set, con un distacco a dir poco netto, le Seven Fighters stavano appunto subendo l'umiliazione di un terzo set indegno di loro. Le schiacciate di Monia macinavano punti su punti, uno dietro l'altro, allorché Sashita chiamò l'ennesimo time-out.
Le ragazze erano stanche e demoralizzate.
Non potevano continuare così: nessuno osava protestare dal pubblico sugli spalti, conoscendo appunto la grave situazione emotiva, ma faceva ugualmente male vedere delle giocatrici di livello nazionale perdere allo stesso modo di una squadretta rionale; Sashita non sapeva assolutamente che fare, essendo anch'egli in ansia per Mitamura, e la partita si poteva dire già conclusa...

- Ragazze, ragazze, il Mister si è ripreso... Sta bene ora!

Nel mentre che Sori entrò a bordocampo, gridando a squarciagola per farsi sentire, Mila e le altre le corsero incontro agitate. Alla notizia che Mitamura si era ripreso dal coma, lo stesso signor Sashita drizzò la schiena, come se gli avessero infilato un'anguilla viva su per i calzoni.

- Dici sul serio?

Subito Sori spiegò a tutti la situazione, sottolineando dunque la miracolosa ripresa di Mitamura e come questi fosse effettivamente fuori pericolo. Mila e le altre sembravano come risvegliarsi da una sorta di incubo collettivo, tanto erano felici di apprendere che il loro Mister si sarebbe ripreso completamente, e tuttavia ci volle Sashita a ricordare loro che la partita era ancora in corso.

- La prego, signor Sashita - implorò Sori. - Mi faccia giocare, le prometto che non se ne pentirà!
- Puoi entrare al mio posto - suggerì dunque Yogina, accusando delle fitte sempre più dolorose al bacino. - La mia povera schiena non reggerebbe comunque questo set... E poi Sori è molto più brava di me, su questo non ci piove!
- Andiamo, Yogina, non buttarti giù - scherzò Mila, ritrovando di colpo tutto il suo buonumore. - Se giocassimo a rugby, invece che a pallavolo, saresti la nostra "arma di sfondamento" più potente!
- Grrr... Ringrazia il cielo che sono stanca morta, sennò ti avrei già tirato il collo come si deve, pel di carota striminzita che non sei altro!

Le altre scoppiarono a ridere.
Con Sori in campo, e l'avvenuta guarigione del Mister, la squadra sembrava già galvanizzata e pronta a giocare con uno spirito molto diverso.

- Per le Seven Fighters, entra la numero "6" Shinoda, al posto della numero "25" Yokono!

Rientrando dunque nel bel mezzo dell'incontro, a fianco di Mila e delle compagne, Sori sentiva su di sé una grande responsabilità ma anche un forte brivido di emozione e il desiderio di dare il massimo.

- E' bello riaverti con noi, Sori - esclamò Mila sincera, poggiandole una mano sulla spalla. - La squadra non è completa, senza di te!
- Grazie Mila - sorrise Sori.
- Adesso però, facciamo vedere alle Orient il vero modo di giocare delle Seven Fighters, siete d'accordo?
- D'ACCORDO !!!

L'urlo corale sembrava quasi paragonabile allo scoppio di un cannone da cerimonia. La squadra di Mitamura mostrava ora infatti maggiore baldanza, specie se si volgeva un'occhiata al punteggio catastrofico riportato sul tabellone, tanto che persino il pubblico riuscì a percepire tutto lo spirito e la determinazione di autentiche campionesse.
L'aria in campo aveva assunto di colpo un odore assai simile a quello della polvere da sparo.
Negli occhi di Mila e delle altre ardeva ora una luce diversa, come quella di una vivida fiamma incandescente, la luce inconfondibile di chi è pronto a giocarsi il tutto per tutto senza risparmiarsi.

- Le Seven Fighters ci sembrano molto più caricate, non trova anche lei, signorina Tajima?
- Si direbbe che l'ingresso in campo della Shinoda abbia da offrirci delle sorprese in questo terzo set, le Orient devono stare molto attente!

In effetti Sori appariva molto più calma e concentrata del solito.
Erano sei contro sei, tutte determinate a dare il meglio di loro stesse, e ciò rendeva l'incontro ancora apertissimo. Malgrado gli otto punti di svantaggio, e quella che si presentava come l'ombra di una cocente sconfitta, la situazione vedeva ora contrapposte due squadre perfettamente bilanciate e motivate a livello agonistico.
Sori strinse i denti, in attesa che l'arbitro fischiasse la ripresa del gioco.
Stavolta non aveva più freni.
Nessuna paura, nessun timore.
L'uomo che amava era salvo, oltretutto aveva detto chiaramente di ricambiare il suo sentimento, e l'energia che le scorreva dentro adesso avrebbe potuto forse smuovere addirittura il Monte Fuji.

- Ce la farò, Mister - pensò. - Farò quello che mi ha detto: giocherò, vincerò, in nome di ciò che provo per lei e per il futuro che ci attende; non mi lascerò dietro nulla, nulla delle cose che desidero veramente, e metterò il cuore nella mia mano destra... Lo prometto!

 

( continua )

   
 
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