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Autore: Pikky    25/10/2013    5 recensioni
[30 Days of OTP - SwanFire]
Tallahassee sarebbe stata la loro casa, ma Neal sapeva che qualsiasi altro luogo sarebbe andato bene.
Gli bastava avere Emma al proprio fianco.

[Estratto dal prompt XVIII: Doing Something Together]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Neal Cassidy
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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VII: Cosplaying

 

Per quel poco che aveva avuto modo di ossevare, Emma aveva notato subito che Jefferson era un personaggio un po’ strambo. Non per niente era il Cappellaio Matto.

Quando aveva scoperto che l’uomo aveva ritrovato la figlia, Grace, era stata felice per lui e aveva sperato che sarebbe tornato ad essere una persona normale, ma si sbagliava.

Non credeva però che Jefferson sarebbe arrivato a quel punto.

Grace era diventata addirittura un pretesto per uscirsene con delle trovate stravaganti.

A tal proposito, per il compleanno della figlia Jefferson aveva allestito una festa in maschera e aveva invitato quasi tutta Storybrooke alla sua villa. Non ci sarebbe stato nulla di strano, se nell’invito non fosse stato specificato l’obbligo di mascherarsi.

Henry si era mostrato entusiasta all’idea e aveva optato per vestirsi da allenatore di Pokémon (1).

Anche Neal non aveva disdegnato l’idea e si era offerto di pensare ai costumi per lui ed Emma, che aveva annuito poco convinta.

– Non puoi immaginare che costumi ho comprato! – esclamò un giorno Neal entusiasta, rientrando a casa con due sacchetti in mano.

– Perché sto iniziando a preoccuparmi? – ribatté Emma a denti stretti, prima di afferrare le due buste che Neal le porgeva e appoggiarle sul tavolo della cucina. Trattenendo il respiro, ne rovesciò il contenuto sul ripiano.

Il primo sacchetto rivelò un cilindro e uno smoking nero, un papillon bianco e una camicia, una mascherina, un panciotto e dei guanti del medesimo colore. Doveva essere il costume di Neal, quello. Emma inarcò un sopracciglio e un sospetto iniziò a farsi strada nella propria mente. Spostò dunque lo sguardo verso il contenuto del secondo sacchetto e i suoi dubbi ebbero conferma: davanti a sé si trovava un corto vestito a maniche corte con la gonna blu a pieghe e due fiocchi rossi, uno sulla scollatura e l’altro alla base della schiena. Completavano l’opera una paio di bianchi guanti lunghi fino al gomito e un collarino rosso con una mezzaluna dorata.

– Allora, ti piace? – domandò Neal, con un sorriso a trentadue denti.

Emma alzò lo sguardo verso di lui. – Dobbiamo vestirci da Sailor Moon e Tuxedo Kamen? (2)

– Sì, ricordo che andavi matta per quel manga quando ci siamo conosciuti! – rispose Neal. – Quando ho visto quei costumi, ho pensato fossero perfetti.

Emma scoppiò a ridere. Neal era davvero un bambino, a volte.

 

 

 

Note

(1)  Ritengo superfluo specificare ma lo faccio lo stesso: Henry per il proprio travestimento si ispira all’omonimo anime che da piccola seguivo con grande costanza. Passavo anche le ore al GameBoy a catturare Pokémon, ma questa è un’altra storia. xD

(2)  Tuxedo Kamen è il nome giapponese di Milord.

 

Ed eccomi qui con il settimo prompt, che mi ha fatta penare. Ecco perché ieri non sono riuscita a pubblicare e chiedo scusa. xD Spero che questa flash vi sia piaciuta, ho voluto omaggiare l’anime con cui sono cresciuta fin dai tempi dell’asilo, Sailor Moon.

Un altro omaggio all’inizio della flash è per Giulia, che con le sue storie mi sta facendo amare Jefferson.

A domani, con il prompt: shopping.^^

   
 
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