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Autore: telesette    26/10/2013    0 recensioni
Sori non disse nulla, gli occhi fissi verso il basso e l'espressione assente, tuttavia lo stesso Mitamura non poté fare a meno di notare l'evidente tristezza nel suo sguardo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Yu Hazuki/Mila Hazuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Monia era disorientata.
Confusa.
Non riusciva a credere che una persona fatta di carne e sangue potesse avere una simile resistenza.

- Quella... Quella ragazza non è umana - mormorò con un filo di voce. - Come può essere ancora in piedi, dopo le schiacciate che le ho tirato? E' assurdo!

In realtà Sori stava solo bluffando spudoratamente, meglio di un'attrice consumata, ma anche così il tono della sua voce sembrava aver ottenuto l'effetto desiderato. Ora che la sicurezza di Monia cominciava a vacillare infatti, pure reggendosi in piedi a malapena, Sori capì che doveva portare avanti la sceneggiata in modo più che convincente.
Non poteva più insistere con l'attacco, oppure Monia avrebbe capito il suo gioco, e anche con la difesa rischiava di rivelare in modo fin troppo chiaro il suo cedimento.
L'unica speranza era di orchestrare un vero e proprio "teatrino", con l'aiuto delle compagne, gettando specchietti per le allodole il più a lungo possibile. Approfittando del time-out richiesto dal signor Sashita, Sori mise appunto le altre a parte del suo piano.
Sia Yama che Oki annuirono prontamente, augurandosi che il piano di Sori reggesse il più a lungo possibile, tuttavia Mila temeva seriamente che la compagna potesse crollare sfinita da un momento all'altro.

- Sori, per l'amor del cielo - disse. - Rischi ben più di un mancamento, se insisti di questo passo, forse dovresti...
- So quello che faccio, Mila, non preoccuparti - provò a tranquillizzarla Sori. - Non posso attaccare di potenza ma, se fingo di schiacciare, tu e Oki potete aggirare il muro di Monia... almeno finché lei non si renderà conto del trucco!
- E per la difesa?
- Giocheremo la nostra parte anche lì: in questo momento, Monia crede che io sia in grado di riprendere le sue schiacciate; difatti troverà me sulla linea di tiro ma, una volta smorzata la palla, sarà Yama a completare correttamente il recupero; a quel punto, dunque, toccherà a te chiudere l'azione!
- Ma...
- Fidati di me, Mila, okay?

Mila annuì debolmente.
Sori era senza dubbio coraggiosa, nel voler fare da "esca" per Monia, in quelle condizioni. Purtroppo la loro avversaria non era una stupida e, dopo una o due azioni, non ci avrebbe messo molto a smascherare Sori e il suo sotterfugio per guadagnare gli ultimi punti.
Lo stratagemma funzionò, almeno per un pò: Monia continuava a schiacciare su Sori ma, sconvolta ed impressionata dallo spirito combattivo dell'altra, le sue schiacciate stavano perdendo potenza; limitando al minimo le sue ricezioni, Sori riusciva dunque a smorzare e ad allungare verso una compagna; qui lo schema proseguiva e, sull'alzata di Yama, Mila poteva dare libero sfogo ai suoi attacchi più micidiali.

- Mila!
- ATTACK !!!

Azione dopo azione, il vantaggio per le Seven Fighters cresceva vistosamente.
Purtroppo però, come era prevedibile del resto, Monia si accorse ben presto di essere stata presa in giro.
Una volta compreso che Sori stava semplicemente "fingendo" di ricevere a bella posta, e per il semplice fatto che non aveva più né la forza né il fiato, si arrabbiò moltissimo.

- Così, eh - esclamò, digrignando i denti. - Ti pentirai di avermi fatto fare la figura della stupida!

L'attacco furioso di Monia colse le avversarie del tutto impreparate.
Una volta capito il trucco, e recuperato di conseguenza il proprio autocontrollo, Monia riprese a schiacciare delle bordate ultraveloci.
La povera Sori vide sfumare così la sua ultima possibilità.
Ormai non sapeva più che cosa inventare, troppo stanca persino per pensare, tuttavia non poteva arrendersi proprio adesso.

- Mancano tre punti - osservò ansimante. - Solo tre punti... Non possiamo mollare ora, no... Che cosa posso fare?

La partita era ad un momento critico.
Da una parte, Monia e le sue schiacciate sempre più cariche di rabbia; dall'altra Mila che, avvertendo su di sé il peso di tutti e cinque i set, stava perdendo potenza sia nel salto che nell'attacco.
In che modo potevano segnare altri tre punti, con entrambe le attaccanti sfiancate?
Sori si spremette le meningi, nel tentativo di trovare un'altra soluzione, ciononostante non le veniva in mente alcuna idea valida.
Malgrado l'offensiva debilitata, le Seven Fighters riuscirono a mettere a segno altri due punti, ottenendo così il primo Match-Ball. Il punto era che, almeno allo stato attuale, nessuna delle giocatrici pareva avere la forza di chiudere l'incontro.
Le Orient ribatterono il servizio delle avversarie senza troppa difficoltà, rischiando per ben due volte di ottenere il cambio-palla decisivo, e fu così che Sori si vide sfrecciare davanti il bolide assassino di Monia.
Che fare?
Lasciar passare un pallone ormai perso, cercando di recuperarlo con l'azione successiva... o piuttosto, sforzarsi di recuperare la sfera, seppur con un gesto disperato, e chiudere finalmente il conto?

- Signore, ti prego, dammi la forza di riprendere questa palla... Solo questa, non chiedo altro!

Sebbene allo stremo delle forze, Sori si lanciò lo stesso in un recupero considerato impossibile persino in condizioni normali.
Gli occhi fissi sulla palla.
Il cuore che le batteva all'impazzata.
Per un attimo, Sori credette di crollare svenuta in mezzo al campo, tanto stentava a rendersi conto di ciò che stava accadendo realmente.
Il braccio le si era fatto di piombo.
La vista era appannata.
Stava inseguendo una palla, senza sapere effettivamente "come" riuscire a prenderla.
Era il momento della verità!
Vincere o perdere?
Se avesse mancato quest'occasione, stanca e duramente provata com'era, non ne avrebbe avute certamente altre.
Con la forza della disperazione, Sori si tuffò e il polso cercò istintivamente ciò che i suoi occhi non distinguevano più con chiarezza.
Aveva una sola possibilità di farcela, un unico tentativo, e dentro di sé pregò il cuore di Mitamura di assisterla durante quest'ultima azione.

- Devo farcela... Devo!

Guidata solo dall'istinto, Sori avvertì quel duro impatto a lei familiare.
Il suo polso aveva incontrato la palla ma, per rimandarla correttamente all'alzatrice, Sori sentì le ossa del braccio scricchiolare per lo sforzo.
La palla volò alta verso il centro del campo, poi prontamente alzata da Yama, allorché fu Mila a chiudere l'incontro in modo definitivo.

- Sori si è quasi ammazzata, per recuperare questa palla - pensò Mila, spiccando in aria con tutte le forze rimastele. - Non posso sprecarla, devo chiudere il conto adesso... ATTACK !!!

E dopo aver superato con forza Monia e il suo muro singolo, la palla scagliata da Mila si tramutò in un bolide che le Orient non ebbero assolutamente modo di trattenere o respingere.
L'arbitro fischiò.
La partita era finita.
Con quell'ultima prodezza, Mila era riuscita a regalare ancora una volta la vittoria alla propria squadra. Grande era l'entusiasmo delle Seven Fighters che, anche se sfinite, avevano ben più di un motivo per festeggiare: la conquista del campionato nazionale, il ritorno di Sori in prima squadra, e ovviamente la miracolosa guarigione del Mister...

- E' finita, amici ascoltatori - strillò il telecronista al microfono. - La Hazuki segna il punto-partita e le Seven Fighters si aggiudicano l'incontro!
- Complimenti, Mila - fece Sori, unendosi all'abbraccio di gruppo.
- E' tutto merito tuo, Sori - riconobbe l'altra in preda all'euforìa. - Non ce l'avremmo mai fatta, senza di te!

Entrambe risero di gioia.
Non era soltanto la vittoria ottenuta, quanto il pensiero e la consapevolezza che il Mister avrebbe ben presto lasciato l'ospedale.
Persino Monia, malgrado la sconfitta difficile da mandar giù, non poteva che congratularsi con le avversarie e rallegrarsi con loro delle condizioni di Mitamura.

- Ottima partita - esclamò, tendendo sportivamente la propria mano sia a Mila che a Sori. - Spero che il vostro allenatore si rimetta presto!

Sori e Mila annuirono, ringraziando Monia con calore e stima reciproca, ed entrambe non vedevano l'ora di riabbracciare il Mister per condividere con lui la felicità del momento. 

 

( continua )

   
 
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