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Autore: telesette    26/10/2013    0 recensioni
Sori non disse nulla, gli occhi fissi verso il basso e l'espressione assente, tuttavia lo stesso Mitamura non poté fare a meno di notare l'evidente tristezza nel suo sguardo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Yu Hazuki/Mila Hazuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essere uscito dal coma, Dani Mitamura impiegò circa due settimane, prima di essere completamente dimesso dall'ospedale.
Durante questo tempo, Mila e le altre non mancarono di andarlo a trovare regolarmente ogni giorno. L'unica che evitava accuratamente di incontrarlo, per paura di non riuscire a contenere la propria emozione, era Sori.
Se si fosse reso noto di una relazione, tra il Mister di una squadra femminile e una sua giocatrice, Mitamura sarebbe stato certamente licenziato. Oltretutto, tenendo conto che i giornalisti erano sempre alla ricerca di nuovi scandali, vi era anche il rischio che le malelingue lo accusassero di sconcezze ed abusi ben lontani dalla realtà della sua irreprensibile morale.
Sori non voleva più arrecargli alcun danno.
Mitamura aveva già rischiato la vita per lei, uscendo da un coma gravissimo per puro miracolo, perciò non riteneva giusto farlo soffrire ancora a causa sua.
In fondo le bastava averlo vicino.
Sapere che avrebbe continuato a vederlo ogni giorno, e che lui ricambiava tacitamente il suo amore, era più che sufficiente.
Il giorno che Mitamura fece ritorno pienamente ristabilito alla sede delle Seven Fighters, le ragazze gli fecero trovare enormi scritte di BENTORNATO e addobbarono la palestra con lunghi festoni e palloncini colorati.
Mitamura fu orgoglioso di ricevere la coppa del campionato nazionale dalle mani di Sashita, così come si congratulò fieramente di ognuna delle sue ragazze.
Tuttavia Sori non aveva neppure il coraggio di guardarlo in faccia.
Mitamura comprese perfettamente, allorché decise che era arrivato il momento di chiarire le proprie intenzioni con lei.

- Sashita, per favore, fa riunire tutte in palestra e di' loro di aspettarmi qualche minuto; prima del mio discorso, c'è una cosa molto importante che devo fare!

Sashita obbedì.
Sori fece per seguire Mila e le altre ma, proprio in quel momento, la mano di Mitamura la trattenne dolcemente per il polso.

- Sori, io e te dobbiamo parlare - sottolineò.

La ragazza aveva una gran paura tuttavia, non potendo certo rifiutarsi di ascoltarlo, si limitò ad annuire con un lieve cenno del capo. Lei e Mitamura si ritrovarono dunque soli, una di fronte all'altro, alle prese con una questione molto delicata da risolvere.

- Era da tanto tempo che non... Sì, insomma, che non mi ritrovavo a parlare di certe questioni... E ti confesso che mi sento in imbarazzo, proprio come un ragazzino!
- Mister, sono mortificata, davvero io...
- Sori, ti prego - sorrise Mitamura, cingendola teneramente per le spalle. - In questo momento non ti sto parlando da allenatore, non c'è bisogno che mi chiami "Mister"; puoi tranquillamente chiamarmi con il mio nome, sempre che non ti dispiaccia!
- Oh no - si affrettò subito a dire lei. - No, affatto!
- Ne sono felice!

Mitamura trasse un profondo respiro, prima di proseguire.
L'ultima ragazza che aveva avuto, più o meno ai tempi del liceo, se n'era andata perché non sopportava di doverlo "dividere" con uno sport. Da allora, Mitamura non aveva neppure considerato la possibilità di allacciare una nuova relazione sentimentale... Né tantomeno di scopirsi un giorno così tanto innamorato di una persona.
Ciò che stava per dire, per lui, aveva in effetti un enorme peso.
Era un uomo giovane ed attraente, molto giovane in effetti, ma abbastanza maturo da assumersi le responsabilità di un sentimento importante come l'amore.

- Quando ci siamo baciati - ammise. - Il mio primo pensiero è stata la paura, la paura di poterti fare del male intendo, per questo non sono riuscito a dirti subito quanto importante sia stato per me quel momento... L'ho capito solo dopo, e devo chiederti scusa!
- Oh no, non deve... non devi scusarti...
- Sori - Mitamura si fece d'un tratto più serio in volto. - Quello che sto cercando di dirti, ammesso di avere ancora il diritto di farlo, è che sarei onorato di ricambiare il tuo amore se... sempre che tu lo desideri ancora!

Sori non poteva credere alle sue orecchie.
Era tutto vero, non stava sognando, Mitamura le stava davvero dicendo di essere innamorato di lei.

- Oh, Dani - rispose Sori, sussurrando il nome dell'altro per la prima volta. - Non potrei essere più felice, neppure se lo volessi...
- Beh, in questo caso, consentimi almeno di fare le cose come si deve!

Ciò detto, Mitamura estrasse dalla tasca un piccolo oggetto rotondo luccicante e, sollevandole la mano con dolcezza, lo infilò piano al dito della fanciulla sbalordita.

- Non... Non posso garantire per la misura - si scusò lui, arrossendo vistosamente. - Ma è solo provvisorio, una cosa simbolica, ovviamente potremo cambiarlo con quello che vuoi e...
- E' perfetto - fece Sori commossa, malgrado il semplice anello di Mitamura fosse un po' troppo largo per le sue dita sottili.

Come l'ebbe coperto con la mano, Sori promise di custodirlo gelosamente come il suo più grande tesoro.
Quell'anello era il simbolo dell'amore di Mitamura, un amore puro e sincero, e non lo avrebbe certo cambiato con un altro per nulla al mondo.

- Non potrei mai dire di amarti, se ciò non fosse vero, credimi - sussurrò Mitamura, stringendola dolcemente tra le braccia. - Quest'anello è la prova di quanto dico: Ti amo, Sori, e continuerò ad amarti per sempre!

Sori avrebbe voluto rispondere, dire quanto lei stessa lo amasse, ma il suo corpo si era ormai abbandonato nella piacevole sensazione di calore del bacio di Mitamura.
Un bacio lungo, questa volta.
Il segno tangibile di una meravigliosa favola moderna, una favola divenuta finalmente realtà, e non c'era niente da aggiungere di fronte ad un amore così evidente.
Tra le sue braccia, Sori sentiva di rinascere.
Nelle sue labbra, poteva addirittura perdersi in un oceano vastissimo di emozioni.
La prova dell'amore di Mitamura per lei non risiedeva solo nell'anello, bensì nella passione ardente dei loro cuori che battevano all'unisono, uno sul petto dell'altro e viceversa.
Avrebbero dovuto tenere questo dolce segreto per loro, almeno finché il tempo non avesse più causato alcuno scandalo sull'amore che provavano uno per l'altra; e tuttavia non era certo un peso, se condiviso da entrambi appunto.
L'amore può essere visto in molti modi.
Può essere detto o sussurrato.
Può essere inteso o anche solo immaginato.
Ma quando è puro e sincero, noto solo ai diretti interessati, è lì che trova la vera ragione per esistere.

FINE

Angolo Autore:
E finalmente posso concludere anche questa storia.
Ringrazio l'entusiasmo di Roylove, che ha manifestato così tanto interesse nei suoi commenti, ma ovviamente saluto anche iaele santin e Kuchiki_Byakuya che pure hanno commentato positivamente questo What If molto ma molto "what"...
^__^ Che dire?
Grazie a tutti/e e, come sempre, alla prossima fanfiction!

DADO

   
 
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