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Autore: elfin emrys    27/10/2013    0 recensioni
[AU! Francia, XV secolo. Ispirata dal musical e il libro di Notre Dame de Paris più la versione Disney, cioè Il Gobbo di Notre Dame]
-Beh, non offri niente al cugino del re?
-Ti ricordo che sei un cugino di sesto grado, Ryou, e l'unica cosa che ho da offrirti è la possibilità di andartene prima che io perda la pazienza.
Ryou sbuffò, poggiando i piedi al tavolo e guardandosi intorno con altezzosa noncuranza.
-Uff, mercanti!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Keima Katsuragi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Notre Dame de Paris

 

 

-Keima! Keima!

Ryou saltava praticamente gli scalini, allungando il passo facendone di più in una volta sola. La cosa gli procurava molta fatica e, durante la salita, aveva pure sudato, ma, per una volta, la cosa non l'aveva preoccupato più di tanto.

-Grandi notizie!

Battè i pugni sulla porta dell'amico, ridendo. Dopo qualche secondo, sentì la chiave che veniva girata e capì che poteva entrare. Vide Keima che si stava risedendo, con un pennellino in mano. Sul tavolo, c'era una bellissima bambola, cui stava colorando gli occhi. Ryou fece qualche passo in avanti, appoggiandosi a una colonna. Non notò neppure che, dalla sera prima, l'ordine delle formule alchemiche era totalmente cambiato -eppure erano nella stessa posizione da quasi un mese, la sera prima- o che ci fosse una grande sfera sul letto, probabilmente un nuovo balocco che Keima voleva provare.

-Grandi notizie, socio, veramente grandi!

Il mercante rimase un attimo a rimirare la propria creazione, poi posò il pennellino e si girò verso Ryou.

-Di che tipo?

-Ho scoperto chi è la ragazza e dove vive.

L'altro lo guardò con aria scettica.

-Davvero?

-Mh mh.

Il petto di Ryou si gonfiò d'orgoglio.

-E tuuuutto da solo.

-Immagino.

Keima si rivoltò verso il tavolo, spostando la bambola, che ormai era quasi terminata, e, data un'occhiata a Yokkyun, cominciare a leggere una lettera.

-Ho memorizzato dov'è... più o meno... In ogni caso la ricordo e potrei ritrovarla... dopo un po'.

-Aaaah, bene.

-E so chi è la ragazza in questione! L'ho vista col ministro! E' sicuramente lei. Sono stati furbi perchè si sono incontrati in mezzo alla folla, quindi nessuno ha notato chi fossero e cosa stessero facendo. Ma io, ahah, io! Io li ho visti!

-Mh mh.

Keima si sistemò meglio sullo sgabello, guardando stupito la lettera.

-E domani sera tu, amico mio, verrai con me a prendere quella ragazza.

-Sì s... Aspetta, “prendere”? Vuoi dire “rapire”?

Ryou sorrise, annuendo. Keima sbiancò per un momento.

-Mi rifiuto.

-Dai, Keima! Non le faremo mica del male! Solo per un po', poi la riporteremo sana e salva a casa. Mica dobbiamo torturarla!

Keima scosse la testa, ritornando a leggere la lettera.

-Finalmente mi sono arrivate notizie di Elsie da Firenze...

-Tua sorella?

Keima lo ignorò totalmente, poggiando la lettera in bella vista. Lesse qualche riga sparsa: “Pensa fratello divino, si sussurra che la terra sia tonda! E che non sia al centro dell'universo, ma che giri intorno al Sole!”, “Ho provato a leggerla, ma davvero è noiosa! Hakua invece l'ha divorata! Parla solo di questa 'Commedia', la trova molto bella...”, “Mi manchi molto, fratello divino! Non vedo l'ora di tornare, almeno per un po'”.

Ryou guardò fuori dalla finestra, guardando Parigi sotto di sé.

-Socio?

-Non sono tuo socio.

-Ma hai risposto, no?

Sorrise in maniera sciocca.

-Domani io e te rapiremo quella ragazza. Non dire nulla all'arcidiacono. Lo sai che quello potrebbe rompere le scatole. La terrò nascosta io!

Ride.

-E poi il ministro dovrà chinarsi ai miei piedi, ahahahah!

Keima si sentì rabbrividire.

-Che risata sadica...!

 

Keima non avrebbe mai immaginato che quella testa di rapa di Ryou avrebbe mantenuto il suo impegno, tanto che il mercante stava cominciando a lavorare di alchimia (era sicuro di essere vicino alla pietra filosofale). Ma Ryou, a tarda notte, stava lì, da lui, a spingerlo fuori dal suo nascondiglio urlando, ma dicendogli di fare silenzio per non essere scoperti.

-Trovo tutto molto eccitante!

Keima alzò un sopracciglio.

-Ehi, cerca di non eccitarti quando sei attaccato a me, grazie.

Ryou neanche lo sentì. Continuò semplicemente a spingerlo fuori dalla cattedrale, per poi afferrarlo e trascinarlo per un viottolo stretto e umido.

-Di grazia, sei sicuro di sapere dove stiamo andando, vero?

-Ma ceeeerto, ho tuuuutto qui dentro.

Ryou si picchiettò sulla fronte, per poi scostarsi il ciuffo biondo e sorridere.

Keima scosse la testa, cominciando già a rimpiangere il letto caldo che aveva sulla torre. Iniziò, inoltre, a spaventarsi, vedendo che entravano nel quartiere più oscuro e malfamato di Parigi. Non pensava che avrebbe mai avuto a che fare con quella zona della città: era una persona tranquilla, che voleva solamente stare solo con Yokkyun a lavorare e giocare, eppure si era visto costretto non solo a lasciare il suo preziosissimo nascondiglio, ma addirittura a doversi mettere in una faccenda stupida e pericolosa come solo le faccende di Ryou potevano essere.

Inciampò diverse volte e passarono spesso in un singolo punto, andando in tondo per quelli che sembrarono mesi, ma in realtà erano pochi minuti, in fondo. E quando, finalmente, Ryou disse che erano arrivati, quasi Keima non ci voleva credere. Non solo non avevano avuto problemi di alcun tipo, ma sembrava che quel tonto del biondo sapesse cosa stesse facendo!

-Allora, socio, il piano è questo.

Ryou si mise in ginocchio a terra, sussurrando.

-E' notte fonda, le luci sono tutte spente: stanno dormendo. Non possiamo entrare dalla porta perchè è serrata entreremo dalla finestra cercando di non fare rumore.

Keima sospirò. Già vedeva che non sarebbe stato facile.

-Cercheremo la ragazza e la prenderemo.

-E se sbagliamo ragazza?

-Non sbaglieremo, fidati. O meglio, io non sbaglierò, perchè tu mi farai da guardia.

-Qui fuori, vero?

-No, dentro, a vedere che nessuna delle sue compagne si svegli.

-Ma...

-Andiamo!

Ryou si alzò, puntando il dito verso la casa. Cominciò ad avvicinarsi a essa, Keima fu costretto a seguirlo. Si guardarono intorno prima di arrampicarsi. C'era solo un mendicante che dormiva per strada poco lontano. Il biondo fece qualcosa con la finestra che si aprì -l'altro, che lo stava tenendo sulle spalle, non riuscì a vedere cosa- ed entrò. Preso Keima, lo fece arrampicare e anche lui, ormai, era dentro casa. Con un piccolissimo lume che si erano portati dietro, individuarono le scale, che cigolarono appena ci poggiarono i piedi.

Si fermarono, aspettando di essere sicuri che nessuno li avesse sentiti, per poi continuare a salire con più cautela. Arrivati sopra, attesero nuovamente che nessuno si fosse svegliato. I due sospirarono, guardandosi intorno. Sembrava ci fossero quattro stanze chiuse, probabilmente camere da letto, poiché la cucina, dove gli abitanti della casa mangiavano anche, era quella al piano di sotto.

Ryou e Keima andarono un pochino avanti.

-Dove andiamo prima?

-A destra.

I due aprirono lentamente la prima porta che trovarono in quella direzione. Si avvicinarono al letto?

-Ayumi? Ma che ci fa qui?

-E che ne so io? Forza, Ryou, non è lei, suppongo, esci.

I due uscirono, richiudendo la porta dietro di loro. Si avvicinarono alla seconda porta, la aprirono, entrarono. Nel letto non c'era nessuno. Keima lo toccò.

-E' freddo.

-Qui non c'è nessuno, usciaaaa...

Ryou sbarrò gli occhi e si sentì mancare il fiato quando vide il mendicante davanti a sé. Questo si tolse il cappuccio, rivelando una ragazza dai capelli corti

-Cosa state facendo?

-Ehm... Ehm... Noi...

-Siete dei kaketama?

Keima sobbalzò.

-Kaketama?

La ragazza puntò loro contro un coltello.

-Rispondete, forse sarò più clemente con voi.

Ryou si guardò intorno, cercando un modo per uscire.

-No, noi... non siamo dei kaketama...

-E allora chi siete?

La ragazza guardò meglio i ragazzi, poi alzò un sopracciglio.

-Tu sei Katsuragi, quel folle che sta sempre nella torre. Ma tu...?

Il biondo guardò Keima, facendo cenno con lo sguardo alla ragazza. Gli disse qualcosa in labiale “Bloccala”. L'altro lo guardò interrogativo. Ryou si trovò il coltello a poca distanza dalla gola.

-Dunque? Non ti conosco proprio.

Ryou restò in silenzio. Cosa poteva dire? Qualunque cosa avrebbe detto quella ragazza l'avrebbe ucciso. E se si fosse mosso? No, il risultato sarebbe stato molto più doloroso: avrebbe potuto ferirsi mortalmente, ma, appunto, ferirsi, e morire in agonia. Chiuse gli occhi, cercando di pensare, ma la cosa non gli era mai riuscita molto bene e...

-Co...?!

Ryou aprì gli occhi di scatto, vedendo Keima tenere la ragazza con una mano sopra la bocca per non farla urlare.

-Muoviti, Ryou, muoviti!

Lo guardò.

-Ok, io vado, tu resta qui e intrattienila.

- “Intrattenerla”? Come?

Il biondo lo guardò.

-Ah, beh... non so... usa il tuo charme!

Ryou gli fece l'occhiolino. Uscendo dalla stanza.

-Charm?!

La ragazza si liberò, Keima si mise davanti alla porta.

-Va bene, farò fuori prima te e poi il tuo amico.

Il mercante si guardò intorno, non trovando nulla per difendersi. “Charm”, che stupido Ryou, voleva farlo ammazzare? Anzi, stupido lui che non ci aveva pensato prima. Si scansò, cercando di bloccarla nuovamente quando gli si gettò contro.

Ryou si guardò intorno. Mancavano altre due stanze, ce la poteva fare. Entrò nella terza, trattenendo il respiro.

-Kanon.

Ayumi... Kanon... stavano tutte lì. Quindi significava che... si guardò intorno. E quella ragazza, quella con cui stava lottando Keima, chi era? Non l'aveva mai vista.

Scosse la testa, entrando nell'ultima camera. Vide i capelli neri e lunghi sparsi sul cuscino, la ragazza dormiva con una mano sul ventre e l'altra vicino alla fronte.

Ryou sospirò.

-E' lei.

Piano, si avvicinò, guardandola attentamente. Sì, era proprio lei. Lentamente, prese il bavaglio che aveva portato con sé. Sentì dall'altra stanza un grande trambusto, si spaventò e guardò orripilato la ragazza. Lei si mosse, ma non si svegliò.

-Ah, uh, meno male...

Ryou si avvicinò ancora, le afferrò il capo, chiudendole la bocca. Lei sbarrò gli occhi.

-Mh! Mmmh...?!

-Stai calma, stai calma.

Lei scalpitò, dopo un istante di stordimento, con le mani gli tirò i capelli, gli diede uno schiaffo. Quasi riuscì a liberarsi la bocca per morderlo. Ryou cercava di tenerla ferma. Era incinta e, come aveva detto, non voleva farle male, ma se la ragazza non si fosse calmata sarebbe stato costretto a modi più bruschi.

-Sh! Shhhh...

-MH!

La ragazza gli diede un pugno, riuscendo a liberarsi e urlando. Ryou sbarrò gli occhi, si buttò fuori dalla camera vedendo una delle altre due porte aprirsi. Si gettò su di essa, la bloccò con una sedia. Vide Ayumi uscire dalla propria stanza. Il biondo la gettò dentro, bloccando anche quella porta. Si girò, vide la ragazza cercare qualcosa per difendersi. La vide tirare fuori un candelabro. Ryou si avvicinò, cercò di prenderla, evitò un colpo. Dalla stanza dove Keima e l'altra ragazza stavano combattendo si sentiva il ragazzo alzare la voce.

La ragazza incinta si girò lievemente, cercando con lo sguardo qualcosa. Ryou la vide salire delle piccole scalette, la rincorse. La vide inciampare, non riuscì a raggiungerla prima che lei si rialzasse e continuasse a correre salendo.

Ryou potè sentire un botto dal piano di sotto, si iniziò a sentire un curioso parlottare.

I due entrarono in una stanza, pareva una specie di soffitta. Non finì di salire che vide qualcosa arrivargli addosso. Cercò di evitarla. La ragazza tentò di spingerlo per le scale, Ryou cadde all'indietro. Si rialzò al piano di sotto, dolorante. Non si sentiva più alcun rumore, Ryou sentiva solo il vociare di Kanon e di Ayumi chiuse nelle proprie camere.

Si mise in piedi, si massaggiò la schiena, ma subito la ragazza si lanciò oltre di lui. Ryou la afferrò, sentendola gemere. Si maledisse perchè probabilmente tutto quel movimento non le faceva bene.

Le richiuse le labbra, sussurrandole di stare calma, di non muoversi. Cercò di tranquillizzarla per quanto possibile, lei, piano, si fermò, stanca e sudata. Ryou restò qualche secondo, forse un intero minuto, immobile, quasi non credendo al fatto che la ragazza, finalmente, si era arresa. Sospirò, cercando di tranquillizarla dicendole che nessuno le avrebbe fatto del male.

-Adesso, io e il mio socio ti porteremo via, ma presto ritornerai a casa, va bene?

Lei annuì con gli occhi umidi e ancora impauriti.

Ryou si decise a farla camminare, ma appena la spinse un pochettino, lei si agitò nuovamente. Si fermò per poi rimuoversi. La ragazza, alla terza volta, capì che veramente l'altro non le avrebbe fatto del male -o almeno non in quel momento- così smise di lottare, affaticata.

Al bambino tutto quel movimento non faceva bene.

Ryou, quindi, si avvicinò alla stanza dove Keima e quell'altra giovane stavano lottando. Si stupì nel trovarli semi abbracciati a dirsi chissà cosa. Lei lo guardava sognante, mentre lui blaterava cose che per Ryou non avevano senso.

-...Che stai facendo, di grazia?

Keima lo guardò, alzando le spalle.

-La conquisto.

-E perchè, se è lecito chiedere?

-...Mi hai detto di utilizzare il mio charme...

Ryou aprì le labbra esterrefatto.

-MA NON PENSAVO NE AVESSI!

-E con questo cosa vorresti dire?

Il biondo alzò gli occhi al cielo, dicendo a Keima di andarsene da lì. Ryou si diede del genio: fortunatamente aveva pensato al tenere la ragazza rapita nascosta dietro gli stipiti della porta, quindi l'altra non l'aveva vista.

Keima guardò la ragazza, indeciso sul cosa dire.

-Cosa stai facendo, Keima?

-C'è una sola conclusione giusta per una conquista.

-E sare... eeeeeeeh?!

Ryou sbarrò gli occhi.

-L'hai baciata? Perchè?!

L'altro non rispose, semplicemente la salutò correndo con Ryou fuori da quella casa.

 

Chihiro guardò esterrefatta la porta, toccandosi la bocca.

-CHIHIRO, APRI!

Sentiva Ayumi sbattere e Kanon chiamarla, ma lei non se ne curava. Guardò fuori quando sentì una delle due riuscire a spalancare la porta. Sentì le voci delle altre due nel corridoio, poi le vide entrare.

-Chihiro, ma cos... ma che hai?

Lei quasi cadde loro addosso. Aveva lo sguardo languido e perso.

-Non potete capire... l'amore della mia vita!

Ayumi e Kanon si guardarono, non capendo.

-Chi, scusa?

-Lui! Dall'alto della torre di Notre Dame è sceso da me!

-Ma che stai dicendo?

Kanon alzò un sopracciglio.

-“Dall'alto della torre di Notre Dame”... intendi quel ragazzo, come si chiama... Katsuragi?

-Sì! E mi ha baciata.

-Ti ha baciata?

-Sì! Che figoooooo...

Chihiro sorrise, gli occhi luccicanti.

Ayumi scosse la testa.

-Quindi tu vorresti dirmi che Katsuragi è sceso fin qui per baciarti.

-Esatto!

-E che tu l'hai trovato affascinante.

-Sì!

Kanon guardò l'amica preoccupata.

-Chihiro, quante volte te l'abbiamo detto di non bere così tanto?

L'altra sbattè un paio di volte le palpebre, prima di alzarsi e guardarle severamente.

-Ma io non ho bevuto.

-Sì, ceeeerto.

-Ma è la verità. Vi dico che era qui.

-Come no. Adesso vai a letto, domani starai meglio.

-Ma... Ma io...

-Dormire ti farà passare la sbornia, cara.

Ayumi e Kanon chiusero Chihiro dentro la propria camera, sospirando. Adocchiarono la porta di Miyako, risero decidendo di prenderla in giro il giorno dopo per il sonno pesante.

Non potevano sapere che, la mattina, non l'avrebbero trovata.

 

Note di Elfin:

E infine eccomi qui :3

Qua sotto, in breve, ho raccolto presente e futuro della mia presenza in questo fandom :D Spero che gradiate

Questa fanfiction avrà aggiornamento settimanale la domenica.

La Corte dei Miracoli avrà aggiornamento settimanale il lunedì.

The World Prof Kodama only knows è momentaneamente sospesa, verrà ripresa al quinto capitolo di questa fanfiction.

La Corte dei Miracoli sarà ripresa da domani :3

Grazie a tutte per aver letto. Se avete visto l'anime, spero abbiate compreso la grandezza della mia cara Chi-chan <3 Ma a parte questo, a domani XD

   
 
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