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Autore: Franz3v    29/10/2013    2 recensioni
Nessuno crede più negli angeli, nè nei demoni, nè tantomeno in Satana e Dio, neanche Night ha mai dato peso a queste cose di chiesa, ma se la sua quotidiana e normale vita venisse catapultata in mezzo a tutte queste "fantasie", che accadrebbe?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 1:una giornata tranquilla
 
 
 
Il ragazzo si svegliò di soprassalto, aveva il respiro affannato, ed era tutto sudato, sentiva le goccie scivolare lungo il suo corpo, fino a che cadevano sulle lenzuola bagnandole leggermente.
 
Aveva nuovamente fatto quel sogno, era da un paio di settimane che sognava interrotamente quel posto, non cambiava di una virgola, quell’oscurità infinita, non riusciva a ricavarne alcun significato, rimaneva un mistero, non che i sogni dovessero avere sempre un significato però fare lo stesso per ben due settimane non poteva essere una coincidenza.
 
“Night, muoviti o farai tardi a scuola” la voce di suo padre raggiunse le sue orecchie distogliendolo dai suoi pensieri, e si rese conto che era davvero tardi, allora balzò giù dal letto, prese i primi jeans che gli capitarono a tiro insieme ad una tra le tante magliette che si trovavano a terra e iniziò a vestirsi, e mentre faceva questo saltellando da un capo all’altro della stanza, prendeva alcune cose sparse lì intorno, l’ordine non era mai stata la sua specialità. Prese una felpa verde scuro dall’armadio, se la infilò velocemente insieme alle calze e alle scarpe, delle all star nere.
 
Finito di vestirsi controllò che la borsa fosse pronta,se la mise addosso,e si catapultò in cucina per fare una rapida colazione, appena arrivato arraffò una fetta di pane tostato che mise in bocca, e si diresse verso l’uscita ma prima che potesse varcare la soglia della porta della cucina venne fermato da un uomo sulla trentina con i capelli castani tirati agli indietro, gli occhi marrone nocciola alle sue spalle:”Night dove credi di andare?” “Ehm, a scuola?” chiese lui strappando un morso del pane e  guardando storto suo padre , insomma gli aveva appena detto che era tardi. Il castano sbuffò “Possibile che dopo tutti questi anni ancora non ti ricorda che giorno è oggi?”, Night rimase interdetto di fronte al padre:”Potresti darmi un indizio?” questa domanda non fece altro che procurare un altro sospiro da parte dell’uomo:”è il tuo compleanno, e non uno qualunque, fai ben 18 anni ragazzo mio”. Il nero spalancò gli occhi e successivamente gli scappò una risata, dopo diciotto anni ancora non si ricordava il giorno del suo compleanno “Quindi mi raccomando” sentenziò il padre”a casa presto che dobbiamo festeggiare, non andare a bighellonare con i tuoi amici, che ti cacci sempre nei guai con loro” “Sisi tranquillo” rispose Night come per cambiare il discorso “Sai”iniziò il padre”Tua madre sarebbe fiera di come sei diventato grande” “Ti prego, non parlare della mamma…” la voce del nero era fredda, era come se la sua personalità fosse cambiata “Ora scusa ma devo andare” rispose frettolosamente uscendo di casa. Non appena si ritrovò fuori guardo il cielo, era una bella giornata, senza neanche una nuvola, si mise le cuffie alle orecchie e si diresse verso la scuola a passo spedito.
 
Forse era stato troppo freddo col padre, non è che odiava sua madre, però si sentiva responsabile per la sua morte, dopotutto lei era morta per darlo alla luce, e come suo lascito gli aveva lasciato i suoi occhi azzurri come il limpido cielo, occhi che Night odiava perché gli facevano tornare in mente la madre defunta.
 
Senza nemmeno accorgersi arrivò a scuola, erano già entrati tutti, quindi si tolse le cuffie e fece una corsa per arrivare il più in fretta possibile in classe, non appena svoltò l’angolo dell’entrata della scuola andò a sbattere contro una  ragazza che cadde a terra “Ops scusa tutto bene?” chiese Night allungando la mano per aiutarla ad alzarsi, lei fece lo stesso e strinse la mano del nero e mentre si stava alzando, sollevò il capo, e i loro occhi si incrociarono, occhi azzurri come il mare, capelli lunghi neri con delle ciocche azzurre “Si grazie tutto bene” rispose lei sorridendo “Scusa è che sono parecchio in ritardo quindi cercavo di arrivare in classe “ tentò di scusarsi il nero, ma la ragazza lo interruppe:” Nessun problema, piuttosto dovresti sbrigarti ad andare in classe non ti pare?” questa frase fece cadere dalle nuvole Night che spalancò gli occhi “Cavolo è vero, ci si vede in giro “ non ebbe tempo di salutarla come si deve che corse subito via verso la sua classe.
 
Non appena entrò ricevette un’occhiataccia dal suo professore:”Vedo che sei in ritardo come al solito, Stark o sbaglio?” “Si mi scusi professore non succederà più glielo prometto” detto questo andò subito a sedersi al suo posto, vicino alla finestra,e non appena si fu sistemato gli venne in mente che non aveva nemmeno chiesto il nome a quella ragazza “Era davvero carina, però non l’ho mai vista da queste parti, che sia una studentessa trasferita?”
“Allora ragazzi, volevo comunicarvi che da oggi avrete una nuova compagna di classe” Night rimase incredulo “Non sarà mica la ragazza di prima? No non ci credo” e invece ad entrare dalla porta fu proprio la ragazza contro cui era andato a sbattere due minuti fa
“Piacere il mio nome è Allison Green, mi sono appena trasferita spero di poter andare d’accordo con tutti voi” sorrise nuovamente, e tutti i ragazzi ne rimasero abbagliati, beh come si poteva non esserlo, dopotutto era una bella ragazza con un bel fisico slanciato, insomma una ragazza desiderabile, ma nonostante ciò a Night non importava socializzare molto.
 
“Beh ti siederai vincino al signor Stark lì vicino alla finestra” in quel momento sarebbe voluto cadere dalla sedie stile manga“Ma ce l’ha con me oggi? Qualunque cosa non voglio lui me la da” pensò spazientito il nero che dovette accettare la cosa in silenzio, anche perché era l’unico banco disponibile al momento. Non appena Allison si sedette, si rivolse verso di lui e gli sorrise, come aveva già fatto precedentemente”A quanto pare il destino ha voluto che ci rincontrassimo, così potrai scusarti come si deve” disse lei dolcemente “Non vedo l’ora” pensò Night visibilmente infastidito dalla presenza della ragazza. La giornata scolastica passo in fretta, tra lezioni noiose, interrogazioni e per fortuna un’ora di buco, durante la quale mentre Allison aveva iniziato a conoscere tutti i compagni di classe, specialmente i ragazzi che si avvicinarono a lei non appena suonò la campanella, il suo compagno di banco se ne stava con le cuffie a guardare fuori dalla finestra.
Finite le lezioni, Night prese la sua borsa e si diresse verso l’uscita e venne seguito a ruota dalla compagna:”Senti che fai oggi?” chiese lei curiosa facendo infastidire ancora di più il nero “Vado a casa che mio padre vuole festeggiare il mio compleanno” rispose secco lui “Oh auguri” disse lei sempre sorridendo “Grazie mille scusa ma devo proprio scappare ci vediamo domani” nello stesso istante in cui Night se ne andò il telefono di Allison squillò “Pronto? Ah sei tu” il volto sorridente che aveva un attimo prima mutò in una faccia molto seria e rigida”senti ma devo proprio essere così sorridente? Mi sento una stupida” dall’altro capo si sentiva una voce grossa di un uomo “Si, ne vale della tua copertura, e comunque stai attenta non sappiamo quando e dove si manifesterà, potrebbe essersi anche mescolato alla folla, quindi stai attenta” “Sarà fatto” rispose la nera spegnendo il telefono.
 
Night stava tranquillamente camminando con la solita musica ad accompagnarlo, ad un certo punto squillò il telefono, era suo padre, si tolse la cuffia destra ed appoggiò il telefono all’orecchio “Ciao papà, tranquillo sto arrivando sarò a casa fra venti minuti” e senza lasciar il tempo che il padre rispondesse chiuse la telefonata, mise il telefono in tasca e indosso nuovamente la cuffia, e puntò lo sguardo verso il cielo e ammirò la luna… no un momento, la luna? Ma erano le quattro del pomeriggio com’era possibile? Una strana sensazione lo fece rabbrividire, il cuore iniziò a battergli all’impazzata qualcosa non andava, era agitato, sentiva che quella strana notte improvvisa presagiva qualcosa di brutto, senza accorgersene iniziò a correre a tutta velocità verso casa sua, e poco prima di arrivare sentii un urlo agghiacciante, arrivò davanti casa sua e quello che vide lo fece sbiancare all’istante, davanti alla casa si ergeva una creatura mostruosa con artigli che spuntavano dal corpo, con le squame, tutto rosso, teneva stretto nella mano destra il padre di Night e nella sinistra il braccio destro dell’uomo.
 
 Una voce rieccheggiò nella testa di Night “Alla fine il momento è giunto”
  
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