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Autore: Angye    30/10/2013    2 recensioni
La storia inizia nell'episodio 3x14 "Un istante per sempre". Cosa sarebbe accaduto se Brooke fosse tornata di notte da New York, ma le scuse di Lucas non fossero bastate a giustificare la presenza di Peyton nel suo letto? Una lite che sconvolgerà gli equilibri, portando Brooke lontana da Tree Hill per un intero anno. Quando tornerà sarà ancora innamorata di Lucas? E lui di lei?
Storia sospesa, ma non abbandonata; riprenderà non appena possibile
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brooke Davis, Lucas Scott, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti. Chiedo scusa per essere sparita. Ho intenzione di continuare la ff se questa sarà seguita. Saluti.
 
 
 
 
Brooke decise che la festa di matrimonio per Nathan e Haley si sarebbe tenuta poco prima della fine della scuola. Praticamente due settimane più tardi. I preparativi erano in fermento, la sposa era angosciata e lo sposo latitante. Tutto procedeva magnificamente. Era un  assolato Venerdì, Daniel era stata richiamando in Francia quella mattina e aveva preso il jet dell’azienda intorno alle sette. Sarebbe rientrato al massimo il giorno seguente, le aveva spiegato, prolungandosi in mille e più scuse perché la lasciava sola. Fortunatamente per la sua sanità mentale, si era portato dietro David che, per quanto Brooke lo adorasse, l’aveva fatta impazzire per due giorni. Quella sera aveva appuntamento all’appartamento di Haley e Nathan per discutere dei dettagli della cerimonia. Haley l’aveva invitata a cena e lei aveva accettato, felice: era bello tornare nei luoghi in cui si era svolta per due anni la sua vita. Aveva diciott’anni ma ne sentiva addosso di più. Tornare sedicenne le avrebbe fatto bene, anche se non aveva intenzione di ubriacarsi e mettersi nei casini come era solita fare all’epoca. Aveva passato la giornata a lavorare sull’abito da sposa di Haley che era ormai finito. I compiti per la settimana successiva erano stati fatti, con molta soddisfazione della nuova Brooke, che ammiccava matura alla vecchia, ancora dentro di lei. La cena era prevista per le otto e, alzando gli occhi sull’orologio in cucina, ella vide che erano ormai le sette. Si alzò, infilando l’abito nella custodia e andò in bagno, concedendosi un quarto d’ora sotto il getto rilassante della doccia. Indossò un paio di jeans scuri e una camicetta color cobalto, lasciando i capelli spettinati ad arte lunghi sulle spalle. Il mascara e un filo di rossetto furono l’unico trucco a colorarle il viso. Uscii e sistemò l’abito sul sedile posteriore della sua auto. Erano ormai dieci e forse più mesi che non guidava. Quella sera aveva lasciato Adam in albergo, senza dirgli che doveva uscire: voleva fare da sola. Da quando stava con Daniel c’era sempre qualcuno pronto a sopperire alle sue necessità. Sentiva di aver perso quella indipendenza che tanto aveva agognato. Scosse la testa mentre si metteva al voltante: che pensieri sciocchi. Si stava comportando da adolescente capricciosa. Il telefono squillò in quel momento e Brooke infilò l’auricolare. – Pronto?-

- Ciao, Principessa.-
- Ciao, fidanzato.-
- Come stai?-
- Bene. Un po’ annoiata senza di te.-
- Ne sono lusingato.-
- Dovresti.- risero insieme.
- Sei in macchina?- le domandò Daniel.
- Si, sono quasi arrivata da Haley.-
- Passa una bella serata e cerca di non fare impazzire la tua amica.- la prese in giro.
- Ah ah. Spiritoso. Ci sentiamo quando torno.-
- Ti amo.-
- Ti amo anch’io.-Brooke parcheggiò e fece un po’ di fatica a prendere il vestito, le chiavi, la borsa e il librone con i dettagli che aveva con se. Busso alla porta tenendo tutto per un pelo e, quando Haley aprii, si precipitò a gettare ogni cosa – a parte l’abito – sul divano.
- C iao anche a te.- sorrise  Haley, tornando ai fornelli. Un profumo invitante colorava l’aria e Brooke si avvicinò curiosa.Ha un bell’aspetto. Che darei per sapere cucinare così!- esclamò. L’amica rise. – Prima o poi imparerai.- le disse. – Anche se non credo ne avrai bisogno.- aggiunse.
- In effetti.- annuì Brooke, andando in camera da letto per appendere l’abito all’armadio. Haley, posati i mestoli, la seguii.
- E’ il mio abito?- domandò, eccitata. La ragazza mora annuì. – E’ lui!-
- Posso provarlo?!- chiese, Haley, euforica.
- Guarda, guarda.- Brooke si mise le mani sui fianchi. – Dov’è finita la tutor che mi ripeteva fino allo sfinimento “non è il caso, è una pazzia”?-Haley fece roteare gli occhi al cielo. – E va bene, Brooke, mi hai scoperta: mi piace la tua idea. Mi piace il pensiero di me e Nathan che ci sposiamo con un matrimonio classico.- le confessò.  Ed era vero. Da quando Brooke era tornata e con lei l’euforia e l’entusiasmo che la contraddistinguevano, Haley non era riuscita a resistere a sognare con lei. Desiderava essere una sposa, per un giorno.  E Brooke sembrava averglielo letto dentro.
- Oh.- fece Brooke intenerita e l’abbracciò. – Ebbene signora Scott e futura ri-signora Scott, abbiamo tutta la sera per prepararti il matrimonio che sogni. Ma, c’è un problemino, dov’è lo sposo?- domandò, accorgendosi solo allora che Nathan non c’era.Tornarono verso la cucina ed Haley le tirò un grembiule. Brooke sollevò il capo, guardandola scocciata. – E’ con Lucas al campetto. Saranno qui a momenti.- rispose, gettandole un’occhiata di traverso.
- Lucas?-
- Hm. Karen è a cena con Andy così l’ho invitato qui da noi. E’ un problema?- domandò, con tono neutro. Brooke, che nel frattempo si stava allacciando il grembiule, scosse la testa. – No, certo che no. Almeno non per me.- aggiunse, sottovoce.Haley si voltò a guardarla, mentre faceva girare gli hamburger nella padella. – Che succede, Brooke?- domandò.
Lei sospirò. – Non saprei. Lucas mi sembra un po’ strano ultimamente. Capisco che il mio ritorno possa aver creato qualche tensione tra lui e Peyton, ma speravo fosse chiaro che ho intenzioni serie con Daniel e non intendo creare problemi a loro.- spiegò. Haley posò la forchetta e la prese per le spalle. – Brooke.- disse. – Tu non hai nulla di cui preoccuparti o sentirti in colpa. Sono loro ad aver sbagliato e se hanno problemi tu non c’entri nulla.- aggiunse, dolcemente. Brooke sorrise, un po’ più tranquilla. Haley le indicò la tavola già coperta dalla tovaglia. – Credo faresti meno danni se apparecchiassi la tavola.- la prese in giro.

- Non sapevo che ci sarebbe stato anche Lucas stasera e non ho detto nulla a riguardo a Daniel.- mormorò lei, d’improvviso sovrappensiero.
- Mi spiace, Brooke, non ci ho pensato.- fece Haley, sinceramente dispiaciuta. L’altra alzò le spalle, sorridendo. – Daniel è un tipo comprensivo e, soprattutto, sa che tra me e Lucas non c’è assolutamente nulla. Si fida di me.- spiegò. Haley annuì, sorridendo di rimando. In quel momento si aprii e la porta e Nathan fece il suo ingresso avvolto in una felpa rossa e con in mano un pallone da basket. Lucas seguì poco dopo, anche lui in felpa, ma grigia e con i capelli spettinati.
- Ciao Brooke. – la salutò Nathan, diretto a baciare Haley. – Ciao sposo.- ricambiò lei, sistemando i tovaglioli sul tavolo.
- Brooke.- disse il biondino, avvicinandosi. Si scambiarono un piccolo abbraccio di saluto. – Oh, Lucas, dovresti andare a darti una ripulita.- lo prese in giro lei. – Hai le mani nere e anche il viso non è dei migliori.-I due fratelli si guardarono divertiti. – Che fame! Quando si mangia?- chiese Nathan alla moglie, Haley lo spinse via mentre cercava di agguantare una patatina. – Tra poco. Andate a lavare le mani, forza.- li scacciò dalla cucina. Brooke si sedette al bancone, versando un po’ di vino per lei e l’amica.
- Non mi è chiaro se hai un marito o un figlio.- scherzò.
- A volte, entrambi.- rispose Haley. 


- Fratello, credo che Brooke abbia convinto tua moglie per questa cosa del matrimonio.- disse Lucas, in bagno, mentre, senza maglietta, si sciacquava nel lavandino. Nathan, che sei stava infilando una canotta, gli tirò un asciugamano. – Dici? Haley mi sembra tranquilla.- rispose.Lucas ridacchiò. – Dico. E la cosa non mi sorprende. Brooke è capace di convincere tutti a fare ciò che vuole.-
Nathan lo guardò di sottecchi. – Hm.- fece. Il fratello percepì lo sguardo su di se e, dopo essersi asciugato il torace e il viso, gli tirò a sua volta l’asciugamano.

- Non mi piace quell’espressione. Sputa il rospo.-
- Andiamo, Lucas! La tua ragazza, che tra l’altro è diventata paranoica ultimamente, è partita per Savannah. L’hai sentita due volte in quattro giorni. Mi hai raccontato di essere passato da Brooke per la storia delle lasagne, della cena con lei e il suo bamboccio e con Karen e Andy. Mi hai detto di quell’altro tipo, David, che sembra perso per lei. Stasera ti ho detto che ci sarebbe stata Brooke a cena da noi, ma sei venuto ugualmente.-
- Se non mi vuoi a cena qui, basta dirlo.E comunque io e Peyton ci siamo messaggiati. Non eravate tu ed Haley a dire che eravamo troppo appiccicosi?- scherzò Lucas.
- Non intendo questo e lo sai. Parlo di Peyton. Cosa direbbe se sapesse che sei venuto a cena da me e Haley con Brooke?-Lucas alzò l’indice. – Questo è errato. Io non sono venuto qui con Brooke. Siamo venuti da soli.- lo corresse.
- Ah, certo, per la tua calma e per nulla gelosa fidanzata farà molta differenza.-Il biondino parve concordare perché tacque: perché era andato lì, stasera? Non avrebbe dovuto. Eppure, quando Nathan l’aveva invitato, non aveva saputo resistere. Non aveva più visto Brooke da quando era passata al  Caffè e avevano avuto quella conversazione strana. E poi quel David se l’era portata via. Sembrava diventato l’hobby preferito di Tree Hill: portiamo via Brooke da Lucas. Scosse la testa, riflettendo su ciò che aveva pensato. Brooke non era sua. Nessuno gliela stava portando via. Brooke stava con Daniel. Lui amava Peyton. La voce di Haley richiamò Nathan in cucina. Lucas prese la t-shirt bordeaux che il fratello gli aveva prestato e la infilò. Guardò l’orologio, erano le otto e un quarto. Prese il cellulare e fece il numero di Peyton. Al sesto squillo, quando ormai stava per riagganciare lei rispose. La sua voce era allegra e vivace, viva. – Lucas?- disse.
- Ciao. Come stai?- le chiese. Gli mancava.
- Bene.- sembrava d’improvviso attenta. – Tu?-
- Bene. Sono a cena a casa di Haley e Nathan.-
- Oh, capisco. –
- Tu?-
- Io…sono fuori. Non ti sento bene, infatti.-
- Fuori dove?- le chiese, sebbene, si rese conto, non riusciva ad esserne geloso. Se Peyton usciva da sola o con le amiche, lui non sentiva quella morsa di gelosia che lo aveva attanagliato alla vista di Brooke sulla spiaggia, circondata da ragazzi che pendevano dalle sue labbra.
- Sto andando a cena…Lucas ti spiace se ci sentiamo domani?-
- No, certo. Volevo solo dirti, per correttezza, che c’è anche Brooke.-
- Oh…va bene, salutamela.- rispose lei, leggera. Lucas osservò il telefono per essere certo di aver composto il numero esatto. Che le prendeva?
- Va bene…a domani.-
- A domani.- rispose lei, tranquilla, mettendo giù.Lucas non capiva cosa fosse successo. Era a Savannah da quattro giorni, eppure d’un tratto sembrava diversa, cambiata. Che avesse capito che la lontananza non doveva per forza significare rottura per loro? Lo sperava. Mise in tasca il cellulare e uscii, raggiungendo gli altri in cucina.
Brooke chiacchierava con Haley, avvolta in una camicia cobalto che metteva in risalto i capelli mossi color mogano. Gli sorrise quando incrociò il suo sguardo. Sembrava così donna. E allo stesso tempo così bambina. Haley le stava raccontando qualcosa e lei annuiva, ridendo di quella risata che le riempiva il viso di luce.
Nathan tossì attirando la sua attenzione e, quando Lucas si voltò a guardarlo, lui scuoteva la testa, sorridendo divertito.
 
 



- Sicura che non ci sia alcun problema per Lucas?- domandò il ragazzo seduto di fronte a lei. Peyton indossava un abito verde scuro, aderente e senza spalline. Aveva lisciato i capelli e si era truccata con tinte di beige e muschio. Era radiosa Un cameriere passò accanto a loro, posando una bottiglia di vino sul tavolo.  Peyton scosse la testa e i capelli ondeggiarono con lei. – No, nessun problema. – sorrise e con lei sorrisero gli occhi verdi.Jake non potè fare a meno di perdersi in quella prateria sconfinata che era il suo sguardo, perdersi nei ricordi più dolci che aveva di lei.
- Sono contento che tu sia qui.- le disse, allungando una mano per prendere la sua. Lei non si ritrasse e le loro dita si incrociarono.
- Io sono felice di esserci.- rispose. – Come sta Jenny?- domandò.
- E’ cresciuta, è una piccola peste ma è anche dolcissima.- le raccontò Jake e i suoi occhi si riempirono di orgoglio e tenerezza.
- Ormai ha tre anni, giusto?- domandò.Il ragazzo annuì. – Esatto. Le manchi molto.- aggiunse, fissandola intensamente.
Peyton abbassò lo sguardo. – Anche lei mi manca molto.- sussurrò.

- Se vuoi, dopo possiamo raggiungerla.-
- Davvero? Con chi l’hai lasciata?-
- Con la babysitter.-
- Non vedo l’ora.- 
 
 
 
 
 
  
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