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Autore: PeterJRaf    01/11/2013    2 recensioni
La vita è davvero imprevedibile.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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35° Capitolo

25 Febbraio 2011
-21:00-
Indossai il giaccone in pelle che avevo posizionato precedentemente sul letto e presi dal comò le chiavi di casa. Al suono della voce di Phil sbuffai.
N:Lawrence, sto scendendo. Non mettermi ansia.
''Ah le donne'' sentii, sorrisi a quella citazione. 
Mi fermai sulla soglia della porta e guardai per qualche secondo la stanza, pensando a cosa avrei potuto dimenticare, ma le lamentele del signorino che mi aspettava di sotto mi fece riportare l'attenzione su un'altra cosa.
N:Non posso crederci che mi ha voluto presente, ad un festa della Play Boy Mansion. Mah. -Mi stropicciai gli occhi delicatamente, facendo attenzione a non rovinarmi l'eyeliner.
Ph:Parli come se lo avessero invitato a un orgia-party. Deve solo esibirsi e poi -rimase in silenzio per qualche secondo- farete quello che dovete fare. 
Ci guardammo nello stesso istante, rivolgendomi un sorriso malizioso.
N:Pervertito che non sei altro. 
Dopo circa dieci minuti passati a vagare fra le strade Chicago finalmente trovammo la mega villa. Le mure erano abbastanza alte da non darti la possibilità di farti vedere che mega party si stava svolgendo in quel momento al suo interno. 
Philip parcheggiò a venti metri dal cancello d'ingresso. C'erano due file, in ognuna di quelle c'era un "gorilla" che controllava la lista e i biglietti. Dopo aver notato i giganteschi butta-fuori mi accorsi della lunghissima fila che ci aspettava, mi girai verso Phil e lo guardai con la bocca spalancata.
Ph:Secondo te faremo tutta quella fila? Sei la fidanzata di Bruno Mars. Sei importante. 
Ironicamente mi spostai una ciocca di capelli con un movimento veloce della testa, imitando le ragazze vanitose.
N:Lo so.
Ridemmo finchè non arrivammo al cancello, un uomo ripieno di steroidi ci chiese i nostri nomi. Fece passare Phil, con un sorriso stampato in faccia.
N:Io sono Nev..
?:INFERMIERA!!
Mi guardai incuriosita in giro, capendo chi mi stesse chiamando. Vidi avvicinarsi una ragazza con un volto familiare, socchiusi gli occhi, scrutandola meglio.
N:Urbana, vero?
Ci salutammo con un abbraccio amichevole.
U:Che ci fai qua? Non ti facevo una tipa da festa, specialmente queste feste.
N:Sono piena di sorpres..
Ph:Neve dobbiamo andare -sbottò, avvicinandosi a me a testa bassa- Peter -posò il cellulare, che aveva in mano, in tasca- Oh. 
Aggrottai la fronte, riportai la mia attenzione sul suo volto e mi accorsi che stava fissando Urbana con uno strano luccichio negli occhi. 
Sorrisi sotto i baffi e poi li presentai.
U:Beh, io devo rimettermi in fila. Ci vediamo dopo.
Dopo averla salutata, entrammo definitivamente nella villa. Mi accorsi che Phil aveva un aria smarrita, gli posai la mano sulla spalla e risi. Lui sobbalzò, sbarcando di nuovo sul pianeta Terra.
N:Ti piace.
Ph:Chi? 
N:Mia nonna.
Ph:Urbana? No, non è il mio tipo.
N:La più rara malattia degli occhi è l'amore a prima vista.
Ph:Vedi come devi fare, ma devo riuscire ad ottenere un appuntamento con lei -ammise-.
N:Sono troppo un genio, Peter dove ci aspetta?
Ph:Dovrebbe esibirsi a momenti, ti lascio fra le mani di Ryan. Ti aspetta sotto al palco.
Ci demmo il cinque e poi scomparì oltre una porta, mi guardai in giro e con lo sguardo cercai la porta d'ingresso. Iniziai a percorrere il vialetto fatto in mattonelle grige scure, abbassai il capo sentendomi a disagio. 
Una volta raggiunta la sala feste mi avviai verso un tavolo da buffet e presi un paio di pizzette. 
?:Hey, sei in ritardo.
Alzai velocemente il capo e mi trovai Ryan di fronte.
N:Sì -risposi con la bocca piena.
Ryan iniziò a camminare, velocemente presi un altra pizzetta e poi lo seguii. Non riuscì a non far caso al suo fondo schiena, indossava un completo classico nero, attillato. 
R:Che cosa stai guardando?
D'improvviso un pezzo di pizza mi andò di traverso e iniziai a tossire così forte che mi uscirono un paio di lacrime. Lo guardai, con le guance accaldate.
N:Niente.
R:Sei strana stasera.
Ci sedemmo vicino al bar, ''I posti migliori'' li aveva definiti.
N:Mi sento solamente un pò a disagio, ci sono ragazze in intimo ovunque.
R:Sei meglio tu.
N:Devo tenere d'occhio  a Peter.
R:Secondo te ti tradirebbe con una di loro? 
N:No, penso che non lo farebbe mai. Ma..a Peter piace bere. E quando beve gli piace fare cazzate.
R:Touché -prese i due shottini che il barman ci aveva preparato e me porse uno- alla salute.
Facemmo toccare i due bicchierini di vetro leggermente e poi lo ingerimmo, sulla faccia di entrambi comparì una smorfia.
R:Un pò amaro.
N:Solamente un pò.
Lo spettro della luce iniziò a diminuire ed aumentò le urle dei presenti in sala. Entrarono i componenti della band e poi, infine, lui: Bruno Mars.
Mentre stavano cantando 'The Lazy Song' iniziarono a salire sul palco alcune conigliette. Serrai la mascella ma mi tranquillizzai quando Ryan mi prese la mano. 
R:Calma.
Dopo aver cantato un paio di canzoni, il "Il mini concertino" finì. Ryan mi portò al piano di sopra, dove c'era un'altra festa ma lì erano presenti tutte persone più importanti.
R:Vado a prendere altri shottini, rimani qua.
N:Vuoi farmi ubriacare?
R:Questo mai, Bianca.
Risi tra me e me; annoiata mi guardai intorno, battendo il piede a tempo di musica. Guardai un paio di ragazze che mi passarono davanti e pensai che era il caso di iscrivermi in palestra, ma la parte affamata e pigra di me disse che non era il caso.
?:Come mai, tra tutte queste ragazze mezze nude che ci sono, tu mi hai colpito di più? 
Alzai lentamente il capo, un ragazzo molto...moooooooooolto carino stava cercando di rimorchiarmi. Alto, palestrato, occhi verdi, capelli marroni. Il classico sciupafemmine. 
?:Sono Jeremy Hunt, tu dovresti essere Biancaneve Owen.
Aggrottai la fronte, incuriosita di chi potesse essere veramente. Inclinai la testa, interrogativa.
J:Wow, non ti ricordi di me? Questo mi ferisce -si sfiorò il cuore con l'indice- Jeremy, eravamo conoscenti al liceo. Il campeggio di Lea del 2001.
Roteai gli occhi al cielo, in quel momento di quel giorno non riuscivo a ricordare niente.
J:La storiella nel bosco, Blanca.
Il nome ''Blanca'' mi entrò nelle orecchie, come se un coltello avesse appena perforato la pelle. Avevo davanti a me il bastardo che mi aveva sverginato e poi il giorno dopo non mi aveva rivolto la parola nemmeno per salutarmi.
Arricciai il muso, provando a mantenere la calma.
J:Volevo dirti che mi è dispiaciuto averti chiamato nel modo sbagliato per tutta la notte.
N:Sono cose che capitano, solo i deficienti scambiano Biancanveve per Blanca.
Sorrise, guardandosi le scarpe imbarazzato. 
Ryan tornò, con due shottini in mano. Lui mi guardò con tono interrogativo e gli rivolsi uno sguardo impassibile. Presi i due bicchierini e li ingerii in un fiato solo.
R:Vacci piano, comunque sono Ryan..tu?
J:Jeremy, un suo amico d'infanzia -si strinsero la mano- sei il suo ragazzo? 
R:N..
N:Si! Ora dobbiamo andare Jeremy. 
J:O-Ok. Ci vediamo. 
N:Col cazzo -sussurrai.
Jeremy si girò verso di me, mi chiede cosa avessi detto ma, con un sorriso beffardo, risposi che non avevo aperto bocca.
R:Chi era?
N:Uno stronzo che non voglio più vedere.
Lo presi sotto-braccio ed iniziammo a camminare veloce, Jeremy era ancora fermo lì, così aumentai il passo. D'un tratto andai a finire addosso a qualcuno, scerrai la mascella ed imprecai ad alta voce.
N:Porca di quella puttan..Hey Peter.
Ryan scoppiò a ridere e io sentii le guance avvampare. Con la mano salutai il presidente della sua casa discografica e il propietario di Play Boy. Peter mi guardò con uno sguardo strano, indecifrabile in primo impatto.
N:S-Scusatemi -presi Ryan per la manica e lo portai vicino al bar.
R:Perchè non l'hai salutato? E perchè sei così nervosa?
N:Che figura di merda, madonna.
R:Sei proprio una signora, sappilo.
N:Porco cane, spero di non avergli fatto fare una figura da niente.
R:La smetti con le parolacce?
N:No,cazzo. Sì, scusa.
R:Grazie -disse sospirando.
Dopo qualche minuti Peter ci raggiunse e con una faccia mista tra ira, curiosità e imbarazzo.
P:Cosa succede?
N:Cosa? Niente! Un. Bel. Niente.
P:Perchè non dici mai la verità? Ryan, rapporto.
R:Ha bevuto solamente tre shottini, ha iniziato a dire parolacce, ha incontrato uno ed ore è nervosa. 
P:Uno, chi uno?
R:Un tizio di nome Jeremy.
Mi riportai una mano alla faccia e sbuffai, ''I cazzi suoi?'' pensai.
N:Nessuno, un amico non tanto accettato.
P:Niente di cui mi debba preoccupare? -Si avvicinò a me, guardandomi con i suoi occhioni dolci e rassicuranti.
Gli accarezzai dolcemente la guancia,'No' risposi baciandolo sulle labbra.
P:Bene! Devo andare a parlare con il regista di un film, molto probabilmente una mia canzone sarà la colonna sonora di esso.
N:Bene -dissi affogata nei miei pensieri.
-01.00-
P:C'è una stanza solamente per noi.
Mi prese dolcemente la mano e mi portò alla meta.
La stanza in cui mi aveva fatto entrare era davvero bellissima, la luce era spenta, le poche candele presenti ci facevano vedere dove mettevamo i piedi.
Peter si avvicinò a me ed iniziò a baciarmi.
La sua pelle aveva il sapore di caramello salato e io sembrav non esserne mai sazia. L'aria era carica di odori: quello del nostro sudore si mescolava alla dolce fragranza del profumo di Peter che mi faceva pensare a una spiaggia assolata dall'oceano. 
Lui affondò il viso nel mio collo e mi baciò, lo morse e poi lo leccò.
A ogni suo gesto, sentivo l'eccitazione crescere vertiginosamente. Nonostante fossero semplicemente preliminari sentivo sul punto di arrivare al piacere da un momento all'altro.
Peter mi sollevò una gamba e spinse di nuovo il bacino in avanti. Quella posizione mi fece schiudere come un fiore. 
N:Diventi sempre più bravo -sussurrai.
Lui si scostò per guardami in faccia, scoppiò a ridere mentre spingeva il suo membro verso il mio fulcro della mia femminilità. La mia mente era completamente annebbiata, incapace di formulare anche il pensiero più elementare. 
Senza smettere di baciarmi, fece scivolare una mano sotto il top e scostò il reggiseno. 
''Lo so, piccola. So di cosa hai bisogno'' il tono era sottile, eccitante.
Eravamo così presi in quel momento che non ci eravamo accorti che qualcuno stava entrando in camera. Mi coprii velocemente con le coperte.
J:Hey bambola, ci rincontriamo di nuovo. 
P:Scusami, puoi uscire per favore.
J:Oh, tu sei Bruno Mars. Ah sìsì. Il tuo fidanzato. Brava Blanca, brava.
''Bene, è ubriaco'' pensai.
P:Vi conoscete?
N:E' il tizio di prima.
P:Il conoscente non tanto accettato?
J:Non tanto accettato -si guardò in giro, fece entrare la ragazza che aveva rimorchiato in stanza e chiuse la porta- rimarrò per sempre nel suo cuore.
N:Contaci Hunt.
P:Chi è questo stronzo?
J:Hey, nanetto, calmo. Mi sono solo fatto la tua fidanzata al liceo. E' proprio una troia, darla al primo che capita. L'ha fatto anche con te, ricordi? Ah, la famosa scommessa di Jenna.
Peter, in boxer e canotta, si avvicinò a lui. 
P:Ritira quello che hai detto? Il passato è il passato.
J:Ha ancora quel graffietto vicino il labbro..amore era il destro?
Vidi Peter stringere la mano in un pugno, in un attimo Jeremy si ritrovò a terra. La ragazza era più ubriaca di lui così si limitó a guardare la scena divertita. Indossai frettolosamente una maglia e il jeans che avevo prima e provai a separarli.
N:Finitela!
Afferrai Jeremy e Peter per la maglia e provai con tutte le mie forze ad allontanarli, ma qualcosa mi colpì alla faccia. Caddi a terra, vedendo tutto offuscato. L'unica cosa che sentì fu ''Bravo, hai colpito la tua ragazza''.

Non mi faccio sentire da un bel pò, tutta colpa del blocco dello scrittore. Ecco un nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate.



in this jungle you can’t run

 
  
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