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Autore: FeBookworm    01/11/2013    2 recensioni
Farò rigirare Victor Hugo nella tomba parte 3!
Immaginatevi una Eponine stanca di essere invisibile per Marius e che vuole combattere. Aggiungetevi una Cosette che prende posizione e si unisce a Les Amis. Vedetevi davanti agli occhi un Marius disposto a tutto pur di proteggere la sua donna.
E infine, l'ingrediente necessario ed indispensabile a mio avviso, Enjolras. Un leader che però ha dei sensi di colpa, ma che continua a sognare perché sa che un giorno verrà e allora...
S'incamminò verso casa sua, ma si fermò quando Eponine parlò:”Sei un buon capo, Enjolras. Severo e protettivo quanto basta.
Enjolras le fece un mezzo sorriso:”Ma è un buon capo quello che porta i suoi uomini alla morte?”
[...]
Marius, davanti a lui gli rispose serio:”Io non combatto”.
Gli occhi blu di Enjolras lanciarono fulmini:”E potrei sapere come mai, di grazia?” gli domandò sempre più innervosito-
“A causa mia, Monsiuer” gli rispose una voce angelica di donna.
E davanti a lui apparve l'Alouette.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Eponine, Marius Pontmercy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!!!! Scusate l'enorme ritardo, ma l'università mi distoglie da tutte le mie storie, anche perché mi deo fare un'ora e mezza di viaggio T_T Senza contare inoltre il blocco dello scrittore che mi ha tenuta lontana da tutte le mie storie. Anche per questo il capitolo non è lunghissimo, ma sempre meglio di niente, no???
Spero davvero che vi piaccia!!!!!!
Ah, vi lascio il link della mia pagina su LesMis se non l'avete ancora vista ;)  
https://www.facebook.com/AtTheBarricadesOfFreedom?fref=ts
Buona Lettura,

-Fé-
Capitolo 11.
 

Gavroche camminava lentamente per le strette vie parigine. Era andato a consegnare un'altra lettera a quel tale, il padre di Cosette, e stava approfittando della poca afa di quel mattino di inizio Luglio per fare un giro. Non che non gli piacesse La Rochelle, ma l'unica persona con cui riusciva a parlare era Jacques, che aveva la metà dei suoi anni!

Alcune volte sentiva la mancanza della sua vita precedente, quando la strada era la sua casa e i trovatelli di Parigi la sua famiglia. Alcune volte aveva persino pensato di lasciarsi alla spalle La Rochelle e ritornare tra le vie di Parigi. Ma, poi, il ricordo di Courfeyrac e di Enjolras, di come Les Amis l'avessero accolto nel gruppo e datogli un'altra famiglia, più calda e protettiva, lo faceva desistere da quel pensiero. D'altronde era ancora un bambino, aveva così tanti anni davanti a sé per ritornare a fare il ragazzo di strada.

Improvvisamente urtò contro un poliziotto e subito gli venne un colpo al cuore.

Adesso mi arresta...

L'uomo però non lo degnò neanche di uno sguardo, continuando a bussare ad ogni porta della città con un piccolo disegno raffigurante il leader de Les Amis.

Gavroche lo seguì a debita distanza e quasi gli venne un colpo al cuore quando una donna disse:”Che strano, questo ragazzo assomiglia incredibilmente al Capitano della Guardia, non vi sembra?”

Il collegamento tra Enjolras e il Capitano Charles de Enjolras fu istintivo per il poliziotto, così come lo fu per il piccolo Gavroche.

Oh no, ci hanno scoperti!

Gavroche iniziò a correre il più veloce possibile verso la Caserma dove lavorava Charles per avvisarlo. Doveva informarlo, dirgli di mettere Enjolras e tutti les Amis al sicuro, anche sua sorella!

Senza Enjolras erano persi. Dovevano proteggerlo a tutti i costi!

Ti prego Dio, se esisti, fammi arrivare in tempo.

Purtroppo non fu così.

 

 

“Capitano Charles de Enjolras, prego, accomodatevi” disse re Luigi con un tono fin troppo sarcastico nella voce.

I poliziotti lasciarono malamente cadere Charles su di una sedia. Il ragazzo trattenne un gemito di dolore, la faccia livida e sporca di sangue.

“Spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento” continuò sarcastico re Luigi.

Adesso capisco il perché Ange voglia così tanto la Repubblica, siamo governati da un buffone!

“Molto, Vostra Altezza. Peccato per il caldo” commentò Charles.

Re Luigi alzò un sopracciglio:”Vedo che la lingua tagliante è una caratteristica della vostra famiglia, capitano. Ho letto alcuni volantini di vostro fratello e nota una certa somiglianza. Immagino che voi sappiate perché siete qui.”

“Una promozione?” domandò acido Charles.

“Non proprio. Gradirei tanto sapere dove nascondete vostro fratello.”

“Non vedo mio fratello da quando se n'è andato di casa, Altezza” mentì Charles.

Un lieve accenno di re Luigi fece partire un pugno da parte di un poliziotto. Charles cercò invano di parare il colpo e, una volta colpito, sputò del sangue per terra.

“Forse non sono stato chiaro, capitano. Allora, dove si trova vostro fratello?”

“Volete arrestarlo?”

Ah, lo spirito protettivo di tutti i fratelli maggiori, pensò re Luigi.

“Diciamo che ho in mente altri piani per lui.”

“Quali esattamente?” continuò a chiedere Charles. Se proprio doveva rivelare a quel bastardo dov'era nascosto Ange, almeno doveva saperlo al sicuro.

“Ho notato che vostro fratello ha uno spiccato talento per l'ars oratoria e che si preoccupa molto per il popolo. Vorrei proporgli un accordo ora che il povero Generale Lamarque è morto.”

“Prendere il suo posto” lo anticipò Charles.

“Esattamente. Allora, dov'è il nostro piccolo Lamarque?”

Charles abbassò lo sguardo. Cosa doveva fare? Rimanere fedele al suo re, per quanto fosse un bastardo, o alla sua famiglia?

Ange non gliel'avrebbe mai perdonato, se lui l'avesse tradito. Ma lui era un soldato, dannazione!!! Era cresciuto col motto di Dio, Patria e Famiglia e con l'idea dell'obbedienza al re prima di tutto.

Che cos'avrebbe fatto suo padre al suo posto?

Scosse la testa quando si rese conto che suo padre avrebbe scelto il re, come stava per fare lui. D'altronde, convinto della vittoria, il re avrebbe abbassato le proprie difese e lui avrebbe potuto portare in salvo Ange.

Sì, doveva fare così, doveva tirar fuori le sue doti da doppiogiochista.

“A La Rochelle, a casa mia.”

 

 

 

Eponine stava cercando di prendere un libro da uno scaffale dell'enorme biblioteca di casa Enjolras. Per quanto non avesse ricevuto un'ottima istruzione, Marius le aveva insegnato quanto bastava per saper leggere e scrivere. E, da quando abitata a La Rochelle, le era venuto un inspiegabile desiderio di cultura. In coscienza sapeva perfettamente perché voleva così tanto acculturarsi: voleva far colpo su Enjolras. Voleva che con lui fosse un rapporto alla pari e non quella sudditanza ed inferiorità che aveva sempre sentito con Marius.

Improvvisamente venne investita dall'odore mascolino di lui, apparso dietro di lei, che le prendeva il libro.

Glielo passò con una studiata lentezza, come a voler registrare ogni sua minima reazione.

“Grazie mille, Enjolras.”

“Di niente, 'Ponine. Ho notato che stai molto tempo qui in biblioteca, quando non sei nella nurserie” commentò Enjolras, sedendosi al pianoforte.

“Beh, ci sono così tanti libri...è un peccato non leggerli” disse lei, guardando dappertutto tranne che nella direzione di quegli occhi blu.

Enjolras si lasciò sfuggire un mezzo sorriso. Quando stava con lui, Eponine si trasformava completamente. Della ragazza con la Rivoluzione negli occhi rimaneva ben poco, lasciando spazio a una timida ragazza spaesata, incapace di controllare quei sentimenti così nuovi per lei. Non che non lo fossero anche per lui, ma Eponine esternava molto più i suoi turbamenti di quanto non facesse lui.

Nine, perché non ti siedi qui e leggiamo un po' insieme?”

Sentendosi chiamata in quel modo, Eponine sgranò gli occhi. Era un nomignolo quasi infantile, ma detto con una dolcezza tale da farla sciogliere.

Non era un ragazzo che mostrava i suoi sentimenti, Enjolras, e questo lei l'aveva capito bene. Pochissime volte in quei giorni si erano sfiorati, toccati o anche semplicemente parlati. Loro era più una coppia da parlare con gli occhi, e questo l'avevano notato tutti.

E, proprio in quel momento, una nuova conversazione tra loro.

 

Continuo a non capirti, Enjolras...

...Ho smesso anch'io di capirmi, Nine. Vorrei solo vivere qualcosa di autentico in quel poco tempo che mi è rimasto...

...Non dire così, Enjolras. Troveremo una soluzione!

...Hai sentito Charles appena è tornato a casa. Verranno a prendermi tra una settimana esatta...

...Perché non scappi? Possiamo ricostruirci una vita lontani da qui!

...E mettere in pericolo Charles e Annette con i suoi bambini? Per non parlare de Les Amis? Di te e Gavroche? No, Eponine. Verrà un giorno in cui staremo insieme senza preoccuparci di qualsiasi pericolo, ma, per il momento, dobbiamo solo attendere lo scorrere degli eventi. Non temere per me, Nine. Io e Charles abbiamo già un piano.

...E funzionerà?

...Se non funzionerà domani, lo farà il giorno dopo e quello dopo ancora. E, vedrai Nine, ci sarà un mondo fatto apposta per noi...

 

Solo con quella certezza Eponine si decise a sedersi vicino a lui e godere di quegli ultimi istanti insieme. Le sarebbe mancato da morire, la sua voce, il suo odore, i suoi occhi...La sua fierezza e il suo coraggio, la sua capacità di trovare sempre una via d'uscita...

Sapeva, Eponine, che si sarebbe sentita persa senza di lui, ma ora dentro di lei c'era una nuova speranza: quel mondo fatto apposta per loro in cui lui credeva.

Ed Enjolras ci credeva davvero perché la consapevolezza di essere finalmente amato l'aveva reso più saggio, meno avventato e impulsivo, semplicemente più fiducioso. Fiducioso in un mondo che nascerà all'alba di un nuovo giorno.

 

Come with me,

There's a world where we can be free

Come with me...

 
 
   
 
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