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Autore: NikoruChan    02/11/2013    4 recensioni
Questa è la prima fiction che scrivo in questo fandom...siate clementi per favore =)
Sarebbe la storia di Shadow e Maria dal mio punto di vista. Quindi non sorprendetevi se sarà diversa dalla trama originale.
Narra della "nascita" di Shadow, fino a dopo la morte della ragazza.
N.B: Alcune frasi sono tratte dal famoso anime Sonic X
Recensite in tantissimi!!! =D
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maria Robotnik, Shadow the Hedgehog
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La prima cosa che vidi era un viso, incorniciato da dei lunghi baffi rossicci e disordinati.
Direte di sicuro “Ma quello non è mica il dottor Eggman?”.
Sbagliato. Quello era suo nonno: Gerald Robotnik.
Non ci sono tante differenze tra i due parenti, solo una: la sua personalità era molto meno acida e rivoltante del suo attuale nipote.
Ricordo che nella sua mano sinistra teneva una specie di lente d'ingrandimento, e in quell'altra una chiave inglese argentata.
Indossava un camice da laboratorio bianco come le pareti di quella stanza e dei guanti lunghi fino ai gomiti di colore nero.
Non riuscivo a capire perchè quell'uomo mi sorrideva soddisfatto. Correggo: non capivo perchè mi trovavo lì.
Gerald, dopo aver posato i suoi attrezzi parlò:
-Mettiti in piedi, mia creatura.
Stava parlando proprio con me? Con il sottoscritto? Che diamine voleva?
All'improvviso, chiamatela volontà o forza interiore, mi alzai in piedi e mi posizionai davanti a lui.
In quel momento, mi resi conto che ero abbastanza pesante per la mia altezza. Allungai un braccio e mi tastai il petto: era durissimo! Ma di cosa ero fatto, di metallo?
Una specie di scossa invase la mia testa: vidi immagini di ogni cosa possibile ed immaginabile, presi informazioni di tutti gli esseri viventi, di oggetti inanimati che entrarono direttamente nel mio cervello. In un lampo, capii anche ogni cosa che riguardava il dottore davanti a me.
“Professione: scienziato
Specialità: Inventare nuove macchine e costruire robot”.
Aspetta...robot?
Ecco il perchè del mio peso innaturale e della durezza della mia pelle (se possiamo chiamarla così).
Io ero uno di quelle invenzioni, un robot:
-Hai capito tutto ora, vero?- la voce di Gerald mi risvegliò dall'improvvisa trance -Quindi vuol dire che il database che ho inserito nei tuoi circuiti ha funzionato alla perfezione!- concluse raggiante.
Si avvicinò a me con un'espressione curiosa e mi ordinò:
-Per verificare che anche “l'apparecchio Speak” ha funzionato ho bisogno che tu dica qualche parola per me, ok?- prese un blocchetto dalla sua tasca -Allora...come mi chiamo?
La risposta mi venne automatica e sicura -Gerald Robotnik, signore-
Appena sentii la mia voce, ebbi un sussulto: era molto bassa di tono, però era calda come il fuoco. Non capivo da dove fosse venuto quel suono tanto strano...
-Quanti anni ho?- continuò il mio interlocutore, annotando preciso ogni cosa sul suo blocchetto
-Cinquantatrè- continuai io
-Quanto sono alto?
-Un metro e sessantanove centimetri
-Ultimissima domanda...in questo momento dove ci troviamo esattamente?-Nella basa spaziale ARK, nel settore 8 nella Via Lattea
-Ok basta così. Preciso ed aggiornato, perfetto!- concluse chiudendo il suo libretto e dirigendosi verso la scrivania.
Mentre lui trafficava con un sacco di penne ed evidenziatori, mi diressi verso una finestra e vidi la mia immagine riflessa nel vetro.
Seppur nitida, riuscivo benissimo a capire che ero un riccio di colore nero, con alcuni aculei rossi scarlatti. Sempre di quel colore lo erano i miei occhi. Dal mio collo spuntava un ammasso di peli bianchissimi e molto morbidi.
Le mie scarpe erano di una forma alquanto bizzarra: sulle punte erano rosse ed era la stessa cosa sui talloni e sulla linguetta. Per il resto erano metà nere e metà bianche.
Sulle caviglie notai un cerchio d'oro per ognuna. Sotto, la suola era gialla e si intravedevano dei buchi scuri.
Notai che indossavo dei guanti bianchi. Anche lì vidi gli stessi anelli oro di prima, solo che avevano la funzione di bracciali. Chissà a che cosa servivano...boh!
Infine provai ad aprire la bocca come per sorridere, e vidi che i miei canini erano notevolmente lunghi.
Non come quelli di un vampiro, che sia chiaro!
Saranno stati massimo 5 centimetri o 6.
Una persona qualsiasi, solo guardandomi direbbe che io sia una persona malvagia e spietata. Come non posso darle torto?
All'inizio lo ero un po', ma poi il mio carattere si è affievolito notevolmente:
-Ora però, ti servirebbe un nome...- parlò all'improvviso Gerald
Un nome? Che diavolo mi serviva un nome?
Le macchine di solito venivano nominate con dei numeri o con un codice...e allora perchè era necessaria una mia denominazione?
Perdonatemi se ho inserito troppe domande ma cercate di capirmi. Non sapevo niente di niente, solo di essere un'invenzione, un frutto della fantasia di un dottore che a prima vista verrebbe da definirlo “scienziato pazzo”:
-Che ne dici di...Black Devil?
Black Devil? Era carino ma troppo da malvagi. Infatti se ne accorse anche il mio interlocutore:
-Nah, troppo da duri dici?- l'unica cosa che feci fu annuire con la testa. Gerald allora inarcò le sopracciglia e cominciò a fissarmi lisciandosi i baffi rossicci. Io me ne stavo zitto e con le braccia incrociate.
Dopo una dozzina di secondi, il dottore annunciò il risultato del suo “spremimento di meningi” temporaneo:
-E invece Shadow? Ti piace?
Quello sì che era un nome!
Suonava perfettamente alla mia persona. Glielo feci notare con un sorrisino soddisfatto:
-Il tuo nome completo sarà...Shadow The Hedgehog- affermò sorridendomi. E poi ritornò al suo blocchetto degli appunti.
Però, non resistetti dalla curiosità:
-Signore, perchè mi ha inventato?- chiesi tutto d'un fiato.
Lui mollò la penna che scivolò sul pavimento e poi si girò a fissarmi. Sospirò, e poi con comportamento serio mi rispose con un'altra domanda:
-Desideri proprio saperlo, Shadow? Allora seguimi...
Così dicendo, si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta automatica. Lo seguii incuriosito ma anche abbastanza confuso.
L'interno della base spaziale era freddo, e prevalentemente di metallo o di materiale simile. Il pavimento invece era di parquet scuro.
Salimmo un paio di rampe di scale e attraversammo corridoi di ogni lunghezza, fino a quando non ci trovammo davanti ad una porta (indovinate un po'...di metallo!) “abbellita” con bulloni da ogni parte.
Si aprì a mò d'ascensore e mi ritrovai in una stanza tutta dipinta di celeste.
Su delle mensole vi erano giocattoli a forma di robottini semplici e si odorava un vaghissimo aroma di vaniglia. Sempre sui muri erano dipinte delle nuvole bianche e candide come il latte.
Però, girando lo sguardo, notai una bizzarra costruzione: una piccola culla a forma di navicella spaziale si ergeva in mezzo alla stanza.
Gerald mi invitò ad avvicinarmi ad essa ed io ubbidii.
Appena spostai lo sguardo in basso intravidi una piccola creatura accoccolata tra le coperte, che si teneva il pollice in bocca. Aveva i capelli biondi chiarissimi e la sua pelle era bianca come quella di una bambola di porcellana.
In quel momento ebbi un brivido in tutto il corpo. Guardarla mi suscitò un'emozione difficile da spiegare, ma così bella e soave che mi sembrò di essere in un sogno da cui non volevo più svegliarmi.
Mi interruppe solo la voce di Gerald:
-Il suo nome è Maria, mia nipote.
Quando me lo disse non ci credetti nemmeno.
Per dire, Gerald non era per niente un esempio di bellezza sovrumana, invece sua nipote sì! Come poteva una bambina dall'aspetto così angelico essere nipote di...lui?
Sempre tenendo lo sguardo sulla neonata chiesi:
-Non...non riesco ancora a capire...
Lui sospirò di nuovo, si sedette su una sedia posizionandosi vicino alla culla e spiegò a voce bassa e seria:
-Io non ci sarò per sempre, Shadow. Per questo ho bisogno che tu la protegga da chi tenterà di farle del male.
-E come fa a saperlo? Se io dovessi morire prima di lei?- lo interruppi
-Questo non succederà mai. Il tuo corpo è infrangibile e non può mai essere trapassato da qualsiasi arma possibile. E inoltre...- fece una piccola pausa -Tu sei immortale Shadow...
-I-immortale?- balbettai ad occhi spalancati.
Lui fece di sì con la testa e poi continuò la spiegazione:
-Tu sei la Forma di Vita Definitiva. Sei un essere imbattibile, hai una potenza sovrumana nel corpo e poi, grazie a quelle scarpe, puoi correre più veloce della luce. Se volessi, potresti benissimo superare la barriera del suono.
Ascoltai incantato e con molta attenzione. Non ci potevo credere. Ero veramente in grado di fare quelle cose?
Le mie lacune finalmente si erano riempite con tutte le informazioni che mi servivano. Quindi il mio ruolo consisteva nel proteggere quella bambina di nome Maria? Mi aspettavo una cosa diversa assai, ma comunque l'idea mi piacque da subito e non feci a meno di sorridere:
-Ti faccio solo questa domanda ed è necessario che tu mi risponda sinceramente- ricominciò a parlare serio -Saresti disposto a proteggerla a fin di bene, fino a quando anche la sua vita si spegnerà diventando anziana?
Non risposi subito, ma mi voltai verso Maria che dormiva beata.
In seguito chiusi i pugni ed esclamai convinto:
-Si! Io la proteggerò, glielo prometto!
In quel momento, non mi resi conto che quella promessa mi avrebbe letteralmente cambiato la vita.

 





Spazio autrice:
Buongiorno a tutte quelle persone che in questo momento sono sedute sul divano a poltrire e che grazie a questo mio aggiornamento vengono disturbate!
Ecco il mio secondo capitolo =)
Come promesso è moooolto più lungo del precedente.
Spero comunque che vi sia piaciuto.
Non è che vi costringo a recensire ma...se siete iscritti e volete che io sia la ragazza più felice della Terra, date un colpo di tastiera con le vostre belle manine XD
Magari chiedo troppo =/
Ma comunque, ringrazio (sì, di già!) Chanel98 e SuperWiki per aver già recensito (e in fretta) il primo capitolo, anche se corto e...abbastanza banale direi >.<
Vi dico subito che il capitolo 3 dovrà aspettare.
Non è nemmeno in fase di scrittura al momento, e poi la mia ispirazione sta andando letteralmente nel WC.
Pardon ^^''
Detto questo.
Buon Weekend a tutti gente! =D
  
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