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Autore: NikoruChan    11/11/2013    3 recensioni
Questa è la prima fiction che scrivo in questo fandom...siate clementi per favore =)
Sarebbe la storia di Shadow e Maria dal mio punto di vista. Quindi non sorprendetevi se sarà diversa dalla trama originale.
Narra della "nascita" di Shadow, fino a dopo la morte della ragazza.
N.B: Alcune frasi sono tratte dal famoso anime Sonic X
Recensite in tantissimi!!! =D
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maria Robotnik, Shadow the Hedgehog
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: CORSA


Gli anni passavano, e la piccola Maria cresceva a vista d'occhio. Il suo corpicino si allungava ma gli occhi rimanevano tali e quali a quando era nella culla. Azzurri come i lapislazzuli di un quadro antico, blu come lo smeraldo di un anello di fidanzamento.
Insomma...non c'era parola migliore per descriverli di...speciali.
Ricordo che mi fissava con quei grandi occhioni e, mi pareva di vedervi l'oceano infinito.
Aveva una voce così dolce che riusciva a farti venire un'iperglicemia solo a sentirla parlare.
E poi, per non parlare della sua personalità! Aveva solo quattro anni, però sembrava matura come una bambina da dieci. Ed era anche molto intelligente. Voi direte :”Bè, avendo suo nonno scienziato...”
Mi raccontava storie di principesse che perdevano le loro scarpette, oppure di bambine che venivano mangiate dai lupi; ed io gliele leggevo a mia volta!
La sera, prima di dormire, mi sedevo vicino al suo lettino, aprivo il libro e cominciavo a leggere delle bellissime storie. Lei mi ascoltava pietrificata e con il sorriso sulle sue sottilissime labbra rosate. La maggior parte delle volte Maria riusciva ad addormentarsi, però alcune sere mi sono trovato a dormire sulla sedia con il libro in faccia!
Comunque, dopo tante peripezie, mi ero accorto che Maria era l'unica persona che poteva rendermi felice.
Quando ero giù di morale, la piccola veniva da me e mi diceva con la sua voce cristallina:
-Shadz- così mi chiamava lei -Non devi essere triste, la tristezza è una cosa molto brutta lo sai?
Ed io mi mettevo a ridere divertito dalle sue affermazioni e mi ritornava il buon umore.
Ecco, questa per me era la felicità. Svegliarsi il mattino rendendosi conto di avere una bambinetta carinissima al tuo fianco che ti sorride e ti fissa incuriosita.
Una sera, dopo aver mangiato, mi alzai dal tavolo e mi diressi davanti ad un'enorme finestra. Anzi, dovrei dire una specie di vetrata.
Vabbè, comunque, da quel vetro riuscivo perfettamente a vedere una sfera gigantesca esattamente sotto di me.
Era per la maggior parte di colore azzurro, ma c'erano anche delle macchie verdi e marroncine. Dato che il professor Robotnik mi aveva installato nei circuiti un efficacissimo database ebbi tutte le informazioni su quella sfera fluttuante.
Era comunemente chiamata Terra oppure Pianeta Azzurro. Era popolata da cinque miliardi di abitanti (ricordiamoci che è successo 50 anni fa questo fatto...) di ogni età, colore e cultura. Vi erano anche degli animali, ma non riuscivano a parlare purtroppo.
Mi posizionavo con le braccia incrociate davanti a quel maestoso panorama. Una parte del mio corpo voleva essere dentro quel pianeta, scoprire ogni cosa, esplorare, vivere veramente la vita. Non rimanere rinchiuso in una monotona base spaziale in mezzo allo spazio infinito.
Gerald continuava a ripetermi che dopo aver finito il suo esperimento saremmo atterrati sulla Terra. Però la risposta si fece attendere.
E poi, che razza di esperimento può durare più di quattro anni?
Cominciavo a sospettare che ci fosse qualcosa sotto...
Ad un certo punto sentii dei passi, mi voltai e vidi una pargoletta bionda e bassa che si mise vicino a me.
Io sorrisi e poi le accarezzai la testolina abbellita dai suoi capelli dorati:
-Non dovresti essere a mangiare piccola?- le chiesi sempre con il sorriso sulle labbra
-Sì ma...il nonno è stato chiamato di nuovo e non mi piace stare da sola!- fece il broncio e mise le braccia incrociate come me poco prima.
Eh già, Gerald veniva spesso (anzi, dovrei dire sempre) interrotto dalle sue attività quotidiane per qualche nuova scoperta. Questo
mi dava letteralmente sui nervi.
A dire la verità, non avevo mai visto Maria parlare o giocare col nonno. Non c'era mai!
Allora la piccola veniva sempre da me. Ed io ovviamente l'accontentavo.
Quella sera avevo tanta voglia di provare una cosa: correre.
Non avevo mai sperimentato la corsa quindi...
Mi inginocchiai all'altezza di Maria e le sussurrai:
-Hai voglia di provare una cosa per me?
Lei fece una faccia perplessa e mi chiese:
-Che cosa Shadz?
-Ohhh lo vedrai!- risposi facendole l'occhiolino
Maria sorrise, la presi per mano e l'accompagnai in un luogo che dopo si sarebbe trasformato in un incubo.
Precisamente eravamo dall'altra parte dell'ARK, in una corsia principalmente usata come strada d'emergenza; infatti non ci passava mai nessuno.
Durante il tragitto, Maria continuava a fracassarmi di domande sulla nostra destinazione; ovviamente non le rispondevo perchè volevo farle una specie di “sorpresa”.
Arrivati al luogo prestabilito, la piccola cominciò a guardarsi intorno: evidentemente non ci era mai passata da lì.
Mi posizionai all'inizio della corsia, chiamai la bambina e lei mi venne incontro:
-Che c'è Shadz?- mi chiese incredula
-Sali sulla mia schiena Maria...- le ordinai dolcemente
-Come mai?
-Fa come ti dico, ok?
Lei annuì un po' confusa, mi si avvicinò e cominciò ad arrampicarsi sulla schiena.
Quando arrivò a metà, mi cinse il collo con le braccine corte e poi con le gambe si aggrappò a me come una scimmia su un ramo.
La sistemai meglio in modo che non cadesse e poi le ordinai premuroso:
-Non devi azzardarti a staccarti da me ok?
-Ma ci facciamo male?- chiese un po' impaurita
-Se non ti stacchi no- conclusi veloce
Mi misi in posizione di staffetta, feci un respiro profondo e poi dissi:
-Tre...due...uno...VIA!
E partii. Non ci potevo credere...era una cosa bellissima!
Notai che non correvo come tutte le persone normali, ma pattinavo. Ecco perchè nelle suole delle scarpe avevo dei buchi. In pratica erano delle ruote nascoste.
L'aria che mi veniva addosso mi accarezzava il muso, era una sensazione incredibile. Quello che diceva Gerald era vero, ero velocissimo! Maria intanto dietro di me rideva e esclamava divertita, risi anch'io. Finalmente capii il significato di velocità.
Guardando in basso notai che le mie scarpe a contatto col pavimento di metallo creavano delle scintille luminose.
Il movimento delle gambe diventava sempre più spontaneo e facile.
Volevo correre per un sacco di tempo, peccato che la fine della corsia abbia cambiato i miei piani.
Mi fermai con il “cuore” che batteva all'impazzata e con un sorriso stampato sulle labbra. Maria intanto si staccò da me, e con fare barcollante si posizionò davanti al sottoscritto. Mi misi a ridere perchè la piccolina aveva i capelli biondi tutti tirati all'indietro e sparati in aria.
-Perchè ridi Shadow?- chiese offesa
-Hai dei capelli bellissimi devo dire...- feci io sarcastico
-Infatti ce li ho quasi come i tuoi!- rise lei
-Te l'ho già spiegato, non sono capelli ma aculei- le spiegai
-E' uguale!- esclamò sorridendomi
Alzai gli occhi al cielo. Poi mi inginocchiai e le sistemai i capelli con le mani; se l'avrebbe vista suo nonno chissà che cosa avrebbe detto!
La presi in braccio e le dissi:
-Ora è meglio tornare dall'altra parte, ok? E' tardi e devi andare a dormire piccola
-Uffa!- fece di nuovo il broncio -Ma io voglio ancora divertirmi con te Shadz!
-C'è sempre tempo domani Maria. Ti prometto che ti leggerò una storia
-Yeeeeeee!- alzò i pugni al cielo entusiasta
La tenni stretta a me e poi cominciai a pattinare verso il punto di partenza.
Attraversammo il tragitto per andare nella sua stanzetta, ma davanti alla porta della camera da letto vidi Gerald con una faccia seria e un po' preoccupata.
Maria mi guardò incredula, io le mormorai:
-Tranquilla piccola, ci parlo io con tuo nonno ok?Annuì e poi la posai in piedi.
Piano piano ci avvicinammo al professore.
Quando gli arrivai a due metri di distanza, lui mi chiese:
-Dove siete stati?
Aveva la fronte corrucciata e le sopracciglia agrottate, era arrabbiato con me?
-L'ho portata dall'altra parte dell'ARK- gli risposi tranquillo
-A fare che?- continuò lui
-Volevo provare a correre nella corsia d'emergenza.
-Mmh, e Maria che ha fatto nel frattempo?
-Sono andato con lui nonno- interruppe la bambina, che si era nascosta dietro di me -Mi ha fatto salire sulla schiena e ha corso. E' stato bellissimo!
Io feci un lieve sorriso dopo quell'interruzione. Perchè ogni cosa che Maria diceva mi faceva tanto divertire?
-Ma ti teneva vero?- domandò preoccupato Gerald
-Sì sì.
-Oh...allora ho pensato troppo male- e si lasciò scappare un risolino nervoso
Io osservai tutta la scena con le braccia incrociate (la mia solita postura): Gerald le scompigliò i capelli e poi le dette un bacino sulla guancia
-Buonanotte Maria...
-Notte nonno! Dormi bene e riposati- disse lei premurosa
-Oh certo che riposerò piccolina- poi si girò a guardarmi -Ci pensi tu ora?
Annuii con la testa e basta, niente emissioni di suoni.
Non so cos'era, ma con Gerald non avevo un ottimo rapporto.
Non che non mi stesse simpatico, anzi! Solo che non sopportavo tutti questi segreti, anche perchè tenere una bambina di soli quattro anni da sola in una base spaziale al centro dello spazio...non sarebbe una cosa da fare secondo me.
Comunque, aspettai che il professore se ne andò dalla nostra vista poi seguito da Maria entrai nella sua cameretta.
Non era cambiata tanto da quando l'avevo vista la prima volta: solo il letto, che sembrava un UFO in miniatura.
In velocità impressionante si mise un vestitino bianco che le fungeva da pigiama e si coricò sul letto con le coperte fino al mento.
Io mi sedetti vicino all'UFO, presi un libro qualsiasi dalla sua piccola libreria poco fornita: Il Brutto Anatroccolo
-Ma l'abbiamo già letto Shadz...- si lamentò a bassa voce lei
-Mi dispiace piccola, ma non abbiamo altri libri- feci io dispiaciuto
-Allora raccontala tu!- esclamò felice
-Non sono capace Maria...- confessai imbarazzato
-Lo so che ce la farai- mi incoraggiò sorridendomi
Sospirai arreso:
-Allora...non so proprio da dove cominciare...Ah sì! C'era una volta una bambina bionda...






Spazio autrice:
Salve salve salve!!
Come andiamo gente?
Vi sono mancata? XD
Shadow: Sinceramente no -.-
Vabbè, con te non ti parlo più! >:(
Per fortuna la mia ispirazione è fuoriuscita prima del previsto.
Appena in tempo per postare il capitolo 3 =)
Comunque, vorrei invitare a recensire l'utente Tigre...
So che magari chiedo troppo, ma anche solo una recensione mi andrà bene =)
L'importante è che esprimiate la vostra opinione.
Detto questo...
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Un grande abbraccio:
NintendoLove00 ^^
P.S: Mi stavo dimenticando...qualcuno di voi sa come mettere le immagini nei capitoli? Perchè magari dal prossimo potrei aggiungerne qualcuna, solo che non so come metterle >.
 

 

 

  
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