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Autore: Silvi_MeiTerumi    03/11/2013    1 recensioni
La scuola è il classico sfondo dove possono accadere le più intriganti storie d'amore, ma se la scuola si trova a Sydney, questa è un'altra storia.
Qui tutto ruota attorno al gruppo più popolare del liceo Whinston.
Solo Abbie e Samantha non trovano simpatico questo gruppo, mentre Amy e Liz lo ammirano.
Queste quattro ragazze riusciranno a trovare la loro anima gemella a Sydney?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Made in Sydney.
 
 
Pov. Amy
 
Non ci potevo credere, Luke mi aveva rivolto la parola! Devo assolutamente dirlo a Sam.
Corsi per i corridoi schivando i ragazzi che s’incamminavano verso mensa.
Quando varcai la porta dove ci si riuniva per il pranzo, trovai Sam in piedi a fissare un punto indefinito.
Mi avvicinai cautamente e solo dopo aver tossicchiato, si accorse della mia presenza.
-Ho una cosa da raccontarti! Aaaaaah – esultai stringendole il braccio.
-Oh. . Dimmi Amy, sono tutta orecchi – dichirò sorridendomi e trascinandomi al nostro solito posto.
-Luke Hemmings mi ha parlato! E si è seduto in parte a me! – quasi gridai a pronunciare quelle parole, che fecero spalancare gli occhi a Sam.
-E cosa vi siete detti? Su avanti, non tenermi sulle spine Stevenson – mi punzecchiò poggiandomi la sua mano sulla mia.
-Niente di che. . Insomma mi ha chiesto solo se potevo mettere il libro di algebra fra noi, siccome lui non l’aveva con sé – dichiarai – ma forse sto solo dando energia a un’illusione, infondo è mi ha notato solo perché gli serviva il libro – sospirai.
-Ma no, che dici! Fidati sarebbe uno schiocco a non notarti – mi sussurrò dolce per poi abbracciarmi.
 
Pov. Abbie
 
A passo spedito e con a fianco Liz mi fiondai sul cibo, seppur disgustoso della mensa.
Dopo aver corso e fatto capriole per due intere ore la fame era sopraggiunta.
-Mmmmh. . Cosa posso mangiare? – domandai a me stessa per poi scrutare le varie poltiglie presenti davanti a me.
-Attenta a non ingrassare Abbie, altrimenti non potrò più guardare il tuo didietro – a quelle parole arrossì e sentì le mani tremarmi dal nervoso.
-Irwin, perché non ti fai mai i fatti tuoi? Lasciami in pace – inutile dire che susseguù la sua fastidiosa risata.
-Aventi Ab, si vede che gli piaci – mi sussurrò Liz all’orecchio.
-Non dirlo nemmeno Liz – ora si metteva pure lei, Ashton Irwin era il solito macho da una botta e via. Lui usava solo le ragazze.
Sedetti al mio solito posto e comincia a sgranocchiare l’unica cosa che mi ispirava, una mela rossa.
Quando sarò eletta presidente quest’anno farò cambiare il cibo, così che tutti possano sopravvivere per altre tre ore di scuola.
-Non cambieranno mai il cibo- ridacchiò Liz come se mi avesse letto nel pensiero.
Feci per ribattere – E no, nemmeno se vieni eletta presidente, sai che la Signorina Ross crede che il cibo della Whinston sia il più sano di tutta Sydney –
-Quella vecchia megera ama tutto della sua preziosa scuola – sbuffai per poi rivolgere lo sguardo al tavolo di Irwin.
Era con il suo solito gruppo, uno più montato dell’altro, anche se Liz affermava che Calum era dolce e un vero amico.
Si, come no.
 
Pov. Sam
 
Io ed Amy cominciammo a chiacchierare sui possibili vestiti che avrei potuto indossare alla festa di Hemmings sabato.
C’era voluto un po’ prima di convincere la bionda ad accompagnarmi, non era un’amante delle feste, se poi era di Luke.
Avrebbe avuto un’occasione con l’australiano ed ero sicura che lei non gli fosse del tutto indifferente, infatti per tutta la durata del pranzo gli occhi azzurri del ragazzo non avevano fatto altro che spostarsi sul nostro tavolo.
Sorrisi soddisfatta.
-Ma che hai oggi Sam? – la voce dolce di Amy mi fece voltare lo sguardo su di lei.
-Come? – dichiarai non capendo ciò che intendeva.
-Sei strana. . – confessò per poi ritornare a ingurgitare l’insalata presa poco prima.
Ridacchia per poi raccontargli di Michael, di come mi aveva ignorata e che presto pure lui sarebbe stato mio.
-Sai vero che Clifford non è affidabile? – mi chiese guardandomi con sguardo preoccupato.
-Le voci non mi spaventano e oggi stesso andrò in palestra per vederlo allenarsi – dissi incrociando le braccia al petto.
-Sei matta? E poi devi farti a piedi un sacco di strada! – cercò di convincermi a non andare.
-Tranquilla Amy, non preoccuparti, so badare a me stessa –
Rivolsi un’ultima occhiata al tavolo del gruppo più richiesto del liceo quando li vidi alzarsi e dirigersi verso il tavolo della strega castana e la sua amica Liz.
 
Pov. Liz
 
Risi per l’ennesima volta quando Abbie cercò di prendere un altro boccone della pasta che aveva deciso di assaggiare.
Il suo sguardo disgustato mi faceva ridere e vederla in difficoltà mi faceva persino scendere le lacrime dal divertimento.
-Ehi Liz – mi richiamò una voce conosciuta facendomi distrarre dalla faccia di Abbie che un attimo prima era divenuta rossa dalla rabbia.
-Calum – lo salutai  e con un cenno ricambia il saluto a Luke, Michael e Ashton che erano dietro di lui.
-Oggi vieni in palestra , vero? – mi chiese – Mi ero scordato di chiedertelo prima, in classe – mi spiegò per poi portarsi una mano sulla nuca.
-Si, oggi ci sono – sorrisi.
-Bene. .  – si fermò non sapendo come continuare, strano di solito non era così timido.
-Edwards, verrai pure tu alla festa? – continuò Luke, il migliore amico di Calum rivolgendosi ad Abbie.
-Ovvio che . . No! – rispose con tono acido. Perché era sempre cosi scontrosa? Scossi la testa in segno di disapprovazione.
-E perché? Sai, dovresti toglierti un po’ di più dai libri – replicò Ashton che fino a quel momento era stato zitto. E forse era meglio se taceva visto lo sguardo infuriato della ragazza seduta di fronte.
 
Nel pomeriggio, verso le quattro…
 
Pov. Sam
 
Era da più di mezz’ora che stavo camminando per le strade di Sydney in cerca della palestra dove Michael era solito allenarsi.
E solo dopo altri dieci minuti buoni riuscì ad intravedere un’edifico grigio opaco che spiccava in mezzo ai piccoli bar intorno ad esso.
Decisi di entrare, e dopo aver oltrepassato le porte pesanti di vetro udì delle urla di rabbia provenienti dal campo.
Silenziosamente mi avviai verso la fonte delle grida e con mia grande sorpresa trovai solo il ragazzo che cercavo in mezzo al campo di boxe.
Vicino a lui si trovava un uomo sulla cinquantina che lo spronava a tirare dei pugni sul grosso sacco da boxe.
Ogni colpo che sferrava i suoi capelli si muovevano facendo intravedere i suoi occhi chiari, la cosa che mi colpì di più fu il suo fisico, quello che tutti invidiavano.
Altro che modelli, quello si che voleva dire avere un fisico.
Potevo vedere le gocce di sudore cadere al suolo e la fatica attraversare il suo corpo.
-Muoviti Mike! Solo così diventerai ciò che vuoi! – urlò l’uomo che intanto gli girava attorno.
Per un attimo gli occhi di Clifford si spostarono sulla mia figura, speravo non mi avesse visto, così fuggì dandomi della codarda.
 
Pov. Amy
 
Erano ormai le quattro passate e una bella passeggiata per le strade della città mi avrebbe fatto rilassare.
Indossai la leggera giacca di pelle bianca e dopo aver avvisato mamma che sarei uscita mi incamminai verso il piccolo parchetto poco distante da casa.
I vento faceva svolazzare i miei capelli da tutte le parti e risi nel vedere i piccoli bambini divertirsi rincorrersi nel parco.
Vederli felici giocando con i propri genitori mi faceva sorridere e come mio solito mi appoggia al grande albero dove spesso e volentieri mi rifugiavo per leggere i miei libri.
Solo poco un breve lasso di tempo l’odore del fumo mi sopraggiunse.
Voltai di scatto la testa e con un piccolo balzo mi allontanai, Dylan Brown era vicino a me e con il suo solito ghigno mi guardò.
-Guarda chi si rivede, Amy cara – disse per poi allungare una mano verso di me, al chè mi ritirai cominciando ad allontanarmi da lui.
Cominciò ad affiancarmi e come se niente fosse mi poggiò una mano sulla spalla. Tremai a quel contatto e le lacrime minacciavano d’uscire.
-Ricordati di dire a Sam che l’aspetto – mi sussurrò affinchè solo io lo potessi sentire.
Deglutì a fatica e solo dopo essersi finito la liberazione di non essere più seguita da lui si fece spazio in me.
Attraversai la strada e notai Luke appoggiato al muro che fumava in compagnia dei suoi amici e insieme a delle ragazze che gli stavano appiccicate.
Sorrisi amareggiata quando gli passai vicino e vidi solo i suoi occhi di ghiaccio immobili scrutarmi come se fossi una normale passante, e per lui ero solo questo.
Forse stare in casa era la migliore delle opzioni.
 
 
Salve a tutte! :)
Come promesso ecco qui un nuovo capitolo, spero vi possa piacere.
So che non succede nulla di così interessante ad Abbie e Liz, ma in questo capitolo ho preferito portare avanti i personaggi di Sam e Amy.
Vi prometto che nel prossimo anche le cose per le altre due amiche si evolverà.
Ditemi cosa ne pensate dei personaggi, sarei felice del vostro parere :)
 
Volevo ringraziare biglog e Aleran per aver recensito questa storia.
E spero che questa storia possa continuare <3
 
Alla prossima <3

 
  
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