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Autore: Angye    03/11/2013    6 recensioni
La storia inizia nell'episodio 3x14 "Un istante per sempre". Cosa sarebbe accaduto se Brooke fosse tornata di notte da New York, ma le scuse di Lucas non fossero bastate a giustificare la presenza di Peyton nel suo letto? Una lite che sconvolgerà gli equilibri, portando Brooke lontana da Tree Hill per un intero anno. Quando tornerà sarà ancora innamorata di Lucas? E lui di lei?
Storia sospesa, ma non abbandonata; riprenderà non appena possibile
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brooke Davis, Lucas Scott, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Peyton, dimmi la verità: Lucas sa che sei qui?- le domandò il ragazzo dai capelli ricci e scuri. Lei, presa in fallo, rimase in silenzio, mentre camminavano lungo il vialetto della casa in cui abitava Jake. – No.- rispose, alla fine, in un sussurro. Sollevò gli occhi a guardare quelli di lui e lo vide pensieroso, contrito. Gli posò allora una mano sul braccio. – Jake.- mormorò. – Non preoccuparti di questo.- sorrise, incoraggiante. – Ora ho solo voglia di vedere la piccola Jenny e tenerla in braccio.- aggiunse. Ed era sincera. Peyton si era resa conto tardi di quanto lui e sua figlia fossero diventati parte integrante della sua vita. La piccola Jenny, addormentata nella culla ai piedi del suo letto, l’aveva fatta sentire donna e madre. Inizialmente, dopo la partenza di Jake, aveva pensato spesso a come sarebbe stato avere un figlio suo, con Lucas. Ma, con un velo di sgomento, aveva capito che non sarebbe stata la stessa cosa. Un’altra bambina non sarebbe stata Jenny. Quello che aveva condiviso con Jake, quell’intimità e familiarità, non riusciva ad instaurarlo con Lucas. Si sentiva in colpa per quello, per il fatto di aver approfittato di una gita riguardante il suo futuro per infilare momentaneamente le scarpe della sua vecchia vita e sentirsi di nuovo Peyton Sawyer. Tuttavia, non aveva resistito. E, guardando gli occhi dolci e grandi di Jake, capiva bene il perché. Entrarono in casa e la baby sitter li salutò cordiale, indicando Jenny intenta a colorare un foglio di carta. Jake la pagò e l’accompagnò alla porta, mentre Peyton si piegava sulle ginocchia con un sorriso radioso. Temeva che Jenny non la riconoscesse, la cosa l’avrebbe mandata in pezzi. Mai nessuno aveva avuto bisogno di lei come quella bambina. L’aveva fatta sentire amata e necessaria.
- Jenny.- la chiamò suo padre e lei alzò gli occhioni azzurri su di lui. –Papino!- esclamò, balzando in piedi e raggiungendolo di corsa.Jake la prese in braccio e le baciò le guance. – C’è qui una persona che vorrebbe salutarti. – le disse, rimettendola a terra. Jenny guardò nella sua direzione per la prima volta. Peyton rimase immobile, troppo terrorizzata di spaventarla per fare qualcosa. Fu la piccola a fare piccoli passi verso di lei, incerti. Quando le fu abbastanza vicina con una manina le sfiorò un ricciolo. – Ti ricordi di me, bellissima?- le domandò Peyton.
Jenny, imbarazzata, annuì, buttandole le braccia al collo e nascondendo il visino nell’incavo del suo collo. Aveva due anni e mezzo, ma era una bambina tanto intelligente e dolce da far invidia al mondo. Peyton si alzò tenendola tra le braccia, la cullò, con le lacrime che le bagnavano gli occhi verdi. Jake, di fronte a lei, la guardava con occhi carichi di un sentimento seppellito per troppo tempo. – Bentornata a casa.- mormorò, con un sorriso accennato.
 
 
 

- Lucas!- la voce di Haley salì di diverse ottave, mentre la sua migliore amica lo guardava indignata. Brooke e Nathan ridevano di gusto.
- Oh, Hales, andiamo! Come pensavi avrei reagito?- rispose lui, alzando gli occhi al cielo. – Arrivo qui, per dirti che parto e salutarti in modo struggente e trovo te vestita solo della maglietta di Nathan!- esclamò. Stava raccontando di quando, a inizio dell’anno prima, aveva scoperto che lei e suo fratello di erano sposati. Brooke sorrise. – Avrei tanto voluto vedere la tua espressione, Lucas!- disse, sorseggiando il vino che aveva nel bicchiere. Nathan le tamburello sul braccio e fece un’espressione a metà tra l’allibito e lo sconvolto. – Eccoti accontentata!- scherzò. Risero di nuovo tutti.
- Oh, beh, vogliamo parlare di cose imbarazzanti?- trillò Haley. – Perché non racconti, cara la mia migliore amica, di quando eri convinta che Lucas fosse venuto a prenderti all’aeroporto tendendoti un agguato?- fece, battendo una mano sul tavolo. Brooke tornò seria. – Questo è un colpo basso!-Nathan scoppiò a ridere e Lucas si unì. – Effettivamente, Brooke, il tuo discorsetto aveva dell’incredibile! Avreste dovuto vedere la sua faccia quando mia madre è spuntata dietro di lei!- raccontò. La ragazza dai capelli ramati li guardava in cagnesco, col naso all’in su. Haley ridacchiò.
- Dai Brooke, dopo i fiori te li ho portati sul serio!- le disse Lucas, con voce più dolce. Lei sorrise, concedendogli quel punto.Rimasero in silenzio per un po’, ognuno perso nei ricordi che quella serata rievocava. Sguardi sfuggenti saettavano dagli uni agli altri. Brooke  si alzò, un po’ insofferente. – Bene, ragazzi…- cominciò e dentro il petto, Lucas sentì il cuore fare una capriola: stava già andando via? Si impose controllo: cosa gliene importava? – Io e Hales abbiamo cucinato.- continuò lei, beccandosi un’occhiataccia dall’amica. – Va bene! Haley ha cucinato, ma io ho lavorato tutto il giorno all’abito da sposa!- si corresse. – Quindi, mentre io e la signorina “colpisci le amiche alle spalle durante la cena” andiamo a provarlo, voi sparecchiate e lavate i piatti.- ordinò. Nathan fece un’espressione triste, da cane bastonato. Lucas prese a girarsi i pollici con fare distratto. – Ora!- aggiunse Brooke, alzando la voce. Gli altri due scattarono in piedi cominciando a raccogliere a caso ciò che c’era sul tavolo. Ridendo, le due ragazze si avviarono verso la camera da letto. Brooke, all’ultimo istante, tornò indietro di corsa, beccando Lucas e Nathan che infilavano i piatti in un sacco nero e lucido. Con le mani sui fianchi, si schiarì la voce. Lucas non si voltò, ma la ragazza lo sentii domandare al fratello. – E’ dietro di noi, vero?- sottovoce. Nathan annuì.
- Nathan che non ti venga in mente di sbirciare!- esclamò lei, girando sui tacchi. – E lavate quei piatti, o dirò a Haley che li avete buttati!-In camera da letto, Haley aspettava seduta, agitata e nervosa. Brooke le indicò la custodia appesa ad un anta dell’armadio e la invitò ad alzarsi. Prima che potesse aprire la cerniera, Haley la fermò. – Brooke, voglio solo dirti grazie. Per quello che stai facendo per me.- mormorò, impacciata. L’altra sorrise, abbracciandola. – Non potrei fare nulla di meno per la mia migliore amica.- le disse. – Ora basta musi lunghi! Pronta a vedere il mio capolavoro?-
Haley annuì. Brooke estrasse con delicatezza l’abito e lo tenne sollevato, affinché lei potesse guardarlo. – Che ne pensi?-

- Oh…Brooke…è magnifico…- riuscì a balbettare Haley. – Dovremmo vedere come ti sta.- mormorò Brooke.Haley si spogliò veloce e Brooke la guidò attraverso il corpetto e la gonna, portandosi dietro di lei per allacciarle il bustino. L’abito le calzava a pennello, lo scollo a cuore, raffinato e per nulla profondo, aderiva perfettamente alle forme morbide della ragazza. Brooke la spinse verso lo specchio e Haley dovette trattenere una lacrima. – Sono davvero io?- fece. L’amica sorrise annuendo al suo riflesso nello specchio.
- Oh, dimenticavo, ho fatto anche questo…non sapevo se volessi o meno il velo ma tu mi sembri un tipo da velo.- esclamò, estraendo il capo dalla custodia. Lo sistemò con un paio di forcine sui capelli sciolti di Haley. Era splendida. – Sei un incanto.-Un bussare lieve sulla porta le fece sussultare. Brooke si avvicinò, piazzandosi davanti in modo che non potessero aprirla. – Allontanatevi da questa zona della casa!- esclamò. Sentii la risata familiare e calda di Lucas attutita dalla porta. – Sono io, Brooke. Non sono lo sposo, io posso vederla!- protestò.
- Non se ne parla, biondino!-
- Andiamo, Brooke!-La ragazza si voltò a cercare Haley con lo sguardo, che si era nascosta dietro la tenda della camera da letto. – Come vuoi tu.- le disse. Lei annuì e Brooke si fece da parte. La porta si aprii di scatto e Lucas per poco non capitolò a terra. Lanciò un’occhiataccia a Brooke che se la rideva di gusto.
- Dov’è Hales?- chiese, non vedendola. La sua migliore amica venne fuori dalla tenda e Lucas rimase incantato a guardarla.
- Oh…- riuscì a spiccicare. Le due rimasero in attesta ma lui non sembrava   in grado di aggiungere nulla. Brooke gli tirò una gomitata alle costole.
- Ahia! E’ bellissimo Brooke, non c’è bisogno che te lo dica io! E Haley sei un incanto!- esclamò.
- Dov’è Nathan?- domandò Haley. Lucas si grattò il naso. – E’ andato a buttare la spazzatura.- fece, innocente, ma non mancò di notare lo sguardo carico di sarcasmo della ragazza dai capelli ramati.
- Perfetto! Faccio in un lampo, vorrei vedermi con la luce del bagno che è più forte!- disse Haley, sparendo oltre la porta.Lucas e Brooke rimasero immobili in camera da letto. Vagando lo sguardo su quell’ambiente così familiare, quella camera che li aveva visti abbracciarsi, amarsi, coccolarsi mille e mille altre volte. Un silenzio imbarazzato calò tra loro. Brooke, per far qualcosa, prese a sistemare la custodia, dandogli le spalle.
Lucas non potè fare a meno di notare quanto fosse bella, perfino di spalle, con i capelli a sfiorarle la curva del fondoschiena e le piccole spalle strette nella camicia cobalto. Lei si voltò, sentendosi osservata e un leggero rossore le colorò le guance candide, risaltando gli occhi verdi e luminosi.

- Beh…quindi il vestito ti piace?- chiese, giusto per non rimanere zitta. Non le piaceva quel silenzio, non le piaceva stare in quella stanza con lui a meno di un metro di distanza. A Daniel nemmeno sarebbe piaciuto. E lei amava Daniel. E odiava sentirsi così imbarazzata con Lucas.Lui annuì, ciondolando sul posto. Per quanto allontanasse lo sguardo da lei, ecco che i suoi occhi venivano come calamitati verso quelli di lei. S’impose di pensare  Peyton, alla sua Ragazza dagli occhi tristi, che viveva dei sorrisi che gli regalava. Era solo attrazione fisica, quella che sentiva per Brooke. Era bellissima, sensuale e innocente, fiera e ribelle, come avrebbe potuto, chiunque, non sentirsi attratto da lei? Era solo quello, ripeté a se stesso.
- Forse dovresti tornare in soggiorno.- mormorò Brooke,  dandogli nuovamente le spalle. Un fastidio si fece strada dentro Lucas, divorandolo. Perché doveva ogni volta allontanarlo, come se stesse per saltarle addosso? Pensava davvero che fosse tanto debole e sciocco? Si sopravvalutava.Avanzò verso di lei, che, sentendo il rumore di passi, si voltò per scontrarsi col suo petto. L’impatto la fece ondeggiare all’indietro ma le mani di Lucas si chiusero sulla sua vita, impedendole di cadere. Alzò gli occhi verso di lui. – Che fai?!- esclamò, infastidita. Le stava troppo vicino, con il viso ad un palmo dal suo, le mani a premerle i fianchi e la schiena. Sentiva il suo respiro caldo sul collo.
Lucas capii che era stata una pessima idea avvicinarsi tanto a lei proprio in quel momento, quando il suo profumo familiare, un odore leggero di vaniglia, gli arrivò dentro come un pugno allo stomaco. Le sue mani sui fianchi di Brooke sembravano trovare perfettamente la strada, come se non fossero nate per altro. Negli occhi verdi della Principessa, Lucas vide quel bagliore furente, quel fuoco indomabile che tanto l’aveva ipnotizzato. Le piccole mani di Brooke gli premevano sulle spalle, nel tentativo di mettere distanza tra i loro visi. Si agitava e dimenava, come se quel contatto la stesse bruciando.
E, forse, era davvero così.

- Pensi che non possa resisterti?- le domandò lui, in un sussurro. Lo sguardo fisso nel suo. – Pensi che non resisterei a saltarti addosso?- fece, cupo.Gli occhi della ragazza si fecero carichi di odio e rabbia. – Cosa stai dicendo?! Lucas, ti senti bene?- fece, allibita.
- Mi hai chiesto di andarmene. Perché? Perché questa stanza ti porta indietro nel tempo? Perché pensi che se ti sto troppo vicino io…-
- Perché Haley deve spogliarsi, idiota!- esclamò, dandogli una spinta. Lucas la lasciò seduta stante, sbiancando. Vide il visino di Brooke rosso per la rabbia e per l’indignazione. Gli puntò un dito al petto. – Non so che razza di idea ti sei fatto di me, ma sbagli pienamente! Non mi credo affatto irresistibile e questa stanza non significa niente per me! Sei un vero idiota, Lucas!- continuò, allontanandosi verso la finestra per sbollire. Lui rimase in silenzio, accusando quelle stilettate al cuore e sentendosi un coglione di prim’ordine. Aveva travisato tutto, era diventato paranoico.
- Brooke…-
- Lucas. Esci, devo svestirmi.- la voce lapidaria di Haley significava solo una cosa: aveva sentito e si trovava perfettamente d’accordo con l’amica.
- Mi dispiace.- mormorò Lucas, uscendo dalla stanza. 
 
 

Jenny dormiva beata tra le braccia di Peyton, che le accarezzava estasiata i capelli di seta. Dondolava leggermente sulla sedia a dondolo, mentre Jake le osservava incantato. Peyton si alzò piano, cercando di non muoversi troppo per non svegliare la piccola e l’adagiò nella culla sistemata sulla parete di fronte. Jake la guidò fuori, verso il corridoio e richiusero piano la porta, sorridendo. – E’ diventata ancora più bella di quel che credevo possibile.- disse Peyton, una volta seduti sul divano. Jake sorrise. – Come te.- mormorò, guardandola intensamente. L’imbarazzo durò solo qualche secondo, poi lui le porse il bicchiere di vino che aveva lasciato lì quando Jenny le si era aggrappata al collo. – Come riesci a conciliare lo studio, il lavoro e Jenny?- gli chiese, sorpresa di come fosse riuscito in così poco tempo a metter su una casa tutta per loro. Jake alzò le spalle. – Se una cosa la si desidera davvero allora niente è impossibile.- le disse.
Si guardarono di traverso, come se un contatto troppo prolungato tra i loro occhi potesse dar vita a qualcosa che non avrebbero saputo gestire.

- Quando riparti?- le chiese.
- Tra tre giorni.- mormorò lei, in un sospiro.
- Non vuoi?-Peyton scosse la testa. – Non ora che ho trovato te.- sussurrò. Si sentiva in colpa, per Lucas. Perché anche volendo non era riuscita a resistere alla tentazione di rivedere Jake, di parlare e ridere e star così dannatamente a suo agio con lui. Perché amava Jenny e amava suo padre in maniera inspiegabile, come se le si fossero marchiati sotto la pelle.  Sentii le mani di lui scostarle una ciocca di capelli dalla spalla e rabbrividii a quel tocco. – Peyton, forse dovresti andare. – le disse, per nulla convinto.  Ma Jake era fatto così: onestà e lealtà prima di tutto. E Peyton lo amava perché era così dissimile a lei. Lei che avrebbe violato qualsiasi codice per ciò che desiderava. Alzò gli occhi nei suoi. – Lo vuoi davvero?- gli chiese, troppo vicina. I loro aliti caldi si mischiarono, mentre la ragazza annullava le distanze baciandolo. Le mani di Jake si mossero immediatamente, circondandole il viso e spingendo sulla nuca per avere migliore accesso alla sua lingua. La stese sul divano, accarezzandole le gambe, il collo, il ventre. Peyton lasciò che il suo tocco la portasse lontano, lontano dalla vita che avrebbe dovuto vivere. Non desiderava altro in quel momento che fare l’amore con lui. E lo fece. Con dolcezza e passione, con tale naturalezza e istinto che se ne sorpresa lei stessa. Non credeva che potesse essere tanto travolgente, concedersi a qualcuno. Le mani di Jake le sfilarono il vestito con impeto, mentre lei faceva lo stesso con la camicia che indossava lui. I jeans del ragazzo scivolarono in fretta, mentre lui le lasciava una scia di baci lungo il collo. Averla lì, sotto di lui, di nuovo tra le sue braccia, era l’unico desiderio  che di notte lo aveva tenuto sveglio. I loro gemiti trattenuti li fecero sorridere: dovevano fare più piano o Jenny si sarebbe svegliata.
Si mossero in sincronismo perfetto, alternando i respiri nella bocca dell’altro. Quando lei venne, lui la seguii qualche istante dopo, guardandola negli occhi.
Si accasciarono sfiniti sul divano, Jake l’attirò a se facendole posare il capo nell’incavo del suo collo. Peyton respirò il profumo di casa che tanto le era mancato.
 
 
 

- Che ti è preso, scusa?- domandò stizzita Haley, mentre versava il the nelle tazze davanti a Lucas. Brooke era andata via, subito dopo aver aiutato Haley col vestito. Non aveva degnato Lucas di uno sguardo e Nathan, che era stato assente per tutto il tempo, non faceva che guardare il fratello, confuso. Haley lo spedì a letto, spiegandogli che doveva parlare con Lucas. Il biondo buttò la testa all’indietro. – Non lo so, Hales! – esclamò.
- Non lo sai?- gli fece il verso. – Lucas, Brooke è fidanzata! Si sposerà tra due mesi!- disse. – Come ti viene in mente di…toccarla in quel modo?-
- Io non l’ho toccata!-
- Ah no? Ho visto con i miei occhi le tue mani sui suoi fianchi e il tuo viso a una spanna dal suo!- si arrabbiò la sua migliore amica. – Devi lasciarla in pace! Ma che ti prende? Tu ami Peyton, no? Hai mosso mari e monti per averla, ora tienitela e lascia in pace Brooke!-
- Haley, calmati!-
- Calmarmi? Lucas quella ragazza ha passato l’inferno a causa tua! Tua e della tua ragazza! Ha lasciato l’America per consentirvi di vivere la vostra storia! E’ tornata e vi ha dato la sua benedizione e ancora vi parla! Il minimo che tu possa fare è lasciarle vivere la sua storia d’amore e non cercare di riprendertela solo per il capriccio di una sera.-
- Sai che non lo farei mai.- le disse, guardandola negli occhi. Haley si addolcì: quell’idiota patentato rimaneva pur sempre il suo migliore amico.
- Lo so. Ma non puoi fare quello che ti passa per la testa. Brooke è felice. Ama Daniel, non l’ho mai vista tanto innamorata.- sussurrò. – Se lui sospettasse qualcosa, qualcosa che non c’è, va bene, ma cosa credi che farebbe? – gli domandò. – Io non penso che la lascerebbe star qui, due mesi. Penso che se la porterebbe via molto prima e non credo che la vedremmo ancora.- aggiunse, posando le tazze ormai vuote nel lavello.Lucas si raggelò: non aveva certo pensato a quell’evenienza. L’idea che Daniel pensasse che c’era ancora qualcosa tra loro…a Lucas non spiaceva. Anche se avrebbe dovuto. Ma solo perché l’avrebbe lasciata e sarebbe sparito dalle loro vite e Brooke sarebbe rimasta a Tree Hill, dov’era il suo posto.
Ma se lui l’avesse portata via, come diceva Haley?

- Ti manda nel panico l’idea che lei non sia più li per te.- gli disse la sua migliore amica.Lucas non rispose, perché sapeva che ciò che stava dicendo era giusto. Brooke era sempre stata un porto sicuro. Dovunque andasse, qualsiasi cosa facesse, lei era sempre lì per lui e lui lo sapeva. Ma, adesso, tornando a casa non l’aveva trovata. Lei non c’era più. E un vuoto grande come un buco nero che risucchia l’universo gli pesava sul cuore. Si alzò. – Devo andare. – disse, lasciando Haley con un’espressione rassegnata e dispiaciuta dipinta sul volto.
  
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