Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: SandFrost    04/11/2013    1 recensioni
E' una racconta di os sulle vicende dei babe Klaine. Le os non sono propriamente legate tra loro, ma potrebbero riportare vari argomenti o parole. Puntavo su 10 os, dove seguiremo i nostri Klaine durante la loro crescita. Dall’asilo fino a diventare adulti.
- Kurt e Blaine che si incontrano a varie età e diversi momenti della loro vita, si conoscono e diventano amici, proprio come due bambini. E stata un’avventura ma sono felice di essere arrivata alla conclusione. -
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’arrivo di quel giorno, lo aveva spaventato e messo in ansia tutta la settimana. Blainey aveva appena finito di infilarsi il grembiule blu, con il coletto bianco e si stava fissando allo specchio. Quello era il suo primo giorno di scuola e non sapeva proprio cosa aspettarsi. Sua madre lo richiamò e lui iniziò a scendere le scale. Una volta di sotto, si mise in spalla lo zaino e uscì da casa. Sua madre non lo poteva accompagnarlo a scuola e, dato era a due passi da casa sua, lo aveva convinto ad andarci da solo.


“Kurt, ti vuoi sbrigare? Cosi faremo tardi per il tuo primo giorno di scuola” urlò suo padre sulle scale, mentre Kurt finiva di mettersi a posto il ciuffo, che non ne voleva sapere di stare fermo. Era già tutto pronto, aveva messo in auto il suo zaino e si era infilato il grembiule. L’idea di indossare un grembiule, gli dava qualche problema, perché copriva il suo perfetto outfit di quella mattina. Ma suo padre gli aveva spiegato che tutti i bambini lo avrebbero indossato. Urlò un “Arrivo” e si allontanò dallo specchio.


Blaine si accostò a una coppia per attraversare la strada e una volta dall’altra parte, si avvicinò a un gruppo di ragazzi della sua età, senza farsi notare. Una volta nel grande cancello della sua scuola, si sentì smarrito e perso e con la voglia di scappare. Tutti i bambini erano con le loro madri o padri e lui era l’unico solo. Non sapeva cosa fare e alla fine corse a nascondersi, dietro l’enorme edificio che era la sua nuova scuola.


Burt strinse con più forza la mano di Kurt, al suono della prima campanella, che segnava l’inizio della lezione. Kurt si scossò di poco dal padre, senza lasciargli la mano e lo tirò per la maglietta, in modo da farlo abbassare al suo livello. Suo padre si mise in ginocchio e gli sorrise. “Papà andrà tutto bene, okay? Ti prometto che mi troverò un amico oggi e che starò bene, okay? Adesso devi andare a lavoro però. Ci vediamo più tardi, okay?”.

 
_ _ _



Kurt iniziò ad avviarsi verso l’enorme porta della sua scuola, con il cuore in gola e le mani sudate. Quello era il suo primo giorno di scuola e aveva promesso a suo padre che avrebbe trovato un amico, ma come? All’asilo era stato sempre solo, perché ai suoi compagni piaceva prendersi gioco di lui, ma lì sarebbe stato diverso o la solita storia?
La paura di tornare a casa e di trovarsi di fronte lo sguardo deluso di suo padre, gli fece venir voglia di vomitare, cosi si allontanò dalla fila di bambini sorridenti e iniziò a correre. Non riuscì ad andare molto lontano, perché distratto qual era, fini per inciampare e cadere per terra.
“Ahia” urlò, passandosi una mano sul ginocchio sbucciato “Ah! Uff! Erano i miei pantaloni preferiti e ora sono strappati e sporchi di sangue, questo primo giorno di scuola non è iniziato nei migliori dei modi” si lamentò, cercando si asciugarsi il sangue con un fazzolettino e rimettendosi in piedi.
“M-mi dispiace” una lieve voce fece sussultare Kurt e spalancare gli occhi. Kurt si voltò lentamente e notò un ragazzino della sua età o poco più piccolo, seduto per terra e con le gambe al petto. Ecco in cosa era inciampato prima, forse si era fatto male anche lui.
“Stai bene? Scusa, correvo e non ti ho visto. Perché sei triste?” chiese infine Kurt avvicinandosi al ragazzo e sedendosi al suo fianco. I suoi pantaloni erano ormai rovinati, che importava se si sporcassero di polvere. E poi quel ragazzino sembrava realmente molto triste.
“La colpa è tutta mia, non devi scusarti. Avevo le gambe stese e non sono riuscito a sposarle in tempo e tu sei caduto e ti sei fatto male. E in più sono riuscito a farti strappare i tuoi pantaloni preferiti, sono proprio un disastro. Scusami” Blaine affondò la testa tra le gambe e trattene un singhiozzo.
“Non ti devi preoccupare, se lo dico al mio papà me ne comprerà sicuramente altri e poi non mi fa cosi male il ginocchio, anzi, guarda, è quasi guarito. Quindi non devi essere triste per me, okay? Anche per te è il primo giorno di scuola?” chiese Kurt, ma non ricevendo risposta continuo “Perché sei qui? Non hai sentito la campanella suonare? La prima ora starà sicuramente iniziando”.
“Anche tu non sei in classe” gli fece notare Blaine, alzandò lo sguardo e puntando i suoi occhi lucidi in quelli del ragazzo che lo stavo guardando sorridente. Aveva dei piccoli occhi di un celeste limpido, come il cielo e un sorriso caldo.
“Ah! Vedi? Sono riuscito a farti parlare, ora devo farti tornare a sorridere. Sicuro hai un bellissimo sorriso” Kurt gli sorrise ancora e questa volta il suo sorriso fu ricambiato, con un accenno di risata, da quel ragazzo dagli occhi caramello.
“Io sono Blaine” disse sorridendo e porgendo la mano al ragazzo che aveva accanto. Era riuscito a farlo sorridere e a scrollarli di dosso tutta la paura di poco prima. Anche se non era ancora sicuro se sarebbe riuscito a entrare in quell’edificio e iniziare il suo primo giorno di scuola.
“Kurt” disse solamente, stringendo la sua mano e alzandosi in piedi “E siamo in ritardo per il nostro primo giorno di scuola, quindi dovremo sbrigarci a entrare. Andiamo” Kurt lo tirò per la mano che stringeva ancora tra le sue.
Blaine lo guardò per alcuni secondi, la sua mano era calda. Come poteva avere paura quando una mano cosi accogliete e sicura, stringeva la sua? Doveva fidarsi e superare le sue paura, magari quel ragazzo aveva la sua stessa paura. Alla fine si alzò in piedi e si passò la mano libera sui pantaloni e chiese “Perché correvi?”.
Kurt senza esitare neanche un secondo rispose “Avevo paura. Avevo paura di non riuscire a trovare un amico. Paura di deludere il mio papà. Paura di ripetere la mia esperienza alla scuola d’infanzia. Avevo solo paura ma ora non più”.
Il moro lo guardò con occhi spalancati, aveva paura e ora non ne aveva più. Come ci era riuscito? Com’era riuscito a smettere di avere paura? Perché lui non ci riusciva? E allora si ritrovò a chiedere: “Come ci sei riuscito? Io sto morendo dalla paura e non riesco proprio a trovare il coraggio”.
“Vedi, ti ho detto che aveva paura di non riuscire a trovare un amico, giusto?” Blaine annuì facendolo continuare a parlare “Bene, io ho trovato un amico, quindi ora non ho più paura. Ora posso iniziare questa nuova esperienza più sicuro di me”.
“Un amico? Ma non hai ancora iniziato la scuola e hai parlato solo con me e...aspetta” Blaine si morse il labbro inferiore, per trattenere un sorriso e con voce speranzosa chiese: “Sono io l’amico di cui parli, non è vero Kurt?”.
Kurt come risposta sorrise e gli strinse con più forza la mano e iniziò a camminare, seguito da un Blaine notevolmente più rilassato, all’intero dell’edificio. Aveva trovato un amico e non gli avrebbe importato se lo avrebbero preso di nuovo di mira. Ora aveva un amico.
“E voi due da dove sbucate? Le lezioni sono iniziate già da dieci minuti, sapete la vostra classe?” I due ragazzini imbarazzati, mossero la testa in un no e il custode continuò a parlare “Ditemi i vostri cognomi, che controllo la nostra classe”.

“Hummel. Kurt Hummel” Kurt fu il primo a rispondere, mentre stringeva la mano di Blaine e fargli capire che era il suo turno di parlare.

“Blaine Anderson. Si, Anderson” balbettò Blaine, guardando di sottecchi Kurt che gli sorrideva e allora si rilassò di nuovo e ricambiò il sorriso e la stretta.

“Perfetto, alla vediamo. Hummel e Anderson, Mh?” fece scorrere il suo dito per una fila di nomi e guardandoli sorrise “Siete nella stessa classe ragazzi. Dovete salire le scale, è la prima porta a destra. Ora andate, prima di far arrabbiare la vostra maestra”.
Prima di correre per le scale e cercare la loro classe, Kurt e Blaine si guardarono sorridenti per alcuni secondi. Si erano incontrati, erano riusciti a superare la paura insieme e ora erano diventati amici. Ora si che erano sicuri che sarebbe andato tutto bene. Alla fine, dopo l’ennesimo rimprovero del custode, i due ragazzi iniziarono a salire le scale, con ancora le mani giunte e due sorrisi sulle labbra, pronti a iniziare quel primo giorno di scuola, insieme.








 
_______________________
 
Ci ho messo un po’ (più che altro, non trovavo mai un secondo per scrivere), ma ecco la seconda os di questa racconta di Babe!Klaine.
L’idea è nata quando sono andata a prendere, con mia sorella più grande, i miei nipoti a scuola. Quando ho visto mio nipote Andrea, salutare un suo compagno e sentire mia nipote Gaia parlare di un suo compagno di classe, mi è nata questa idea.
Ho subito raccontato la mia idea alla mia bellissima e incredibile Giulia (Aka Robin del mio Nightbird), e lei mi ha chiesto di scriverla ed eccola qua.
Spero che vi piaccia e niente, se vi va, lasciate pure una recensione.
Alla prossima.

- SandFrost -
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: SandFrost