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Autore: Angie Mars Halen    06/11/2013    1 recensioni
Nikki sta attraversando il periodo più buio della sua vita e ha l’occasione di incontrare Grace. Dopo il loro primo e burrascoso incontro, tra i due nasce una profonda amicizia e Grace decide di fare del suo meglio per aiutare e sostenere il bassista. Inizialmente Nikki è felice del solido rapporto che si è creato tra lui e questa diciassettenne sconosciuta, ma subentrerà la gelosia nel momento in cui lei inizierà a frequentare uno dei suoi compagni di band. Mentre dovrà fare i conti con questo, Grace, che è molto affezionata a lui e quindi non vuole abbandonarlo, dovrà fare il possibile per non essere trascinata nell’abisso oscuro di Sikki.
[1987]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mick Mars, Nikki Sixx, Nuovo personaggio, Tommy Lee, Vince Neil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10) NIKKI

Non volevo ripetere con Grace lo stesso errore che avevo commesso con Tommy pochi giorni prima. Non volevo mandarla via per poi pentirmene nel momento in cui avrei cominciato a sentire la solitudine e tutte le sue conseguenze. Quando mi aveva guardato dritto in faccia con quei suoi occhi così buoni, avevo sentito un forte bisogno di abbracciarla perché erano anni che non abbracciavo qualcuno. Credevo che sarebbe scappata via urlando, spaventata dalla mia forza, dal mio comportamento assurdo e dalla puzza che facevo dopo giorni che non mi lavavo, invece era rimasta con me nella casa più merdosa di tutta la Valle. Avevamo passato un’ora intera a guardare video idioti su MTV e lei era rimasta seduta accanto a me, le scarpe appoggiate sul tavolino e la bottiglia vuota tra le mani mentre commentavamo i cantanti.

Grace sarà anche stata una giovane figlia di papà con casa e università pagate, però non era stupida né tantomeno superficiale. Anzi, le cose le capiva fin troppo bene. Si stava sforzando di comprendere persino me e sapevo che non ci sarebbe riuscita, tuttavia apprezzavo il suo sforzo e mi piaceva credere che lo facesse perché in fondo le stessi simpatico e non che stesse recitando per poter dire in giro di aver avuto l’onore di entrare in casa di Nikki Sixx. Speravo che fosse così anche se, in fin dei conti, sentivo che non lo era, però la presenza di qualcuno che non fossero le creature che la mia mente partoriva quando mi facevo di freebase era più che gradita. Mi aveva promesso che sarebbe tornata e pregavo che accadesse nei momenti in cui ero sobrio. Non si sapeva mai cosa sarebbe potuto accadere se fosse arrivata quando ero su di giri – con quell’arma da fuoco chiusa nella cabina armadio, non avrei dovuto fidarmi nemmeno di me stesso.

A distrarmi dai miei pensieri ci pensò il campanello e io, certo che si trattasse di Tommy che era venuto a fare il suo giro di ronda mattutina per assicurarsi di avere ancora un bassista, mi trascinai fino alla porta per rispondere. Notai con mia grande sorpresa che non si trattava del mio amico, bensì di Jason, il mio spacciatore. Fui tentato di chiudergli la porta in faccia perché non sopportavo di vederlo, ma stava già attraversando il vialetto.

“Sixx, amico mio, come stai?” cantilenò allargando le braccia.

‘Fanculo, noi non siamo amici, pensai, ma mi limitai a rispondere con un grugnito. Come voleva che stessi? Eravamo entrambi nella stessa situazione, ovvero nella merda fino al collo, devastati, sciupati e depressi. Lui, poi, sarebbe anche stato un bel ragazzo, ma l’eroina l’aveva rovinato e adesso era flaccido e scheletrico, proprio come me. In compenso aveva una fidanzata, odiosa a mio parere, però almeno aveva qualcuno, mentre io vivevo solo come un cane in una casa troppo grande. Ma non importava: credevo che non sarei mai riuscito ad amare qualcuno visto che nessuno mi aveva mai insegnato come si faceva.

“Perché sei qui?” gli domandai, innervosito dal fatto che con lui ci fosse anche la sua ragazza. “Non mi risulta di averti chiamato.”

La tipa lo prese per mano e mi squadrò dalla testa ai piedi con un certo disgusto. “Siamo passati a prendere i soldi. L’ultima volta che è venuto gli hai detto di fare un salto oggi perché non avevi più contanti in casa.”

Cazzo, la ragazza aveva ragione.

Sbuffai e feci loro cenno di accomodarsi, godendomi la scena della tipa che borbottava indignata di fronte al disordine che regnava in casa mia. Mi promisi che la prossima volta che sarebbe venuta gliene avrei fatto trovare il doppio, così forse avrebbe deciso di non presentarsi più.

“Vi offrirei qualcosa da bere se non avessi finito le scorte," mentii, consapevole di avere abbastanza birra da andare avanti per altri tre giorni.

“Non importa,” rispose Jason, a cui l’unica cosa che interessava in quel momento era la grana. Gli dovevo ben novecento dollari e li avevo preparati in un cassetto del salotto, allora li presi e glieli consegnai ancora chiusi nella busta della banca. La sua ragazza la aprì attentamente, li contò per ben tre volte e, non appena si fu accertata che non mancasse neanche un centesimo, mi rivolse un sorriso ruffiano e porse la busta a Jason con un gesto teatrale.

“Sai, Sixx, che ieri ti ho visto a Hollywood?” saltò su Jason mentre si girava una sigaretta con estrema calma.

Feci spallucce. “È probabile, io a Hollywood ci lavoro. Là ci sono gli studi di registrazione.”

“Eri in motocicletta sul Santa Monica,” precisò, poi appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si sporse verso di me con occhi sognanti. “Mi piace la tua bestia, bello.”

Finsi di lustrarmi le unghie sulla maglietta sudicia. “Lo immagino.”

“Ne hai di soldi se ti sei comprato una cosa del genere! Anche a me piacerebbe avere una motocicletta.”

Venne in discorso che il suo sogno più grande era possedere una Harley Davidson rombante con cui poter solcare il Sunset, e ciò mi ricordò Tommy perché lui ne aveva una e quando andavamo in giro insieme per lo Strip ci sentivamo vere e proprie divinità su due ruote. Jason però non se la poteva permettere, almeno finché non avesse racimolato abbastanza soldi con lo spaccio.

Li riaccompagnai alla porta non appena lui ebbe finito di fumare e, una volta che mi fui liberato di loro, saltai in sella alla mia motocicletta e andai dritto in una concessionaria a Ventura. Là, esposta in vetrina in tutta la sua lucentezza e con le parti in metallo che rispecchiavano la luce del sole che tramontava, c’era il sogno di Jason. Ci impiegai un attimo a parcheggiare, entrare e firmare un contratto d’acquisto, poi tornai a casa per lasciare la mia moto in garage e mi feci accompagnare di nuovo alla concessionaria da T-Bone. Quando mi chiese perché avevo comprato un’altra motocicletta non volli rispondergli. Gli dissi semplicemente che era una lunga storia e mi presi dello spendaccione, poi aggiunse che ultimamente gli sembrava che stessi facendo troppe cose senza rendermene conto. Io, però, ero perfettamente cosciente nel momento in cui avevo messo la mia firma sotto il contratto.

Mi feci scaricare nel parcheggio della concessionaria e potei finalmente balzare in sella al mio nuovo gioiellino. Partii a tutta velocità diretto verso la casa di Jason, ghignando per il piano diabolico che avevo in mente e, appena ci fui davanti, sgassai come un forsennato finché non si affacciò alla finestra. Godei in maniera colossale per l’espressione che fece non appena mi vide in sella alla moto dei suoi sogni. Più Jason si sorprendeva, più io sentivo un’insana felicità crescermi dentro. Mi sentivo ignobilmente potente, come se mi stessi limonando quella cretina della sua tipa sotto i suoi occhi. Salutai Jason agitando una mano in aria e lui, ancora stupito dal mio arrivo a bordo di quella Harley, non ricambiò nemmeno, poi guizzai via cercando di fare il più rumore possibile per ostentare il mio nuovo acquisto.

Jason e io ci odiavamo a vicenda, ma allo stesso tempo uno non poteva vivere senza l’altro. Eravamo entrambi nella stessa merdosissima situazione. Lui mi portava la droga, io sganciavo qualche centinaio di dollari in contanti, lui se li intascava e si andava a comprare dell’altra roba per sé. Una parte di me, però, sentiva che Jason mi stava uccidendo e sapevo bene che quell’uomo si arricchiva a scapito delle vite altrui. Faceva soldi a palate prendendoli dalle mani di gente disperata che non aveva idea di come fare a uscire dalle proprie dipendenze – gente come me. Inoltre, Jason mi disprezzava quanto io disprezzavo lui perché mi vedeva come una rockstar ricca e viziata che poteva avere tutto quello che voleva. Ma la cosa per cui mi odiava di più in assoluto era perché io, con i miei guadagni decisamente superiori ai suoi, potevo avere droga in abbondanza, mentre lui se la doveva sudare. Morivamo entrambi allo stesso modo dalla voglia di farci, ma io potevo permettermi di sollevare una cornetta e ordinare ciò di cui avevo bisogno come se fosse stata una pizza, mentre lui doveva prima rischiare la vita per trovare la grana. Mettetevi nei suoi panni: fate finta di essere nel bel mezzo del deserto con un’altra persona e avete finito le scorte d’acqua quando una fonte limpida appare a pochi metri da voi. Il vostro compagno di viaggio però ha ancora abbastanza forze e riesce a raggiungere l’acqua e a berla, mentre voi, con la gola secca e la vista annebbiata, non ci siete riusciti e siete costretti a guardarlo mentre si scola l’acqua fresca sotto i vostri occhi senza offrirvene nemmeno una goccia. Scommetto che lo odiereste così tanto da augurargli il peggio. Per noi era più o meno la stessa cosa, e io ero quello che beveva dalla fonte sotto gli occhi di Jason.

Quel pomeriggio tornai a casa soddisfatto e, mentre parcheggiavo la mia nuova motocicletta nel garage accanto all’altra, mi domandai come avrebbe reagito Grace se le avessi proposto di fare un giro. Decisi che un giorno ce l’avrei portata anche se non c’era un motivo ben preciso, ma adesso non avevo tempo per inventarmi una scusa da rifilarle perché avevo faccende più importanti da sbrigare. Dopotutto, c’era una ragione per cui pagavo Jason così tanto.




N. d’A.: Salve a tutti! Capitolo di passaggio che potrebbe benissimo essere una OS... lo so, ma è fondamentale per il resto del racconto. Spero che sia stato di vostro gradimento!
Come al solito, un megagrazie a chi recensisce e legge!
See ya on Wednesday!

Un abbraccio,

Angie
   
 
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