Film > Un mostro a Parigi
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Autore: Malanova    07/11/2013    4 recensioni
E' passato un mese da quando Francoeur è ritornato all'Oiseau rare ed è diventato a tutti gli effetti il partner cabarettistico di Lucille. Ma una misteriosa ragazza arriva a Parigi insieme al circo Claire de lune e una serie di piccoli eventi vedranno il musicista di nuovo in pericolo. Sperando di riuscire a fare ciò che ho scritto; vi auguro una buona lettura. Attenzione: la storia è stata aggiustata facendo si di aggiungere piccole particine e togliendo qualche incongruenza. Grazie e alla prossima!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francœur, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il gigantesco gargouille entrò poco dopo nel vagone del Direttore. In braccio teneva, quasi con amore, il corpo della bella trapezista che sembrava dormire profondamente. La adagiò vicino a Francoeur con delicatezza e indietreggiò lentamente, tenendo gli occhi fissi a terra. Poi il Direttore ordinò, sussurrando “Va a prendere gli altri …”.

La pulce strisciò verso Kalima e le sfiorò il viso con la zampa. Era così freddo e immobile … una maschera di marmo. L’insetto frinì di disperazione. Lei non poteva essere morta! Non la sua Kalima! La prese con delicatezza con le sue esili quattro braccia e la strinse forte al suo petto, incurante che gli uomini lo stessero guardando, e si mise a cullarla facendo dondolare lievemente il corpo. E allora cantò.

“Bambina
Ascolta la mia voce
Sono vicino a te

O mia fiera guerriera
Nostra giovane donna
Guarda e impara
Stai affrontando un lungo viaggio
Il sole e la luna
Ti guideranno
In queste ore per farti avere la tua gloria e il tuo onore

Bambina
Nostra giovane donna
Mia nobile e fiera guerriera …”


“E’ così commovente da far schifo …” commentò Maynott facendo finta di asciugarsi una lacrima. Francoeur alzò di scatto la testa, fino a quando i suoi occhi si incrociarono con quelli dell’ex prefetto. Sotto quello sguardo; l’uomo non poté fare a meno di arretrare. Davanti a lui, ora, si trovava un essere completamente diverso. Gli occhi della pulce gigante erano diventati di un vivido rosso sangue mentre dalla sua bocca uscirono degli schiocchi. Maynott si voltò verso il Direttore del circo, che fissava a sua volta l’insetto con crescente interesse. Il dolore per la perdita di una persona amata erano capaci di mutare anche l’animo più sensibile e rendere i loro cuori di pietra.

La pulce riadagiò la ragazza per terra e si accovacciò, come se dovesse saltare. Maynott rivolse un’altra occhiata impaurita al capo circense e disse “Richiama quel bestione! L’espressione di quel mostro non mi piace per niente …”. Ma il Direttore non gli diede ascolto. Si rivolse all’insetto con voce pacata “Vuoi ucciderlo, non è vero? Fa pure, se questo ti aiuterà a star meglio” “Non scherzare Luis! Non è divertente!” gridò l’altro spalancando gli occhi ma egli continuò “Avanti Francoeur … Sfoga il lato più oscuro del tuo essere … Vendica la morte della tua amata … Uccidilo!” e di colpo si azzittì. La pulce si era scagliata contro l’ex prefetto, facendolo cadere a terra. Poi cercò di mordergli il collo taurino ma, non riuscendo ad arrivarci per via delle grosse braccia che lo spingevano, voltò di scatto la testa e diede un possente morso al polso. Maynott urlò dal dolore mentre il sangue iniziò a sgorgare copioso dalla ferita. Francoeur si ritrovò con la bocca piena, così lasciò che il fluido gli raggiungesse la gola. Sorrise malignamente. Ora anche lui sta soffrendo come me.

“Bravo Francoeur … Continua così …” disse suadente il Direttore “Fargliela pagare per avertela portata via … Si, è stata sua l’idea di ucciderla …” “Sei per caso impazzito Luis?!? Aiutami!” gridò Maynott terrorizzato. Francoeur mosse le quattro mani verso il collo dell’uomo e glielo strinse come una tenaglia. Si; era stato lui … Vedeva gli occhi dell’ex prefetto roteare all’indietro mentre dalla sua bocca fuoriuscivano dei gorgoglii. E lui continuava a tenere tra i denti quel braccio che ostinatamente cercava di allontanarlo, anche se adesso erano colpetti piuttosto che vere e proprie spinte. La voce del Direttore del circo entrava nella sua testa dandogli un senso di conforto, come immergersi in una vasca piena d’acqua piacevolmente calda. Sentiva attraverso le dita che l’uomo stava per morire e ne fu entusiasta …

Il grido di dolore del Direttore lo riportò nella realtà. Si rese conto di quello che stava facendo e indietreggiò, spaventato. Maynott si mise a tossire ed a ansimare, mulinando le braccia, e cercò di alzarsi. “Francoeur …” lo chiamò flebilmente una voce femminile. Lui si voltò verso di essa e vide Kalima, in ginocchio, con due mani che facevano leva sul pavimento e due che stringevano il manico di un coltello senza lama. Lei sbatté le palpebre e gli gridò “Non ascoltarlo! Ti sta usando per liberarsi di Maynott! Lui … Entra nella menti altrui e le manopola come se fossero fatte di argilla”. La pulce camminò verso di lei e quando l’ebbe raggiunta la abbracciò. Kalima ricambiò brevemente il gesto e disse “Non aver paura, tesoro. Non gli permetterò più di usarti …” “Quanto sei ingenua Kalima” ringhiò il Direttore.

La lama del coltello si era infilzata al fianco, facendolo ringhiare dal dolore “Lui è una pulce gigante, un mostro! Come tutti voi” “Qui gli unici mostri che vedo indossano vestiti eleganti e sono davanti ai miei occhi!”. Si alzò, aiutata da Francoeur, e disse “Cyfer … Ci hai strappato dalle nostre case, allontanato dalle nostre famiglie, ci hai condotto in una stanza ed hai fatto dei macabri esperimenti su di noi trasformandoci in ciò che siamo. E man mano che il tuo popolo cresceva, ti sei liberato di quelli obsoleti uccidendoli a sangue freddo come il mio padre adottivo …”. Notò che gli occhi di ghiaccio erano spalancati e aggiunse “Si, Cyfer, io so tutto: fui io a prendere la tua cartella di cuoio ed ho letto il suo contenuto: hai tramutato lo spagnolo Enrique De La Cruz in un lupo mannaro, Harry Smash in un gargouille vivente; hai buttato dell’acido sul volto di Madame Gould in modo da non avere più un viso, dato fuoco a Fabio Latini e lo hai trasformato in una mummia vivente, segato le gemelle Florence e Faustine Marcì per ricucirle in un unico corpo … e queste sono alcune delle migliaia di vite che hai distrutto!” “Nessuno ti crederà!” urlò lui fuori di sé “Tu non hai niente! Solo parole buttate al vento!”. Francoeur scosse la testa e fece finta di ululare, per poi indicare un mucchio di fogli riposti sulla scrivania del Direttore. Kalima inarcò un sopracciglio e disse “Non so se ho capito bene ma Francoeur dice di aver fatto vedere un modulo a … hai ululato?... Quindi l’hai dato a Lobo!”. L’uomo, premendosi una mano sulla ferita sanguinate, cercò di raggiungere la porta ma venne colpito alla schiena da due spari, che lo fecero accasciare a terra, morto. I due si voltarono verso Maynott, che era riuscito a mettersi in piedi e teneva stretta tra le mani la pistola fumante. “Con questo, la nostra amicizia finisce qui, Luis …” disse ridacchiando verso il cadavere. Poi puntò la pistola verso Kalima e Francoeur borbottando “Anche per voi la cosa finisce qui …” “Non uscirà mai dal circo vivo. Gli artisti la prenderanno appena metterà piede fuori dal vagone …” disse la trapezista stringendosi di più alla pulce “Oh, ma tu non sai niente … Luis mi ha fatto vedere le meraviglie che nasconde questo piccolo cubicolo di legno …”. Andò verso la biblioteca e tirò leggermente un libro dalla copertina verde. Subito il vagone prese a vibrare sotto ai loro piedi.

Intanto, fuori dal vagone del Direttore, le cose non erano andate come Kalima aveva pianificato ma si erano lo stesso concluse bene: Lobo era riuscito a mostrare ai altri artisti il foglio che gli aveva dato l’insetto gigante così, appena la pozione che simulava la morte del professor Amber aveva finito di fare effetto; il gruppo si ritrovò circondato da artisti non più ostili “Ora dobbiamo dirlo a Kalima” avevano detto Flora e Fauna all’unisono “E poi dopo?” domandò Lilith allarmata “Che cosa ne sarà di noi?”. Prima che Paté potesse rassicurarla in qualche modo; si udirono degli spari e il rumore sommerso di un motore che si accendeva “Guardate!” gridò Emile “Il vagone del Direttore si sta muovendo!”. Il cubicolo di legno sfrecciò davanti ai loro sguardi stupiti e lo videro dirigersi in città “Francoeur e Kalima non sono usciti dal vagone” disse Raoul rivolto ai altri “Credo che siano rimasti intrappolati là dentro!” “Si va a prenderli!” urlò Hafaza e gli altri alzarono le mani in segno di sostegno “Ma come faremo a seguirli?” domandò Maud “Vanno troppo veloci per inseguirli a piedi …” “Signora; dimenticate che, dopotutto, i vagoni li ha costruiti il Direttore” disse Stanislao “Anche i nostri vagoni sono motorizzati” “Allora che aspettiamo, che ci inviti in città il sindaco?” disse Aden “Andiamo a riprenderli!”.

  
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