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Autore: Larosaroja_    07/11/2013    1 recensioni
Alexandra, un adolescente difficile,ribelle col cuore di ghiaccio che affronta un nuovo matrimonio del padre, una nuova madre e un uovo....”Fratello”, ma si sa anche i cuori più freddi possono sciogliersi.
*Questa storia è inventata, non parla di Ian&Nina, non riprende la The vampire diaries eeee Ian è un pò più piccolo, capirete leggendo, non linciatemi ma è la prima che scrivo, scusate se fa schifo.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La campanella suona e tutti ci rechiamo fuori finalmente liberi dalla trappola. Ripongo i libri nell’armadietto quando da lontano scorgo Daniel, possente giocatore di Football dai capelli biondo platino e occhi azzurri avvicinarsi in modo alquanto altezzoso “Ciao Alexandra” esclama appoggiandosi all’armadietto vicino al mio “Daniel” rispondo con poco entusiasmo, sorride convinto osservandomi “Tu. Io. Stasera al ballo” esclama indicando prima me e poi lui, alzo un sopracciglio “sarebbe un invito?” chiedo trattenendo una risata “mi dispiace ma devo rifiutare” esclamo richiudendo l’armadietto “tu stai dicendo di no a me?” chiede quasi confuso, annuisco convinta “si!” esclamo andando via. “quindi verrai da sola?” chiede jenny guardandomi per qualche secondo “si!” esclamo alzando le spalle, lei sbuffa sonoramente “hai rifiutato 4 inviti Alexandra mi dici perché lo fai?” chiede unendo le braccia “oh andiamo jenny non voglio prendere in giro nessuno e non mi sembra il caso di andare al ballo con qualcuno che non voglio nemmeno conoscere” esclamo guardandomi intorno , sbuffa di nuovo poi come presa da un’illuminazione celeste spalanca la bocca “è per Ian!” urla guardandomi per alcuni secondi sbuffo sonoramente per poi fissarla “ma che t’importa? Ci vai con Lucas? E allora?” chiedo per poi scorgere la camaro azzurra di Ian avvicinarsi “ora vado, ci vediamo stasera” esclamo per poi salire in auto.
 
“Maledizione!” esclamo cancellando per l’ennesima volta la linea di eye liner, sono le 20 ed io sono ancora a casa, non sono nemmeno sicura di voler andare davvero a questo ballo. “Pronta” esclamo osservandomi allo specchio, per quanto possa piacermi questo vestito lo trovo alquanto trasparente, sospiro animatamente e decido di cambiarlo, sembra di indossare un body nero e la cosa non è alquanto rilassante. Continuo a cercare tra gli armadi ma non riesco a trovare nulla , infilo una maglia a caso per poi scendere in cucina alla ricerca di mio padre, lo trovo seduto beatamente sul divano insieme a Edna “papà, le cose di mamma le hai buttate?” chiedo piazzandomi dinanzi alla tv “sono in soffitta” esclama, annuisco per poi ritornare al piano superiore.
Scatole,Scatole e scatole. Centinaia di scatole con su scritto “Ellen” governano la soffitta e per quanto io possa cercare in esse non troverò mai la cosa giusta. Sbuffo sonoramente riappoggiando l’ultima scatola a terra “cosa cerchi?” chiede una voce alle mie spalle, l’alta figura di Ian è appoggiata alla porta della soffitta “un vestito, per Ora!” esclamo guardandomi intorno, Ian alza un sopracciglio confuso “c’è il ballo!” esclamo concentrandomi su un piccolo scatolone con sopra il mio nome “con chi ci vai?” chiede sedendosi al mio fianco, alzo le spalle cercando di aprire la scatole “con nessuno, papà mi accompagna non appena sono pronta” esclamo riuscendo finalmente ad aprirla “ti accompagno io!” esclama Ian, mi fermo ad osservarlo per alcuni secondi “cosa diremo a mio padre?” chiedo sorridendo appena “che non hai un accompagnatore” esclama tirando fuori il contenuto della scatole, un vestito azzurro col corpetto bianco ne fuoriesce  “perfetto” esclamo posando la scatola. Un piccolo rumore attira la nostra attenzione, un piccolo foglio bianco è depositato a terra il mittente è chiaro, la raccolgo trovandoci scritte alcune righe, probabilmente di mia madre
 Leggo tutto ad alta voce e noto l’imbarazzo di Ian “l’indosserai?” chiede serio, annuisco convinta “perché non dovrei? Questa è l’unica cosa buona che è riuscita a fare in tanti anni di assenza, perché non approfittarne” esclamo alzando le spalle “vado a prepararmi” esclamo prendendo il vestito ma prima che possa uscire Ian mi blocca e posa le sue labbra sulle mie “a tra poco splendore” esclama per poi lasciarmi andare.
 
Molto meglio, mi guardo allo specchio e anche se non sembro io va molto meglio. Scendo le scale cercando di restare in equilibrio , noto Ian parlare con mio padre  mentre Edna mi osserva scendere le scale “sei bellissima” esclama sorridendo “grazie” esclamo mentre sorrido, noto due piccole borse appoggiate alla porta “cosa sono?”chiedo indicandole “tuo padre deve partire per il week and in un viaggio di lavoro e mi ha chiesto di accompagnarlo” risponde lei sorridendo, giro lo sguardo verso Ian che mi osserva curioso “spero non litigherete” continua Edna e non posso fare altro che sorridere “non preoccuparti andrà tutto bene” esclamo avvicinandomi a mio padre e Ian “andiamo?” chiedo indossando il giaccone “subito Alex” esclama Ian infilando la giacca “quando partite?” chiedo guardando papà “abbiamo l’aereo alle 6 di domani mattina” esclama sorridendo “Fai la brava” continua abbracciandomi “non preoccuparti” esclamo per poi seguire Ian fuori casa.  “Cosa ti ha detto?” chiedo una volta in macchina “che gli sembrava strano ma che era più contento e che devo tenerti d’occhio una volta che partiranno” esclama accendendo la radio “se sapesse come stanno le cose credo non mi metterebbe nelle tue mani” esclamo quasi divertita facendolo sorridere, noto la scuola da lontano e un po’ d’ansia mi assale “nessuno mi conosce, tranquilla” esclama notando il mio cambiamento d’umore “lo so, e per Jenny che mi preoccupo” rispondo aprendo lo sportello una volta parcheggiato.  
“quindi sei qui con Ian?” chiede jenny una volta avvistatami, annuisco “e per lui che hai detto di no a quei ragazzi?” chiede ancora unendo le braccia, annuisco ancora convinta “sei una matta irresponsabile” esclama “andiamo jenny io e Ian sappiamo mantenere il segreto, sii felice per me” esclamo facendo il labbruccio, cede dopo poche occhiate dolci “va bene, ma fa che ti fa soffrire e lo ammazzo” esclama  abbracciandomi “ma che fine ha fatto il mio vestito?” chiede poi allontanandosi “Scusa, ma non era per me” esclamo sorridendo. “Corinne!” dice all’improvviso facendomi voltare, Corinne è a pochi passi civettando con Ian, respiro profondamente mentre mi avvicino “Corinne” esclamo una volta vicina ad entrambi, Ian avvolge una mano intorno ai miei fianchi e mi stringe a lui “come va?” chiedo sorridendo “scusa tesoro devo scappare, Luke mi chiama” esclama senza rispondere alla mia domanda e filando via. Ian scoppia in una risata contagiosa “ora basta, andiamo via” esclama prendendomi la mano e portandomi via da tutto quel casino.
“i miei poveri piedi” esclamo sfilando le scarpe, la sabbia fredda mi fa rinascere e la vista delle onde che s’infrangono su di essa è paradisiaca “molto meglio” esclama lui togliendosi la giacca “i balli scolastici non sono per te” dico sorridendo “non è una novità” risponde lui facendomi la linguaccia “è tardissimo” esclamo guardando lo sfondo del telefono “torniamo a casa dai” esclama lui dirigendosi di nuovo verso l’auto.
 
“Ti prego lasciami!” tiro un piccolo urletto mentre cerco di liberarmi dalla salda stretta di Ian che mi tiene appesa come un salame sulla sua spalla “fa la brava e fa silenzio” esclama lui facendomi emettere un piccolo gemito di dolore per la testata leggera nel muro “Ian, Alexandra ma cosa fate?” la voce di papà ci fa sobbalzare e per poco non cadiamo a terra, Ian mi fa scendere in dieci secondi “niente” esclama Ian aggiustandosi la camicia “stavamo scherzando” continuo io sorridendo e sistemandomi il vestito “andate a dormire sono le 6 ci vediamo tra due giorni” continua papà sorridendo evidentemente compiaciuto della simpatia tra me ed Ian “ciao papà” esclamo correndo via seguita a ruota da Ian. “Stupido” esclamo ridendo a crepapelle entrando nella stanza di Ian “cosa ne sapevo io che tuo padre era già lindo e pinto” esclama lui chiudendo la porta “non fa niente” esclamo baciandolo “potrei non rispondere delle mie azioni” risponde lui chiudendo la porta a chiave, sorrido “cioè?” chiedo avvicinandomi di nuovo, ma prima che possa are qualsiasi altra cosa mi tira a se iniziando a baciarmi.
“Ian, Ian stai dormendo?” la voce di Edna ci fa sobbalzare dal nostro sonno, guardo l’orario sullo schermo 7.30 ma non doveva partire con papà? Scatto in piedi cercando il mio vestito Ian afferra la sua camicia indossandola malamente mentre io una volta trovato il mio vestito mi chiudo nel suo armadio “Mamma che c’è?” chiede Ian aprendo la porta “hai visto Alexandra?” chiede, sembra agitata “Ma tu non dovevi partire con Carl?” chiede Ian rimando “abbiamo rinviato il volo tra un ora” risponde Edna “sarà nel suo bagno a fare un bagno caldo mamma sta calma e va da Carl che tra un po’ dovete partire” continua Ian schioccando un bacio sulla fronte a sua madre. Sento la porta chiudersi e decido di uscire, tiro un sospiro di sollievo alla vista di Ian disteso sul suo letto  “ci scopriranno se non stiamo più attenti” esclamo stendendomi al suo fianco “lo so, ma rischierei qualsiasi cosa per noi” esclama Ian baciandomi la punta del naso e il mio cuore non può fare altro che sciogliersi.

 
Spazio me:
salve a tutti, ho deciso di aggiornare un giorno si e uno no spero seguirete tutti i capitoli (cosa che mi renderebbe molto felice) spero che il capitolo vi piaccia, Bacioni xx
-Anybody_ xx

Ps: il vestito di Alex :D
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