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Autore: callian_lightster    08/11/2013    2 recensioni
Ciaaaaao a tutti!
Eccomi con una nuova storia, in cui vedremo un Cal moooooooooooooolto diverso, che forse non ci piacerà........ MA TUTTI POSSONO CAMBIAREEEEEEEEE!;)
Leggete mi raccomando!
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Gillian Foster, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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LET SHE GO.

Cosa si puó pensare di questi due? Adesso come li definireste? Li definireste 'estranei'? Ma non giudicate dalle apparenze, perché magari sono piú vicini di

quanto pensiamo.
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Lo scienziato tornó a casa, si liberó del cappotto e aprí la TV. Si sdraió, voleva dormire, ma non ci riusciva. Aveva un pensiero fisso: 'Ho esagerato?' Era tutto

quello che il suo cervello riusciva a formulare. Quello che aveva fatto il vecchio Cal non si sarebbe permesso neanche di pensarlo. 

POV CAL

Ho esagerato?

Eh sí lo hai fatto idiota.

E tu chi sei?

Sono la tua coscienza.

Impossibile io non ne ho una.

Oh davvero? E allora chi é che parla?

Ti sembra il momento di fare del sarcasmo?

E perché non dovrei?
Sto pensando...

A quello che hai fatto?

Perspicace, davvero!

Ti spiano la strada. Hai esagerato? Si l'hai picchiata, pazzoide.

No io...

Tu cosa?

Se lo meritava, andiamo hai visto com'era quando stava con Burns??

Non é una giustificazione. L'hai lasciata lí, in quella stradina isolata LIGHTMAN!

POV GILLIAN


Ho dolore dappertutto, e pensare che me lo ha preocurato Cal mi fa stare ancora peggio. Non riesco a trovare il cellulare, eppure sono sicura di... Ah! Eccolo!

Prendo il cellulare per chiamare Dave. 


"Gillian!" risponde pimpante.

"D-dave" riesco a sussurrare a causa delle fitte allo stomaco.

"Gillian, tutto bene? Dove sei?" chiede preoccupato.

"Dave, aiutami... Sono in una stradina che dovrebbe portare a casa mia..." 

"Cos'é successo?" 

"Aiutami.." "Va bene, sta tranquilla sto arrivando"

Oh grazie a Dio.

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Dopo un po' di tempo, l'uomo riesce a trovare la dottoressa.

"Dave"

"Gill... ma chi é stato?" dice alzandole la testa e posizionando la sopra le sue gambe, mentre le accarezza i capelli.

"Ti prego portami a casa..." disse stremata la donna. L'uomo non insistette e la prese di peso, per poi caricarla in macchina. Non parlarono per tutto il viaggio, lui

non voleva insistere e lei non aveva voglia di parlare, ansi era in totale confusione. Parcheggió nel vialetto vicino casa di Foster. La prese in braccio e la portó

dentro, facendola sedere sul divano. 

"Gillian.. ne vuoi parlare?" chiese mettendosi vicino a lei e facendola appoggiare sul suo petto. Lei non rispose, annuí semplicemente e lui captó quel rapido

movimento.

"Allora piccola, cos'é successo? Chi ti ha fatto questo?" Le disse sfiorandole un livido sul braccio.

Lei a quel lieve contatto sussultó dal dolore. Strinse la presa sulla maglia dell'uomo e lui ricambió stringendola a sé. Lei inizió a piangere.

"Shhh... sono qui" le accarezzó la schiena.

"C...Cal" sussurró.

Lui all'inizió non capí, o per lo meno capì ma non poté credere alle sue orecchie. Personalmente oiava quell'uomo ma avrebbe potuto giocarsi la testa che

quell'uomo non avrebbe mai potuto fare del mle a Gillian.

"Hai detto Cal?" le chiese dolcemente.

Lei annuí.

"Va bene piccola, adesso riposa, domani sistemeremo tutto... Vuoi... vuoi che ti porti di sopra?" chiese asciugandole le lacrime.

Annuí per la seconda volta e lui cosí fece. La mise sotto le coperte e fece per andarsene.

"Aspetta..." disse piano Foster.

"Non andare... per favore" 

Lui si giró e le sorrise dolcemente. 

"Sono qui"

Il mattino dopo...

"Buongiorno..." le disse dolcemente accarezzandole col pollice una guancia, quando lei piano iniziava ad aprire gli occhi. Si stropicció gli occhi per mettere a

fuoco la figura davanti a lei. Sorrise solamente.

"Te la senti di andare al lavoro? Io ci devo andare comunque..." continuó poi l'uomo.

"Non voglio che discutiate Dave.." abbassó lo sguardo.

"Tranquilla... voglio solo chiarire alcune cose" le sorrise.

Lei annuí e poi aiutata dall'uomo si alzò dal letto. Scesero le scale e fecero colazione con dei waffle. Erano ormai le otto e i due si diressero all'edificio.

Arrivati lí, trovarono Cal nel corridoio. Lui non li notó perché intento a leggere delle carte. Burns si avvicinó velocemente (lasciando pochi passi indietro Gillian) e

gli gettó le carte a terra.

"Ma che...?" disse non capendo. Poi alzó lo sguardo, allora sí che capí.

"Che ti salta in mente Capitan America?" disse scontroso Lightman.

"No dottore, cosa le salta in testa a lei, per ridurre cosí la mia donna." disse autoritario.

Nel frattempo Foster era a pochi passi da loro e guardava la scena (in veritá tutti lo facevano).

Cal spostó lo sguardo dall'uomo alla donna che a sua volta lo guardó. Vide su di lei vari lividi, che magari ha cercato di nascondere com del trucco per ingannare

le persone, ma non lui... La vide fragile, appoggiata a quel muro freddo a guardarlo. 

"Senti amico -provó a rimanere il piú calmo possibile- lei.non.é.la.tua.donna." sputó amaro.

"Sarebbe la tua? Mh? Tu saresti il suo uomo? Io credo che nessuna donna voglia accanto a se' un ragazzino violento. Tu non sei un uomo, perché un uomo non

sfiorerebbe neanche con un dito una donna" 

"Vogliamo fare i saggi? Eh? Bene. Un vero uomo non lascerebbe neanche la sua donna per svariati anni per poi ricomparire, giusto Burns?" disse gesticolando.

Quello fu un colpo basso, ma daltronde entrambi giocavano sporco. 

Burns gli sferró un pugno in pieno viso. Cal si mise una mano sul naso da cui iniziava a sgorgare del sangue. Lui fece la stessa cosa provocando un forte dolore

all'uomo. Poi il suo sguardo cadde su Gillian. Stava piangendo. 

'Ma cosa fa? Che si piange?' si ritrovó a pensare lo scienziato. Era sempre piú confuso. 

"Ti sei sfogato capitan America?" gli chiese affannato. L'altro si puliva il labb
ro sanguinante. Non ebbe tempo di aprire bocca che Gillian si mise tra i due... 

HEIIIIIIIIIIIIIIIIIII GIRLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL:D
Ecco il nuovo capitolo!! Spero vi piacciaaaa:)
Baciii :*
  
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