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Autore: AnnieLeto22    08/11/2013    2 recensioni
La nostra Annie, per inseguire il suo sogno di attrice, si trasferisce a Los Angeles con la sorellina Sophie, amante di una band, i 30 Seconds to Mars, che Annie non conosce. Ma quando sua sorella la convincerà ad andare un giorno in montagna a sciare, un incontro cambierà la sua vita....Prima in peggio, ma poi decisamente in meglio ;D ... Ricco di colpi di scena, alternanza di momenti felici e tristi, vi consiglio di leggerla ;) Spero vi piaccia!!! :D
Queste sono alcune frasi che ritroverete nella mia prima FF che abbia mai scritto.
*- Però ricorda…Segui i tuoi sogni, non importa cosa, puoi fare tutto se lo vuoi. Buona fortuna Annie -
*…Quando si voltò, il mio cuore saltò un battito. Era lui. Era proprio lui.
*- Scusate, mia sorella Sophie è una vostra grandissima fan e…-
- Echelon, non fan…Siamo una famiglia -
*- Ecco, Annie, io ti ho invitato a ballare ma devo ammettere che…sono una frana -
- Non importa, lascia che la musica ti guidi -
*- Quando vi ho ascoltato…Ho provato delle emozioni forti…Non so come spiegartelo…-
- Così? - e appoggiò le sue morbide labbra sulle mie.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso infinitamente perché so di non aver pubblicato questo capitolo per mesi. Purtroppo ho avuto moltissimi problemi con EFP che non me lo faceva ricaricare e quindi ci avevo praticamente rinunciato. Ora finalmente ho risolto tutto e questo è l’ultimo capitolo della mia primissima Fanfiction. Fatemi sapere cosa ne pensate!! Mi scuso immensamente per il ritardo.

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CAPITOLO 35 – FOLLOW YOUR DREAMS

 

Passò il tempo e cominciò Novembre. Mi sentivo al settimo cielo perché tutto andava per il meglio.

Io e Jared passavamo gran parte delle giornate insieme, uscivamo, mi portava ogni volta in un posto nuovo e camminavamo per le strade di Los Angeles mano per la mano, senza paura di niente.

Sophie si era ormai integrata completamente a scuola e prendeva ottimi voti. Spesso Shannon la aiutava con i compiti, si preoccupava molto per lei ed era diventato come il suo angelo protettore.

Tomo e Vicki crescevano il piccolo Christopher con amore e affetto e Tomo si occupava assiduamente della moglie in quanto la loro figlia sarebbe nata a giorni. Sì, era una femmina e la coppia aveva deciso di chiamarla Julia.

Julia nacque precisamente il 25 di Novembre. Quando le si ruppero le acque era con me a fare la spesa. Io avevo chiamato subito Tomo che era fuori ad aspettarci con la macchina ed eravamo corsi tutti e tre all’ospedale. I fratelli Leto e Sophie erano arrivati mezz’ora dopo.

Quando entrammo nella camera di Vicki, dopo il parto, la trovammo con un sorriso enorme nonostante il sudore e il pallore del suo viso fossero segni della sua grande stanchezza.

La piccola Julia era davvero bella: aveva gli occhi scurissimi e profondi come quelli del fratello e dei genitori, i pochi capelli che aveva erano castani, la bocca piccola e rossa.

Quando Christopher era entrato nella stanza, aveva fissato Julia ed era rimasto serio in volto.

-Allora? Com’è la sorellina? – aveva chiesto la madre che teneva in braccio quella minuscola bambolina.

A quel punto il bambino aveva sorriso e aveva esclamato: - Bella! –

Mi ricordo che scoppiammo a ridere per la tenerezza e la semplicità con cui Christopher aveva appena parlato.

Vicki uscì dall’ospedale poco tempo dopo e festeggiammo tutti insieme la nascita a casa Leto. Inoltre quella sera Tomo decise che era l’ora che gli Echelon sapessero dei suoi figli, così scrisse il seguente tweet “Ho una sorpresa fantastica per voi. Tra un quarto d’ora sul sito del Vyrt” e in diretta mondiale annunciò di Christopher, scusandosi di non aver detto loro niente fino a quel momento e dicendo che non aveva trovato il momento e le parole adatte, e prese in braccio Julia mostrandola alla telecamera.

Fu una serata memorabile.

 

 

Alla fine di Novembre decisi, dopo una lunga e sofferta riflessione, di sottopormi all’intervento per riacquistare la voce. Volevo tornare a parlare sia perché era diventato un inferno comunicare solo attraverso messaggi o segni con le mani sia perché volevo continuare a seguire il mio sogno di attrice.

Ne parlai con Jared che approvò con un certo timore che non riuscì a mascherare.

-Sei sicura? Ci hai pensato bene? –

Io avevo annuito, ormai sicura della mia scelta.

Quello che non rivelai a Jared era che avevo deciso di fare l’intervento i primi di Dicembre. Volevo uscire da quell’ospedale con la capacità di nuovo di parlare e decisi che avrei fatto una sorpresa a Jared proprio a mezzanotte tra il 25 e il 26 Dicembre, giorno del suo compleanno.

 

Il 9 Dicembre tornò a Los Angeles la mia migliore amica Roxy perché le avevo confidato la mia decisione.

Il giorno dopo ero in sala operatoria. I medici mi avevano lasciato pochi minuti per parlare con Sophie e Roxy prima di cominciare l’intervento.

-Devi stare tranquilla, ok? – mormorò mia sorella mentre una lacrima le rigava la guancia. Mi prese la mano e la strinse forte forte tra le sue.

-Andrà tutto bene, Annie – continuò la mia amica.

Annuii. Sì, tutto si sarebbe sistemato e sarei tornata a parlare.

 

Mentre mi faceva l’anestesia, un medico mi disse: - Pensi a qualcosa di bello –, e io pensai immediatamente a Jared. Lui, perché mi sapeva rendere felice.

Lui, perché era la mia luce nei giorni bui.

Lui, perché mi faceva sentire viva.

 

Mi risvegliai intontita.

-Annie!!! – sentii qualcuno gridare entrando nella stanza. La riconobbi, era mia sorella.

- Non urli. Ha bisogno di tranquillità – la ammonì una voce maschile.

- Sophie… - sussurrai.

- Ha parlato! Annie, hai parlato! – esclamò lei fuori di sé.

Sophie aveva ragione! Ci riprovai e di nuovo uscì il nome di mia sorella.

Ci raggiunse anche Roxy, contentissima.

-Ora non dovete farla sforzare, rimarrà ancora qualche giorno qui e poi la dimetteremo. Ma, ripeto, non dovete farle sforzare la voce – spiegò il medico.

E così uscii dall’ospedale il 20 Dicembre. Ero contentissima.

 

Avevo avvisato anche Tomo, Vicki e Shannon perché volevo che mi aiutassero a organizzare la sorpresa per Jared. Avrei finto fino a mezzanotte di non poter ancora parlare. E poi avrei fatto gli auguri a Jared con la mia voce.

 

La sera di Natale ci ritrovammo a casa Leto per festeggiare e io non aprii bocca, limitandomi ai soliti gesti che ormai non sopportavo più. Dopo un’abbondante e deliziosa cena c’eravamo seduti intorno all’albero e ci eravamo scambiati i regali. Io ricevetti un bracciale d’argento da parte di Shannon, una sciarpa e dei guanti tagliati sulle dita dai Milicevic e infine un anello meraviglioso da Jared.

Mancavano dieci secondi alla mezzanotte quando lanciai un’occhiata a Shannon che fece finta di tossire per richiamare l’attenzione degli altri. Infine lui si alzò e disse solennemente:

-Fratello mio, è giunta la mezzanotte e c’è una persona che vuole dirti qualcosa… -

Con le gambe che mi tremavano per l’emozione, mi alzai a mia volta, presi le mani di Jared tra le mie, i persi nei suoi occhi color del cielo e dissi lentamente: - Auguri amore mio. Ti amo –

Lui rimase immobile, incredulo. Poi, senza commentare ancora nulla, si mise a piangere.

-Annie… - mormorò e mi abbracciò strettissimo tra gli applausi di tutti i presenti. Anche io piansi, sulla sua spalla, e continuai a sussurrargli nell’orecchio: “Ti amo, ti amo, ti amo…” fino a quando lui propose un brindisi e annunciò: - Nonostante sia appena iniziato, questo è in assoluto il miglior compleanno della mia vita!!! Grazie Annie per questa fantastica sorpresa. Il miglior regalo di tutti! –

- Eh no! – ribatté Shannon scherzando – Neanche hai visto i nostri e dici che quello di Annie è il più bello! Non è giusto, così ci offendiamo! –

Ridemmo di gusto, dimenticandoci almeno in quell’istante di tutti i problemi della vita di tutti i giorni.

Io e Jared ci guardammo negli occhi con un linguaggio invisibile che solo noi conoscevamo.

E in quel momento il messaggio era per entrambi “Voglio stare con te per sempre”.

 

Indovinate un po’? A Marzo, avendo riacquistato bene la voce, feci un provino per un nuovo film drammatico che sarebbe uscito l’anno dopo.

E mi presero.

Il mio ruolo era la migliore amica della protagonista e compariva diverse volte, con battute anche molto profonde.

Sì. Ero felice. Come non mai.

 

Il giorno del mio compleanno Jared mi accompagnò all’interno di un negozio di tattoo. Avevo deciso di tatuarmi una scritta che rappresentava la mia vita, tutte le fatiche che avevo fatto per arrivare a Los Angeles con Sophie e garantirle un futuro dignitoso, tutti i dolori che avevo provato quando mi ero presentata ai provini e non mi avevano scelta, quando avevo litigato con Jared e mi ero sentita persa e vuota oppure quando avevo perso la voce e con essa anche la speranza di poter realizzare il mio sogno più grande, ma soprattutto le gioie di quell’anno meraviglioso che non avrei mai dimenticato.

Che parole potrebbero racchiudere tutto questo?

Ovvio.

Follow Your Dreams.

 

 

 

 

 

  
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