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Autore: Larosaroja_    09/11/2013    3 recensioni
Alexandra, un adolescente difficile,ribelle col cuore di ghiaccio che affronta un nuovo matrimonio del padre, una nuova madre e un uovo....”Fratello”, ma si sa anche i cuori più freddi possono sciogliersi.
*Questa storia è inventata, non parla di Ian&Nina, non riprende la The vampire diaries eeee Ian è un pò più piccolo, capirete leggendo, non linciatemi ma è la prima che scrivo, scusate se fa schifo.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shopping. Che bella parola. Passare tutta la mattinata in giro con Jenny non era mai stato così bello, il solo pensiero di non trovare mio padre che aspetta a casa mi rende così felice da scorrazzare in giro per tutta la mattinata facendo così impazzire di gioia jenny. “Pausa” esclamo fermandosi davanti alla vetrina di starburks “te la concedo” risponde jenny per poi avviarsi dentro proprio quando mi squilla il cellulare “inizia ad entrare io ti raggiungo tra due minuti” dico rispondendo all’ennesima chiamata di papà, lei annuisce e va via “papà!” esclamo pigiando il tasto verde “tesoro, dove sei?” chiede, sento un sottofondo rumoroso “sono con jenny, tu dove sei?” chiedo curiosa  lo sento sospirare “Edna mi ha costretto allo shopping per Asburgo” scoppio in una fragoroso risata al suo tono sconsolato “passerà papà ora stacco, buona fortuna” dico continuando a ridere “me ne servirà tanta” esordisce lui prima che io stacchi il telefono. “perché non andiamo da qualche altra parte?” chiede jenny uscendo un po’ di corsa dallo starburks “perché? Questo è il miglior caffè di Londra” esclamo avviandomi verso la porta “dai ho voglia di un gelato e qui non lo fanno andiamo da qualche altra parte” insiste lei voltandomi verso di lei, alzo un sopracciglio, c’è qualcosa che non va. Mi volto di scatto verso la vetrina del bar notando Rachel seduta in un tavolino che chiacchiera animatamente con qualcuno che non riesco a identificare “andiamo Alexandra andiamo via non veglio prendere uno stupido caffè” continua jenny tentando in un disperato caso di ripristino ma i miei occhi sono fissi sul tavolo di Rachel e sul suo misterioso accompagnatore, mi nascondo nel tentativo di sapere, la curiosità mi sta lacerando e non so neanche il perché “andiamo Alexandra ma cosa ti frega” jenny tenta l’ultimo tentativo disperato cercando di trascinarmi via ma proprio quando sto per cedere i due si alzano e quando lei posa le sue labbra su quelle del misterioso accompagnatore riconosco il volto di Ian.
 
“cosa farai?” chiede jenny cercando di trascinarmi via dal mio stato di Trans. Scuoto la testa consapevole di dover riprendere le mie funzioni vitali “il problema è un’altro jenny” esclamo mentre una stupida lacrima mi cade sul volto “ehi, sta calma avanti” dice jenny correndo ad abbracciarmi “lo amo jenny, come posso passarci sopra?” chiedo ormai singhiozzando “Alexandra, questa è una cosa troppo grossa per entrambi, ora tu vai a casa ti calmi e ne parlate, e se non è destino questo non dovete deciderlo voi” annuisco quasi convinta della ragione di jenny.
 
“Sono a casa” esclamo sbattendo la porta “ehi, dove sei stata?” la voce di Ian proviene dal salotto. Chiudo gli occhi per alcuni secondi cercando di restare calma ma quando me lo ritrovo davanti non resisto “io con jenny, tu invece?” chiedo facendo un piccolo sorriso, lo vedo in difficoltà per alcuni secondi “in giro” esclama mentre si dirige verso il divano “in giro come starburks?” chiedo ancora posando le buste pronta alla battaglia “posso spiegarti” dice subito lui rialzandosi “non voglio alcuna spiegazione” dico correndo su per le scale “Alex ti prego lasciami spiegare” continua lui seguendomi per il corridoio “Cosa? Cosa Ian? Avanti su spiegami i sorrisini mentre parli con Rachel, spiegami le occhiatine spiegami perché eri in quel dannato bar con lei e per favore spiegami anche il bacio” sbraito bloccandomi in mezzo al corridoio, lui mi osserva quasi sconvolto “mi hai seguito?” chiede d’un tratto sembrando offeso “no, mi trovavo lì nel momento giusto ed ero lì per caso. Sai perché non volevo che mio padre si risposasse? Perché non volevo una nuova famiglia? Semplicemente per non rivivere le stesse sensazioni del divorzio, non volevo risentire la puzza d’alcool, non volevo soffrire ancora. Sono sempre stata rude con mio padre. Poi sei arrivato tu col tuo fare da principe, che non sei, il piccolo segreto, le difficoltà,le bugie e poi questa mattina la visione, la situazione che mi ha tolto il prosciutto dagli occhi.” Urlo tutto d’un fiato singhiozzando ogni tanto, è a pochi centimetri da me e sembra così dispiaciuto “hai ragione, è stato tutto un po’ troppo. Vuoi finirla qui?? È tutto troppo grande per noi, io non ti merito e non ho il diritto di scombussolarti la vita.” Esclama allontanandosi ad ogni parola “si hai ragione Ian, tu non mi meriti, ma se ci avessi messo tanto così d’impegno ora non saremmo a questo punto.” Esclamo per poi entrare in camera e una volta chiusa la porta, scivolare contro di essa.
 
*Ian*
Mi rendo conto della cazzata fatta solo quando Alexandra sbatte la porta della sua camera dopo aver sputato parole che mi colpiscono l’anima.

*Flash back*
“Rachel no, mi dispiace ma io amo Alexandra e penso che tutto questo sia sbagliato” esclamo allontanando Rachel dalle mie labbra “Alexandra è proprio una ragazza fortunata” dice lei sorridendo “mi dispiace di averti baciato” continua sembrando dispiaciuta “come ho detto domani parto e volevo dirti addio” dice ancora sorridendo “spero che tu possa trovare l’amore Rachel” esclamo sorridendo “Ora vado, abbi cura di te” continua uscendo dal locale.


*Fine Flash back*
Busso per la seconda volta alla porta di Alex provando ad entrare “cosa vuoi?” esclama aprendola d’un tratto “parlare, spiegare e chiarire” esclamo quasi con le lacrime agli occhi “no, no e no” esclama lei chiudendo la porta ma prima che s chiuda completamente  incastro il piede e la riapro “fammi spiegare cos’è successo” esclamo osservandola “hai 10 secondi poi devi uscire” dice lei unendo le braccia “Rachel mi ha chiamato dicendo che doveva partire e che voleva salutarmi così ci siamo dati appuntamento allo starburks ma prima che andasse via mi ha baciato ma io l’ho respinta ovviamente tu non sei restata per tutta la scena visto che non sai il continuo” esclamo tutto d’un fiato facendola sbiancare.
 
*Alexandra*
Credere o non credere? È questo quello che mi chiedo non appena Ian smette di parlare “voglio le prove” esclamo unendo le braccia, Ian tira fuori dalla tasca il suo cellulare “vuoi le prove ,bene” esclama per poi comporre un numero e chiamare. Due minuti dopo sono al telefono con Rachel che mi spiega tutto per bene come sono andate le cose.
“sei sicura?” chiede jenny dall’altra parte della cornetta “Rachel mi ha raccontato tutto” esclamo sicura “beh che dire, sono felice di come siano andate le cose” esclama jenny “ora vado, ho delle cose da fare” esclamo per poi attaccare il telefono. Scendo le scale sicura entrando in cucina, Ian è appoggiato al lavello, mi avvicino sotto al suo sguardo curioso per poi posare le mie labbra sulle sue, sembra non stesse aspettando altro “Mi dispiace” esclama staccandosi “dispiace anche a me” dico io riprendendo a baciarlo , mi prende in braccio per poi cercare di trasportarmi in camera sua
“per quanto fingeremo ancora?” sussurro appoggiata al suo petto “fino a quando non saremo pronti” risponde stringendomi di più “dici che lo saremo mai?” chiedo ancora “prima poi” risponde lui sorridendo amaramente “mi dispiace ingannarli” sussurro più a me stessa che a lui “anche a me dispiace”sussurra accarezzandomi i capelli “Alexandra” esclama all’improvviso richiamando la mia attenzione “oggi, quando ti sei arrabbiata e avevamo deciso di chiudere tutta questa storia, Io....mi sono sentito vuoto” dice guardandomi con suoi occhi color ghiaccio che ipnotizzerebbero chiunque “Ti amo” esclamo sorridendo “Anche io ti amo” dice “per quanto possa essere sbagliato, contro la legge e contro natura, Ti amo” continua baciandomi dolcemente.  
 
La porta suona rumorosamente facendoci svegliare di soprassalto, visto le esperienze passate decido di Infilare la mia maglia mentre Ian si riveste alla velocità della luce. Scendo le scale quasi correndo e quando spalanco la porta mi ritrovo davanti una donna dai lunghi capelli castani e occhi verdi pieni di lacrime che mi guarda compassionevole “Ciao Alexandra” al suono della sua voce il cuore perde qualche battito. “Alex chi era?” Chiede Ian scendendo le scale, osserva la donna seduta al mio fianco con curiosità “Ian ti presento Ellen, Ellen ti presento Ian il mio fratellastro. Ian lei è mia madre” dico guardandolo mentre fa saettare il suo sguardo da me a lei.
 
Spazio me:
Salve, ho aggiornato prima per un semplice motivo......NON RIESCO A STARE SENZA SCRIVERE. Spero ch il capitolo vi piaccia e che l’infarto vi sia passato xD Bacioni e buona lettura
-Anybody_ xx

Ps: alcune scene, capirete da sole u.u 
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