Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: babi_mahomie    09/11/2013    4 recensioni
Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e cominciammo a cantare a squarciagola, non curanti dei passanti che avrebbero potuto sentirci. Alzai la voce al massimo e ci mettemmo a ridere per la mia performance. Cavolo io ero più stonata di una pecora! Poi non potemmo più continuare. Ormai eravamo a pochi isolati, avremmo potuto incontrare Austin. Proprio così, Austin Mahone veniva nel nostro liceo, e nel mio corso di italiano. Ero innamorata di lui da quando avevo undici anni, ed ero sicura che prima o poi mi avrebbe notato... o almeno lo speravo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non avevo notato che l’albero di ciliegio nel cortile della scuola, quello sotto il quale mi rifugiavo ogni tanto a studiare nella pausa pranzo, fosse fiorito. In realtà, con gli ultimi avvenimenti, non mi ero proprio accorta che la primavera fosse arrivata. 
La fine di aprile, annunciava che mancava poco più di un mese alla fine della scuola  e all’arrivo dell’estate. Non vedevo l’ora. Una vacanza era ciò che mi serviva.
Mi misi le cuffie nelle orecchie e diedi un’occhiata al display del cellulare. Avevo dieci minuti per rilassarmi prima del rinizio delle lezioni. Cercai una canzone che sapevo mi avrebbe calmato. Mi soffermai su Heart in my hand, poi scossi e ne scelsi un’altra.
Mi posai l’ipod sulla coscia e chiusi per un istante gli occhi. Erano passati tre giorni da quel bacio in infermeria con Sean, e io non avevo fatto altro che pensare alla sua proposta, oltre che alle sue labbra. Sbuffai. Sapevo che prima o poi dovevo dargli una risposta. Non sarebbe stato lì ad aspettarmi per sempre.
Sospirai, poi lanciai un’occhiata avanti a me verso i tavoli rossi rotondi. Austin era seduto ad uno di essi con il resto della squadra di basket, compreso Sam. Rimasi a fissarlo. Non gli avevo più parlato da quando, per colpa mia, era successa quella cosa con Sean. Lui non mi aveva cercato, e neanche io l’avevo fatto. Prendermi una pausa da lui era ciò che in effetti volevo, ma lasciarci così era stato devastante. Io lo amavo, e per quanto Hudson mi avesse dato una scusa per non pensarci, era rimasto Austin il mio primo pensiero.
-Hei Jess!- sentii Sam chiamarmi dal tavolo distante una decina di metri da me. Tolsi finalmente lo sguardo dal ragazzo di cui ero perdutamente innamorata, e lo posai sul mio migliore amico, che stava agitando la mano. Gli sorrisi, ma il suo gesto attirò l’attenzione di Austin, che si girò verso di me. 
Quell’improvviso contatto con l’azzurro intenso dei suoi occhi mi procurò un leggero giramento di testa, impedendomi di regger ancora il suo sguardo. Rimanemmo fermi a guardarci. Non un cenno di saluto, non uno di sorriso. Ma io sapevo ciò che volevo. Desideravo solo correre da lui e chiedergli scusa. Non sapevo neanche io per cosa, ma se ciò fosse stato abbastanza per ricevere ancora i suoi baci e i suoi abbracci, allora lo avrei fatto all’infinito. Ma non potevo. Non so con quale forza rimasi attaccata al tronco di quell’albero, con le cuffie nelle orecchie e lo zaino accanto a me, ma sta di fatto che l’unica cosa che feci fu alzare la mano e, con un lieve sorriso non tanto convinto, lo salutai. 
Fu abbastanza per far scattare Austin, che si alzò dalla panca, anch’essa rossa, e diversamente da me, cominciò ad avvicinarsi con un gran sorriso. Forse pensava che era tutto a posto. Che l’avevo salutato perché avevo dimenticato tutto, che ci ero passata sopra. 
Si sbagliava, ma non ebbi la forza di alzarmi e voltargli le spalle. Non ebbi la forza di fermarlo.
Rimasi immobile ad aspettarlo, preparandomi mentalmente un discorso. Cosa gli avrei detto? Forse avrei dovuto dichiararmi, per poi pregarlo di lasciarmi il tempo di dimenticarlo e calmare le acque con un “se per allora mi vorrai ancora, potremmo tornare amici”. Oppure dovevo saltargli addosso e  dirgli che eravamo ancora migliori amici, che andava bene se lui voleva stare con Caroline. 
No. Non andava bene. La cosa migliore da fare era chiedergli un po’ di spazio. Dirgli che gli volevo bene, molto bene, ma che per qualche settimana era meglio se stavamo un po’ lontani. Non come due estranei, ma come due conoscenti. Sì, quella era la cosa giusta da dirgli, e lo avrei fatto se qualcuno non fosse saltato al collo di Austin baciandolo appassionatamente.
I capelli biondi ricadevano in grossi boccoli sulla schiena della ragazza che portava la divisa delle cheerleader, mentre con un solo gesto si era presa, per la millesima volta, le labbra che per una volta sola erano state mie. 
Rimasi a guardare le sue mani; una sulla nuca del ragazzo, e l’altra dietro al collo, mentre con il suo corpo cercava un contatto che Austin sembrava non volerle concedere. 
Quando finalmente quel baciò finì, Caroline si voltò verso di me, con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra. Certo, era tutto chiaro. Doveva fermarlo prima che venisse da me. Se solo avesse saputo che prima di tornare da lei, quello stronzo di Mahone, era me che aveva baciato… ma non era importante che lo venisse a sapere. Il ragazzo non faceva più parte della mia vita, avevamo litigato e la nostra amicizia era finita. Non avevo alcuna voglia di rovinargli quella relazione a cui, a quanto pareva, teneva così tanto da non preoccuparsi dei miei sentimenti. 
Le lacrime premettero per uscire, ma io le ricacciai dentro. Non volevo che ne Austin ne Caroline mi vedessero piangere. Basta, ero stanca di essere una bambolina nelle mani di tutti. 
Guardai il display, pochi secondi e sarebbe suonata la campanella. La prossima ora avrei avuto chimica, con Sam. Misi il cellulare nella tasca dei jeans, mi alzai, e con passo certo mi incamminai verso quel tavolo al quale il mio migliore amico ero ancora seduto. 
Tutto ciò che era accaduto negli ultimi giorni, in quel momento mi sembrava così insignificante. Ma un bene c’era: mi aveva aperto gli occhi. Mi sarei messa con Sean, finalmente avevo deciso.
Ero a qualche metro da quei due, che erano ancora abbracciati. Caroline sempre più compiaciuta di aver fermato il suo ragazzo prima che diventasse di nuovo il migliore amico della sfigata, mentre Austin mi guardava. Non era colpa sua, in fondo lo sapevo, ma non avevo più voglia di partecipare ai giochetti da adolescente in piena tempesta ormonale della sua ragazza. E se ciò voleva dire rinunciare  a Mahone, perfetto! Mi sarei anche tolta il pensiero del “cosa gli dico quando lo incontro?”. 
Passai accanto al ragazzo, con gli occhi di fuoco puntati davanti a me. 
-Hei…- Austin cercò di fermarmi, ma in tutta risposta io gli tirai una spallata. Lui per me non esisteva più. Lo lasciai senza parole e andai da Sam, che mi stava aspettando di fianco al tavolo. I suoi occhi pieni di rabbia stavano guardando Austin. Gli arrivai di fronte, lo presi per mano, e senza parole ci avviammo verso l’aula di chimica.


MIO ANGOLINO
Ciao a tutte ragazze:)
lo so, sono tipo in ritardo di qualche mese.. ma le ultime settimane sono state un po' un casino, e ho dato la precedenza a un'altra cosa che sto scrivendo (che ho deciso di non postare).
Visto che non ho tanto tempo, ho preso questo capitolo che avevo già scritto e l'ho un po' rivisto, spero di non aver fatto casino.
un bacio a tutte :)
  
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