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Autore: Tadako    10/11/2013    3 recensioni
One Piece. Anime/manga ispirato all'avventura, libertà e sogni da realizzare.
Detective Conan. Anime/manga giallo con delitti e misteri sempre in agguato.
Cosa succederebbe se questi due universi si incontrassero in una straordinaria avventura?
Chiedetelo ai nostri mugiwara, convolti in un omicidio.
A Conan, che catapultato in questa fantastica vicenda cerca comunque di mantenere nascosto il suo segreto...
Genere: Avventura, Commedia, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La nebbia violacea copriva  i colori ed i particolari del luogo, lasciando intravedere soltanto la forma sbiadita di una lontana isoletta.
La barca su cui i mugiwara cercavano di solcare le forti correnti minacciava continuamente di affondare.
Rufy era a testa i giù completamente senza forze, con la lingua di fuori e gli occhi assonnati. Robin si teneva una mano sulla fronte, cercando di sembrare il meno abbattuta possibile agli occhi del premuroso Sanji. Anche chopper e Brook sentivano le forze abbandonargli, mezzi storditi mugugnavano versi simili a delle parole.
“macchie di agalmatolite” aveva risposto il marines quanto Conan gli aveva mostrato lo schizzo presente sulla cartina. “una polvere nera che si presenta in quel mare.”
In effetti non era altro che una leggera foschia che non presentava alcun tipo di problema nella navigazione, aveva però il medesimo svantaggio di indebolire tutti coloro che possedevano un potere del mare, esattamente come gli effetti del minerale stesso.
Conan era appoggiato con le braccia sul bordo della nave, gli occhi color mare fissavano come ipnotizzati quel misterioso posto in cui la sua Ran era stata fatta prigioniera. Addosso portava una maglietta azzurra su cui risaltava la cravatta a farfalla rossa, abbinata a dei pantaloncini neri e delle infradito del medesimo colore.
La sera prima si era addormentato con la speranza che tutto quel che era accaduto fosse stato solo un inspiegabile sogno, e che la mattina dopo avrebbe aperto gli occhi trovandosi nella sua cameretta, con la ragazza ancora lì con lui. Ma al risveglio l’unica cosa a fargli compagnia erano stati il mal di schiena provocato da una notte passata in branda e l’assordante russare di Goro.
Già, Goro… Chopper l’aveva imbottito di ogni tipo di sonnifero, nella speranza che si svegliasse il più tardi possibile. L’avevano lasciato col marines, dopo che quest’ultimo aveva deciso di non imbarcarsi sapendo che sarebbe stato inutile nell’operazione. Lui stesso aveva avuto difficoltà a salire, riuscendo nell’intento con l’appoggio di Robin. 
-Sarà di ottimo aiuto al livello intellettivo, ci ha dato un’ampia dimostrazione delle sue capacità- aveva detto la donna.
-Si, ma è solo un bambino…- aveva ribattuto Usopp, appoggiato da Chopper.
Rufy si era avvicinato piegandosi alla sua altezza. Gli occhi corvini puntati nei suoi. Qualche attimo di indecisione e il capitano sfoggiò uno dei suoi sorrisi spensierati, appoggiando l’archeologa. 
Una strana corrente che velocizzò improvvisamente l’andamento della nave lo distolse dai suoi pensieri. Assottigliò lo sguardo, scorgendo uno piccolo mulinello poco distante dalla nebbiolina viola. 
Dopo aver dato l’allarme all’ equipaggio si gettò sul blocchetto datogli dal marine, cominciando a sfogliare le pagine alla ricerca di una qualche illustrazione di quel fenomeno.
-Che facciamo?!- gridò Usopp, in preda al panico.
-Non lo so! Di solito era Nami a dare le indicazioni…- rispose Sanji.
-Ragazzi, qui si mette male!- esclamò Franky prendendo al volo la piccola renna che nel frattempo era letteralmente volata fuori bordo per una delle potenti onde.
-Niente paura ragazzi, ci penso io!- parlò Zoro, ricevendo un freddo e ben scandito “no!” da parte di tutti.
Rufy cercava di pensare ad una soluzione con quel poco di lucidità che gli rimaneva, ma le idee scarseggiavano e l’unica soluzione che gli si presentava il quel momento, era entrare dritti nel mulinello e sperare. Così, dopo qualche inutile remata da parte di Usopp e  imprecazione tra Zoro e Sanji, la nave affondò inevitabilmente nel buio più totale.


Il mal di testa fu la prima cosa che Goro avvertì una volta aperti gli occhi, assieme ad una forte nausea e un senso di spossatezza.
*perché la stanza si muove?* pensò cominciando a guardarsi intorno, la mente cercò di tornare agli ultimi momenti di lucidità prima di crollare nel sonno.
Un odore invitante lo distolse dai suoi pensieri, attirandolo verso il vassoio poggiato su un comodino. la zuppa di verdure ancora calda e il pane fecero ricordare al suo stomaco gli infiniti giorni trascorsi dall’ultimo pasto.
Provò a mettersi in piedi,  riuscendo a camminare dopo aver ristabilito l’equilibrio.
 Mangiò con gusto il delizioso piatto, sentendo di non aver mai assaggiato nulla di più buono.
Una volta saziato, il famoso detective cominciò a guardarsi intorno spaesato.
-Chissà dove mi trovo…- pensò ad alta voce. Tutto ciò che ricordava era uno strano vortice che lo inghiottiva, poi immagini confuse di uno strano dormiveglia.
L’occhio cadde sui piedi, più infreddoliti del solito. Infatti a coprirli non c’erano più le solite scarpe nere, bensì un paio di semplici infradito blu. Anche il resto del suo abbigliamento era scomparso; ora indossava una camicia aperta e smanicata color mandarino e un paio di pinocchietti neri.
-Ma che…- imprecò scioccato, tentando subito di chiudere l’indumento arancione, senza però alcun risultato. Le vesti erano strette, e a malapena riusciva a calzarle.
La porta si aprì di colpo, facendo cadere il detective a terra dallo spavento.
-Ho sentito dei rumori, vedo che sei sveglio.- disse il marine dai capelli rossi, per poi continuare freddo
 –Bene, significa che il mio lavoro è finito.-
L’uomo venne fermato in tempo da Goro che, alzandosi in piedi e bloccando l’uscio della porta, balbettò un “aspetti” in tono quasi disperato.
-Dov’è mia figlia?- chiese dando per scontato che il marine conoscesse la risposta.
George abbassò lo sguardo, sospirando. Quell’uomo si trovava nella sua stessa situazione, anche sua figlia era stata rapita assieme alle due ragazze di quella ciurma. Ed ora si ritrovava ad infliggere la stessa sofferenza che provava lui ad un altro padre. Tutte le parole gli morirono in gola, anche perché per una notizia del genere termini giusti non ce n’erano.
Prese coraggio, riuscendo a riportare lo sguardo all’altezza del detective. Un ultimo respiro, poi cominciò a parlare.


Odore di fumo. Il sapore del sangue sulle labbra e un dolore straziante che riempiva il cuore.
Rufy era lì, inginocchiato. Sulla spalla la fronte sudata del fratello, calda e bagnata da quel terribile liquido rosso. bisbigliava parole lente e incomprensibili, come una straziante cantilena.
Poi piano si alzò in piedi, sorridente. Cominciò ad allontanarsi, sempre di più, con quel maledetto sorriso sulle labbra.
Rufy provò ad inseguirlo, a urlargli di non andarsene. Ma le sue parole si diffondevano nel vento come mai dette, mentre suo fratello diventava sempre più piccolo.
Poi il volto cambiò forma. I capelli corvini divennero lunghi e arancioni, e gli occhi neri color nocciola; l’espressione tranquilla tramutò in una di paura, mentre la mano si tendeva verso di lui.
-Nami!- esclamò il capitano. La ragazza gridava aiuto, disperata, ma più lui si avvicinava più lei si allontanava. Lacrime calde cominciarono a solcargli il viso, sempre più frustrato.
Con un balzo spalancò gli occhi alzando la schiena. il buio più totale si presentò davanti al suo sguardo, fresco e rassicurante. Il silenzio irreale era rotto soltanto dagli irregolari respiri che gli uscivano dalle labbra.
Chiuse gli occhi, traendo un grosso sospiro e asciugandosi col braccio le gocce di sudore che si erano create sulla sua fronte.
Poi ricordò il vortice che gli aveva inghiottiti, e successivamente scrutò nel nero per provare a rintracciare i suoi compagni, preoccupato.
Con qualche leggero acciacco si rimise in piedi, barcollando. C’era qualcosa di diverso dal solito, qualcosa fuori posto… ma quello non era il momento di preoccuparsene, ora doveva trovare i suoi amici.
Camminò a lungo, fino a quando una piccola fiammella ruppe la monotonia scura e lo attirò verso di essa. 
-Chopper, Robin!-  esclamò trovando la piccola renna e l’archeologa, che erano riusciti ad accendere una torcia grazie al ben fornito equipaggiamento d’emergenza del dottore.
I due amici gli corsero incontro con un sorriso, che sparì immediatamente dalle labbra una volta che la luce ebbe illuminato il capitano.
-Perché quelle facce?- chiese quest’ultimo piegando da un lato la testa.
-Ehm… Rufy…- balbettò Chopper.
-Che fatto strano… dev’essere un effetto collaterale del vortice.- continuò allora Robin.
Fu in quel momento che il ragazzo corvino abbassò lo sguardo sul proprio petto vedendole. Due enormi rigonfiamenti gommosi avevano occupato i suoi pettorali, mentre il resto della pancia era diventato più liscio e morbido.
-E queste cosa sono?!- chiese, schiacciandole confuso.
A Robin sfuggì una leggera risatina, pensando a come avrebbe potuto reagire Nami vedendo quella scena.
-Rufy, credo che tu sia diventato una ragazza…- disse infine Chopper. 
Altri passi distolsero i tre mugiwara dai loro discorsi.
Sanji si era svegliato mezzo sbigottito, sentendosi piuttosto strano. L’immagine di Nami gli era esplosa in volto, ricordandogli la pericolosa situazione in cui era la navigatrice. Scattando in piedi, si era messo a correre prendendo una direzione a caso, per poi inciampare miseramente su un oggetto non identificato per via del buio. Sentendo i lineamenti femminili, la sua natura di gentiluomo gli aveva imposto di caricarsela sulle spalle per trarla in salvo. Fu così che era iniziata la faticosa camminata verso quel piccolo fuocherello che era riuscito ad intravedere.
 -Anche tu?!- esclamò Rufy quasi divertito, dopo aver visto il suo biondo compagno nella sua stessa situazione.
-C’è anche Zoro!- continuò Chopper, notando una testa verde che spuntava dalla spalla del cuoco.
In quel momento lo spadaccino aprì gli occhi assonnato, incontrando quelli di Sanji.
Quest’ultimo fece un potente urlo di sorpresa, lasciando cadere quello che credeva una ragazza… un altro grido uscì dalle sue labbra quando, abbassando lo sguardo, notò il gommoso seno che gli era magicamente spuntato sul petto.
-Ma che diav…- iniziò col dire, prima che due potenti spruzzi di sangue partirono dal suo naso e un sorriso ebete gli si disegnò sul viso.
-Cos’è tutto sto fracasso…- chiese Zoro, massaggiandosi la testa –Uhm… perché mi sono spuntati due enormi brufoli sul petto?- 
-Aiuto!- l’urlo di Usopp rimbombò nel buio, facendolo comparire subito dopo.
-R-ragazzi… a-anche voi?- chiese, sbigottito.
Dopo una manciata di minuti si unirono anche Franky e Brook, che però stranamente non avevano subito nessun cambiamento.
-Ma… com’è potuto accadere?!- chiese il cecchino, mentre le urla di felicità di Sanji gli facevano da eco.
-E’ logico… visto che il questo luogo sono state rapite solo le ragazze, e ovvio che per poterci entrare bisogna essere delle donne. Per questo il sesso maschile è stato scambiato con quello femminile, per adeguarsi al posto in cui ci troviamo.-
Parlava una foce  femminile, che piano si avvicinava mantenendo il tono della voce sicuro.
Capelli neri, in po’ mossi e provvisti di frangetta, occhi blu e una maglietta azzurra a coprire il seno.
La ragazza si mostrò interamente alla luce, piegando la testa mi modo tale che il riflesso rendesse gli occhiali bianchi.
-E tu chi sei?- chiese Rufy, piegando la testa da un lato.
-Non mi riconosci? Sono Conan!-
La frase lasciò i volti dei mugiwara sbigottiti, senza parole. Come aveva potuto un bimbo di appena dieci anni, trasformarsi in una giovane diciassettenne?
-Conan?!- esclamarono in coro, increduli.
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ciaoo! eccomi come sempre i ritardo! (stupido liceo...) ora voi vi chiederete... "Perchè?" bene, io vi rispondo "non lo so!" sul serio... perchè trasformarli in ragazze, che bisogno c'era? bah... il motivo principale dovrebbe essere perchè il mio obbiettivo è sorprendere. Insomma, creare situazioni che nessuno si aspetta (nemmeno io...) comunque credo abbiate capito perchè Conan è diventata una diciassettenne... perchè Conan è un diciassettenne! solo che questo i pirati non lo sanno xD ho messo da parte le ragazze per concentrarmi su Goro... anche perchè è da tipo mille capitoli che dorme, doveva svegliarsi prima o poi... ok, basta così... spero che il capitolo vi sia piaciuto e di avervi sopresi almeno un pochetto... a presto!

 
TK:3

  
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