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Autore: Sisya    23/04/2008    5 recensioni
Per quanto possa essere freddo il ghiaccio, ci sarà sempre una fiamma capace di scioglierlo.
{Raccolta sul mio OTP, la coppia Roy/Riza di Full Metal Alchemist}
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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21. Prom Queen and Girl next door


Si alzò leggermente sulla punta dei piedi, tenendo un voluminoso plico di documenti stretto al petto col braccio destro, mentre con l'altra mano si teneva aggrappata alla scala, in equilibrio alquanto precario. Diede uno sbuffo, mentre scrollava la testa tentando di spostarsi da davanti agli occhi una ciocca ribelle, sfuggita al fermaglio. Ecco - Ecco! - cosa ci guadagnava a offrirsi sempre di fare gli straordinari. Lei adorava il suo lavoro, d'accordo, questo era un dato di fatto. Ma doversi ritrovare ogni volta sull'orlo di una crisi nervosa al solo pensiero di dover sistemare lo schedario e compagnia bella, non era proprio il massimo delle sue aspirazioni. D'altra parte, un tenente perfetto quale lui si aspettava che fosse, non poteva certo lamentarsi per così poco.
Riza finse però di ignorare che lo stesso colonnello a cui doveva tanta devozione fosse appena uscito a prendersi la sua dodicesima presunta pausa caffè del pomeriggio, lasciandola da sola a ciondolare su una scala. Perché ormai, a cose del genere ci aveva fatto l'abitudine, e non se la prendeva neanche più.
E poi, lo sapeva perfettamente che se la signorina che serviva ai tavoli si fosse rivelata più carina del previsto, beh, in quel caso poteva anche rassegnarsi del tutto, non l'avrebbe più rivisto fino al mattino dopo. Un dannato perdigiorno, ecco cos'era. Un cascamorto, senz'ombra di dubbio. Eppure finiva sempre - sempre - col giustificarlo. Almeno, con se stessa. Con lui alle volte la faccenda poteva comprendere un'aggiunta di un paio di fori nel muro. Sospirò, augurandosi tra sé e sé di riuscire a finire il prima possibile. A quanto pareva, starsene in bilico in quel modo stimolava un po' troppi pensieri inopportuni per i suoi gusti. Stava già decisamente cominciando a innervosirsi, quando, ancora voltata, con la coda dell'occhio notò il movimento della porta dietro di lei che si apriva e si richiudeva. Non poté nemmeno trattenere un sospiro sollevato nel girare la testa, aspettandosi di trovare ad attenderla il suo solito sorriso, abbozzato a mo' di scusa.
Ma non fu così. Riza abbassò lo sguardo, sbattendo le palpebre un paio di volte.
Una mano curata, dalle lunghissime unghie chic laccate di rosso, tamburellava aggraziata sulla scrivania, cercando di reclamare la sua attenzione.
- Scusami - sussurrò la nuova venuta sbattendo più volte le ciglia con aria contrita - Ma fuori mi hanno detto che era questo l'ufficio di Roy Mustang, e quindi ho pensato che potevo entrare, sai com'è - si abbandonò a una risatina sciocca, portandosi elegantemente una mano al viso - Roy non c'è? - si guardò intorno un po' delusa. Forse, si disse Riza, valutando se per caso non si fosse nascosto sotto al tappeto pur di non doverla incontrare.
Grandioso. Incontrare una sua spasimante. Non aspettava altro, davvero. Quella non era decisamente la sua giornata.

- Sono spiacente, ma il colonnello non è qui. Ripassi un'altra volta - scandisce Riza ad alta voce, voltandosi di nuovo per nascondere l'irritazione. Lui poteva frequentare chi voleva, a lei non interessava minimamente. Ma adesso però si trattava di una questione di principio! No? Non era affatto corretto metterla in situazione tanto assurda. Non avrebbe dovuto! Era già abbastanza dura per lei senza che senza che … oh, beh, era già abbastanza dura.
- D'accordo - ribatté la donna con una vocina petulante, interrompendo il corso dei suoi imbarazzati pensieri. Si sedette con leggerezza al suo posto, incrociando le gambe in una posa provocante che le riusciva anche fin troppo naturale - Vorrà dire che lo aspetterò qui -
Doveva trattarsi di un incubo! Riza sospirò pesantemente, tornando a concentrarsi sul suo lavoro. Non doveva essere poi così difficile riuscire a ignorarla, no?
- Guarda un po' cosa mi ha regalato Roy la scorsa settimana - cinguettò lei amabilmente, alzando il palmo aperto per farle vedere il braccialetto dorato che portava al polso - Non lo trovi carino? L'ho sempre pensato che ha buon gusto. E poi sai, non è proprio il tipo di uomo che ti lascia delusa non so se mi spiego - ridacchiò, ammiccando leggermente. Riza fece per replicare, ma riuscì soltanto a rivolgerle un sorrisetto tirato. No, non era poi così difficile. Era anche peggio. La donna aggrottò le sopracciglia, fissandola poi di sottecchi come se stesse cercando di ricordare un particolare che invece le sfuggiva. Riza distolse lo sguardo, a disagio.
- Aspetta ma tu devi essere Riza, vero? - Ecco, questo, la stupì non poco.
- Ma certo che sei tu! Che stupida! Come ho fatto a non capirlo prima? Ho desiderato spesso conoscerti, sai? - esclamò ridendo elettrizzata.
- Conoscere … me? - ripeté Riza sgranando gli occhi, senza capire - Ma certo! Ho sentito parlare di te così tanto che ormai mi sembra quasi che tu sia diventata la mia migliore amica. Che cosa buffa, non trovi? Per esempio, so che sei in assoluto il miglior cecchino di tutto l'esercito, e che vivi da sola insieme a un cucciolo di nome Black Hayate. So che adori l'ordine, e che qui dentro sei tu quella più responsabile e attenta ad ogni cosa - mentre parlava intanto contava punto per punto sulle dita sotto lo sguardo allibito di Riza - E so che per legarti i capelli li giri tre volte prima di fissarli col fermaglio, so che qui ti piacciono i maglioni caldi, ma ti senti più a tuo agio con la divisa che con qualsiasi altro abito. So che detesti vedere una pistola tenuta male, so che non ti piacciono i dolci ma sei una brava cuoca, so che al mattino ti svegli prestissimo e che -
- S-Scusami ma che cosa significava tutto questo? - domandò Riza scuotendo la testa, semplicemente sconvolta. Il colonnello si divertiva a raccontare i fatti suoi alle sue nuove fiamme? Che cosa assurda. Non poteva essere. Come si era permesso? Come accidenti si era …?
- Significa che sei fortunata - Riza aggrottò leggermente la fronte, scettica - Sei fortunata a contare così tanto per lui Sai, ieri sera ha sbagliato a chiamarmi per nome. E invece di te si ricorda persino come ti annodi i capelli per questo, ti dico che sei davvero fortunata -

- Tenente Hawkeye, ti vedo strana c'è qualcosa che non va? Ti senti male? -
Roy abbassò il giornale, osservandola intensamente da dietro la scrivania, un velo di preoccupazione negli occhi scuri.
- No, no. Sto bene. Poco fa è passata una sua conoscente, colonnello -
- Ah, davvero? - domandò lui con cautela, inarcando un sopracciglio.
- Beh, le auguro una buona giornata, signore -
Gli lanciò un'occhiata che poteva significare tutto e niente, mentre si infilava la borsa su una spalla e si avviava silenziosa verso la porta.
Soltanto un'occhiata, per chiudere lì la faccenda. E un ben più ampio sorriso, nascosto appena sotto di essa. Roy la seguì con lo sguardo, aggrottando la fronte, confuso. Poi si abbandonò sullo schienale, rinunciando, almeno per quella volta, a capirci qualcosa.
Donne. Bah.


Sentivate la mia mancanza, eh? Uhm … no? >.<
Comunque, per la gioia (o il tormento, dipende dai punto di vista XD) di tutti voi, Sisya è tornata *O*
Beh, credo il titolo sia abbastanza intuitivo, ma a scanso di equivoci, the Prom Queen è appunto "la reginetta del ballo" mentre the Girl Next Door è ovviamente "la ragazza della porta accanto" Rispettivamente quindi la misteriosa spasimante (ò.ò) e la nostra Riza XD Che capitolo contorto >.<
Un bacio a tutti, uno un po' più grosso a tutta la famigghia RoyAi *O*


  
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