Passiamo direttamente alle recensioni visto che oggi ho pochissimo tempo e quindi mi scuso in anticipo se saranno parecchio corte, molto più rispetto al mio solito!!
Senboo_: A volte capita di dimenticarsi ma non ti preoccupare, io non me la prendo affatto! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. bacio
Juu_Nana: Grazie per i mille complimenti ... Soprattutto quello in cui dici che scrivo da Dio (non per dire ma ogni volta che lo rileggo mi viene in mente il supremo davanti al computer mentre scrive! XD). Spero davvero tanto che anche qusto capitolo ti piaccia anche se 17 non compare (già avvisata). Un bacione!
LadyDreamer: Beh, ci sono anche i giorni per le rece lunghe e quelli per le rece corte ... Come vedi oggi purtroppo sono costretta ad accellerare il ritmo perchè ho poco tempo. Comunque non ti preoccupare, spero che il chap ti piaccia. Un bacio
Angelo Azzurro: Povero Goku, lo tratto male ... Povero 17, lo tratto ancora peggio ... XD Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia, un bacio
kry333: Allora è deciso: si fa un barbeque con Yamcha e Light allo spiedo!! Si accettano prenotazioni! Spero ti piaccia anche questo capitolo! un bacione
folg_89: Anche a me lo scontro tra Vegeta e Goku e piaciuto molto e mi è rimasto in mente comunque alla fine continuo a pensare che la "vittoria" di Goku non fosse per nulla meritata ... doveva essere un leale uno contro uno!! Il figlioccio e gli altri due dovevano starsene a casa! Comunque spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se Vegeta non c'è perchè è ancora a ronfare. CIAO!!
Sissi 25: Non ti preoccupare se non sei riuscita a recensire ... mica vi corro dietro! Già perchè, più precisamente, in realtà vi inseguo con una motosega gigante ... XD. Cell ha una pessima idea e starà a te decidere se scoprirlo o meno. Un bacio
Kikka1993: La speranza è l'ultima a morire ... E' vero, l'ho detto ma guarda che io sono pur sempre una scimmia dispettosa! UGA! Sono davvero contenta che la storia ti piaccia, è un vero sollievo. Fammi sapere, se puoi e vuoi, come ti sembra questo capitolo! Bacio
nana987: We, il paraprincipaino tornerà a tempo debito ( ... hi-hi-hi ... ma siamo proprio sicuri che la scImMIA abbia detto il vero?). Alcune risposte le troverai in questo capitolo ... le altre chissà. Spero davvero che ti piaccia anche questo. Un bacione proprio come piace a te! I.L.Y.
lady wolf: Sono a dir poco mortificata... mi dispiace un casino e sappi che non l'ho fatto apposta!! TT-TT Chiedo perdono!! Bulma è sì pazza ma non ha contagiato nessuno ... 18 ha sempre avuto un pessimo carattere di suo ... Spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacio
Ora vi lascio al capitolo ... Non ne sono pienamente convinta ma ci ho lavorato
sodo e alla fine questo è quello che vi beccate XD
Lo dedico a una persona speciale: la mia mamma ... Ovviamente
a lei non le importa un fico secco di super sayan, nemici dello spazio e balle
varie e in più non è a conoscenza di questo mio nuovo passatempo
(crede infatti che io perda tempo a giocare a majong XD). Glielo dedico per
un motivo particolare: nonostante sia a volte rompiballe, impicciona, musona,
esagerata, cattiva e velenosa - questo capita quando non faccio i lavori di
casa-, che apra gli armadi senza permesso, che mi spilli ogni volta 100 euro
dalla busta per il sostentamento della famiglia, che debba avere sempre ragione
... Lei è sempre vicino e continua a vegliare su di noi (tre bamboccioni
XD) nonostante l'età e che continua con tutte le sue forze a darci
sempre il meglio per farci stare bene.
Inoltre domani (che già è un giorno importante per tutti) è
anche il suo compleanno ... Non ho ancora trovato un dono e per il momento
si dovrà accontentare questo pensierino ... E poi nel capitolo di oggi
si parla anche di una mamma quindi ...
Vabbè, nella speranza che non faccia completamente ribrezzo vi auguro
una buona lettura e vi saluto aspettando che arrivi lunedì.
Un bacio a tutti quanti.
scImMIA
CAPITOLO 44
- CHICHI IN PERICOLO -
Al palazzo di Dio tutti erano
in fermento ... Quale sarebbe stata la mossa di Cell dopo aver ricevuto una
tale disfatta?
Come al solito c'era chi si preoccupava per la situazione, magari meditando
a fondo, chi si struggeva per qualcuno in particolare ( e quì ci tengo
molto a citare il signor Crillin ...) mentre qualchedun'altro, come suo solito,
non era preoccupato affatto. Goku era uno di quest'ultimi affiancato da quel
mollusco demente comunemente chiamato con il nome di Yamcha ... Io? Diciamo
che ero a mezza via: temevo il potere di Cell ma ero fiducioso, soprattutto
dopo aver visto il signor Goku in quel combattimento ...
Appoggiato con la schiena a una delle bianche e decorate colonne scrutavo
il neo papà intento a raccontare la sua "avventura" al laboratorio
di Gelo ... Più l'osservavo più mi chiedevo cosa avesse di speciale,
cosa aveva di tanto particolare da legarlo a se e con lui procreare un figlio
... mia madre mi aveva raccontato che era un dongiovanni incallito e allora
perchè, perchè in quella dimensione si era legata a lui a tal
modo? Che cosa aveva di speciale? ... Io proprio non riuscivo a capirlo ma
soprattutto non riuscivo ancora a capacitarmene ...
Alzai gli occhi al cielo ... era dipinto di un azzurro intenso, luminoso ...
al centro di esso una piccola nuvoletta bianca. Era talmente buffa e carina
ma al contempo sembrava che celasse qualcosa di immensamente triste: in mezzo
a quell'immensità celeste era sola ...
Io in fondo ero uguale: lo sbarbatello venuto dal futuro, sconnesso da tutti
gli altri e improvvisamente privato di quello che era il suo unico legame
... solo ... La verità era che io, a differenza di quel piccolo batuffolo
bianco, cercavo disperatamente quel soffio di vento che mi avrebbe permesso
di spostarmi e ritrovare quella che sarebbe diventata poi un'esistenza normale:
in cui mi sarei confuso e unito a tanti altri e in cui avrei potuto avere
quella che si poteva definire vita ...
Abbassai gli occhi. Fissai per un breve istante una delle tante mattonelle
bianche ...
Incrociai le braccia e un piccolo alito di vento mi scosse i capelli leggeri.
Una sonora risata mi fece alzare il viso e ruotarlo leggermente verso colui
che aveva emesso quel suono ... Yamcha se la rideva nella grossa ... Chissà
che stupidata aveva mai detto e in più era altamente irritante...
Il mio volto si corrucciò in una smorfia di disprezzo ... Una smorfia
molto simile a quella che in genere faceva qualcuno in particolare ...
Dopo essermene accorto sorrisi tra me e me come un povero sciocco. Alzai nuovamente
lo sguardo e rimasi sorpreso: la piccola nuvoletta bianca si era avvicinata
rapida ad una più grande e scura ma non riusciva a raggiungerla ...
Un'altro colpetto di vento e le due nubi si spostarono ancora, una vicina
all'altra ma non si toccarono ...
... Mi strinsi nelle spalle. Alla fine un piccolo legame c'era, l'unico problema
era riuscire a consolidarlo in qualche modo ...
Yamcha? Che vada a farsi friggere, per me è sempre stato e continuerà
a rimanere un'imbecille ... La somiglianza con quel qualcuno è ancora
più evidente, no?
Piccolo si avvicinò all'uomo
menzionato poco fa e lo squadrò con aria crucciata «Sei sicuro
di aver distrutto tutto quanto? Non vorrei poi ritrovarmi con un secondo Cell
tra i piedi poi ...»
Yamcha ridacchiò leggermente impaurito dal namecciano «Ehehehe
... Ma certo! Abbiamo disfatto tutto, te l'assicuro!».
Piccolo, poco convinto, soprattutto a causa dell'aumento improvviso della
sudorazione dell'umano, girò lo sguardo verso Tienshinhan e con un'occhiata
chiese a lui conferma. L'uomo provvisto del terzo occhio annuì per
nulla intimorito e grazie a ciò il namecciano si convinse del tutto
... Evidentemente Piccolo non considerava Yamcha un uomo del tutto affidabile
...
«Bene ...» Piccolo si allontanò e si sedette a terra con
le gambe incrociate e chiuse gli occhi ... prima di isolarsi completamente
disse la sua «... Teniamoci pronti per Cell: potrebbe attaccare in qualsiasi
momento».
Piccolo si isolò. Abbandonai per un istante la colonna, mi avvicinai
a Crillin e mi abbassai leggermente «Il signor Piccolo si stà
allenando?»
Crillin fece una piccola smorfia e incrociò le braccia «Piccolo
fa sempre così: si mette seduto e inizia a meditare ... » il
piccoletto sbuffò e chiuse gli occhi « ... e alla fine diventa
più forte senza alzare un muscolo! Accidenti, e dire che io ogni volta
sudo sette camicie ...».
« Hehehe ... mi spiace ...».
******
La porta di legno di quercia si spalancò con forza e dopo quel moto
improvviso si sentirono dei passi rapidi che si susseguirono uno all'altro
con un'incidenza quasi traumatizzante ... come il ticchettio di un orologio
che corre più rapido del normale ...
Gli occhi rimasero aperti e bassi ... il coraggio per alzarli e affrontare
il nemico non c'era e se l'avesse fatto sarebbe stato un guaio e uno dei più
terribili per giunta ...
Ma alla fine il desiderio di vedere altro ebbe la meglio: il viso si alzò
e guardò al di là del sottile vetro ... Due nuvole si inseguivano
come due buffe pecorine ...
Improvvisamente la testa smise di pensare e si appoggiò di peso ai
palmi delle mani ... Rimase immobile per pochi secondi ...
Il nemico si aggirava lì vicino ... se n'era dimenticato ...
Fu la fine quando gli sfuggì un sospiro ...
«GOHAN!! Che fai?! Dormi?»
Il piccolo, dallo spavento, lanciò in aria la matita appuntita. Dopo
un attimo di blocco l'afferrò rapido al volo sotto lo sguardo severo
della madre. Spiccio si ripiegò sul grosso libro di algebra e si annichilì
sotto quelle che erano comuni radici quadrate ...
Chichi raccolse alcuni indumenti e li appallottolò tra le braccia.
Si voltò nuovamente verso il piccolo bimbo e notando che aveva ripreso
lo studio con la stessa serietà di poco prima sorrise sorniona.
«Gohan, hai dell'altra roba da lavare?»
Il bambino non alzò gli occhi dal libro e continuò a risolvere
gli esercizi «No mamma, quello che avevo te l'ho dato ».
Chichi si avvicinò al piccolo studioso «Che bravo che è
il mio bambino, per fortuna che non sei proprio uguale-uguale a tuo padre
...» gli disse poggiandogli una mano sul cuoio capelluto.
«He-he ... Imparo in fretta ...»
«... E infatti sei proprio bravo ...» staccò la mano e
la riusò per riabbracciare il bucato sporco. Si indirizzò nuovamente
verso la porta di quercia poi si fermò senza voltarsi «... Puoi
fare una pausa se vuoi ...».
Gohan si fermò immediatamente di scrivere e si voltò su se stesso
rischiando di cadere dalla piccola sedia «Davvero?!».
Chichi si voltò e gli sorrise « ...Sì ma prima mi andrai
a prendere un po' di legna per il fuoco».
Gohan cadde un po' dalle nuvole. In fondo le mamme si assomigliano un po'
tutte: non concedono mai nulla in cambio di niente ...
«Sì mamma ...».
Chichi uscì e sparì dalla stanza. Gohan si alzò in piedi
e ricominciò a scrutare fuori dalla finestra ... «Prima ho sentito
l'aura di papà ... chissà contro chi era ...».
I suoi pensieri vennero nuovamente interrotti dalla stessa voce che da un
po' lo tormentava ... «GOHAN?! LA LEGNA NON SI PRENDE DA SOLA! AVANTIII
MARCHE!!».
«SIIII MAMMA!!»
Gohan uscì correndo dalla
piccola casetta e s'indirizzò rapido verso un boschetto pieno di legna
da ardere. Nel frattempo Chichi rientrò in casa e si diresse ai fornelli:
già subito dopo pranzo era costretta a scervellarsi e a darsi da fare
per la cena ... Soprattutto se c'era anche il marito ...
Prese la tegliera e la tolse dalla stufa, la riempì d'acqua e la rimise
al posto di prima. Accese la stufa e si diresse in un'altra area della cucina:
andò nel frigorifero e dopo aver aperto uno dei piccoli cassetti interni
estrasse un mucchio di verdure, le prese tutte e tornò a fianco della
stufa. Prese un tagliere, un buon coltello e prese a sminuzzare a piccoli
pezzi i vegetali. Appena terminata la settima carota posò il coltello,
afferrò una grossa pentola, la riempì d'acqua e mise anch'essa
su una delle fiammelle.
Riprese a sminuzzare rapida le verdure e le mise una dopo l'altra dentro la
pentola. Era a metà di un sedano quando la porta d'ingresso si aprì
... Non si voltò e proseguì nel suo intento «Hai preso
la legna Gohan?».
Una voce profonda ed estranea la fece bloccare all'improvviso ... «
... No, non proprio ...».
La donna strinse il coltello
nella mano con maggiore forza e si voltò lentamente ... represse a
fatica un urlo nel vederlo: un essere altissimo di colore verde, magro e con
lunghi arti, dietro di lui due larghe ali occupavano un grande spazio mentre
una lunga coda serpeggiava a terra ... Il mostro voltò gli occhi rosa
un paio di volte all'interno della casa forse in cerca di qualcuno ...
La moglie del Son prese coraggio e la mano divenne livida dalla gran forza
che usava per stringere l'arma ... «Chi sei? E cosa vuoi?».
L'essere avanzò di due passi e si addentrò nella calda cucina.
Si guardò nuovamente attorno ... gli occhiacci si strinsero «...
Non sono nemmeno quì ...». Chichi indietreggiò di un passo
... Il mostro voltò lo sguardo verso di lei e la studiò da capo
a piedi «Tu sei la donna di Son Goku vero?».
Lei impallidì all'istante ... al contrario lui sorrise malefico ...
«Cercavo ben altro ma non rinuncio di certo a un'altro po' di energia
gratuita ...» sicuro di sè incrociò le braccia e alzò
la coda verso di lei ...
Chichi deglutì e a gran sorpresa partì all'attacco: scagliò
il tagliente utensile contro lo sconosciuto. Lui l'evitò con facilità
e rimase fermo ad osservare impassibile la fuga della donna ...
******
Rimase sospeso per aria per qualche
istante poi, dopo essere strato attraversato da numerosi e fulminei colpi,
si spezzò in più pezzi e questi caddero a terra con un ordine
e una perizia che aveva dell'incredibile. La scena si ripeté più
volte e i vari pezzi si accatastavano uno sull'altro ... Dopo aver toccato
un'altezza pari a un metro Gohan decise che la pila di tronchetti aveva raggiunto
un livello accettabile.
La testa continuava a rimanere altrove: ripensava senza sosta a quell'aura
forte contro la quale il padre si era dovuto scontrare ... di chi poteva essere?
Oltretutto, per colpa della madre che lo teneva costantemente sott'occhio,
gli era stato difficile studiarla a dovere.
Sorrise dopo essersi sorpreso delle sue riflessioni: non era stato attento
poiché temeva la propria madre ... Se voleva infatti poteva diventare
ben più pericolosa di un qualsiasi nemico e se riusciva a mettere in
ginocchio lui e il papà Goku voleva dire che era davvero tosta ...
Si avvicinò alla catasta e si riempì le braccia dei tronchetti
migliori e asciutti perché se erano umidi avrebbero bruciato male e
la mamma l'avrebbe sgridato e rimandato a prenderne dell'altra.
Placido incominciò ad incamminarsi verso casa ... Nella sua piccola
testolina il misterioso nemico continuava a rimanere un'incognita e ciò
lo spazientiva parecchio. Gohan, vista anche la sua intelligenza, non sopportava
non capire.
Gli occhi si illuminarono quando percepì qualcosa di famigliare nei
pressi della casetta «Papà e Piccolo sono tornati a casa!! Che
bello!!». Incominciò a correre ... Quando un tronchetto gli cadde
a terra si fermò all'improvviso, retrocesse e lo risistemò tra
le braccia. Sentì qualcos'altro e incominciò a nascere un dubbio
... «C'è anche Vegeta ... »
Era strano infatti vedere il principe dei sayan vicino a casa: nei tre anni
di pace e dopo l'aveva infatti visto soltanto quando ci fu lo scontro contro
C19 e C20 ...
Riprese a correre anche se l'entusiasmo di poco prima si era scemato ...
Prima di raggiungere la fine
del bosco si trovò costretto a fermarsi una seconda volta.
Avrebbe voluto maledire il suo potere di percezione ... sbiancò e i
tronchi caddero a terra quando riconobbe l'aura malvagia di Freezer ...
Volò con tutta la sua
forza.
Si pietrificò alla vista di quella scena agghiacciante ...
******
Nel palazzo in mezzo alle nuvole
tutto continuava a trascorrere tranquillamente e infatti ognuno si faceva
i fatti propri senza darsi problemi: io continuavo a rimuginare sui miei perchè,
Piccolo proseguiva nella sua lunga meditazione, il cyborg se ne stava da una
parte isolato mentre Yamcha raccontava le sue fanfare intrattenendo il piccolo
pubblico composto di soli tre spettatori ... il convento non passava di meglio
...
«Quando ho saputo che Light stava per nascere ho abbandonato la partita
inscenando un mal di stomaco, sono corso negli spogliatoi e per più
di tre giorni non mi sono fatto vedere!»
Crillin poggiò la guancia sinistra alla rispettiva mano e vi poggiò
di peso «Ma tu Yamcha giochi ancora a baseball?»
«Certo! Da quando è nato Light però lo trascuro ... Quando
sarà cresciutello riprenderò a giocare regolarmente, non per
dire ma sono il giocatore più forte in squadra!»
Crillin assottigliò gli occhi e sorrise beffardo «Hah, sai che
fatica ...» concluse poi osservando l'amico Goku che se la ridacchiava
tranquillamente.
«Ma smettetela dai ... » il giovane papà riprese a ridere
... quanto era seccante ...
Poi, come sempre accade dopo un momento di gioia, calò un profondo
silenzio unito a una leggerissima tristezza ... L'argomento era terminato.
E adesso?
Nel frattempo il vecchio Dio continuava a spiare il globo alla ricerca del
nostro qualcuno chiamato Cell. Era ormai trascorso svariato tempo da quando
eravamo arrivati e da allora il namecciano non l'aveva più visto e
noi non avevamo percepito minimamente la sua energia ...
La sfortuna volle che improvvisamente Yamcha trovasse un'altro argomento di
conversazione e perciò ricominciò a scimmiottare come suo solito.
Di tanto in tanto notavo che il signor Goku si voltava verso di me e mi guardava
sorridente: ormai l'aveva capito che Yamcha non mi andava molto a genio e
questo gli faceva ridere ... Io, che mi ero sempre mostrato come un ragazzo
gentile oltre ogni limite, ringhiavo di nascosto e sbuffavo a sentire anche
una battuta cretina ... Mi sembra di averlo già detto: se c'è
da ridere rido volentieri e mi piace stare in compagnia ... ma con quello
proprio non ce la facevo ...
All'improvviso Piccolo scattò
in piedi. Al suo movimento ci voltammo tutti verso di lui e aspettammo ...
Vedendo che si concentrava anch'io, come gli altri, affinai le mie percezioni
fino a sentire qualcosa di appena percettibile ...
Non riuscendo però a capire di cosa si trattasse chiesi al namecciano
«Piccolo, che cosa c'è?»
Non si voltò «... Questo è Gohan ...».
Nello stesso istante il vecchio namecciano, Dio, si spostò rapido verso
sinistra percorrendo il perimetro della piattaforma ... Dopo cinque passi
si fermò e rimase ad osservare di sotto ...
Gli bastarono pochissimi istanti per cogliere la situazione. Si girò
di scatto verso di noi «Goku! Cell è a casa tua! ...»
Il sayan rimase senza parole ... «... cosa? ...»
«Gohan stà lottando contro Cell mentre tua moglie rischia la
vita! Devi andare!!».
Goku non se lo fece ripetere due volte: corse verso il perimetro del palazzo
e si lanciò di sotto ...
«SINGOR GOKU! ASPETTI!!!»
fulmineo mi staccai dalla colonna e lo seguii a ruota. Piccolo mi stette dietro
...
Saltammo anche noi dal palazzo e volammo a tutta forza dietro al Son che pareva
accecato ...
Portò il medio e l'indice della mano destra sulla fronte ... Prima
che potesse sparire riuscii a toccargli la schiena ... Piccolo non ci riuscì
...
Rimase sospeso a mezz'aria nel punto in cui eravamo spariti. Strinse con forza
i pugni e grugnì di rabbia.
******
Chichi corse fuori dall'abitazione
e incominciò a correre rapida in preda all'affanno. Cell, fulmineo,
gli si parò dinanzi sbarrandogli la strada ... La donna indietreggiò
un paio di passi e si mise in posa da combattimento: la mano sinistra in avanti
e a taglio, l'altra sul fianco e chiusa a pugno mentre e le gambe, leggermente
divaricate, erano flesse ... Lo sguardo deciso su di lui.
Come una vera esperta di lotta scattò in avanti ma Cell, essendo enormemente
più forte di lei, quando le fu vicino gli bastò schiaffeggiarla
per mandarla al tappeto. Con il colpo ricevuto la moglie dell'eroe volò
lontano una decina di metri e atterrò a terra in malo modo: il grosso
chignon si disfò liberando i lunghi capelli scuri ...
Gli occhi rimasero sbarrati mentre il resto del corpo non riusciva a muoversi
minimamente ... Solo le mani tremavano vistosamente.
Dalla sua bocca fuoruscì un alito quasi incomprensibile « Gohan
...».
Cell le andò vicino, incrociò le secche braccia e sorrise maligno:
sarebbe stato un bel colpo per colui che l'aveva umiliato ... La coda acuminata
si alzò e con un'estrema rapidità discese verso il corpo della
povera donna ...
Quando il pungiglione gli trafisse la spalla sinistra Chichi lanciò
un urlo lancinante ...
Gohan arrivò proprio in quell'istante e assisti alla scena. Rimase
ammutolito dinanzi a quello spettacolo terribile ma poi, preso dalla rabbia,
si riprese ... «LASCIALA STARE!!»
Cell fermò per un istante il risucchio dell'energia e guardò
il ragazzino con sufficienza «Tu sei Gohan vero? Il figlio di Goku se
non sbaglio ...».
Lo sguardo del bambino cadde sul corpo della mamma: la pelle rinsecchita e
tirata, le ossa erano quasi visibili a causa della muscolatura scarsa ...
Dai suoi giovani occhi scese una lacrima che non riuscì a trattenere
in alcun modo. Li richiuse per un frangente e poi si riposarono cattivi sul
nemico «TI HO DETTO DI LASCARLA STARE!!!».
Cell sorrise perfido e non diede ascolto al ragazzino. Con aria di sfida continuò
lentamente il suo operato ... Chichi emise un piccolo gridolino e lì
Gohan non ci vide più ...
«BASTAAAAA!!!» il bimbo portò i dorsi delle mani aperte
sulla fronte e scagliò un potente attacco contro il perfido mostro
... Lui, per non rimanere coinvolto nel potente attacco, fu costretto a staccare
la coda dal corpo di lei e allontanarsi con un alto balzo per schivarlo. Il
Masenko non lo sfiorò e andò a distruggere una parte della piccola
abitazione.
Quando Cell atterrò Gohan scagliò un nuovo attacco con furia
«MASENKOOO!!!!». Cell schivò nuovamente il colpo e dopo
aver spiccato un nuovo salto atterrò poco più in là.
Il bambino corse da Chichi e quando la prese tra le braccia non riuscì
a trattenere le lacrime ... La pelle cadeva inesorabilmente mentre gli occhi
lucidi non riuscivano ad aprirsi, la bocca semiaperta non emanava un solo
suono ...
La strinse appena, per non farle male ... « ... mamma ... »
« ... il mio Gohan ... »
I piccoli occhi si spalancarono e la bocca cercò di abbozzare un sorriso
rincuorante ma il successo non fu dei migliori « ... Resisti mamma,
ci sono quì io adesso ... Resisti, a lui ci penso io ...».
Gohan distese la donna a terra con delicatezza e riguardò Cell: se
ne stava fermo in mezzo al prato con le braccia incrociate e lasciava ondeggiare
la lunga coda per creare una sincera provocazione nei confronti del ragazzino
... In più il sorriso sulla faccia scura confermava il tutto.
Il piccolo si allontanò da lei di alcuni passi e si avvicinò
al mostro. A poca distanza si fermò e alzò gli occhi verso di
lui «Tu sei Cell vero?».
Cell aprì gli occhi sorpreso e poi li socchiuse lentamente «A
quanto pare sono più famoso di quel che pensassi ...».
Un breve scontro iniziò all'istante: Gohan scattò in avanti
e cercò di colpirlo con un destro, lui evitò il colpo e con
una gomitata sulla schiena lo fece cadere a terra. Il bimbo si rialzò
subito, volò davanti a quel viso orrendo e cercò con tutte le
sue forze di tempestarlo di rapidi e potenti pugni ... Cell evitò ogni
singolo pugno e con un violento colpo di mano lo scaraventò nuovamente
a terra. Questa volta però non gli permise di alzarsi: gli scattò
vicino e con un piede premette sulla piccola testa utilizzando tutto il suo
peso ... Il poveretto urlò disperato e le lacrime continuarono a sgorgare
vedendo il corpo immobile della propria mamma ...
Anche questa volta non era abbastanza forte ...
« Questa volta ho vinto
io ... Ha ha ha ha!! » Cell sghignazzò chiudendo gli occhi e
alzando il volto al cielo com'è tipico dei cattivi ...
E all'improvviso un colpo di vento ...
Goku comparì con il teletrasporto al suo fianco e bloccò la
sua risata isterica: con un potentissimo calcio in pieno volto. Cell volò
e cadde lontano. Gohan tossì un paio di volte e riaprì gli occhi
... vedendo il padre sorrise felice «Ciao papà ...» ma
poi, risvegliandosi da un sogno, scattò in piedi, corse da Chichi e
la riprese tra le braccia.
Quando vide la moglie perse un colpo ... Il suo corpo si pietrificò
...
Dalla distanza Cell si rialzò e osservò la scenetta disgustato
... Adesso che Goku era ricomparso era nuovamente nei guai e non aveva possibilità
di vittoria ... «Beh, ADDIO GOKU! ALLA PROSSIMA!!» il mostro si
alzò in volo e sorrise beffardo alla famigliola.
«FERMO!!» Goku strinse i pugni e partì all'inseguimento
ma purtroppo era già lontano ...
Mentre si allontanava continuava a ridere come un folle ma qualcosa lo bloccò
nuovamente: gli comparii a sorpresa davanti e con un calcio girato lo colpii
in pieno volto. Precipitò a terra come un missile ... la terra si deformò
creando un grande cratere.
Il signor Goku si fermò all'istante e osservò l'azione. Dopo
si rivoltò verso di me e mi sorrise, grazie al mio tempestivo intervento
Cell non era fuggito di nuovo.
Il Son adulto si trasformò in super sayan e volò a tutta velocità
verso il nemico, iniziò un nuovo scontro e nel mentre io mi tenevo
pronto ad intervenire.
Dopo pochi attimi la mia concentrazione cadde però sul piccolo Gohan
e non riuscii a non intristirmi ... povera Chichi ...
Poi ecco che arriva l'ennesimo colpo di genio e con un piccolo gesto riesco
a fare qualcosa di grande ... «GOHAN! PRENDI!!!» rapido feci ruotare
il braccio verso il basso in sua direzione. Lui aprì la piccola mano
e afferrò il piccolo oggetto. Quando l'osservò nacque sul suo
volto un grande sorriso ... l'ultimo dei senzu ...
Lo diede alla mamma e dopo pochi morsi fu come nuova: si rialzò in
piedi scattante e più arrabbiata che mai «ADESSO SE LA VEDRA'
CON ME!!!»
...
Lo scontro durò parecchio
e per tutto il tempo il sayan fu in netto vantaggio. Alla fine però
Cell riuscì a giocare nuovamente sporco: si lasciò colpire volutamente
e cadde in una folta foresta. Poco prima di toccare terra aumentò l'aura
e rimase sospeso a pochi centimetri dal suolo. Poggiò le lunghe zampe
e azzerò l'aura. Corse veloce in mezzo alla boscaglia e infine si rese
introvabile ...
Aiutai per parecchio tempo il Son a cercarlo ma non trovai da nessuna parte
ne lui ne un minimo indizio che riconducesse alla sua persona ...
Arrabbiato come non mai il Son tornò dalla moglie e dal figlio che
lo aspettavano in trepidante attesa. Chichi, appena lo vide con la sua sgargiante
tuta arancione, gli corse incontro e l'abbraccio « Oh, Goku ... Ho avuto
così tanta paura ...»
Goku la strinse delicatamente a se e le sorrise « Mi dispiace molto
... Non accadrà più ...».
La donna si staccò dall'eroe e la sua espressione si modificò
... radicalmente! «LO SPERO BENE! Perché se succede un'altra
volta una cosa del genere non ti preparerò più nulla da mangiare!!
CAPITO!?! E poi guarda ... GUARDA ...» sbraitò indicando la povera
casetta per metà demolita «... Per colpa sua la casa è
andata distrutta! Cadremo in rovina per rimetterla a posto te ne rendi conto?!».
Il marito ridacchiò felice perché alla fine, qualunque cosa
fosse successa, Chichi sarebbe rimasta sempre la stessa ... «Hehehe
... Guarda però che non è colpa di Cell se la casa è
andata distrutta ... Ha fatto tutto Gohan».
Il piccolo sudò freddo «Ma papà ...»
La donna incrociò le braccia al petto e si abbassò al figlio
«Gohan ...» socchiuse gli occhi «... Il danno lo risistemerai
tutto da solo, chiaro?»
« Sì mamma ...»
« E nel frattempo continuerai a studiare»
« Sì mamma ...»
Scoppiò una risata generale e a tutti tornò il buon umore.
Dopo ciò Goku si rimise nella posizione del teletrasporto e ci portò
tutti al palazzo di Dio. Chichi venne accompagnata da Mr.Popo in una delle
camere per gli ospiti per riposare ... Nonostante non lo volesse dare a vedere,
aveva risentito molto del colpo subito e aveva bisogno di un po' di riposo.
Il Son si avvicinò a Piccolo
«Non capisco ... Perché Cell era là?»
«E' molto semplice ...» il namecciano voltò lo sguardo
verso l'allievo e fu felice di vederlo tutto intero «... C17 e C18
sono cyborg che Gelo ha creato con il compito di eliminarti. Mi sembra ovvio
che dopo aver cercato tanto abbia optato per fare una visita anche nella tua
dimora per vedere se per caso erano là, magari ad aspettarti ...».
Goku aggrottò la fronte e incrociò le possenti braccia «Giusto
... non ci avevo pensato ...»
Piccolo chiuse gli occhi esasperato «Tu non pensi mai ...»
«Eh? Che vuoi dire?»
Piccolo divenne serio «... Fai sempre il buono e il gentile e alla
fine hai visto pure tu cosa succede. Se poi avessi distrutto il Red Ribbon,
come avresti dovuto, a quest'ora non ci saremmo dovuti addossare questa scocciatura
robotica!».
Il sayan ridacchiò come suo solito e si grattò la testa con
grande energia «Hehe, scusa, hai proprio ragione ...».
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La fatalità a volte si
comporta come la fortuna: compare quando non ne hai proprio bisogno o quando
non te l'aspetti ...
18 continuava a svolazzare con calma nel cielo limpido. Andava avanti senza
una meta, come un'anima errante priva di un qualunque obiettivo ... E alla
fine era proprio così.
In realtà dentro di se covava una furia indescrivibile: il fratello
non l'aveva seguita ... Ed era così che lei aveva capito come stavano
le cose: a 17 andava bene tutto ciò che stava accadendo, l'unica cosa
che gli premeva era quella di avere assicurata poi dopo una vita sicura e
normale ... Al contrario di lui 18 non voleva essere normale: voleva essere
speciale e se questo voleva dire magari essere un cyborg imbattibile, spietato,
crudele e senza cuore allora le stava già bene ... L'importante era
essere qualcuno che vale.
Dopo svariati minuti atterrò sulla riva vi un piccolo ruscello. Si
specchiò nelle sue acque e poi si sedette su di una grossa roccia.
Poggiò i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani. Sbuffò
sonoramente nel vedere una giovane coppia di uccellini cinguettanti appollaiati
su di un albero vicino e intenti a giocare tra loro ... Com'era tutto così
squallido ...
Sentì un rumore alle spalle ...
Si voltò di scatto ma l'unica cosa che vide fu un piccolo scoiattolo
che raccoglieva una ghianda da terra ... 18 si rigirò. Si era spaventata
per niente ...
Continuò ad osservare i volatili. Non ne sapeva nemmeno lei il motivo
però c'era qualcosa che l'attirava in tutto quel brusio ... forse c'era
nascosto anche qualcosa di sconosciuto che voleva assolutamente cogliere ...
Un'altro rumore alle spalle ...
Si voltò ancora ...
... e fu il buio ...
... Continua ...